rox special 9 / 10 10/02/2016 14:06:17 » Rispondi Non mi stancherò mai di ripeterlo: Tarantino non è per tutti. O piace o non piace. Rispetto tutte le opinioni ma trovo assurdo che, al suo ottavo film, ci sia ancora qualcuno che si lamenta per i suoi dialoghi eccessivamente prolissi e verbosi e il gusto dell'eccesso. Tarantino è questo, con tutti i pregi e difetti che comporta la visione di un suo film. Non è un film Disney, ci sono dialoghi cinici, personaggi brutti e cattivi e sangue a livello quasi ridicolo, mettetevelo in testa.
Detto questo vado controcorrente dicendo che personalmente l'ho trovato uno dei Tarantino migliori, in barba al flop in america e a chi sostiene che sia il suo film peggiore. Mi ha divertito più dell'ultimo Django e questo già mi basta. Non mi ha annoiato nonostante la sua lunga durata (a tal punto che l'ho visto al cinema già due volte) e questo mi impone di alzare l'asticella del voto quasi alle soglie del capolavoro.
Certo i difetti non mancano, tipo un Tatum che non ci azzecca nulla, una voce fuori campo che personalmente avrei evitato e un Tim Roth che palesemente tenta di scimmiottare un purtroppo assente Christoph Waltz. Di merito sono però presenti Jackson e Russell in perfetto stato di grazia, accompagnati dall'immancabile Madsen e una Leigh che quasi sicuramente vincerà l'oscar.
Ma i difetti per quanto mi riguarda si fermano qui, perché tutto il resto funziona perfettamente, così come funzionò per il primissimo Le iene. I dialoghi paiono eccessivamente lunghi sono nell'ottica in cui si decida di non farsi coinvolgere dal gioco che Tarantino mette in scena, ovvero di caricarti a molla facendo crescere lentamente la tensione, parola dopo parola, fino alla resa dei conti finale (che, come sempre nei suoi film, è incredibilmente appagante).
A livello di inquadrature e musiche, con dietro un inedito di Morricone, nemmeno perdo tempo. Si sapeva già prima che da questo punto di vista sarebbe stato tutto perfetto.
Che dire quindi? Applausi. Per me solo applausi. Se questo film dovrebbe essere quello di un regista "finito" o che scarseggia di idee... bhe ben venga. E ora inizia l'attesa fino al prossimo film.
scantia 10/02/2016 16:39:18 » Rispondi io credo che questa storia del "o si ama o si odia" detta per chiunque, sia solo un modo elegante per sviare le critiche e al tempo stesso una forma di nobilitazione: l'artista che scatena reazioni estreme è comunque migliore di chi suscita una media da 6, 6 e mezzo che fa un po' encefalogramma piatto. Tuttavia non è il metodo che si mette in discussione ma come di volta in volta viene applicato. Se il cliché del dialogo surreale, estemporaneo ha funzionato il Pulp Fiction, lo stesso evidentemente non può dirsi in Deathproof, tanto per restare in tema tarantiniano, e questo non è un problema di odio o amore. Tarantino non lo vedo assolutamente come uno che divide, io per esempio non lo amo né lo odio, al contrario, con il tempo sono sempre più indifferente, leggo invece molta idolatria abbastanza preconfezionata (non il tuo caso).
rox special 12/02/2016 09:17:37 » Rispondi Che Tarantino è un regista che divide, più di altri colleghi, credo sia un dato di fatto. Personalmente, discutendo con colleghi, amici e familiari, ho sempre notato che c'è chi lo reputa un ******** sopravvalutato e chi invece un genio, poche volte mi è capitato di trovare gente che rimane indifferente dinanzi la visione di una sua pellicola.
Tu vedi molta idolatria abbastanza preconfezionata, e hai ragione, ma io stesso al contempo vedo anche tanto gusto di criticare Tarantino dai più solo perché fa figo fare il criticone che va contro un regista di tendenza.
Per quanto riguarda il cliché del dialogo surreale di cui parli per me ha funzionato bene tanto nelle iene, cosi come in pulp ficition che in Deathproof... ancora meglio in questo the hateful eight.
LaCalamita 10/02/2016 22:27:26 » Rispondi Neanch'io sono d'accordo sul bollare i capolavori di Tarantino con "o piace o non piace", ma non per il motivo detto da scantia.
Infatti dicendo che "o si ama o si odia" si mettono sulla stessa linea gli amanti di Tarantino (quindi del cinema e dell'arte) con quelli che invece non apprezzano nè il cinema, nè l'arte nè il teatro.
