bulldog 3½ / 10 09/10/2010 11:37:57 » Rispondi Che brutto. Che Almodovar sia capacissimo a lavorare dietro la macchina da presa e montare alla grande le scene che ha in testa, non lo scopro certo io. Ma il film in sé è socialmente buffo, sia nelle relazioni che nei comportamenti tra gli attori. Tenta di essere etereo ed intenso ma non ci riesce e le musiche, sempre e costantemente a servizio dell’emotività, fanno venire il prurito su tutto il corpo.
Un prodottino profumato e autocelebrativo. Che dire, oramai da quanto vedo è la moda degli ultimi anni, vedasi Sorrentino e Co, ovvero metter in scena “storie strane” montate ad effetto ma di un vuoto di fondo sconcertante. L’inserto impressionista è il solito specchiettino per le allodole, è bastato quest’ultimo a far gridare alla genialità il cinefilo medio.
anthony 09/10/2010 11:43:19 » Rispondi Concordo appieno col tuo commento.. Almodovar ha sempre trattato di "temi" interessantissimi nei suoi films..ma sempre con l'emotività di una formica danese in letargo..
... l'ultima riga del commento, però, te la potevi risparmiare.
bulldog 09/10/2010 11:47:30 » Rispondi Non sopporto Almodovar, Sorrentino, Egoyan e compagnia cantante. Ho letto pure la rece di un utente di FS. Rispettabilissma ma vederci l'esistenzialismo di Kierkegaard, parlare di Dostojevsky mi sembra davvero una follia. Ma d'altronde oggi questo passa il convento, un 'universo bello profumato e coerente.
anthony 09/10/2010 12:00:53 » Rispondi Concordo. E' lo stesso discorso, mi pare, che facemmo un po' di tempo fa su AGORA' : Superficiale, bello profumato e impeccabilmente impacchettato.
jack_torrence 14/10/2010 03:35:29 » Rispondi Ciao Bulldog, non è la prima volta che ci trinceriamo in posizioni proprio diametralmente opposte! Sono io l'autore della recensione... Che dirti? Non solo non ritengo certo di essere stato turlupinato con uno specchietto delle allodole e compagnia cantando; posso solo risponderti a) "de gustibus" b) siamo su poli opposti (cerca un po' di miei commenti a film che hai bocciato o nei cfr dei quali sei freddo, e ti accorgerai di quanto siano diversi i nostri gusti: ad es, La doppia vita di Veronica).
Adoro questo film, eppure non sono fan. C'è dietro una commozione profonda per quello che sa trasmettermi, e sono convinto dei legami con Kierkegaard e Dostoevski. Ho visto questo film una decina di volte, e l'ultima - prima di recensirlo - ne ho seguito il finale con le lacrime. Non mi capita praticamente mai, non fraintendermi. Quindi mi emoziona profondamente, e lo stimo e lo ammiro come il più bel film del decennio, il capolavoro di uno tra i miei registi preferiti, uno dei più grandi film della storia del cinema, e uno dei miei 10 film da isola deserta...
Nel rispetto più sincero, per i tuoi gusti (che sono semplicemente lontani dai miei), e per la tua capacità e intelligenza critica,
Stefano
bulldog 14/10/2010 11:41:39 » Rispondi Infatti, nell'intervento precedente ho parlato di "rispettabilissima recensione". Quoto al 100% il tuo punto A.
Saluti Giovanni.
jack_torrence 14/10/2010 12:15:11 » Rispondi OK sul punto a). Quanto al punto b), sono andato a mettere in ordine di voto i tuoi commenti e ho scoperto che certi gusti li condividiamo pure (Kubrick e Lynch, per es, per fare i nomi più di grosso calibro). In secondo luogo ho notato che il tuo spettro di giudizio si allarga volentieri dall'1 al 10, e non sono riuscito a scorgere immediatamente la logica, che senz'altro c'è, per cui molti horror (genere verso il quale mi sembra tu abbia una sensibilità particolare) hanno voti altissimi (sicuramente film ben fatti) ma altrettanti e forse più, uno stuolo per davvero, voti bassissimi (sicuramente film inferiori, ma la differenza che individui tu è abissale). E curiosamente, nel mezzo, sopra ad alcune prestigiose stroncature (tipo "Parla con lei") anche i cinepanettoni (che non ho visto e sono i soli film di cui parlo senza averli visti - peccato mortale snob!). Comunque, anche se non ho capito bene i tuoi parametri di giudizio, quel che volevo dirti è che al di là di tutto proprio su poli opposti forse neanche siamo.
bulldog 14/10/2010 13:51:52 » Rispondi In Merry Christmas, De Sica mi fa ridere, voto 6. Opere pretenziose che mi lasciano il vuoto dentro voto 1/2/3.
