povere creature! regia di Yorgos Lanthimos Gran Bretagna 2023
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povere creature! (2023)

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locandina del film POVERE CREATURE!

Titolo Originale: POOR THINGS

RegiaYorgos Lanthimos

InterpretiEmma Stone, Mark Ruffalo, Willem Dafoe, Ramy Youssef, Jerrod Carmichael, Christopher Abbott, Margaret Qualley, Suzy Bemba, Kathryn Hunter, Hanna Schygulla, Vicki Pepperdine, Jack Barton, Charlie Hiscock, Attila Dobai, Emma Hindle, Anders Grundberg, Attila Kecskeméthy, Jucimar Barbosa, Carminho, Angela Paula Stander, Gustavo Gomes, Kate Handford, Owen Good, Zen Joshua Poisson, Vivienne Soan, Jerskin Fendrix, István Göz, Bruna Asdorian, Tamás Szabó Sipos, Tom Stourton, Mascuud Dahir, Miles Jovian

Durata: h 2.21
NazionalitàGran Bretagna 2023
Generefantascienza
Tratto dal libro "Povere creature!" di Alasdair Gray
Al cinema nel Gennaio 2024

•  Altri film di Yorgos Lanthimos

Trama del film Povere creature!

Etŕ vittoriana. La defunta Belle Baxter viene riportata in vita dal brillante e poco ortodosso scienziato Dr. Godwin Baxter. Affamata della mondanitŕ che le manca, perň, Bella fugge con Duncan Wedderburn, abile e dissoluto avvocato che la coinvolge in una travolgente avventura attraverso i continenti. Libera dai pregiudizi del suo tempo, Bella č sempre piů decisa nel suo proposito di difendere l'uguaglianza e l’emancipazione.

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Voto Visitatori:   7,66 / 10 (59 voti)7,66Grafico
Voto Recensore:   9,50 / 10  9,50
Miglior attrice protagonista (Emma Stone)Miglior scenografia (James Price, Shona Heath, Zsuzsa Mihalek)Migliori costumi (Holly Waddington)Miglior trucco e acconciatura (Nadia Stacey, Mark Coulier, Josh Weston)
VINCITORE DI 4 PREMI OSCAR:
Miglior attrice protagonista (Emma Stone), Miglior scenografia (James Price, Shona Heath, Zsuzsa Mihalek), Migliori costumi (Holly Waddington), Miglior trucco e acconciatura (Nadia Stacey, Mark Coulier, Josh Weston)
Miglior film commedia o musicaleMiglior attrice in un film commedia o musicale (Emma Stone)
VINCITORE DI 2 PREMI GOLDEN GLOBE:
Miglior film commedia o musicale, Miglior attrice in un film commedia o musicale (Emma Stone)
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Voti e commenti su Povere creature!, 59 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

floyd80  @  15/04/2024 18:03:58
   6 / 10
La pellicola è tecnicamente perfetta, bellissime le inquadrature, stupende le scenografie, bravissimi gli attori e anche le musiche.
Ma sapete quando c'è quella sensazione nell'aria, quella che obbliga lo spettatore a dire: oh my...ma questo è un capolavoro! Come se il regista, in ogni istante, in ogni frame, fosse continuamente alla ricerca dell'approvazione dello spettatore.
Forse è solo una mia sensazione, ma ho trovato il film sprovvisto di anima, come un guscio vuoto, bellissimo per carità, incastonato di diamanti, con colori sfavillanti, ma cavo, senza vita, senza anima.

maxi82  @  08/04/2024 21:38:50
   7 / 10
Film innovativo,riflessivo e divertente,a tratti anche un po' lento;bravi tutti gli attori ma Emma Stone lo interpreta al top,oscar meritato

dgdrfg  @  29/03/2024 18:11:23
   7 / 10
Film sicuramente molto particolare ed interessante, capace di suscitare emozioni vivide e contrastanti. Mi è piaciuto molto stilisticamente.
A tratti mi ha un po' annoiato, ma nel complesso mi è piaciuto.bravissimi gli attori.

zerimor  @  29/03/2024 03:00:54
   5 / 10
Mi spiace ma non sono riuscito ad apprezzare del tutto questa pellicola dark comedy surreale tanto decantata dai più. Partendo dai pregi, notevole è la scenografia: l'impatto visivo è uno degli aspetti che più mi ha colpito positivamente. In determinati passaggi sembrava quasi di star visionando il tratto distintivo di un certo Tim Burton, per estro e palette colori. Devo dire ispirato e artisticamente accattivante da questo punto di vista. Buone le interpretazioni con Emma Stone in pompa magna (gran parte del merito va ad un personaggio ben ideato), ottimo come di consueto Dafoe in una sorta di Frankenstein vittoriano e un Ruffalo goffo e folle che imho è il personaggio meglio riuscito. Belli i costumi.
Ahimè i pregi tuttavia per quanto mi riguarda terminano qui. Dunque, lo dico senza mezzi termini: il modo di fare cinema di Lanthimos a me non va proprio a genio. Trovo il suo modus operandi pretenzioso. In "Povere creature" secondo me egli cerca di veicolare il messaggio cardine, quello dell'emancipazione, in una maniera troppo didascalica, piatta e per nulla "intelligente". Non mi garba affatto poi il suo adoperare puntualmente il grottesco nella messinscena. È una regia leziosa e "pasticciata" la sua che mi da l'impressione di mero esercizio di stile.
E per concludere, anche la durata mi è parsa eccessiva.
Non mi garba affatto il modo di "comunicare" di questo regista che io personalmente reputo sopravvalutato.

