KOMMANDOARDITI 4½ / 10 26/02/2011 12:16:56 » Rispondi Aitante pretino dalle burrascose abitudini am(at)or(i)ali, viene rinvenuto morto all'interno dell'istituto religioso per novizie in cui prestava insegnamento. Toccherà ad un arguto commissario in motoretta il compito di districare la matassa in cui è avvolta la delicata vicenda. Quasi senza musiche, spezzettato, frammentario, con una trama stiracchiata e semi-assurda (quasi fosse stata scritta man mano che procedevano le riprese), un giallo all'italiana pruriginosamente ibridato con le insinuanti peccaminosità della fiorente e blasfema nunsploitation para-russelliana. Alla sua prima ed unica esperienza registica, il produttore di mondo-movies Francesco Mazzei decide di approfittare dell'alta marea scarlatta dello spaghetti-thriller per dirigere un prodotto strategicamente in controtendenza rispetto al convulso barocchismo granguignolesco tipico del genere. La sfida era quella di emergere originalmente al di sopra delle oscure e frenetiche sarabande omicidiarie orchestrate da Argento, Dallamano, Martino e Lenzi, azzardando, senza il necessario bagaglio di competenza, l'itinerario ostico e brullo dell'autorialità svincolata dalle tempistiche, con un film solare, diluito e provocatoriamente in fieri, sempre sul punto d'imboccare i non pochi vicoli ciechi della sceneggiatura. Alle cadenze tese ed agli shock esplosivi propri del filone, il nostro risponde attraverso un'estenuante dilatazione dei tempi ed un rallentamento insonoro del ritmo. Gli sviluppi soporiferi della sbiadita, inverosimile storiella sentimentale tra l'ispettore e l'indiziata principale, calati nella scarnezza scenografica dei set spartani (tra cui spicca una soffitta/spelonca davvero suggestiva) ed inframmezzati da vezzosi tecnicismi quantomai superflui (come le inutili panoramiche a centro tavola o l'abbozzata citazione del Cristo Morto del Mantegna), mal si impastano con le tante situazioni sexy-trash infilate a regola d'arte nelle pieghe del racconto (i nudi integrali forzatamente innaturali; la protagonista che, durante una tavolata all'aperto, infila una mano nella tonaca del prete/playboy). Come se tutto questo non bastasse, nemmeno gli interpreti riescono a brillare particolarmente: una pallida ed atona Bedy Moratti (sorella del più celebre Massimo calcistico), un baby-testimone pinocchiesco (il piccolo Arturo Trina), un Salvatore Puntillo in vesti oramai consunte di appuntato/aiutante un po' tonto e trafelato (al quale sono delegati tutti i passaggi di alleggerimento farsesco), uno smorto ed inespressivo Maurizio Bonuglia (che con grande magnanimità verso lo spettatore si fa ammazzare quasi subito...!). A convincere maggiormente resta solo il simpatico Montagnani, in trasferta momentanea dai suoi ruoli abituali di satiro infoiato, qui impegnato nei panni inamidati, freddini ed esitanti del serio rappresentante della legge. Per Mazzei comunque la scommessa spavalda è abbondantemente fallita.
oh dae-soo 26/02/2011 12:26:27 » Rispondi Nico, dovete spiegarmi questa assurda contemporaneità tra te e Nikilo per un film che aveva addirittura 0 commenti. Lì per lì ho pensato che tu avessi visto il suo commento e quindi voluto mettere il tuo ma non penso che l'avresti potuto scrivere in 1 minuto...
Spiegatemi perchè altrimenti siamo di fronte alla più grossa coincidenza nella storia di FS, credo.
KOMMANDOARDITI 26/02/2011 12:33:54 » Rispondi Gius, non ci crederai ma è stata una coincidenza di quelle davvero mostruose... Pensa che una cosa del genere avvenne anche con THE COLLECTOR (2009).
P.S.: Stiamo recensendo in tandem volutamente, giusto per spronarci a vicenda a scrivere qualcosa (e sembra che funzioni il metodo).
Nikilo 26/02/2011 12:37:26 » Rispondi "Gius, non ci crederai ma è stata una coincidenza di quelle davvero mostruose... Pensa che una cosa del genere avvenne anche con THE COLLECTOR (2009)." Ahahaha!
oh dae-soo 26/02/2011 12:28:21 » Rispondi No, vabbeh, siamo dentro a un Horror? Nikilo ha ora postato contemporaneamente a me, tra l'altro dandomi anche la risposta che cercavo.
Fuggo da voi.
Nikilo 26/02/2011 12:26:00 » Rispondi E con questo direi che il nostro grado di telepatia, raggiungi picchi "osceni" cit.
Bella recensione Nico! Il film da quanto mi avevi detto non si è rivelato un granchè, buchi nella sceneggiatura e nella regia da ogni parte. Noto con piacere che bene o male siamo giunti alle stesse conclusioni.
Non so se hai notato, ora francamente non ho voluto inoltrarmi, ma io ho trovato qualche richiamo fulciano ( si parla di accenni chiaramente) potrei essermi sbagliato?
Ti riferisci a NON SI SEVIZIA UN PAPERINO? Presi singolarmente, elementi come il prete, il bimbo e l'ambientazione solare possono richiamare il precedente film di Fulci ma il divario qualitativo è talmente improponibile da scongiurare qualsiasi tipo di correlazione. Almeno personalmente.