Semplice :-)
jack_torrence 14/10/2010 14:27:25 » Rispondi Ti rispondo una sola cosa che apparentemente non c'entra una ceppa:
...E se ti dicessi che io molti film cui oggi do anche 9 o 10 sinceri, dopo averli rivisti (se necessario anche più di 2 volte), son film che inizialmente non mi si erano svelati, ma qualcosa di sotterraneo mi avevano lasciato, tanto che ho sentito l'esigenza di rivedere e approfondire, perché stimolato e incuriosito da quanto vi avevano trovato altri?
bulldog 14/10/2010 15:01:54 » Rispondi Direi di no. Non è questione di comprensione, ma di percezione stomacosa.
Es. un film come Avatar, potrei rivederlo 10000 volte, cambia nulla. Su alcuni film invece, in cui in un primo momento non ho sensazioni chiare, capita che cambi idea. Ma non è il caso di Almodovar.
bulldog 14/10/2010 15:03:41 » Rispondi Esempio: Non è Un Paese Per Vecchi, se rivisto potrei rivalutarlo.
Jellybelly 14/10/2010 15:05:20 » Rispondi No, è diverso, "Non è un paese per vecchi" DEVI rivalutarlo.
bulldog 14/10/2010 15:30:13 » Rispondi Quello è un film che a suo tempo mi lasciò indifferente, ma non ero in serata forse. E' proprio l'esempio di pellicola che mi ha lasciato sensazioni poco chiare, e potrebbe esser rivalutato. Idem dicasi per alcune cose di Polanski e pochi altri.
Ma ripeto, non è il caso di registoni tipo Spielberg, Cameron, Nolan, Eastwood, Mendes,Howard,Shyamalan ecc eccc ma neppure di Sorrentino, Egoyan, Almodovar, Wong Kar Vai & Ceylan. Su tutti costoroho steso da tempo un velo di indifferenza.
Bathory 29/01/2011 12:31:23 » Rispondi questo film l'ho trovato sublime, ma vederlo dieci volte è da pazzi folgorati...
jack_torrence 30/01/2011 02:14:00 » Rispondi Probabilmente sono sei o sette al massimo, ma se anche fosse? :) Quando un film è tra i tuoi 10 preferiti di sempre, che male c'è?! ;) Per me è sublime, e pure qualcosa di più. Perciò lo amo, e lo rivedrei non dieci, ma decine di volte.
jack_torrence 31/01/2011 01:02:42 » Rispondi L'ossimoro non è una banale contraddizione... la sua contradditorietà è circoscritta alla logica comune, a un livello apparente e superficiale: tuttavia l'ossimoro svela una connessione più intima tra gli elementi in apparente contrasto, che non si può spiegare facendo ricorso alla razionalità. L'ossimoro è una porta che conduce a una dimensione segreta, cui solo per mezzo dell'arte si può avere accesso.
Sì, in effetti stiamo proprio parlando del cinema di Almodovar. ;)
bulldog 31/01/2011 11:15:19 » Rispondi Ahaha, Jack sei fantastico, una lezione sulle figure retoriche.
Era una battuta chiaramente, rimango cmq perplesso di fronte a quel che dici su questo regista, che per me è un Bunuel moderno malriuscito. Inoltre se parliamo di eccessi dell'arte, di irrazionalità, bè ti invito a spostarti cinematograficamente da altre parti.
jack_torrence 31/01/2011 12:59:04 » Rispondi Certo, l'avevo capito che era una battuta! :D
Per gli eccessi horrorifici credo di sapere dove mi inviti a spostarmi, ma mi ci sono affacciato di rado e non sempre con lo stomaco completamente intatto.
Sì, Almodovar mi piace ben di più che una copia malriuscita di Bunuel, anzi con Bunuel c'entra davvero poco. Bunuel era gelido, spietato, cerebrale (geniale, ovviamente: mi piace parecchio!). Almodovar (mi riferisco naturalmente a quello "maturo", successivo al "Fiore del mio segreto" e soprattutto a "Tutto su mia madre") usa strepitosamente la tecnica e il suo stile, rifacendosi al melodramma classico, innestandoci una poetica sua che non è epocale per l'innovazione estetica del cinema, certo: ed è per questo che è questione più soggettiva e meno obiettiva individuare e recepire in misura minore o maggiore l'intensità di ciò che può comunicare. Ciao Giovanni Ste
jack_torrence 14/10/2010 03:38:00 » Rispondi ohibò, se quella di Almodovar è l'emotività di una formica, il resto del cinema ha l'emotività dei sassi.
Io penso piuttosto che non arrivi a tutti. Lungi dal voler pontificare sulla presunta grandezza "oggettiva" di Almodovar, non dubitiate dell'oggettività delle emozioni di chi si commuove profondamente con il suo cinema.