pioss 5½ / 10 12/01/2009 12:00:48 » Rispondi Muccino definisce il suo film 'difficile per gli americani'. Il concetto andrebbe analizzato a fondo ma è chiaro che ci abbia messo tanto di suo. Un film autobiografico? un film sulla vita? un film sull'America?. Muccino racconta l'America attraverso gli occhi impenetrabili di Will Smith in una fiaba moderna alla Sidney Lumet con finale holliwoodyano. Ama il paese nel quale vive da diversi anni, e dopo averci raccontato il sogno americano, scava nell'anima dell'uomo alla ricerca della salvezza come interpretata dal nuovo testamento. Un tema profondo quello della redenzione sul quale incombono polivalenti punti di vista, teorizzato attraverso desolanti figure umane, il peccato, l'amore, la provvidenza. Muccino descrive il suo mondo attraverso gli occhi di un attore abituato a recitare il patriottismo. La camaleonticità di Smith e il contatto conil regista sono la base di questo film. Quello che però traspare, un pò dalle interviste rilasciate e un pò dal lungometraggio, è la totale devozione verso un attore senza il quale il film non sarebbe neppure nato. Lo dimostrano i continui primi piani, l'attaccamento verso l'immagine di quest'uomo fa si che tutto il film verta su questa figura astratta, depressa, chiaramente sofferente. Così facendo finirà con il tagliar fuori Woody Harrelson (Natural Born Killers, The Thin Red Line, Larry Flynt) e Barry Pepper (25th Hour, Saving Private Ryan, Flags of Our Fathers, We were soldiers), attori incredibili. Per quanto riguarda la sceneggiatura, Muccino gioca a tirarla troppo per le lunghe, attraverso costruzioni narrative di spazio\tempo completamente approssimate. Lo spettatore perde il contatto con il tempo, ed assiste passivo ad un continuo esasperato lamentio che il regista insistentemente mette in scena utilizzando tutti gli stereotipi del cinema drammatico italiano. La sofferenza terapeutica è denominatore comune di ogni vicenda, e ci si commuove senza capire il perchè. Questo modo di fare cinema, tipico dei registi Italiani, l'ho sempre trovato piuttosto scorretto. Il film decolla gli ultimi 5 minuti, quando sapevamo già come sarebbe finita, e se non fosse per un buon uso della telecamera e per una piacevole scelta dei brani musicali avrei completamente bocciato questo Sette Anime.
Queste espressioni-chiave sono perfette per rendere l'idea di cosa affligge il cinema italiano (e di cosa Muccino sta cercando di esportare... )
pioss 13/01/2009 12:44:42 » Rispondi Consiglio a Muccino la visione del film 'Magnolia'. Per il resto se ne tornasse in Italia a fare qualcosa di buono, ne avremmo bisogno.
Ezio77 13/01/2009 00:13:16 » Rispondi Io tra l'altro trovo profondamente sbagliato far passare il messaggio di una Rosario Dawson che
piange di gioia avendo appreso che Will smith dopo averla fatta innmaorare e averla scopata s'è immolato per lei. Tutti in sala guardavano Will Smith come eroe...ma a me è strisciata per la mente l'idea che deve essere atroce sopravvivere alla persona che hai detto di amare e che quindi il gesto di Smith è stato un gesto di profondo egoismo (io mi redimo morendo dai miei peccati e ***** se ne frega se lascio Rosario Dawson guarita ma con un grandissimo dispiacere di aver perso la persona che amava). Per di più Smith ha fatto provare a Rosario Dawson le stesse cose che lui ha provato. La moglie è morta per ''causa'' sua (incidente stradale) e ora Smith muore per ''causa'' del cuore malato di Dawson...e non solo. Atroce, infatti Smith è impazzito. e forse anche la Dawson :-)
asprakina 15/01/2009 11:50:09 » Rispondi Non condivido nulla di quello che hai scritto nello spoiler!
tanto per cominciare non paragonare un amore di 2/3 settimane con quello di Ben per la moglie, secondo la possibilità di avere una vita e di averla normale credo che per lei sia più importante di un amore stupendo ma appena sbocciato. Egoista? ma se è andato dalla dottoressa sperando di non doverlo fare e di poter stare con lei. Se questo per te è egoismo mi chiedo cosa sia l'altruismo.