K.S.T.D.E.D. 8 / 10 02/11/2009 12:24:06 » Rispondi Il Nastro Bianco rappresenta, a mio avviso, una evoluzione ulteriore del cinema di Haneke. C'è tutto delle precedenti pellicole, ma c'è anche dell'altro. Se in precedenza, infatti, Il regista austriaco focalizzava la propria attenzione su un singolo personaggio o su un nucleo familiare per vivisezionarli e portare a galla debolezze e lati oscuri, questa volta i riflettori vengono puntati su un intero villaggio. Un villaggio in equilibrio su di una sbarra di perbenismo appena sopra quelle zone paludose dell'animo umano in cui si mischiano e confondono violenza, paura e una percentuale bassa ma letale di inconsapevolezza. Attraverso un b/n gelido ed una regia così ferma da non ammettere cambiamenti di sorta, Haneke fotografa un agghiacciante punto di non ritorno che in quanto tale rifiuta l'intervento di un qualsiasi fattore interno o esterno che possa minare tale malsana stabilità: il maestro dopo aver provato a mettere un piede fuori dalla sbarra suddetta, al fine di far luce sulla spirale di violenza, viene offeso e minacciato. Ci penserà quello stesso microcosmo a giustificare e a far accettare tali dinamiche; tutto, infatti, verrà poi spiegato dai castelli costruiti sulla fuga della levatrice e del dottore: nessuno rifiuta un piatto caldo in una sera gelida.
Un Haneke, quindi, sempre freddo e analitico ma ancor più spietato, se possibile, nell'inquadrare l'animo umano. Se prima il suo cinema dava se non altro la parvenza di delineare focolai di violenza in unico personaggio o nucleo, questa volta, invece, il respiro è ampio, definitivo e la violenza lascia quel retrogusto amaro tipico dell'assenza di speranza.
Tuttavia, ciò che è maggiormente degno di nota è che durante la visione del film nessuno si è lamentato o si è alzato né tanto meno ha sbuffato. O un cellula terroristica di neuroni per la libertà ha usato il cinema come luogo d'incontro, oppure in Italia sempre più gente sta ridisegnando i propri orizzonti in fatto di cinema. Delle due l'una: chiaramente la prima.
bulldog 02/11/2009 12:45:36 » Rispondi Da me chiacchieravano e alcuni son andati via.
Lo sai perchè secondo me accade spesso che il pubblico sia educato e sta in silenzio in pellicole simili? Perchè siccome vedono 'palma d'oro a cannes' pensano 'non può esser brutto' e lo seguono con attenzione...ma alla fine se facevi come rask che testavi gli applausi chissà in quanti ti avrebbero seguito.
Sottovaluterò il pubblico,ma se non veniva fuori il premio di cannes non avresti ottenuto quella compostezza in sala.
VincentVega1 02/11/2009 12:55:48 » Rispondi invece pure dove sono stato io c'è stato un interesse che non mi sarei mai immaginato. l'età media era 60 anni però, :).
K.S.T.D.E.D. 02/11/2009 13:20:54 » Rispondi Mh, guarda, secondo me coloro che si alzano e se ne vanno a film del genere non sono persone che si lasciano impressionare da "palma d'ora di cannes" e simili. Se devono alzarsi o sbuffare, fidati che lo fanno ugualmente. Resto fedele alla teoria dell'incontro dei neuroni terroristi ;)
LEMING 02/11/2009 14:02:36 » Rispondi Comunque per me dipende molto in quale cinema lo vedi, se è in una sala d'essai, potrà anche non piacere, ma comunque la gente lo vede in silenzio, e non se ne va prima, se vai in un multisala, d.i.o ce ne scampi e liberi, il caos completo e magari anche i fischi finali!, purtroppo questa distinzione bisogna farla perchè oggettivamente è cosi che funziona il cinema in italia, c'è la massa e poi c'è l'elite! Lemming
Jellybelly 02/11/2009 12:56:04 » Rispondi Bravo Kappaesse, e mi stupisce che i cinemi terroni si siano dimostrati più civili di quelli nordici: pare che a Roma sbuffassero e bestemmiassero tutti...
LEMING 03/11/2009 09:23:47 » Rispondi Per quello che può valere, guarda che Roma fa parte della prima categoria, che noi nordici, generalmente definiamo "da Firenze in giù" Lemming
K.S.T.D.E.D. 02/11/2009 13:24:29 » Rispondi Grazie uomo. Comunque, va detto che il cinema che ha proiettato il film, il Kuursal, è l'unico che ricerca pellicole d'autore e la gente lo sa. Quindi in parte il silenzio è dovuto anche a questo, ma solo in parte, dato che quando andai a vedere Inland Empire la gente si alzava e sbuffava tranquillamente.
gerardo 05/11/2009 15:06:00 » Rispondi Ah ecco. Allora è l'unico che lo proietta in Puglia.
K.S.T.D.E.D. 05/11/2009 17:10:20 » Rispondi Mi sa proprio di si, io ci andai domenica e, stando a quanto dici, la mia è stata, come prevedevo, solo fortuna. Che poi, c'è da dire, la cosa buona del Kursaal, della struttura dello stesso più che altro, è che essendo un teatro le prime file son comunque distanti dallo schermo, e sedendoti lì ti isoli e riesci a non sentire cornacchie e idioti vari.
E comunque, hai preso i volantini della rassegna Sentieri del cinema - Esordi d'autore? Gli ultimi due gioni sono davvero interessanti, in particolare per Lola Darling e Blood Simple, esordi rispettivamente di Spike Lee e dei fratelli Coen.
gerardo 05/11/2009 20:54:14 » Rispondi Sì, li ho presi, anche se su fb sono subissato da programmi e presentazioni varie della stessa manifestazione. Penso di andarci, come ogni anno. Per farmi riconoscere mi metterò un parrucchino fucsia e una scritta: I'm G.
K.S.T.D.E.D. 06/11/2009 11:38:00 » Rispondi Ok, io sarò quello vestito da santone e che ti avvicinerà dicendo : Tu sei Ahh, ahh.
Io ieri l'ho visto al Kursaal, a Bari, e dietro di me c'era un gruppetto di adolescenti che ha parlato per tutta la durata del film, almeno fino a quando qualcuna di loro non s'è addormentata e nonostante le proteste degli altri spettatori. Prima del film una tipa ha detto agli altri che non aveva ancora visto "Amore 14"... Come siano finiti a vedere quel film è davvero un mistero. Nell'intervallo c'è stata una fuga consistente di pubblico.