Kater 6 / 10 08/02/2009 16:23:31 » Rispondi Personalmente in REVOLUTIONARY ROAD trovo ben poco di rivoluzionario. Spiace dirlo ma lo scandaglio della "perfetta" famiglia americana che nasconde disagio, repressione delle ambizioni e intimo desiderio di ribellione fino ad implodere e sfociare nella tragedia non è certo nuovo e ha un pò stancato, almeno me. Dialoghi sempre uguali ripetuti troppe volte, uno sviluppo prevedibile e un finale ancor più prevedibile e poi - prevedibilissimo - la vera verità rivelata nelle parole di un folle, rinchiuso in un manicomio perchè ha compreso la natura ipocrita della società in cui vive. Mhà... nuova quest'ultima cosa, Forman è solo circa 30 anni che la ribadisce. Per non parlare della disillusione del rapporto di coppia, che vuole essere crudele e tragico ma che, a causa della ripetitività, manca nell'impatto di quella crudezza alla quale sembra ambire. Inoltre pure la regia non è esaltante: patinata e di maniera scivola via senza momenti esaltanti.
Ormai al cinema mi aspetto qualche cosa di nuovo, nella storia o nella regia, e in questo film non l'ho certo trovato.
Kater 08/02/2009 17:50:28 » Rispondi ghgh... vincent, ultimamente andiamo troppo d'accordo... quando pianterai lì di votare la berlusca la simbiosi sarà totale.
E' una mia impressione o la colonna sonora - le parti al piano - è simile a quella di American Beauty?
Lot 08/02/2009 17:41:22 » Rispondi Epperò quando il testo, da cui il film è tratto, è stato scritto Forman andava al liceo...
Kater 08/02/2009 17:56:37 » Rispondi ma nù, Forman è anzianissimo, probabilmente ha pure fatto le guerre puniche. Comunque ho controllato per sfizio, Milos è nato nel 32 e il libro è stato scritto nel 61 e può pure darsi che allora andasse di moda st'idea del folle che ti spiattella lì la verità che Forman ha fatto sua e portato avanti per tutta la carriera. Comunque non è questo il punto: se il romanzo è stato illuminante e di "rottura" lo è stato in relazione all'epoca in cui è stato scritto. Non è che non dica cose importanti ma da allora ad adesso le hanno dette in tanti e, secondo me, in maniera migliore.
Lot 08/02/2009 18:11:51 » Rispondi Eh, ma forman non era un fulmine a scuola, conta che ha ripetuto il terzo anno 4 volte e il quarto addirittura 6... Che da allora queste cose siano state dette da altri in modo migliore ok (tra l'altro qualche nome/titolo?), stavo solo dicendo che il testo originale (molto pių completo, duro e amaro del film tra l'altro) č di molto precedente.
Kater 08/02/2009 18:49:44 » Rispondi Così di primo acchito, sul rapporto di coppia, mi vengono in mente Bergman - scene da un matrimonio - ma anche Kubrick. Sulla famiglia apparentemente felice ma che sotto sotto etc mi viene in mente mr e ms Bridge di Ivory. Io non discuto sul libro del '61, che non conosco, ma parlo di un film fatto nel 2008. Ci sono 47 anni di cinema e letteratura che lo separano dal testo originale e ciò che poteva essere innovativo allora ora, a mio parere, non è più rivoluzionario o illuminante.
Lot 08/02/2009 18:58:59 » Rispondi Non credo che il film in sè volesse essere 'rivoluzionario' visto che quel che c'era da dire di 'nuovo' l'aveva detto il libro e una trasposizione non poteva aggiungere altro; anche fare un film su kerouac oggi sarebbe 'datato'. Quel che trovo invece è che i temi siano attuali e non così banali (ad esmpio il commento che ti segue mi sembra sia rimasto di molto in superficie) e, sul piano strettamente cinematografico, altri film + recenti, come american beauty per restare a mendes, sono sicuramente + moderni ma anche + paraculi, a me decisamente piacciono meno. Scene da un matrimonio è un capolavoro ma hai dovuto scomodare bergman che su questi temi non penso verrà mai superato.
Anyway, rispondo tanto per romperti le palle, lo sai... :)
Kater 08/02/2009 19:19:09 » Rispondi ahahah, ho scomodato Bergman perchè ben sapevo che è un argomento che cuce le bocche sul tema coppia vista la sua mostrosacralità di contenuto. Ma i temi sono attuali, anzi direi immortali visto che ci continuano ad essere delle coppie in circolazione (cosa che faccio sempre fatica a spiegarmi) però non mi dire che lo sviluppo della storia non si capiva dopo 1/2 ora di film e questo credo anche perchè, forti di una cultura e cinematografica e letteraria, intuiamo l'inevitabile epilogo perchè "già visto". A. B. è immensamente più paradio* ma a me, se vogliamo fare un paragone, è piaciuto di più. Non perchè sia più nuovo ma ne ho apprezzato molto il lato grottesco, mi sono divertita, e inoltre adoro chevinspeci che secondo me può fare anche il ruolo di un sasso ed essere credibile.