Invia una mail all'autore del commento Jason XI  @  28/03/2024 11:43:51
   7 / 10
Buon film.... ma non tutto sto capolavoro eh...anche perchè la tanto osannata scenografia si rifà e non poco al cinema di Wes Anderson, cita il mito di Frankenstein, cita il Metropolis di Lang, la tematica esistenziale della natura maschile e femminile in epoca di sessismo, anche se rivisitata in chiave grottesca, alla fine risulta un pò banalotta giustificando una manciata di scopate della conturbante Stone. Quindi in sostanza è stata soprattutto una furbata ben confezionata pensando a qualche statuetta. Detto questo, il film scorre bene, non annoia..... ma non segnerà di certo la storia del cinema.

7219415  @  26/03/2024 09:19:53
   8 / 10
Veramente una piacevole sorpresa

Cinder  @  24/03/2024 17:11:49
   10 / 10
Yorgos è una garanzia!

The BluBus  @  23/03/2024 01:31:36
   8 / 10
Originale, scenografie stupende e Stone che mi ha sorpreso in positivo, da vedere.

benzo24  @  20/03/2024 15:20:16
   2 / 10
Primo film di Lanthimos a non piacermi, ma proprio niente, non ho letto il libro ma la storia è veramente prevedibile e scontata, troppe scopiazzature da Frankenstein a Pinocchio per arrivare a Bulgakov e al suo Cuore di Cane. Cinematograficamente ancora peggio con interpretazioni ridicole...insomma non si capisce se siamo dalla parti di Mel Brooks e Monty Python o dalle parti di Lattuada...insomma un ibrido forse proprio come la sua protagonista ma a differenza di questa, il video lungo due ore e mezza non riesce ad innalzarsi a film

Invia una mail all'autore del commento bleck  @  19/03/2024 19:49:01
   7½ / 10
Per i miei gusti Lanthimos non lo prendo a scatola chiusa, ma questo è davvero un gran bel film, con la protagonista degna vincitrice del premio Oscar

markos  @  18/03/2024 19:43:35
   7 / 10
Film molto particolare. Emma Stone superlativa.

Moro89  @  18/03/2024 16:07:05
   6 / 10
Si lascia guardare, ma fatico a capirne tutto questo successo. La storia è interessante ma a tratti prolissa.

stratoZ  @  18/03/2024 12:45:26
   7½ / 10
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

L'ultima opera di Lanthimos è un'evoluzione molto ipertrofica del suo cinema, rimanendo coerente ma allo stesso tempo rimpinzando il suo stile di dettagli, barocchismi, gingilli e via dicendo. Ora se devo fare una considerazione del tutto personale, non vado poi così matto per questo stile nel lungo termine, questo eccesso a lungo andare mi stanca, tuttavia se devo fare una considerazione obiettiva è perfetto per la rappresentazione dell'opera, poco da dire, Lanthimos rappresenta una società nel periodo vittoriano così precostruita e pacchiana quasi da sdegnare, ed è perfettamente coerente con le sovrastrutture a cui gli stessi personaggi sono soggetti, e penso che il principale conflitto che da significato al film sia proprio l'introduzione del personaggio di Bella, che ancora non ha sviluppato quei filtri e quelle sovrastrutture, all'interno di questa società precostruita e farsesca, che ripudia i più elementari diritti e le stesse pulsioni umane in favore dei dogmi e delle convenzioni, a questo proposito l'estrosa regia dell'autore sembra voler a tutti i costi smascherare quella finzione, autodenunciandosi, le distorsioni grandangolari, unite ai movimenti di macchina non servono tanto a disorientare lo spettatore o ad ottenere un effetto lisergico, quanto a mostrare il più possibile il filtro della visione, vogliono proprio far notare che lì c'è una lente e un movimento di macchina, e lo fanno continuamente.

Diviso in più atti, mostra la creazione da parte di Godwin Baxter, personaggio che potrebbe ricordare lo scienziato pazzo di molti film, ma in realtà è un personaggio parecchio profondo e molto umano, di questo suo esperimento, Bella, una donna che si era appena suicidata gettandosi da un ponte col suo pargolo in grembo, Godwin impianterà il cervello del neonato nel corpo della donna, creando così una creatura col corpo di una donna cresciuta ma un cervello appena nato. Fin dai primi momenti si riescono a vedere i veloci progressi che fa Bella, affinando progressivamente il suo linguaggio, imparando nuove abilità e muovendosi sempre meglio, nella prima parte c'è una sorta di protezione da parte del creatore, come se volesse evitare i pericoli del mondo esterno a Bella, preoccupato della brutalità di esso, creando una sorta di affetto paterno nei suoi confronti, dato che egli fa pure da mentore, ma arriverà il momento in cui non potrà più trattenerla, Bella fa progressi troppo velocemente e la sua curiosità cresce a dismisura, specie dopo la scoperta della sessualità, è così che dopo essersi promessa in sposa a Max, parte per un'esperienza in giro per il mondo assieme all'avvocato Duncan.

