Disturbante non solo per la violenza sadica, leitmotiv dell’intero film, ma soprattutto per come riesce a trascinare lo spettatore nel dramma di una storia antica e nuova nel contempo: la violazione del tabù atavico porta ad un massacrante gioco interscambiabile di vendetta che indulge ad un senso di colpa non meno terribile e distruttivo.
Sorprendente è l’epilogo, che subito ti spiazza, poi realizzi e tutto coincide perfettamente, scopri così una storia diversa, dove i ruoli di vittima e di carnefice non sono più così netti, sensazioni ambivalenti accompagnano il dispiegarsi dell’enigma. Solo I soliti sospetti mi hanno suscitato uno sconcerto simile.
Splendido: per la capacità di mantenere la tensione; per l’abilità di intrecciare le motivazioni scoprendo psicologie contorte ma vere; per il montaggio; per la sceneggiatura davvero notevole; per alcune geniali sequenze( bellissimo il ricordo che, rincorso, lentamente si svela nella scena della scuola); per la bravura dell’attore protagonista.
Unico neo, ma cosa del tutto personale, l’eccessiva teatralità del cinema orientale, alla quale non riesco ancora ad abituarmi.
Kater 28/06/2005 09:30:07 » Rispondi Che bel commento! Pieno di spunti interessanti. Anche io trovo l'epilogo "sorprendente"; ti induce a ripercorrere il film a ritroso cambiando i valori delle azioni.
Lot 28/06/2005 10:28:52 » Rispondi Applausi... tu sola non ci sei...
maremare 28/06/2005 13:16:44 » Rispondi Ottimo commento. Come puoi intuire dalla lettura della mia recensione, concordo su tutto ciò che hai scritto (compresa l'eccessiva teatralità del cinema orientale)
Pasionaria 28/06/2005 18:39:51 » Rispondi Mare, ho finalmente letto la tua recensione e mi è proprio piaciuta, soprattutto l'analisi del rapporto tra sadico e masochista, che condivido assolutamente, la paura, l'umiliazione come estrema espiazione...bella!
Tuko 28/06/2005 14:12:42 » Rispondi commento d'avvero ben fatto complimentoni,mi sento però di non condividere l'aspetto riguardante l'eccessiva teatralità del film che al contrario la reputo interpretato in modo sufficentemente realistico ,mi permetto di dire che il tuo giudizio in merito a questo aspetto, assieme a quello di altri che muovono la tua stessa critica, sia troppo legato ad un visione occidentale di fare cinema o meglio di vedere il mondo, la societa nella quale è ambientato questo film si muove si esprime pensa ed esagere esattamente in quel modo, la letteratura orientale riporta propio questo modo di essere, assolutamente autentico dove la teatralità (intesa in maniera occidentale) il rito gli schemi del propio personaggio che ognuno si cuce addosso si manifestano propio in quel modo.
sicuramente il senso di colpa è una componente forte nel cattolicesimo ma sempre ed escusivamente intesa come, strada obbligata verso il pentimento, quindi la redensione e soprattutto il PERDONO, croce e delizia del cattolicesimo. Nei più rigidi schemi orientali (ma non solo), chi profana la morale comune viene punito; il loro rispetto verso questa regola è tanto più forte del nostro da permettere loro di prendere iniziative personali che possono arrivare (come più di una volta questo film ha mostrato) "all'autopunizione". In pratica niente perdono(cristianamente parlando) per gli altri, ma la cosa più (ammirevole) sconcertante è niente perdono per se stessi.
Pasionaria 28/06/2005 18:36:26 » Rispondi Hai ragione Tuko, infatti è una mia impressione, mi sono avvicinata da poco al cinema orientale e faccio un po' fatica a capirlo in ogni sua sfumatura, si effettivamente sono ancora legata ad una visione molto occidentale. Un'aspetto però mi ha incuriosita: pensavo che il senso di colpa fosse figlio della nostra cultura, cattolica nello specifico. Mi sono stupita di vederlo così magnificamente espresso in un film orientale....
patt 29/06/2005 10:10:03 » Rispondi complimenti rita!..bellissimo commento, mi hai fatto venire voglia di vederlo, sono affascinata dal cinema orientale, quello che mi ha frenato finora è la componente violenta molto forte che caratterizza questo film..
Pasionaria 29/06/2005 14:46:23 » Rispondi Ptrizia, devi vederlo! La componenente violenta è tutt'uno con il dramma, non passa inosservata, certo ( alcune scene mi hanno fatto chiudere gli occhi), però non infastidisce più di tanto ed è essenziale per comprendere la filosofia del tutto. Vai a vederlo, Patt, poi mi dici ;))