jack_torrence 7½ / 10 17/09/2013 10:03:22 » Rispondi Il piano sequenza iniziale di oltre 5 minuti a gravità zero è da antologia del cinema; la resa dell'assenza di gravità, per tutta la durata del film, è altrettanto strabiliante. E il 3D aiuta a coinvolgere lo spettatore in questo lento thriller al cardiopalma, che è essenzialmente la storia della lotta per la sopravvivenza di un personaggio - quello della protagonista - semplice quanto efficace. Metafora, semplice ma altrettanto efficace, dell'attaccamento alla vita anche per un'esistenza individuale che sembra dispersa in un vuoto pneumatico spaziale esattamente come il suo corpo fisico. Peccato, invece, per quelle che appaiono inverosimiglianze, quando non strafalcioni scientifici, al servizio di snodi drammaturgici forzati (vedi spoiler): stridono particolarmente nel contesto di un film che, se è vero che è in gran parte al servizio di una suspence intensa, è pur vero che si distacca per originalità di intenti dai canoni del mainstream (non fosse altro che per l'unità di tempo e azione, oltre che per la rarefazione del numero dei personaggi, che fa venire in mente un Moon, e dice qualcosa sull'evoluzione contemporanea del nostro immaginario fantascientifico: lo spazio è un luogo desolato, inospitale, che - come tutti i deserti - ci costringe bene o male a fare i conti con la nostra interiorità. Un immaginario che, a ben vedere, è stato anch'esso anticipato da "2001: Odissea nello spazio").
Mi è piaciuta molto la scena del "sogno" come chiave di volta psicologica dell'istinto di sopravvivenza. Mi è piaciuta l'ultima scena, che dà un senso al titolo e fa amare la superficie di questo nostro pianeta Terra.
PS quello degli "space debris" è un serio problema che rischia di ingabbiarci per sempre alla Terra. Forse abbiamo problemi più urgenti, ma è vero che lassù circolano sempre più proiettili in orbita perenne. Presto o tardi saremo sensibilizzati in fatto di ecologia spaziale, sperando non sia già troppo tardi.
Solo alcuni esempi: - non si capisce perché Clooney acceleri improvvisamente proprio in prossimità della base spaziale russa, per poi non avere più carburante e dover sacrificare la propria vita; - non si capisce come sia possibile che la soyuz rimanga miracolosamente intatta mentre la pioggia di "space debris" riduce in poltiglia la base spaziale cui è immediatamente limitrofa; - non si capisce perché la base cinese (che prima manda contatti vocali e ora è deserta) inizi a collassare nell'atmosfera (almeno sembra, anche alla luce di una frase della Bullock) e contemporaneamente sia colpita da una pioggia di space debris, proprio nel momento in cui è raggiunta dalla Bullock (mentre sino a quel momento era intatta). - non si capisce come facciano i 2 astronauti a dare botte da orbi contro di tutto e nemmeno lussarsi un dito; - infine non ha senso che la Bullock, alla fine, una volta ammarata, apra la navicella cinese per rischiare seriamente di affogare, se non per giustificare una scena di riemersione acquatica e quindi la bella e significativa scena finale sulla spiaggia. (A proposito, non si capisce come abbia fatto a centrare un lago e nello stesso tempo ad ammarare proprio a cinque metri dalla costa. Ma vabbè). - proprio non si può guardare la Bullock che, dopo aver
- l'ho notato anch'io. Piccola imprecisione ma forse aveva paura di mancarla -penso sia tecnicamente possibile tenuto conto che l'uno è un modulo autonomo e progettato per la sopravvivenza; l'altra è una stazione di grandi dimensioni, piena di ossigeno ed altri reagenti che facilmente portano a reazioni a catena. -penso si dia per scontato che fosse già stata colpita da una prima ondata di detriti tale da alterarle l'aspetto e portarla alla deriva. -ha aperto lo sportello per non soffocare dai fumi
Ottime osservazioni ma in alcuni casi, più che errori, si tratta secondo me di forzature. Insomma il solito discorso di distinguere tra impossibile ed improbabile. Tra il realismo scientifico e quello statistico in pratica.
-Uskebasi- 05/10/2013 20:37:18 » Rispondi impressionante, tutti gli "errori" che hai segnalato sono gli stessi identici che ho notato anche io, uno per uno.
ma non li ho fatti pesare più di tanto, me ne sono fregato stavolta :)
-Uskebasi- 05/10/2013 20:38:22 » Rispondi ops, in realtà sono Oh dae-soo, ho commentato con l'account di mio fratello...
jack_torrence 08/10/2013 22:12:26 » Rispondi ciao! Tu o tuo fratello che tu sia! Be', sono indeciso anch'io sul peso da dare agli "errori" o - come ha scritto qualcuno, improbabilità. Certo che, per es., la forza che "risucchia" Kowalsky sembra inspiegabile. Un capolavoro (e un film da 9, è un semi-capolavoro!) non dico debba essere scientifico come 2001, ma ci deve andare vicino. Qui mi pare che purtroppo gli errori (o le improbabilità) siano difficili da digerire. :(
Io avrei altri dubbi: - Come mai quando verificano lo stato della loro astronave (e trovano tutti i loro compagni morti) Clooney non ricarica di gas la sua seggiola (che puo' avere autonomia di 5 ore), e la Bullok che sta finendo l'ossigeno non ricarica le sue bombole? E' da pazzi scatenati mettersi in viaggio in quelle condizioni. Boh - Il momento in cui Cloney si sgancia per non far morire la Bullok... ormai sono fermi. Stanno viaggiando alla stessa velocità del satellite. Basta un minuscolo strattone e tornano indietro entrambi. Si puo' sapere quale buco nero sta attraendo Cloney? (che poi, va bene avere freddezza, ma lui dimostra di strafregarsene che deve morire). - La Bullok ha l'orologio che le calcola perfettamente l'arrivo dei detriti. Sa che manca poco. Secondo voi si affretta a sganciare il modulo con cui rientrera'? Macchè, perde tempo prezioso a scrutare in giro se arrivano i detriti, e solo dopo che iniziano a distruggere tutto si da una mossa. Intelligente.
provo a dare una risposta e fare una domanda... la "cellula" che arriva sul terra nell'ultima parte del tragitto che si vede che alla base perde come uno strato... credo si tratti di quella parte della cellula che ne avrebbe permesso il galleggiamento... o forse no... boh domanda mia... la scena in cui Kowalsky si sgancia dalla stone non lho proprio capita... per quel che ne so io (in pratica niente :) ) una volta che lei lo afferra la forza che spingeva Kowalsky lontano da lei si doveva azzerare... non capisco quale forza continua a spingere Kowalsky lontano... cosi come non capisco quale forza spingeva la stone lontana dalla navicella alla quale si era agganciata con quei nastri (mi sembra). mi scuso in anticipo per la domanda scema e spero di ricevere una risposta intelligente :)
No, a me sembra che tu abbia perfettamente ragione, sul secondo punto: effettivamente non c'è alcuna forza di gravità che risucchi Kowalsky, quindi la sua morte è assolutamente insensata. Non me lo spiego un errore così grossolano. Vero che so quasi nulla di fisica e astronomia, ma insomma, credo che basti un'infarinatura scolastica per questo. Magari ci sbagliamo, bo'.