E' in questa parte centrale che si evidenziano i conflitti più palesi nell'introduzione del personaggio di Bella nella società del tempo, vi potrebbero essere innumerevoli esempi, Lanthimos si sofferma molto sulla visione della sessualità, verso la quale la protagonista, ancora libera dalle convenzioni ne prova il più puro piacere, senza determinati sensi di colpa o vergogna nel parlarne, basti vedere la sua schiettezza al tavolo nella sala da ballo, in una scena che fondamentalmente parla da sola - fantastico momento, non solo per lo smascheramento dei vari modi di dire e nomignoli con cui si maschera il tabù della sessualità, quanto anche per quando Bella vuole andare a picchiare il bambino che piange - ma anche nel momento in cui a Parigi scopre che si può guadagnare in cambio di prestazioni sessuali, non le sembra quasi vero quanto sia conveniente e la sua mente priva di sovrastrutture non riesce a spiegarsi nemmeno perché Duncan sia geloso di una cosa del genere, fantastico. Ma si vede anche in altri aspetti, come la sua ingenuità nel lasciare i soldi destinati ai bambini poveri agli ormeggiatori al porto di Alessandria. Insomma ogni atto sembra denudare e ridicolizzare le sovrastrutture borghesi, lo stile stesso del film contempla questo umorismo di fondo, specialmente quando tratteggia i caratteri secondari come delle macchiette prevedibili e influenzate, Bella è quella che si muove come un burattino, gli altri però sono dei burattini per come si comportano.

La parte finale invece, con la malattia di Godwin e il colpo di scena al matrimonio con conseguenza entrata in gioco del personaggio del generale, si fa portavoce di un messaggio femminista e di autodeterminazione, se la prima parte ha un messaggio ben più universale - al posto di Bella ci sarebbe potuto essere chiunque, sarebbe cambiato poco il succo -, qui viene denunciata più esplicitamente quella mascolinità tossica, iperpossessiva e dalla base bigotta, come mostrano le intenzioni del generale, anche se si arriva ad un livello talmente esplicito da sfociare nel didascalico, cosa di cui il film non aveva bisogno - in realtà anche prima soffriva un po' di questo didascalismo stilistico -

Per il resto, messa in scena sublime e in tema con l'atteggiamento provocatorio del film, tra carrozze a motore col muso del cavallo e i vari piatti e porcellane che Bella sfracella per terra perché inutili, i colori così pastellati pervadono la pellicola, ricordando un po' altri autori estrosi tra cui Gilliam, Burton ma volendo anche Jeunet e Gondry, Emma Stone in una delle sue migliori interpretazioni - e comunque ne ha fatte di buone - in piena maturità artistica, mette in scena una crescita del personaggio incredibile, ma tutto il cast è ispiratissimo, dal dissacrante Ruffalo col suo orgoglio mascolino che andrà in frantumi al comprensivo e saggio Dafoe.

In definitiva, Lanthimos fa centro, non è un film esente da difetti ma è un film che lancia un messaggio ben chiaro, meno criptico ed estremo delle sue opere greche e chiaramente più adatto ad un grande pubblico, però c'è da riconoscere la coerenza tematica e un non scontato mantenimento della qualità artistica.

Light-Alex  @  17/03/2024 22:53:23
   6½ / 10
In fondo una parabola di crescita di un individuo, di emancipazione. Un grande "racconto di formazione" come si diceva una volta, però con una trovata di partenza un po' surreale (ma che infondo non cambia il succo, è pur sempre la storia di una bambina che spicca il volo) e con una ambientazione, costumi, regia abbastanza onirici.

Credo che la morale del film si racchiuda nella frase della maîtresse nella casa di piaceri di Parigi, parafrasando - all'inizio siamo tutti bambini capricciosi ed ingenui finché non scopriamo il mondo e solo scoprendolo fino in fondo possiamo controllarlo.

In fondo fa discutere lì per lì per l'abbondanza un po' esagerata della tematica sessuale, ma poi non è che abbia chissà quale profondità.

cort  @  17/03/2024 22:17:37
   6½ / 10
I primi 40 min sono stati una tortura, tra musica sempre "lamentosa" e crescita del personaggio traballante. Poi si passa ad una sceneggiatura più armonica e spesso comica(molti dialoghi li ho trovati ottimi e ben pensati), molte scene di sesso e rari vagheggiamenti filosofici. La regia e la fotografia più puntati al livello estetico che al enfatizzare la trama, in generale buoni ma non eccezzionali. La sceneggiatura traballa date le prerogative, forzate , contrastanti la realtà ma anche lo stesso mondo fantasy della pellicola(spoiler). Attori ottimi ma nulla di indimenticabile.

