cash 3 / 10 29/11/2003 14:00:36 » Rispondi Non c'è niente da fare, io qust'uomo non lo sopporto proprio. Dopo aver entusiasmato le platee di tutto il mondo con idioti (opera dalle evidenti connotazioni autobiografiche), averci deliziato con dancer (dove la cecità è quivi rapprasentata come difesa ultima della non-visione, estrema e coraggiosa scelta di chi non vuole vedere più film del genere), ecco il suo capolavoro dogville, esplicito omaggio all'esercito di cani rappresentati dalla maggior parte di coloro che a quest'opera hanno partecipato. Bellissima la scenografia, che i più audaci e colti di voi avranno identificato come nobile omaggio a quel capovaloro che è "il gebinetto del dottor Caligari", solenne capolavoro di Wiene. Come non rimanere sedotti dall' amabile stilizzazione messa in uso dall'autore, che tanto è debitrice nei confronti delle avanguardie dei gloriosi anni venti, nella fattispecie di un certo astrattismo? L'estro dell'autore è qui chiaramente sublimato dalla stilizzazione del reale, ovvero pragmaticità del contorno come sussistanza (e sussistenza) di forma e contorno; inutile calcificare il tutto con una congrua quanto banale rappresenzazione del reale. Ciò che conta, sembra suggerire il regista, è il referente nella sua manifestazione più alta, sincretica, essenziale. Tutto il resto è noia, cioè, scusate, un surplus, che altro non fa se non annebbiare le menti ingenue il cui sguardoi dovesse posarsi un giorno, anche per caso, sull'opera. Da evidenziare anche il rapporto-non rapporto con la popolazione che l'autore vorrebbe rappresentare; sembra dirci, e a ragione, che la ricerca sul campo è solo d'intralcio alla rivelazione ultima. Sarebbe fatuo e vanesio discettare solo su ciò di cui si ha esperienza diretta. Mi permetto di aggiungere anche traviante, perchè i nostri filtri soggettivi completerebbero la percezione di realtà in maniera distorta. Dal resto mica possiamo parlare della seconda guerra mondiale, mica c'eravamo. Questa tesi è infatti difficilmente smentibile, andando ad abbracciare i più dottrinali principi empirici. dal che, ne consegue, l'unica cosa di cui potremmo forse discutere, senza colpo ferire, è rappresentata dai nostri vicini di casa. In conclusione, aspetto con ansia altri lavori del maesto, che, molto gentilmente e senza che nessuno lo avesse chiesto, ha tagliato buona parte del film, perchè, ahinoi, l'italia ha in qualche modo rapporti conflittuali col Maestro. Essendo l'italia, questo è notorio, paese e culla della maggior parte delle menti fervide che mai il mondo abbia visto, la cosa dovrebbe far riflettere. Grazie per la cortese attenzione.
comparo 30/11/2003 12:09:53 » Rispondi Coltivare l'arroganza talvolta è un mero segno di "inferiorità".Le tue capacità di espressione hanno fatto il lavaggio completo al mio cul-o.Il tuo commento esprime un giudizio sul film più o meno apprezzabile,ma con una forma assai degenerante.Tant'è che il tuo stereotipo indiretto correlato alla "superiorità"delle menti italiane è a dir poco grottesco.Comprendo che il nostro paese sia lo stesso di Leonardo Da Vinci,ma quello che mi domando,è se anche il tuo sia lo stesso...Grazie per la cortese...cagat-a...
Raskolnikov 30/11/2003 23:09:46 » Rispondi Siam tre piccoli porcellìn, siamo tre, fratellìn. Mai nessun ci dividerà, tralalalalà.
checco 05/12/2003 00:51:25 » Rispondi la siberia ti ha fatto male.molto male
Raskolnikov 05/12/2003 20:01:32 » Rispondi Non è così brutta come la descrivono. Grazie per la stima.
cash 01/12/2003 12:45:50 » Rispondi Devo dare l'esame di "retorica e stilistica", e sto sperimentando le mie capacità forensi su piccoli soggetti dalla mente molto debole, tipo quel pirla lassù che non si lava mai il ****. Come va? Tutto bene? Posso far qualcosa?
cash 01/12/2003 12:43:05 » Rispondi Non ti preoccupare, ci sono qua io.
Manuela 02/12/2003 10:33:50 » Rispondi Allora sto tranquilla anch'io! Però sto ancora aspettandoti sotto casa (cioè in cantina!)
cash 02/12/2003 12:16:34 » Rispondi Eh, tu la fai facile, ma non è mica semplice andare per cantine di tutt'italia (sempre che tu sia in italia). Potresti facilitarmi il compito.
vincent-hanna 02/12/2003 18:46:32 » Rispondi Io credo che il principio delle sussistanze mostrate dal maestro danese sia rappresentato dalle probabili mallattie dei protagonisti dovute al freddo e all'umidità notoriamente riconosciute come il male che affligge l'umanità.
agentediviaggi 23/01/2007 17:52:27 » Rispondi Ciao, non credo leggerai sto commento ma ci provo. Io vivo il mondo di Dogville ogni giorno. E non sono uno che sta cercando di scappare dalla mala o una preda preziosa. Il film può risultare lento e noioso, ok, ma la descrizione della gente, di come è ipocrita e meschina, almeno quella me la salvi?
Rama 01/12/2003 12:41:40 » Rispondi ma di cosa stiamo parlando?
cash 01/12/2003 12:43:27 » Rispondi Mi sembra chiaro: del freddo e della paura.
Aliena 20/05/2007 19:48:42 » Rispondi ehi uao ho capito quasi tutto, tranne la frecciatina all'Italia... me la spieghi come lo faresti con una deficiente?? daiiiii edddaaaaaiiiii
sarò buona ti ascolterò mi sono esercitata tanto io il balletto lo vojio fare..dai daaaaaaaiiiii