Badu D. Lynch 10 / 10 21/04/2013 19:24:08 » Rispondi Nulla sarà più come prima - Tutto sarà come prima.
Satantango è la parentisi devastante che sta tra il cinema e la filosofia. Quest'opera straordinaria è la dilatazione interiore della settima arte, che trasforma l'impalpabile infinito in materia filmica. Bela Tarr realizza l'(ultima) odissea nella desolazione terrena - quella dello spirito umano. In questa pellicola è importantissimo il rigore e il torpore registico : grazie ad esso, il silenzio diventa potentemente comunicativo e suggestivo ; gli sguardi e i gesti dei protagonisti si convertono inevitabilmente in lamenti silenziosi e taglienti che intaccano l'inconscio dello spettatore il quale, pietrificato, diventa impotente al cospetto dell'ineluttabile disperazione e tristezza che, come dei virus liquidi e fangosi, contagiano e riempiono di malessere la mente e il cuore del pubblico. La pellicola divora ogni cosa : tempo, organi, spazio e speranza ; si nutre di tutto ciò che è esistenzialmente malleabile, ma non espelle nulla, e tutto collassa interiormente - imprigiona le sensazioni e le emozioni come una sorta di implosione emotiva e narrativa. Satantango è un film perfetto, in cui è presente una sorta di inflessibilità passionale : il sentimento è in bianco e nero, (non) colore che corrisponde alla stanchezza e angoscia degli esseri viventi. In questo inarrivabile lungometraggio è presente, in dose implicitamente massiccia, tanta cupezza e malinconia. Ma chi è l'artefice di tutta questa indolente infelicità? Forse siamo tutti colpevoli? Quest'opera è un diluvio eccezionale di passività e indifferenza ; è un'ermetica manifestazione cinematografica, paradossalmente elogiativa, dell'abbandono e della rovina ; è l'orizzontale e sterile auspicio di un futuro radioso ; è l'abituarsi alla pioggia incessante ; è la fine del sole a cui nessuno più volge lo sguardo. Il risultato è un film ipnotico che ha la struttura di una ragnatela ; un'esperienza totalizzante e avvolgente.
Le campane suonano per i ribelli, ma forse era solo il tuonare del cielo. Continuate a dormire.
"Non può piovere per sempre" - In Satantango si.
elio91 08/06/2013 15:38:07 » Rispondi Come esperienza totale consiglio Arca Russa di Sokurov. Tarr mi piace ma Satantango per me è un esperimento riuscito solo a metà, indimenticabile ma anche improponibile. Ho amato molto di più le Armonie... comunque bel commento, lo leggo solo ora.
Crimson 21/04/2013 19:43:20 » Rispondi Complimenti sei riuscito a riassumere in poche righe il senso del film. Decifrando la tua frase conclusiva, il film per struttura filmica e ontologica è la perfetta antitesi dell' "altro" cinema di culto della metà degli anni '90 rappresentato da Il corvo. L'hai visto tutto di seguito o ti sei concesso pause?
Badu D. Lynch 21/04/2013 21:41:08 » Rispondi Ti ringrazio! Capolavoro inarrivabile. Esatto, hai decifrato la mia frase finale in maniera perfetta, complimenti a te. Mi sono concesso più pause, come pausa "massiccia" ho aspettato una notte - l'ho visto in due giorni, il primo di 4 ore e il secondo di 3. Bela Tarr è tra i miei 3 registi preferiti. Presumo che il film sia piaciuto anche a te.
Crimson 22/04/2013 00:12:28 » Rispondi Si il film mi piace molto. L'ho visto in una rassegna su Tarr con una pausa forzata di mezzora. Chi è l'altro regista dei tre oltre a Lynch?
Badu D. Lynch 23/04/2013 10:37:54 » Rispondi Lynch era prevedibile eh? Visto il nickname...
L'altro regista è Quentin Tarantino - puro cinema, puro intrattenimento. Preferisco un cinema più impegnativo ma non posso fare altro che ammirare la classe e lo stile del regista che, tra le altre cose, è stato il mio primo amore cinematografico.
Lucignolo90 09/03/2014 18:58:39 » Rispondi Strepitoso commento, Bela Tarr è anche uno dei miei registi preferiti