Crimson 8½ / 10 10/12/2007 00:20:18 » Rispondi Con un film superbo Cronenberg torna a raccontarci una storia di coscienza e di identità, mediante un thriller serrato, che tiene costantemente sulla corda, e non privo di colpi di scena da manuale. Fin dall'inizio il film entra nel vivo del rapporto tra radici culturali e identità personale, in una Londra completamente stravolta, ben poco inglese. Senza fronzoli ma al contrario, con il suo inconfondibile stile asciutto e crudo, il regista ci catapulta immediatamente in una vicenda torbida animata da personaggi spigolosi, difficilmente decifrabili: fanno parte di un clan di mafia russa, implicato in un regolamento di conti per mano dei suoi maggiori esponenti: Kiril e il suo autista factotum Nikolaj (due intensi e convincenti Vincent Cassel e Viggo Mortensen, a proprio agio nelle loro parti). Una volta entrati in sintonia con la cristallina infermiera (Naomi Watts - che adoro), siamo indissolubilmente schiavi di un film che man mano che si rivela nella sua natura di thriller spietato e sceneggiato impeccabilmente, allo stesso tempo ci lascia interrogare sulla personalità dei protagonisti, ci fuorvia, ci ricongiunge immancabilmente, e ci sorprende. E così ci spinge a penetrare in qualcosa che và al di là dell'apparenza, e ci mostra degenerazione e umanità in modo davvero sublime e coerente, senza il minimo accenno a retorica o presa di posizione, ed è questo il dato più significativo, a mio avviso. Difficile dimenticare diverse sequenze, su tutte quella della sauna. E sul piano più profondo fà centro questo film, per mio conto, perchè smussa efficacemente un quadro di routine secondo cui il codice morale di una persona sia imprescindibilmente legato al proprio humus inteso non solo come storia di vita personale ma anche come basi culturali di provenienza. Cronenberg ha questa capacità rara nel panorama cinematografico, quella di deformare una realtà avvilente a causa di concezioni poco approfondite e talmente routinarie da diventare veri e propri dictat. E con questo film è riuscito a sbarazzarsene e a farcene sbarazzare, almeno per un'ora e mezza, e spero che certe riflessioni evocate dal film non mi abbandonino facilmente.
goat 10/12/2007 08:31:21 » Rispondi che bel commento, very compliments ;)
molto bella l'analisi del tuo ultimo capoverso, la figura di mortensen è davvero interessantissima e perfettamente in linea con la tua interpretazione. peccato che ogni tanto anche il davidino nello stereotipo ci caschi, vedi le bottiglie di vodka presenti in OGNI scena del film. ma è poca roba, in fondo.
non saprei, le bottiglie così come i tatuaggi che segnano la storia e l'appartenenza (ma anche la 'presunta' personalità, vedi quello sotto il ginocchio), sono secondo me tutti simbolismi che aiutano a caratterizzare i personaggi e penso che arricchiscano il quadro generale. Comunque l'importante è che nelle mie parole non si colga una 'santificazione' di Nikolaj, che del resto rimane piuttosto enigmatico, per fortuna. E' comunque secondo me l'assoluto protagonista della vicenda.
luca2012 14/12/2007 21:29:08 » Rispondi Ma lo sapete che esiste un luogo chiamato cinema nato apposta per vedere film?
Crimson 14/12/2007 22:06:19 » Rispondi sono libero di guardare un film dove, come e quando stracaz.zo voglio io senza oltretutto doverne rendere conto a te.
goat 14/12/2007 22:06:08 » Rispondi addirittura gli dai del voi... ok che Crimson è una persona molto stimata, ma così lo fai sentire anziano.
Crimson 14/12/2007 22:07:28 » Rispondi ahahah ma no, è pluralis maiestatis