Certo che so che lo fai per spaccare un pò le palle e adesso andrai a dare 6 ad un film al quale ho dato 8 tanto per far vacillare la mia credibilità.
Lot 08/02/2009 19:30:26 » Rispondi Ma chiaro che sapevo come andava a finire, ho letto il libro! No, scherzi a parte, non penso volesse essere un film thrilling in cui arrovellarsi sulla trama, anzi è proprio la sua inesorabilità a esserne il pregio (questa l'ho inventata sul momento, ti ho convinto?).
Sì chiaro, sono indeciso su quale dei tuoi mostri sacri punire, non so se calare il rocky horror, mary poppins o il re leone (ti ci vedo col fazzolettino a commuoverti davanti...).
Kater 08/02/2009 19:42:17 » Rispondi Epperò, l'argomento del "destino inesorabile" può avere una certa presa su di me dal momento che pare essersi infilato pure tra le pieghe di Lost. Ciò mi sensibilizza alquanto però aspetto la fine di Lost per cambiare idea. Se il tema "destino inesorabile" prevarrà sulle minchiate dei viaggi nel tempo giuro che cambio il mio voto in 8 perchè se adesso lo denigrassi mi toccherebbe poi ammettere che ho buttato 6 anni del mio tempo a seguire una *******ta.
il top del top della lacrima per me è "la vita è meravigliosa" e non ho ancora votato "Cocoon" perchè al solo sentire il titolo mi si velano gli occhi...
Lot 08/02/2009 19:58:10 » Rispondi A questo punto se in questo film non hai trovato tutte le minchiate che sento di lost dovresti dargli 29...
Ho chiesto ad altri aficionados ma sono rimasti dubbiosi, è già successo che uno dei protagonisti che si pensava donna invece era un uomo ma il suo pistolino è in un'altra dimensione? No perché mi sembra uno sviluppo plausibile...
Attendo di dare 6 ai vecchini di colcul allora.
Kater 08/02/2009 20:27:59 » Rispondi bhè, effettivamente in questo caso ci starebbe pure un 31...
no, quella cosa non è ancora successa ma mi pare assolutamente plausibile. Io però sto elaborando un'altra teoria altrettanto credibile: tutto Lost è in realtà il sogno di un bimbo che era andato a dormire dopo un'indigestione di peperonata. Ad avvalorare questa teoria c'è il fatto che, quando Ben gira la ruota che sposta l'isola nel tempo, al 53esimo fotogramma si vede chiaramente sulla ruota la scritta MECCANO.
I vecchietti di Colcul non si toccano, sarai colpito dall'antica maledizione del catetere mascherato.
E questo spiegherebbe anche la pesantezza che provo ogni volta che qualcuno me ne parla, un po' come dopo una peperonata...
Ach, il catetere no, per stavolta sei salva.
arturo 08/02/2009 18:56:08 » Rispondi ma che discorsi, abbi pazienza: allora non si dovrebbero fare più film su niente, perché da Omero a Dante, a Shakespeare a Checov, sull'essere umano e le sue pulsioni è stato detto tutto. Poi, tu avessi citato film recenti, degli ultimi anni (che so, Happiness, per dirne uno) capirei.
Kater 08/02/2009 19:04:44 » Rispondi Ennò, io dico che bisogna trovare nuovi spunti di riflessione, nuove angolazioni dalle quali gurdare le cose, il mondo, la coppia. E chiaro che il tema di base può essere comune a molti libri e film, per esempio l'ammmore è stato visto e raccontato da millemila autori; alcuni ne hanno parlato in maniera profonda, altri mediocre, altri originale, altri "nuova". Gurda che Happiness è contemporaneo ad eyes wide shut.
arturo 08/02/2009 19:10:07 » Rispondi Kubrick francamente non lo avevo proprio preso in considerazione. Non credo che abbia, o avrebbe, mai fatto un film di critica sociale. Perché, secondo te EWS è un film sul disfacimento del mito borghese americano? Schnitzler aveva l'occhio lungo, allora.
Kater 08/02/2009 19:28:37 » Rispondi Allora, ho scritto: RELATIVAMENTE AL RAPPORTO DI COPPIA bergman e Kubrick. Mi sembra ovvio che prendo in considerazione K. relativamente a come ha trattato cinematograficamente il rapporto di coppia nella sua complessità. La trasposizione di K. inoltre è solo ispirata a "doppio sogno", la vicenda di Schnitzler si svolge a Vienna nell'800 e io non l'ho certo citata sebbene sia un racconto molto interessante.