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Kyo_Kusanagi  @  17/03/2024 19:22:47
   8½ / 10
Un viaggio di crescita e formazione che ci parla di femminismo, di emancipazione femminile, di libertà e una forte critica al patriarcato. Trae indubbiamente spunto dal romanzo di Mary Shelley (non a caso Godwin uno dei personaggi del film è anche il nome del papà di Mary Shelley) volendone quasi essere un Frankenstein 2.0 . Tecnicamente strabiliante, con una scenografia pazzesca , colori sgargianti che si alternano al seppia o al bianco e nero,regia straodinaria con tanti virtuosismi, riprese clautrofobiche e distorte , grottesche o con la tecnica del fisheye , atmosfere steampunk in una Londra vittoriana surreale e tanti riferimenti a Metropolis e al cinema degli anni 20. le musiche poi ...dissonanti, con questi violini che pizzicano sulle corde. Emma Stone bravissima con un'espressività incredibile e un ruolo sicuramente non semplicissimo (viste le tante scene di nudo e di sesso anche abbastanza esplicito), merita tutti i premi ricevuti, Willem Dafoe eccellente. Un film pieno di personaggi grotteschi e sopra le righe, che non manca anche di momenti ironici . L'ho amato e le 2.30 h di durata non mi sono pesate minimamente....assolutamente consigliato!!!

ValeGo  @  15/03/2024 14:58:12
   9 / 10
Visionario, psichedelico, recitato benissimo. Un film che ti tiene inchiodato per tutta la sua durata, che ti catapulta in un mondo astratto e concreto, velato quanto nudo e crudo, maledettamente schietto proprio come la protagonista. È possibile rinascere e vivere un'altra vita con un approccio completamente diverso, conservando li stupore, lo spirito di avventura, la sete di conoscenza, come se fossimo dei bambini che vedono tutto per la prima volta. Magnifico.

il ciakkatore  @  15/03/2024 00:36:53
   4 / 10
Ma veramente? Considerare questa cosa un capolavoro? Ormai basta un bel impiattamento per dire che il prodotto è ottimo,mettere 30 grammi di spaghetti su un piatto grande e decorarlo buttandoci intorno qualche ingrediente quà e là e voilà....il piatto di spaghetti da 5 euro diventa un primo stellato da 50 euro....
Questo è il cxao di questo film,dove la sostanza manca.
C'erano una volta i bei filmoni,con trama ed emozioni.
Non è questo il caso

1 risposta al commento
Ultima risposta 15/03/2024 10.27.29
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Attilio90  @  11/03/2024 13:15:22
   10 / 10
Non vedevo un capolavoro del genere da decenni, è perfetto in ogni cosa.
Tra l'altro sono stato ancor più stupito perchè mi aspettavo un qualcosa di banale, sono stato smentito nella maniera più assoluta.
Contentissimo che Emma abbia vinto l'Oscar come miglior attrice, anche se per me il film doveva vincerne di più, sopratutto per la fotografia oltre che miglior film, ma va bene cosi, rimane un capolavoro.

Oskarsson88  @  10/03/2024 19:53:01
   10 / 10
Film meraviglioso in tutto e per tutto, dall'ambientazione fantastica, dall'ironia tagliente ma soprattutto una storia emozionante e onnicomprensiva che indaga la vita, la società, l'animo umano, le scelte, le emozioni. Era un sacco di tempo che non mi capitava tra gli occhi un capolavoro.

VincVega  @  10/03/2024 13:27:56
   7½ / 10
La pellicola di Lanthimos si fa notare perché riesce a unire forma e sostanza in un periodo in cui Hollywood ci riesce raramente. Per fortuna ci sono registi europei in grado di farlo e di mettere un'impronta più autoriale al contrario di quelli statunitensi. L'evoluzione di Bella, la sua ricerca di una libertà personale, sessuale e mentale sono resi in maniera ottima, anche grazie ad una superlativa Emma Stone (ottimo anche Dafoe). Grandiosa la messa in scena di un'ambientazione sospesa tra futuro e passato, incredibile come quello che si veda sullo schermo sia di soli 35 milioni di budget. Purtroppo però non riesco ad innalzare a grandissimi livelli "Poor Things", a causa di certi difetti non da poco come il Duncan Wedderburn interpretato (non benissimo) da Mark Ruffalo, che non ho trovato riuscito, il suo percorso prende una piega poco credibile, dopo un inizio promettente, oppure il personaggio del "primo marito" viene introdotto troppo tardivamente. Anche il finale non mi ha fatto impazzire, un po' anti climatico rispetto a quello che poteva essere, il coinvolgimento generale viene un po' meno nella seconda parte rispetto ad una prima quasi magnetica. Comunque personalmente ho trovato "Poor Things" un ottimo ritorno, dopo "La Favorita" che non avevo particolarmente apprezzato.

