martina74 7 / 10 01/06/2005 12:47:36 » Rispondi Un thriller di cui si indovina la soluzione alla fine del primo tempo fallisce nel suo intento. Ed è proprio questo che accade nell’ultimo lavoro di Gabriele Salvatores: la sceneggiatura, tratta da un libro (che non ho letto) è semplice e un po’ prevedibile. In più la storia si dipana con eccessiva lentezza mentre, paradossalmente, le svolte e i passaggi fondamentali sono descritti in modo affrettato. Ma quello che il regista ci racconta, con il pretesto del “giallo”, è anche altro: un gioco di scatole cinesi in cui sono contenuti l’amore per il cinema, le citazioni, Ultimo Tango (da cui il titolo) e Fritz Lang, il diario filmato della sorella suicida, il tormento di Giorgia che non riesce a staccarsi dal passato, alla ricerca della soluzione del mistero della morte di Ada. Il tutto confezionato con una fotografia molto bella, che mostra una Bologna livida, scrostata e cupa, lucida di pioggia. Con una colonna sonora stupenda, di cui cito in assoluto "Impressioni di settembre" della PFM, da strappare il cuore. Con un’Angela Baraldi davvero brava, che fa da contrappunto a una serie di comprimari non all'altezza (a tratti, purtroppo, la recitazione somiglia a quella delle fiction...). Con un po' più attenzione per la trama, avrebbe potuto essere un film eccezionale, ma il mio è certamente un giudizio "drogato" dalle recenti ottime prove di Salvatores, ossia "Denti" e "Io non ho paura".
C'è una scena a mio parere bellissima: Giorgia dispone meticolosamente sul pavimento di casa le videocassette di Ada e le coppie di fori circolari bianchi sulla plastica nera diventano occhi che la "guardano". Vi ho visto gli occhi della stessa Giorgia che cerca la verità, quelli di Ada fissi nell’obiettivo della telecamera e quelli di noi spettatori, voyeur in attesa della "verità".
priss 01/06/2005 15:41:18 » Rispondi marty ma dici che il suo intento fosse veramente di essere un thriller?
martina74 01/06/2005 15:57:21 » Rispondi Ciao Priss! :) Beh, forse non un thriller nel vero senso del termine, ma credo che Salvatores abbia voluto lasciarci nella suspence di scoprire cosa si nascondesse dietro la morte di Ada. Sinceramente mi è dispiaciuto, alla fine del film, scoprire che il ragionamento da me fatto a priori fosse confermato. Per questo ho trovato la trama un po' prevedibile. Tuttavia concordo sulla bravura di Salvatores nella regia, nella fotografia, nell'uso delle citazioni che, pur non nuovo, è qui davvero interessante. Anche il finale mi è piaciuto molto.
priss 03/06/2005 09:41:26 » Rispondi si infatti la trama è sicuramente il punto più debole, ma l'ho accettata come quando rileggi un libro che ti è piaciuto... proprio perchè penso che questo film sia solo mascherato da thriller... il tuo commento è bellissimo, quella scena dello spoiler l'ho notata anche io... e poi è vero quello che dici rispondendo a quel tipo Bologna sembra fuori dal tempo, magica e misteriosa, fatta di angoli e portici, di luci verdi, di strade lucide...
gerardo 11/02/2006 12:00:43 » Rispondi Grazie per "quel tipo". :P
martina74 11/02/2006 18:03:30 » Rispondi Uh mamma... quanto te la leghi al dito!!! ;)))
martina74 03/06/2005 10:11:00 » Rispondi Mi convinco sempre più che se fossi un uomo ti amerei, mia cara e focosa catanese! :))) Tornando al film, passato qualche giorno dalla visione lo apprezzo maggiormente, sebbene gli preferisca altri lavori di Salvatores. E credo leggerò il libro della Verasani. kiss!