andreapau 8 / 10 29/02/2008 11:28:58 » Rispondi Non è un paese per vecchi. Ma nemmeno per giovani, donne, bambini, cani e automobili. I fratelli Coen inventano il Western amorale, vestendo di ineluttabilità da moto perpetuo biologico dell'universo, i ritmi di Leone, la violenza del Cane di Paglia, le farneticazioni verbali di Tarantino. Siamo andati oltre, precipitiamo in un abisso, provvisti di un appiglio che non sappiamo a cosa appigliare perchè non c'è più niente a cui appigliarsi. Sono tempi bui. i vecchi hanno sempre detto "dove andremo a finire?", e affettuosamente ci siamo incoraggiati raccontandoci che in fondo anche i vecchi in epoca preistorica dicevano altrettanto e siamo andati a finire ad oggi, più o meno ce la siamo cavata. Il punto è che per pronunciare una frase intrinsecamente "ultima", come "dove andremo a finire?", è necessario poter concepire qualcosa che "ultimo" non è, ovvero un futuro. Che nemmeno la fantasia più fervida sembra capace di assicurarci. Perchè la macchina dei sogni guidata dai fratelli Coen gira a vuoto come in un moto celeste, all'infinito, senza un quando e un dove, granello insignificante nell'universo del quale ci siamo illusi essere il fulcro... è perdente, abdica e rinuncia alla terrena funzione morale ed educativa, è un bolide lanciato a folle velocità, un asteroide nel vuoto cosmico. I fratelli Coen caratterizzano in maniera estremista ogni protagonista: Bene, Male, Razza, Uomo, Donna, Bambino, Cane, Automobile, Vecchio, Giovane, Legge, Denaro, Droga.. ed è rassicurante tutto ciò, orribilmente e spietatamente rassicurante, terribile e cattivo ma SICURO, CERTO, provvisto di CAPO e CODA. Ma è una illusione, uno scherzo sadico, perchè i Coehn con un gioco degno di un illusionista, abbandonano la macchina dei sogni alla sua folle corsa con un finale micidiale: L'epica della resa, della ineluttabilità, dell'insignificante ingranaggio, del granello di polvere. E' un finale preceduto da segnali inequivocabili, fatti di città encelograficamente e elettrocardiologicamente piatte, sorde ai lamenti umani e meccanici, abitate da umani avidi e burocratizzati che non si fanno domande sul sangue che unge le banconote che intascano, nati e cresciuti cattivi. Sono i segnali che il mondo ci lancia e che noi ignoriamo. Non è un paese per nessuno... nemmeno per cani e automobili
aitante68 03/03/2008 14:07:58 » Rispondi bellissima recensione, complimenti! hai colto in pieno lo spirito del film!
Jellybelly 29/02/2008 12:53:22 » Rispondi Ottimo. Peraltro un particolare che ho notato ad una seconda visione è che tutte le pedine che si accostano al massacro nel deserto notano come prima cosa il cane morto per terra - "Cristo, hanno sparato anche al cane" - quasi a simboleggiare come in fondo trovarsi di fronte tutti quei corpi umani trucidati così barbaramente non sia poi tanto interessante.
martina74 29/02/2008 15:43:48 » Rispondi l'ho notato anche io che sono notoriamente un po' rinco.
cash 29/02/2008 14:44:19 » Rispondi Io ho particolarmente apprezzato la liturgia del calzino e il rito dello stivale. E non sto affatto scherzando.