pier91 6½ / 10 11/01/2011 18:39:45 » Rispondi Trovo necessario fare una premessa. Amo il romanzo di Ayn Rand più di ogni altra opera letta finora. Non voglio dilungarmi nell'elogio di questa straordinaria ( e bistrattata) scrittrice, dirò soltanto che è inestimabile la riflessione che mi ha costretto. Detto questo, il film mi ha delusa. Perché? La sceneggiatura, curata dalla stessa Rand (la quale comunque biasimò il film), è piuttosto fedele al romanzo ma manca spesso di incisività ed è sicuramente penalizzata da evidenti storture della trama, che non starò ad elencare per non essere pedante. Il cast di attori è stato scelto con una superficialità imperdonabile. Se i due protagonisti sono convincenti, gli attori secondari sono a dir poco inadatti. Nel romanzo personaggi come Keating, Tookey, Wynand, sono sottoposti ad una sottilissima analisi psicologica. Keating è il parassita, l'uomo debole, schiavo, infelice. Tookey è l'altruista, il dittatore, il meschino. Wynand è l'uomo nato per essere egoista, l'uomo che avrebbe dovuto essere come Roark ma che ha ceduto al compromesso. Nel film il tutto viene ridotto a delle sbrigative parentesi narrative. Tuttavia sarei disonesta se non parlassi anche di ciò che di buono c'è nel film, dalla riuscita tensione erotica fra Cooper e la Neal alla raffinatissima ricostruzione degli ambienti, fino alla perfezione 8sì, proprio perfezione) dell'ultima sequenza.
pier91 11/01/2011 18:42:44 » Rispondi naturalmente volevo scrivere "la riflessione che mi ha costretto a fare"...pardon
atticus 11/01/2011 20:36:42 » Rispondi E' l'insormontabile dissidio tra cinema e letteratura... Non ho letto il libro da cui il film è tratto, forse per questo sono riuscito a coglierne il suo splendore senza poter fare nessun confronto. Se tu dici che ci sono cose che non vanno non posso assolutamente fartene un torto, capita spesso anche a me di notare degli abissi nelle trasposizioni. Mi spiace che tu non l'abbia tanto apprezzato! ;)
pier91 11/01/2011 21:00:45 » Rispondi Sai ho letto il tuo commento a Il buio oltre la siepe e ne sono rimasta colpita. Non molti sono pronti a sostenere che un libro possa sconvolgere la vita di una persona, ma tu sì ed anche io. Il buio oltre la siepe è un piccolo miracolo cinematografico, restituisce davvero quella che è l'anima del romanzo. La fonte meravigliosa invece è un tentativo apprezzabile, coraggioso, ma non proprio riuscito. Bisogna però ammettere che chi non ha letto il libro ha tutte le ragioni per apprezzare un film che, al di là di tutto, è di indiscutibile eleganza :)