martina74 7½ / 10 09/01/2010 14:48:55 » Rispondi Vedere questo film mi ha disturbata: la violenza su chi è indifeso e non può reagire è qualcosa di difficile da sopportare. E poi l'autismo è un problema che genera compassione quando i malati sono bambini, per poi perdere progressivamente di interesse e diventare, in definitiva, una malattia socialmente inaccettabile, antiestetica, insopportabile... uno di quei casini che, ai nostri tempi in cui la facciata è tutto, la maggior parte delle persone non riesce a sopportare se non con qualche espressione di compatimento. Così, essere messi brutalmente di fronte al modo in cui il povero Ben viene trattato dai suoi spietati compagni di scuola è dura da mandar giù: gli unici momenti in cui il ragazzo riesce a trovare pace e conforto sono quelli in cui si trasforma nel suo avatar e in cui sogna di essere "normale". Non ci davvero pietà nè ipocrisia nel modo in cui la malattia di Ben e l'idiozia violenta del branco vengono rappresentati, ed è un vero pregio del film, assieme alla bella interpretazione del protagonista. Di contro,
trovo consolatorio il finale: purtroppo non va quasi mai a finire così. Però è cinema, e concediamogli il beneficio di alleggerire la pena dello spettatore
. In definitiva, non un capolavoro ma un bel film, a suo modo anche didattico.
gikkio74 29/01/2010 23:50:50 » Rispondi Dimostrazione che emoziona..si comprendo quello che provi un senso di impotenza e rapbbia repressa ad una REALE violenza...ma è realtà non lo dimentichiamo, qui non si parla di 3D o fantascienza questa è nuda e cruda realtà. Ed è proprio questo che emoziona, ed è proprio questo che rende il cinema quello che dovrebbe essere davvero. E' quello che il mondo è REALMENTE ed è davvero dura da mandare giù, il senso di amaro che ho provato uscendo dal cinema mi ha fatto ritrovare quello che da tempo non vedevo in un film. Non la fuga dalla realtà (anche se il tema trattato parla dell'opposto) di tutto un mondo ma l'assistere senza potere di cambiarlo nella sua crudezza. In un cinema che che con il 3D sempre di più invita (con consapevole pericolo sociale) dalla fuga dalla realtà verso ignoti e improbabili mondi, questo film è la vera risposta e spero riporti tutta la gente che sta con la testa fra le stelle di pandora, che il vero mondo E' QUI ed è QUI che bisogna lottare...senza cercare fughe...
martina74 30/01/2010 16:14:43 » Rispondi Certamente questo film ha la sua utilità, come molti altri che ben sviluppano temi difficili che si confrontano con la realta, tuttavia non sarei così categorica: il cinema è anche evasione e non c'è nulla di male a sognare altri mondi. Non ci sono millenni di letteratura e arte a testimoniarlo?
Gold snake 11/01/2010 07:59:57 » Rispondi Il finale è così perché è una storia vera ed in quel caso è finita veramente così.
Per la verità il film è ispirato al caso di un ragazzo belga affetto da Asperger, suicidatosi veramente a causa del bullismo da cui era tormentato. Il finale è stato edulcorato.
Gold snake 12/01/2010 08:18:15 » Rispondi Ah, però il finale mi è piaciuto lo stesso.
InsolitoEs 14/01/2010 15:11:14 » Rispondi Quando il ragazzo si " trasforma " in avatar non sono assolutamente di essere " normale ". Il branco e' la manifestazione di una banalita' del male diffusa e pronta a colpire in ogni momento. In questo caso non c'e' " solo " la violenza contro il diverso inteso come svantaggiato. Qui c'e' di piu'. Il c.d. diverso viene punito anche per la sua intelligenza perche' suscita invidia. Qundi qui " ai nostri tempi in cui la facciata e' tutto ecc. ecc. " non c'entra per niente. Credi che nel passato le cose siano state migliori ... informati. Quando al finale sara' stato consolatorio per te . Ti sarai consolata. Invece il finale e' la dimostrazione pratica ( e te lo dice uno che vive ogni giorno queste situazioni ) di come si possa travare un via d'uscita usando la creativita' ed il coraggio. un consiglio leggiti : " la giustizia e le ingiustizie " di Federico Stella.
martina74 14/01/2010 16:26:50 » Rispondi Ma che ne sai tu di quello che penso io e che scrivo perchè certe cose - magari - le ho sotto gli occhi o le ho vissute sulla mia pelle? Cerca di dare risposte meno sferzanti: non mi sembra di aver scritto *******. Un finale in cui si sogna di trovare una via d'uscita grazie alla creatività è certo più rassicurante e posivito di una vicenda che si conclude con una morte per suicidio.
"Un finale in cui si sogna di trovare una via d'uscita grazie alla creatività è certo più rassicurante e posivito di una vicenda che si conclude con una morte per suicidio "
Non si sogna si Fa. Con Coraggio e Creativita'.
Torna a bere il tè con i biscottini mentre guardi finali consolatori.
Intellettualoide.
Adios.
gerardo 06/02/2010 23:18:28 » Rispondi Hai dimenticato "radical-chic". So che ci tiene. ghgh!
martina74 14/01/2010 16:57:37 » Rispondi Peccato che ci siano persone che non hanno nè coraggio nè creatività nè persone che le aiutano a uscire dal buio.
Jellybelly 14/01/2010 17:22:33 » Rispondi Direi di farla finita con le schermaglie personali; tra l'altro piuttosto puerili, visto che nessuno dei due conosce l'altro. Grazie.
InsolitoEs 14/01/2010 17:40:12 » Rispondi Hai ragione jellybelly . Pero' mi hai rovinato il gioco....eravamo cosi' ben chiusi nel nostro mondo senza conoscerci...chissa' potra' nascere l'amore. ok chiudo
the end
Geoff 18/01/2010 01:46:33 » Rispondi ...ma infatti cazz.o, mi stavo appassionando volevo vedere come finiva la discussione!
gerardo 06/02/2010 23:20:55 » Rispondi Ma infatti io l'amai follemente (d)ai tempi di "Quo vadis baby?". :)
gikkio74 29/01/2010 23:53:50 » Rispondi Un branco che attacca in qualsiasi forma esso si manifesti umana che animale, nella natura di questo mondo è sempre è solo segno di PAURA. PAURA di tutto quello che non si comprende perchè diverso...parole banalità e male sendo me non sono azzeccate.
Geoff 25/02/2010 13:39:22 » Rispondi "parole banalità e male sendo me non sono azzeccate" ???