VincentVega1 6 / 10 30/05/2009 20:02:18 » Rispondi Non mi ha convinto proprio per niente. Inizia come un film di Argento, con quella musichetta molto Goblin e poco Morricone e quella carrellata in prima persona priva di mordente ed originalità. Poi va a parare sul thriller psicologico, inizia ad incuriosire ma mai più di tanto, come se il tutto fosse un minestrone riscaldato. On-off (azz che colpo di genio... meglio del Luis Chyper di "Angel Heart"...) è uno scrittore filosofo che ha conosciuto barboni matematici-filosofi e che si fa interrogativi filosofici sulla natura di D.io, sul disagio della sua vita, sul rapporto con il suo pubblico, sulla concretezza della sua vita. E tutto ciò senza un minimo di approfondimento, troppi argomenti che finiscono per rimanere fatui.
Sembra quasi che Tornatore voglia convincerci di aver fatto un bel film.
La regia è acerba, troppi virtuosismi inutili o mal strutturati: il già citato inizio, i troppi movimenti di macchina che sanno tanto di autocompiacimento (vedi l'iter registico per arrivare ad inquadrare il telefono - senza senso) o le solite due tre immagini del recente passato di Depardieu riproposteci di continuo (il requiem del morto). Ma questa alla fine non è una colpa, vedi Sorrentino.
E alla fine... è tutta una minchiata metafisica chissà per spiegarci che cosa...
Valide le interpretazioni di tutti gli attori con un Depardieu in stato di grazia e un ritmo sostenuto per tutta la sua durata. Per me rimane un film abbastanza banale ma con qualche spunto interessante, nulla di più (molto meglio "Il sesto senso" dello Sciamano, decisamente più intimistico).
USELESS 04/08/2009 15:20:29 » Rispondi Cambia spacciatore ... Ti sta dando roba cattiva che ti fa male!
VincentVega1 04/08/2009 16:10:43 » Rispondi purtroppo sono un cliente affezionato.
Ciumi 10/08/2009 10:32:11 » Rispondi D’accordissimo pressoché su tutto. Tornatore è come se s’esercitasse nella ricomposizione d’un puzzle con tessere prese a casaccio qua e là da altri puzzle diversi (metafisica, flash-back, funambolismi, elementi thriller), che ovviamente non combaciano, e che portano ad un risultato che non può essere diverso da quello d’un quadro confuso e scombinato. Il finale sciocco ne è un’ammissione. Azzeccata anche la citazione di Argento, un altro che d’esercizi stilistici fine a se stessi (e di minchiate) se ne intende.
VincentVega1 10/08/2009 10:50:01 » Rispondi oh grazie, finalmente qualcuno d'accordo con me su questo film che è ben poca cosa!!!