BlueBlaster  @  10/03/2024 12:47:56
   8 / 10
Il genere non mi è affine ma il film è bellissimo sia per tematiche che per realizzazione tecnica.
Credo potrebbe portare a casa un buon bottino stanotte agli Oscar, sicuramente Emma Stone lo merita!
Ma volgiamo parlare di Mark Ruffalo? Grandissimo e simpaticissimo.
Una sorta di Burton vecchia maniera ("Edward mani di forbice" e "Big Fish") ma con tanto sesso e più cinismo.
Come già detto abbiamo aspetti tecnici encomiabili...regia, scenografia, costumi e fotografia sono tutti eccelsi. Unica nota stonata (nel vero senso della parola) è lo stile minimalista e straniante della colonna sonora...aspetto già notato anche nelle altre pellicole del regista, va a gusti.
Tratta tanti temi e lo fa toccando tanti generi cinematografici senza mai perdere la sua vena ironica.
Storia di emancipazione e "realizzazione" femminile anche in questo caso...una rinascita ed una riscoperta della vita e dell'essere umano.

goophex  @  08/03/2024 23:40:36
   4 / 10
Dopo un'ora e mezza ho dovuto abbandonare, un film noioso, ridondante che si regge a malapena solo per il cast di tutto rispetto e una regia sicuramente di livello condita da una splendida fotografia. Il resto sono una sequela di inutili dialoghi, situazioni irritanti, sesso più o meno esplicito ridicolizzato fino allo sfinimento. Davvero non capisco tutto questo entusiasmo per una storia ovviamente surreale e grottesca ma per nulla accattivante, noiosa.
Probabilmente questo regista non da andate oltre questo tipo di cinema che onestamente non è per tutti ma se devo guardarmi "il cinema dell'assurdo" preferisco altri racconti e registi.

BigHatLogan91  @  07/03/2024 00:04:04
   7½ / 10
Lanthimos confeziona l'ennesimo film di livello. Dalle scenografie ai costumi, passando alla fotografia e ai suoni, fino alle ottime prove attoriali. Il film inciampa solo nel terzo atto, concludendosi con un finale un po' sottotono.

pernice89  @  05/03/2024 09:44:53
   9 / 10
Ma che roba è? In senso positivo ovviamente. Già il cast principale è fantastico, ho sempre adorato Dafoe e mi sono sempre piaciuti molto la Stone e Ruffalo, quindi già si partiva bene. All'inizio l'idea del regista sembra qualcosa di già visto... ma ben presto si evolve in qualcosa di mai, mai visto! L'evoluzione di Bella è spettacolare, proprio come un bambino che scopre il mondo, il bello e il brutto. Dove all'inizio c'è ingenuità, poi c'è consapevolezza, un modo sempre più completo di percepire le emozioni umane che all'inizio colpivano Bella allo stato grezzo.
Oltre alla trama anche l'utilizzo dei colori accesi sono un colpo d'occhio non indifferente, oltre ad alcune inquadrature particolari che a volte facevano un po' girare la testa.
E' un film strano, perché è strano, ma in maniera (per me) assolutamente positiva. Fa riflettere molto sulla società attuale. (E invidio tantissimo i capelli di Bella).
Sicuramente consigliato.

TheLegend  @  04/03/2024 23:27:26
   9 / 10
Film di una bellezza rara, un piacere per gli occhi e lo spirito.

Norgoth  @  03/03/2024 20:52:29
   9 / 10
Da trailer e recensioni varie, avevo la sensazione che Povere Creature fosse un film d'essai, che solitamente evito dato che hanno svolte di trama e ritmi che non fanno per me.
Ed invece, sono felice di essermi sbagliata ed aver visto il film comunque, nonostante la sensazione.
Povere Creature! ha quasi tutto fatto alla perfezione: fotografia fantastica ed originale per certi versi, ottime scenografie, la scelta del bianco e nero che poi cambia in colore alla prima svolta di trama è una scelta azzeccata.
La trama, per essere una commedia noir seppur con un incipit certamente un po' "fantascientifico", si svolge bene, in maniera lineare e ben raccontata. Non ho trovato forzature o tempi diluiti, ogni step della storia ha il suo giusto tempo ed il finale è appropriato. Devo dire che in alcuni momenti ho riso abbastanza, forse più del dovuto.
Tutto ciò, però, non sarebbe stato possibile senza l'interpretazione perfetta di Emma Stone, in un ruolo tutt'altro che facile, a tratti grottesca, a tratti caricaturale, a tratti cattiva... davvero pazzesca.
Anche i coprotagonisti sono ottimamente interpretati, soprattutto mi è piaciuto molto Mark Ruffalo, che con Emma Stone si intende a meraviglia, a mio parere.
Menzione speciale all'ottimo doppiaggio.
L'unica cosa vagamente fastidiosa sono alcune musiche su alcuni intermezzi, fastidiosissime. Niente di che, comunque.
Davvero un film godibile!

