Pi Patel fin da piccolo ha sempre ricercato minuziosamente la Verità, ora in questa religione, adesso nell'altra. Non si è mai accontentato di quello che gli veniva detto. Voleva sapere, voleva vedere. Questa premessa è per dare forza alla mia interpretazione del film. Cioè: La storia vera è quella della tigre. Pi Patel adesso è adulto, appare solido, sicuro di sé, felice, convinto di qualcosa, qualcosa alla quale una tragedia cruda come il suo secondo racconto non può assolutamente portare. Inventarsi una brutta storia sostituendo animali con persone è possibile, inventarsi una storia fantastica è molto più difficile. Dopo quello che ha passato non vedo come abbia fatto a creare questa fantasiosa versione ai rappresentanti della compagnia di assicurazioni, visto che nel loro documento risulta esserci proprio questa. Lui è distrutto, ha perso tutta la famiglia, la madre in modo crudele, e si inventerebbe la storiella con degli animaletti per i giapponesi? No, non ci credo. Pi è cambiato e crede fermamente in Dio. Se fosse stata vera la storia del cuoco assassino lui sarebbe molto diverso. Il suo personaggio poi perderebbe coerenza, considerando che il suo pensiero non sarebbe così carino per le religioni, dato che finirebbero per essere un voluto e consapevole riadattamento piacevole alla cruda realtà. Inoltre una volta fatto 30 avrebbe potuto far 31 il nostro Pi, concludendo la storia con il ringraziamento di Richard Parker prima di entrare nella giungla. Ma non finisce così, perché niente è inventato. Il finale è ad ogni modo straziante, non c'è nessun ultimo sguardo. Richard Parker non si volta perché è nella sua natura, e non è una favola. E allora qual'è il senso del 2° racconto e della frase "tu a quale storia vuoi credere?" Il senso è che se Dio esistesse non si paleserebbe, non esistono prove e non devono esistere. Sei soltanto tu che devi avere Fede. Quindi dal punto di vista delle religioni, la cruda storia della non esistenza di Dio è quella inventata, quella più possibile, quella facile da pensare, che è comunque giusto che ci sia altrimenti per l'altra non occorrerebbe la Fede. E adesso che conosci le 2 versioni, a quale vuoi credere: a quella del cuoco, o a quella della tigre?
E' come per Dio...
ferro84 08/01/2013 01:01:52 » Rispondi Pi è feroce come una tigre. Nella storia vera Pi è la tigre ma Pi è salvato dal caso che gli permette di sopravvivere, mentre nella storia inventata la tigre è salvata da qualcuno che si prende cura di lui. La tigre non per caso riesce ad arrivare nel Messico, la tigre è accudita, sfamata ed anche amata da qualcuno che in fin dei conti teme, ha paura e che alla fine ignora anche il fatto l'abbia salvato la vita (non degnandolo nemmeno di un saluto). La tigre si comporta con Pi come l'uomo con Dio e viceversa......
Andrea Cisonkik 09/01/2013 18:54:17 » Rispondi anche potrebbe essere una buona interpretazione...anzi davvero affascinante ,ma renderebbe Pi uno spettatore-attivo nella storia e a quel punto sarebbe lui a essere Dio antropomorfizzato...
Andrea Cisonkik 09/01/2013 01:20:21 » Rispondi ragazzi in parte sono affascinato dalle vostre ipotesi,ma in vari aspetti non mi ci ritrovo.la mia opinione è estremamente lunga ma l'ho pubblicata nel mio commento.se vi va aspetto un vostra opinione
-Uskebasi- 09/01/2013 01:44:51 » Rispondi Devo dire che sono molto interessanti tutte e 2 le vostre opinioni. Proprio ieri però parlavo con una persona molto attendibile che aveva appena finito di leggere il libro e confermava quanto ho scritto io. La realtà è tutto quello che abbiamo visto. Mi ha detto particolari del libro (che nel film non ci sono) dove si fa intuire molto di più che la storia vera è quella della tigre. Considerando le cose che mi ha detto, a mio parere è più bella la storia del riadattamento cinematografico, appunto perché ha questo finale ambiguo che fa nascere così tante e affascinanti interpretazioni.