Una storia che vive dentro una storia che vive dentro un’altra storia da cui rinascono la prima e innumerevoli altre deviazioni; non c’è un vero inizio nè una fine, è un moto infinito, come trovarsi sulle scale dei quadri di Escher; lo spazio e il tempo si fondono dimostrando come siano la stessa cosa. Il futuro può essere prima. O dopo. Dipende. Un’opera cinematografica quadrimensionale che trascura ogni forma geometrica rassicurante (certamente non la linearità, e ben oltre il labirinto) e che trascende i nostri sensi coinvolgendoli tutti all’unisono in un unico punto espanso nella mente. Lo spettatore non è esentato dall’esserne parte e forse solo per un attimo può avere il privilegio di sentirsi l’osservatore esterno degli eventi, tranne poi ritrovarsi in tutt’altro luogo e tempo e scoprire di osservarsi a sua volta mentre cerca di ritrovarsi.
Confesso di aver affrontato IE senza sapere a cosa stavo andando incontro: dopo i primi minuti passati a cercare nessi logici a ciò che stavo vedendo, ho dovuto in fretta abbandonare ogni velleità e lasciarmi trasportare, meglio, permeare da ciò che guardavo con gli occhi, ma che sarebbe più corretto dire, succedeva nella mia mente. Non credo di aver mai provato la stessa sensazione di vigile e partecipe abbandono durante la visione di un film, al punto che lo definirei ‘un’esperienza’. Spiazzante ed esaltante assieme. Aggiungo l’ammirazione affascinata per il rigore assoluto che solo può aver permesso di creare un tale caos ordinato e significante. Non c’è ‘da capire’, ancor meno da dover spiegare: è.
lesaripresa 31/05/2009 14:39:06 » Rispondi perdonami ma Tu che cosa hai capito ?aiutami ti prego a capirlo...eppure la mia mente è aperta...viaggia e sogna sempre!
strange_river 05/06/2009 18:48:22 » Rispondi Ci sono molti commenti che danno interpretazioni su IE, e forse qualcosa di più puoi trovare in quelli. Io, come ho scritto, ho abbandonato subito la pretesa di capirlo come si fa di solito (con la logica, la razionalità ecc), proprio perchè non è a quella parte di noi che si rivolge (per la mia opinione, sia chiaro). Va semplicemente visto (e sottolineo il semplicemente in quanto è cosa pure difficile da conquistare) lasciando che sia il film a riverberare dentro di noi, senza rincorrere con affanno significati o altro: bisogna lasciarlo libero di parlarci senza frapporgli ostacoli. Puoi farti trascinare dalla bellezza di alcune scene o dalla assurdità di altre, dall'inquietudine, dalla paura, dal mistero... alla fine sarà quello che sei tu e che il film solo esalterà. E' un film che passa attraverso tutti i sensi, non solo attraverso la vista. Può piacere o meno, può dire molto o nulla, credo dipenda più da come siamo fatti noi, però di sicuro non è raccontabile come un film usuale. L'unico suggerimento che posso darti è che tu lo riveda di nuovo tra qualche tempo, ma per il solo piacere di rivederlo.
The Gaunt 06/05/2009 21:16:53 » Rispondi Molto bello. Sarebbe ora di avanzare di livello.
strange_river 07/05/2009 19:17:39 » Rispondi Grazie, molto gentili :) Credo sia impossibile non rimanere profondamente colpiti da IE e non raccontarlo per come si è vissuto.
Sgt. Pepper 06/05/2009 20:23:29 » Rispondi Ottimo commento, infatti come hai detto IE non è un film da capire ma da assaporare in ogni suo singolo fotogramma cercando di percepirne l'essenza e l'emozioni che provoca, tralasciando la nostra "dimensione" logica. Ricomplimenti ; )