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  03/03/2024 14:09:56
   8½ / 10
Grande pellicola di Lanthimos su cui si potrebbe dire molto. Tecnicamente eccellente, dalla fotografia alla scenografia è una goduria per gli occhi. Meravigliosa Emma Stone.
Lanthimos si distanzia dai suoi ultimi lavori senza rinnegarli, e si afferma definitivamente come uno dei più interessanti autori in circolazione.

antoeboli  @  03/03/2024 12:20:38
   8½ / 10
Film sospeso a metà tra il Frankenstein di Mary Shelley e il cinema di Lanthimos delle sue prime fasi, che torna con la villona in cui si muovono personaggi a cui è precluso conoscere cosa sia il mondo esterno e di tutti i pregi e difetti che ne comporta.
Questo povere creature è un film diretto in maniera superba, con un impianto visivo magistrale, dalla fotografia, alla scenografia ottocentesca di questa Londra d'altri tempi, ai costumi con questa Emma Stone che sembra una sorta di Alice di L.Carroll ma in un contesto diverso.
Un film che è un viaggio di crescita non solo di bagagli odi esperienze personali, ma anche di crescita mentale del personaggio, gettandoci gli argomenti che piu fanno gola in questo periodo storico come l 'emancipazione femminista e il Patriarcato, qui però meglio inserito rispetto ad altre pellicole recenti. (Qualcuno ha detto Barbie?).
olltre due ore di puro cinema che affascina per la sua direzione 'chiaro-oscura' con una Stone nel suo ruolo della vita per ora, un Defoe che è una certezza, e un Mark Ruffalo che fa un personaggio che riesce a farsi piacere, come col tempo diventa lo zimbello del pubblico pagante.
Con questo sonoro fatto di archi striduli, il film è un dramma- scifi, ma con qualche punta di battutina umoristica fuori controllo dove ho riso di gusto.
Personalmente una tra le pellicole candidate al best movie che piu mi ha garbato finora.

Jumpy  @  03/03/2024 11:38:41
   9 / 10
Un po' di alti e bassi nella seconda parte, ma si sfiora il capolavoro, il mio commento sarà lungo e poco politically correct, perché di questo film, davvero, ne ho lette di tutti i colori.
Barbie non c'entra assolutamente nulla, nulla, così come chi fa finta di scandalizzarsi per le scene di sesso (e si, c'è tantissimo sesso) non ha capito il film.
Analogamente, l'emancipazione femminile c'entra solo di striscio (Bella potrebbe essere maschio; sarebbero cambiati i dettagli, ma non lo sviluppo delle linee generali della storia e l'evoluzione del personaggio).

Azzerato tutto, si può cominciare, con ordine, Bella è

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L'intero film va visto ed interpretato da questo punto di vista, non dal punto di vista di un adulto. Bella è una persona desiderosa ed affamata di vivere, a tutto tondo, pronta a tutto pur di farlo, che anela la liberta, a tutti i costi.
Esattamente come un bambino la prima volta che va in un luna park, come un'adolescente che scalpita perché vuole fare, vuole conoscere, per il solo e semplice gusto di farlo.
Vive, inoltre, senza aver assimilato schemi mentali, senza preconcetti, senza norme sociali.
Esattamente come un'adolescente (si, considero importante sottolinearlo e ripeterlo) poi, rimane travolto e piacevolmente meravigliato quando scopre il sesso, quando scopre che col suo corpo può darsi e dare piacere e lo pratica, senza farsi problemi, senza farsi neanche problemi di esser sfruttata, in modo prorompente e sfrenato... come adolescente in tempesta ormonale.
E, in perfetta coerenza col suo personaggio, che, ancora una volta non va dimenticato

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILEResprime quell'egoismo e atteggiamento del "chissenefrega" egocentrico, tipico, appunto, de-i bambini ed adolescenti. Diventa evidente quando, ad esempio

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Ancora, come un'adolescente è sensibile, a modo suo, a problematiche sociali, vorrebbe sanare le ingiustizie del mondo
Infine, come tutti gli adolescenti, attraversa una fase di rottura e aperto contrasto con la famiglia

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Sempre dal motivo in spoiler, la scarsa coordinazione ed il muoversi un po' "robotico" di Bella. In sintesi:

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Venendo alla resa tecnica, l'impatto visivo è straordinario, da un lato Lanthimos, furbamente, ha scelto l'epoca vittoriana esaltando lo sfarzo degli abiti ed i particolari delle ambientazioni dell'epoca, dall'altro ha poi attinto a piene mani da capolavori storici del cinema, Metropolis su tutti (omaggiato in diverse scene). Ci son poi rimandi a Frankestein, ad Alice nen paese delle meraviglie, a Pinocchio.
Ritornano tutte le tematiche ormai classiche di Lanthimos: perdita/ricerca dell'identità, analisi delle relazioni umane,
il tutto personalizzato con i suoi toni costantemente sopra le righe, pittoreschi e surreali.
Emma Stone forse nella migliore interpretazione della sua carriera, ma ad altissimi livelli anche Ruffalo e Dafoe.
Personalmente mi sarebbe piaciuto un maggiore approfondimento

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Misialory  @  03/03/2024 09:48:32
   6½ / 10
Si è già scritto molto su questo film quindi elenco ciò che mi ha colpito in positivo:
scenografie pazzesche
Emma Stone fa qualcosa di veramente unico come attrice
Willem Defoe e Mark Ruffalo davvero bravi
storia molto originale

negativo:
Bella Baxter non suscita alcuna empatia particolare
il film è inutilmente lungo e dettagliato sulle scene di sesso quando avrebbe dovuto esplorare molti altri aspetti nel percorso di crescita e scoperta.
L'emancipazione sessuale è un buon tema di discussione ma si è andati un po' oltre rendendo il film a tratti fastidioso (mi riferisco al periodo parigino).