Rinnegando la qualità di The Hateful Eight si rinnega il cinema a 360 gradi, dall'estetica pura alla teatralità dei film (quelli veri), dalla recitazione alla musica e alla musicalità dei dialoghi. Probabilmente si rinnegano inoltre gli artisti che hanno ispirato Tarantino e che lui omaggia di continuo, dato che Quentin li riadatta magistralmente. Quindi immagina un pò che (non)gusto ha chi addirittura dice di addormentarsi guardando un film di Tarantino. A questo aggiungi che le motivazioni dei detrattori sono "è troppo lungo" oppure "troppi dialoghi". Mi piacerebbe sentire critiche sensate perchè comunque permettterebbero di approndire l'arte di Tarantino. E invece le grandi riflessioni sono semplicemente nulle. Sento come se a discutere fosse un amante dei Queen e uno di Gigi D'alessio, per fare un paragone a caso.
Quindi io non direi affatto Tarantino "piace o non piace" ma piuttosto il discorso è che gli occhi più diciamo "attenti" semplicemente vedono che The Hateful Eight è grande cinema. Ormai viene detto molte volte che diversi fan osannano Tarantino a prescindere dalla qualità del film, ma è una grandissima falsità. I veri fan di Quentin sono i primissimi pronti a criticare negativamente il nuovo film, perchè ormai l'asticella è inchiodata sul livello massimo. Ma puntualmente il Maestro ci regala 3 ore di felicità.
Scuderia2 10/02/2016 23:26:52 » Rispondi Le motivazioni dei detrattori sono i dialoghi fumosi che annebbiano il cervello degli spettatori 'attenti' che non si accorgono di una sceneggiatura lacunosa.
rox special 12/02/2016 09:32:15 » Rispondi Concordo su tutta la parte della profondità del cinema di Tarantino, ma la pensiamo diversamente sul fatto del piace o non piace.
Tu lasci intendere che chi apprezza i film di Tarantino è sostanzialmente più amante del cinema di chi invece lo critica. Per me invece il discorso è molto più terra terra, ovvero che il cinema di Tarantino, essendo abbastanza atipico, non è per i palati di tutti. A me Tarantino trasmette emozioni, galvanizzazione e divertimento. Ad altri trasmette magari solo noia e disgusto. Dove io vedo citazioni e omaggi ai grandi registi magari altri vedono solo plagi.
Quello che critico più che altro è leggere, all'ottavo suo film, le solite critiche che sono i marchi distintivi del suo cinema. Criticare ancora i dialoghi lunghi e l'uso eccessivo di sangue ad esempio è un po' come guardarsi un film porno e lamentarsi delle scene di nudo... non so se ho reso l'idea.
Scuderia2 12/02/2016 11:46:10 » Rispondi Certo dev'essere difficile recepire il concetto che possano esistere degli estimatori di Tarantino che non prendono tutto il suo girato per oro colato,e che qualche suo film non sia piaciuto. Cos'è ? Infallibile? Guardate che le cappelle le han fatte tutti: Tarantino,Jobs,Buffon e anche Michelangelo.
rox special 12/02/2016 14:04:10 » Rispondi Ovviamente nemmeno lui è infallibile, come tutti. Io sono un suo estimatore ma non prendo per oro colato tutto ciò che gira. Se vai a leggerti il mio commento a Django ad esempio vedrai che mi ha abbastanza deluso. Se però lo si deve criticare occorre farlo con criterio. Capisco le critiche oggettive, come la tua, ma non capisco le critiche ad esempio all'eccessivo uso di sangue. E' un film di Tarantino, si sa che c'è sangue e se sai che non ti piace, perché evidentemente il suo stile non è nelle tue corde (e si ritorna al discorso che o piace o non piace) mi chiedo cosa ti spinga, al suo ottavo film, ad andare ancora a vederlo solo per il gusto di criticarlo. La mia osservazione iniziale, forse spiegata male, è semplicemente questa.
Ripeto io posso guardarmi un film porno e magari lamentarmi per una scena anale girata male, o una attrice che finge l'orgasmo troppo palesemente (critiche fatte con criterio) ma se mi lamento perché ci sono scene di nudo e piselli da 20 cm la critiche diventano insensate.
scantia 11/02/2016 16:27:58 » Rispondi Quindi almeno la metà dei commenti in cui sostanzialmente si dice "è un capolavoro perché sì!" (tralasciando il numero di parole utilizzate per esprimere la profondità del concetto) definirebbe quelli che amano il cinema rispetto a chi non apprezza l'arte e il teatro(?). "...i veri FAN di Quentin sono i primissimi..."...a fornire materiale freudianamente interessante.