Kater 08/02/2009 18:54:40 » Rispondi Mmmm.... Effettivamente Forman sono 40 anni che infila un matto in ogni film e questo non depone a favore della sua freschezza mentale.
ll.77 08/02/2009 23:50:00 » Rispondi mi chiedo per quale motivo ci si aspetti sempre qualcosa di speciale alla fine di ogni epilogo, in tanti commenti che leggo tutti acclamano il colpo di scena. la vita sociale è fatta ben altro che di colpi di scena, all'improvviso ci si ritrova a farsi la doccia ogni mattina prima di prendere lo stesso tram per andare al lavoro, un giorno dopo l'altro, un anno dopo l'altro, nell'attesa che arrivi il week end o ancor meglio di progettare le vacanze...poi ogni tanto succede che alcuni si fermano a pensare, decidono che magari l'indomani sarebbe bello non scendere di casa e infilarsi ancora nello steso ufficio, ogni tanto qualcuno decide di fare un cambiamento, un piccolo cambiamento per uscire dal vuoto del giorno prima...
Kater 09/02/2009 22:40:25 » Rispondi No, aspetta, mettiamo i puntini sulle i. Durante il film si assiste di fatto a situazioni eccezionali (sarebbe più appropriato dire eccessive) che sfociano in "tragedia". Non definirei normale convogliare le proprie frustrazioni in un aborto che porta alla morte e, volendo essere precisi, manco conversare con un folle depositario della verità sulla propria esistenza. Ma questo ci stà, è natura del cinema e della letteratura narrare fatti "eccezionali" attraverso i quali riflettiamo sulla nostra realtà perchè, sia chiaro, mai si narra la realtà. Il problema è che questo film, A ME, non dice nulla di nuovo. Le frustrazioni della falsa famiglia felice, l'immaturità che questa stessa famiglia nasconde perchè ha dovuto/voluto rispettare le convenzioni di una società repressiva ("abbiamo fatto un altro figlio per convincerci che il primo non era stato uno sbaglio") l'incapacità di reagire a questa situazione e il conseguente desiderio di fuga che viene manifestato in più modi... l'ovvio epilogo tragico vissuto per vendetta e disperazione.
Ok, e quindi? ho pensato: cosa mi ha detto questo film di nuovo? cosa che mi porti a riflessioni più profonde di quelle che ho già fatto attraverso altri autori? cosa ho visto che mi ha stupito, emozionato per profondità o movimenti di macchina? Perchè il cine è mica solo nella storia ma anche nel riuscire ad emozionarti con inquadrature particolari, momenti intensi, recitazioni strepitose. IO mi sono risposta: nulla. Ovvio che in molti non la vedono come me ma probabilmente non cercano quello che cerco io.
Questo film non mi piace non perchè non l'ho capito ma semplicemente perchè ricerco cose diverse da quelle mi propone.
Solo su un punto vorrei ..mettere i puntini sulle i. Che non ti sia piaciuto ci sta tutto, per carità.. Mi spiace contraddirti ma alcune situazioni che a te sembrano eccezionali (eccessive) purtroppo sono pesantemente presenti nella realtà senza scomodare troppo la finzione cinematografica. Che si speri di non esserne toccai e si faccia di tutto per per non subirne gli effetti..beh questo è il lato positivo di ogni essere umano...
ll.77 11/02/2009 23:43:27 » Rispondi se ti piace leggere c'è un bellissimo libro con dei messaggi molto importanti, si chiama shantaram ed è una biografia vissuta a cuore aperto...
Ho letto la trama del libro di cui parli. fantastico...e visto che è un periodo bulimico per quanto riguarda la lettura..ne approfitterò. Grazie del consiglio..
Kater 10/02/2009 14:46:34 » Rispondi Ma un fatto eccezionale non è che non sia presente, semplicemente non è la norma e, come ripeto, la letteratura fonda solitamente le sue basi sull'eccezione, su situazioni costruite ad hoc per sviluppare una tesi.
Riguardo a questa tua frase "ma alcune situazioni che a te sembrano eccezionali (eccessive) purtroppo sono pesantemente presenti nella realtà" a che 'situazioni' ti riferisci? Le stesse a cui mi riferisco io sopra o altre ancora?
E' che siamo stati abituati a considerare il cinema come fuga..un mondo a parte, dove tutte le possibilità possono esprimersi. E l'azione, la svolta, il colpo di scena sembra quasi d'obbligo .Forse dobbiamo renderci conto che in alcune rare occasioni un film può divenire scomodo..perdere la magia della lontananza...ed avvicinarsi a volte in maniera anche feroce alla realtà. E questo a volte può dar fastidio..lo capisco.
VincentVega1 09/02/2009 19:08:03 » Rispondi ah perchè il finale del film è realtà...