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The bitter end  @  02/03/2024 22:25:27
   8½ / 10
Film dal concept molto simile a Barbie. Entrambi i film infatti raccontano di una donna creata artificialmente che decide di lasciare, assieme ad un maschio "idiota", la surreale "casa dei sogni" in cui vive per scoprire il mondo ed imparare qualcosa sulla società e su se stessa.
Ciò grazie a questo incredibile viaggio di formazione e realizzazione personale attraverso un mondo tragico e dominato da uomini che (nel caso di questo film in particolare) vogliono solo imprigionarla e/o esercitare una forma di controllo su di lei.

Nonostante presenti similarità con Barbie, il capolavoro di Lanthimos è di gran lunga superiore in ogni aspetto, sia tecnico che artistico. La regia è fantastica, cupa, straziante ma anche divertente come tutti i film precedenti del regista greco.
Le interpretazioni di tutti gli attori sono impeccabile in particolare Mark Ruffalo, esilarante in ogni scena, Willem Dafoe, profondo e commovente ed una Emma Stone in stato di grazia che offre la sua performance più coraggiosa e fisica di sempre. I costumi e le scenografie strabilianti, soprattutto durante il viaggio in crociera

Opera d'arte da non perdere assolutamente. Uno sguardo così interessante, deliberato e ispirato sul nostro mondo erano anni che non mi capitava di vedere.

Invia una mail all'autore del commento luca986  @  02/03/2024 21:00:35
   7½ / 10
Un film ben ragionato e ottimamente interpretato. Meno riuscita la sezione finale.

nick fury  @  01/03/2024 14:52:47
   5 / 10
esteticamente apprezzabile, ma lungo, prolisso e alla fine noioso.
Bravissimi i protagonisti ad eccezione della Stone che interpreta il personaggio in maniera stereotipata, apparendo, più che un essere creato in laboratorio, un robot.
Debole, infine, il contenuto dell'opera sulla mascolinità tossica, descritta in maniera conformistica, e sull'emancipazione femminile che si riduce nell'autoreferenzialità (madre e figlia di se stessa) e nei meri piaceri del sesso

Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  19/02/2024 22:03:57
   9 / 10
E' davvero incredibile come anche un'opera che apparentemente sarebbe potuta essere minore di Yorgos Lanthimos riesca ad avere sempre quel piglio unico sia stilistico sia contenutistico del suo cinema.

Eppure si parlava di un Frankeistein al femminile, niente da lasciar presagire un film di grande originalità e di forte impatto.

RIprende il filone gotico tradizionale per parlare del bigottismo vittoriano, ambienta la storia in un mondo tradizionalmente steampunk con rimandi al cinema di inizio 900 per confezionale un lavoro contemporaneo sull'emancipazione femminile.
Un empancipazione che sa di libertà, non la solita rivalsa della donna sull'uomo ma di una donna che usa il suo corpo, che vive la sua sessualità accettando le conseguenze.

Cade leggermente nei 30 minuti finali dove strizza un pò l'occhio ai lieto fine posticci da blockbuster ma che alla fine stufa.
Poco male, resta un film sagace, divertente, intelligente, profondo ed originale.

Tutto ci nsegna che anche con gli stessi ingredienti si può fare cinema originale.
Abbiamo raccontato già tutto? Forse ma quando si raccontano nuovamente storie così è sempre tutto nuovo.
Stiamo parlando di un film che è palesemente il film dell'anno.

Boromir  @  19/02/2024 21:46:27
   7½ / 10
Senza dubbio una gran bella fiaba dark, perfettamente in linea con l'ultima produzione di Yorgos Lanthimos. Ormai sono alcuni anni che il regista greco cerca una quadra tra coerenza artistica ed esigenze di mercato mainstream, e nello specifico caso lo fa mettendo tanta carne sul fuoco (restrizioni sociali, autonomia intellettuale, scoperta sessuale, riflessione "del toriana" sul grottesco), non nascondendo i suoi mille riferimenti al cinema e alla letteratura gotici (prima mezz'ora straordinaria, tra horror Universal e Mel Brooks). Il risultato finale, figurativamente espressivo e d'impatto, viene intaccato da una verbosa parentesi parigina che si fa perdonare da eccezionali sequenze finali (che paiono costole di Dogtooth e La Favorita). Basterebbe già la statura tragicomica del Dr. Godwin Baxter (Dafoe in trucco prostetico) a rendere il film degno di visione, ma la scena appartiene completamente a una camaleontica, imprevedibile Emma Stone: il suo sguardo pregno di stupore, il suo corpo fremente, la sua avida curiosità, la sua volontà di potenza la impongono già tra i personaggi-simbolo dell'immaginario contemporaneo.

JohnRambo  @  18/02/2024 18:14:21
   8 / 10
Premetto che si tratta di una recensione lunga e contiene degli spoiler.

