muSe 10 / 10 10/10/2007 19:58:02 » Rispondi "Al mio segnale scatenate l'inferno" persino nelle corse motociclistiche il bravo Guido Meda si è lasciato contagiare. Qualche anno fà non appena lo vidi mi ero lasciato deludere da alcune piccole, impercettibili imprecisioni storiche, mettiamoci un bel "chissenefrega" a distanza di anni, è un film avvincente, monumentale, recitato benissimo, bellissime le scene di battaglia e la ricostruzione della Roma antica, bravissimo Joaquin Phoenix, è un cult e un must, punto e basta! Ispanico..ispanico...ispanico..ispanico PS: il film doppiato in italiano è più bello che in lingua originale (caso più unico che raro)
frine 16/11/2007 02:25:17 » Rispondi Infatti oggi l'ho rivisto con i miei studenti di Storia del Cinema (insegnamento incautamente affidatomi dalla Facoltà) e devo dire che con il tempo mi sembra sempre più bello. Forse Scott è stato un precursore, e nel 2000 non lo avevamo ancora completamente capito. Il regista compie un miracolo: realizzare un capolavoro con una sceneggiatura che fa acqua da tutte le parti (non mi riferisco solo agli errori storici, ma proprio alle incongruenze logiche). Eppure tutto si salva grazie al ritmo narrativo mozzafiato, alle splendide inquadrature, alla fotografia elegantissima, alla magnifica colonna sonora e alla SUPERBA interpretazione (Joaquin Phoenix forever!). In realtà, il Gladiatore non è né vuole essere un film storico, ma piuttosto un grande dramma umano, un lacerante rapporto reciproco (di odio) visto sine ira et studio da entrambe le parti. Il disprezzo di un padre (demente) verso un figlio scaltro e ambizioso che sa barcamenarsi bene nella politica e guardarsi dagli intrighi di palazzo....la pretesa assurda di restaurare la repubblica...la decisione di affidare le redini del potere ad un onesto soldato provinciale che non ha nemmeno mai visto la città di Roma....tutti aspetti insensati di una sceneggiatura debole e sommaria. Eppure il film è avvincente, grande, indimenticabile. La storia romana è spudoratamente ammodernata, le scene di combattimento sono da western, ma tutto questo è giustissimo: chi può obbligare un moderno filmmaker a fare il filologo classico? La Roma di Scott è molto simile a una moderna metropoli, dove solo i forti e gli spietati possono sopravvivere. Infatti Commodo avrebbe tutte le opportunità di cavarsela, anche se Maximus rientra continuamente nella sua vita come un fantasma ossessivo e persecutorio. Esistono sicari, veleni, e tanti altri modi efficaci per eliminare un avversario scomodo. Purtroppo, il povero Commodo, assillato dalla memoria del padre, pretende di scontrarsi personalmente nell'arena con l'odiato nemico. Il finale è del tutto incoerente con il resto della storia, visto che in precedenza Commodo si era mostrato disposto a morire pur di liberarsi del fantasma di Banquo/Maximus. Peccato: forse il finale è l'unica delusione. per il resto, film maiuscolo.
muSe 23/11/2007 12:45:27 » Rispondi perfettamente d'accordo su tutto ciò che hai scritto. Concordo anche sul finale ma diciamo che viene mitigato dalle bellissime musiche di Enya
fra81fra 15/07/2008 00:26:41 » Rispondi sinceramente, ma Lei (che è un docente universitario), cosa davvero trova che possa definire capolavoro un film del genere... nel Suo commento leggo spesso critiche al film, che poi annacqua in un semplice "e però è proprio bello".. a me non sembra sinceramente un modo professionale di commentare un film... io non ho capito che cosa davvero Lei stima di questo film