Ciumi 8½ / 10 28/07/2011 08:25:16 » Rispondi Il triangolo amoroso, il più antico e forse usato tema in svariate forme d'arte, si offre a Greenaway come la figura attorno alla quale rappresentare, in toni decisamente forti, diversi contrasti - amore, violenza, romanticismo, depravazione, sottomissione, vendetta, cibo, morte - suggeriti soprattutto per mezzo delle scenografie, curate secondo il gusto pittorico del regista, in chiave barocca e simbolista, tra effetti teatrali quali cromatismi esagerati o fumi. Dal rosso intenso del salone da pranzo, alla nivea intimità del bagno ove, quando vi entra dall’altro locale, il colore è un riflesso rosato, passano tali contrasti; o più in generale dal ristorante, luogo di piaceri famelici, con la sua cupa cucina immensa e il suo losco parcheggio, alla libreria, segreto nido d’amore, raggiunto in un metaforico viaggio dai due amanti nudi, tra merci di carni in putrefazione. Contrasti che passano, inoltre, dal vociare continuo del marito padrone - sono in lui adunate pressappoco tutte le bassezze umane - al silenzio sospeso degli innamorati, o alla dignità del cuoco.
Come già ne “La grande abbuffata” di Ferreri, il simbolismo, la ridondanza e la teatralità della messa in scena, sono ovunque conditi da forti elementi d’iperrealismo - vomito, cani, sangue, animali morti, mèrda - il cui sapore arriva a prevalere e, sempre come nel film di Ferreri, si finisce con l’avvertire un certo senso di pienezza. Sensazione che l’ironia vagamente Bunuelliana (a ricordare il regista spagnolo sono soprattutto la perversità e l’assurdità del rapporto coniugale) stempera in parte. Cala forse negli ultimi minuti, in alcuni dialoghi, e nel finale, dove a mio parere si banalizza.
Tragedia greca, grottesca, pregna di significati, lenta a digerirsi - non esita a torturare putti, a ingozzare pagine di rivoluzione, a cucinarsi amanti.
PS: questo film me l'ha consigliato Kater, una persona stupenda alla quale devo molto, prima di tutto l'abbandono delle orribili pellicole francesi con le quali mi drogavo prima di conoscerla. Adesso ho smesso, ho scelto la vita, grazie Kate!
Jellybelly 06/10/2011 20:20:46 » Rispondi Bel commento, questo è un capolavoro.
Kater 06/10/2011 20:22:29 » Rispondi Eh, l'ho detto al Kapo ma lui per ora non capisce perchè... maledetto!
Kater 06/10/2011 20:19:31 » Rispondi Uhhh, ma allora l'hai seguito il mio consiglio!
Ciumi 06/10/2011 20:27:52 » Rispondi Sì, e mi è piaciuto molto…
..beh, però ti ricordo, a scanso di equivoci, che esiste sempre quel vecchio contratto e che quella tra i due che dovrà obbedire sarai tu, sempre. Pena: la trattenuta dello stipendio.
Jellybelly 06/10/2011 20:21:03 » Rispondi Ahahahah tu il fulminino non ce l'hai pappappero!
Ciumi 06/10/2011 20:25:56 » Rispondi Naaa, moderatrice la Kate in un sito di cinema? Cioè, avrei capito se fosse stato un sito di cucina..
Kater 06/10/2011 20:26:44 » Rispondi Hey, adesso verrai punito, guarda cosa faccio al tuo commento!
Ciumi 06/10/2011 20:29:23 » Rispondi Ma va' là, non sta succedendo niente al commento.. per me non sei capace.
Kater 06/10/2011 20:38:05 » Rispondi Comunque tutta colpa tua Jello, hai sbagliato mentre pronunciavi le parole solenni, sei il solito aprossimativo.
Kater 06/10/2011 20:36:15 » Rispondi C'hai ragione, ma mò torturo Kappa e mi faccio dare un fulmine grosso così! poi smettila, la tua è tutta invidia, pappappero.
dobel 06/08/2011 13:15:32 » Rispondi Ottimo commento! L'ho vidi ormai molti anni fa. Ho avuto un periodo greenawayano intenso: un regista molto barocco che alla lunga mi ha stancato. Visivamente e musicalmente sempre splendido, ma forse un po' troppo autoreferenziale e compiaciuto. L'ultimo suo film che ho visto è stato L'ultima tempesta con il grande John Gielgud. Il cuoco il ladro sua moglie e l'amante è uno dei film nei quali ancora il filo della questione è ben riconoscibile; dopo di che si richiede troppo al mio povero cervello... Un saluto
Ciumi 08/08/2011 20:18:33 » Rispondi Grazie. Per ora ne ho visto solo 2 film, eppure un po’ di autoreferenzialità l’ho avvertita anch’io, oltre al fatto che lo stile barocco non mi è mai piaciuto… Insomma, credo che alla lunga G. potrebbe stancare anche me.