Il film strizza l'occhio a tutte le storie raccontate in oltre un secolo tra libri e cinematografo, dal solito "Pinocchio" ad "AI" (quello con Jude Law, ricordate?), passando per "L'uomo bicentenario", "Alice nel paese delle meraviglie", "Edward mani di forbice", "Frankenstein", perfino "La Commedia" dantesca. Insomma è un po' il compendio tutti i lavori dove c'è un "diverso" che, attraverso una serie di esperienze, un viaggio, si "normalizza", trova sé stesso ed il suo posto nel mondo.
L'aspetto più accattivante è dato dal comparto tecnico, da quello delle scenografie ricostruite con la CGI (e vi sospetto l'uso di AI), a quelle ricostruite sul set, le inquadrature con l'ormai ultrafamoso "occhio di pesce" che perfino un ignorante come me in cose cinematografiche è arrivato a conoscere.

Poi c'è l'ambientazione e la collocazione temporale che, sebbene ricordi l'epoca vittoriana, è caratterizzata da mezzi tecnologici dal design un po' diverso da ciò che ci si aspetterebbe: vi sono anche alcuni mezzi sospesi per aria tramite fili. Le città per le quali i personaggi passano, pur reali, sembrano essere state "reinventate". Altrettanto i costumi dei personaggi, in linea con l'epoca delineata, ma con tratti di originalità che culmina in quelli della protagonista. Per molti aspetti sono più un riflesso dell'anima, estetica a parte. In questo contesto, anche la nudità ha un ruolo. Ce n'è parecchia nel film, servita alla Lars von Trier.

La vicenda è in sintesi quella che ho scritto all'inizio, ma quando si sceglie (o si è obbligati a scegliere) una donna, non può non venir piegata alle istanze in voga, come il rapporto sotto l'aspetto della parità dei sessi e dell'emancipazione femminile dalle rigidità che sono fatte partire proprio dall'epoca vittoriana. Ed è qui che a mio parere il film diventa rilevante, toccando tantissimi argomenti, ognuno dei quali presta il fianco ad osservazioni positive e negative, ed a molteplici forme di lettura e riflessione: può essere visto come un inno all'emancipazione delle donne, al loro "lato oscuro", oppure all'emancipazione maschile dalla "schiavitù" della bellezza, per respirare un'aria nuova che però non porta chiaramente ad un sentimento come l'amore. Sembra però che il regista abbia lasciato parte dell'interpretazione agli spettatori: la vecchia massima di Goethe che in lavoro dell'arte "ognuno trovi il suo piacere", che si potrebbe anche mutare in "ognuno trovi il suo messaggio".

Tornando alla vicenda, essa ruota attorno ad un Pinocchio-Frankenstein che ha le fattezze di una donna bellissima di nome Bella. All'inizio viene dipinta come ragazza affetta da qualche "ritardo" mentale, appare violenta e centrata su sé stessa, ma curiosa. Grazie alle cure dell'assistente del padre, un giovane medico di lei innamorato e poi promesso sposo, nel tempo comincia a camminare, scopre la sessualità e sviluppa grande curiosità verso il mondo esterno, dalla cui crudezza il padre, parzialmente deforme, vorrebbe proteggerla. Ma approfittando di uno spiraglio offertole proprio da lui, parte all'avventura ed alla conoscenza del mondo assieme a vari "mentori", quasi tutti maschili.

La protagonista agisce come una specie di robot fino a 4/5 di film, non mostra sentimenti ed empatia per nessuno, si da alle gioie del sesso e poi della lettura dei libri, arriva a prostituirsi senza troppi problemi e poi va a studiare all'università dove finalmente si appassiona di medicina. Saputa l'imminente morte del padre, rientra a casa dove trova ancora il suo promesso sposo, ma prima di convolare a giuste nozze deve superare un ultimo e periglioso ostacolo.

Alcune osservazioni sullo sviluppo delle vicende. Durante l'esplorazione del mondo, la sua natura priva di moralità e mirata solo al raggiungimento dei propri bisogni, siano fisici o intellettivi, ed al soddisfacimento della propria curiosità, non si cura di chi le sta intorno e procede dritta per la sua strada, senza mai rispondere delle azioni anche un po' discutibili che compie (rubare, darsi a chiunque, prostituirsi). Se il suo ritorno al padre è pienamente giustificato, non si capisce per quale ragione intenda comunque sposare il suo "innamorato", un personaggio umile e mite, molto intelligente, che si comporta con lei come una sorta di "cagnolino": abbastanza chiarificatore l'episodio in cui lei gli lancia delle palline di cioccolato e lui le mangia al volo. La donna per spirito di avventura corre grandissimi rischi e solo una certa edulcorazione imposta dalla sceneggiatura la fa arrivare viva alla fine, un po' come la fata madrina di Pinocchio che lo salva dalle situazioni incresciose; qui le varie azioni salvifiche sono mascherate dal fatto che la forza e l'intelligenza siano nella protagonista e l'idiozia nella controparte.
Da metà film si snocciolano con notevole fastidio per lo spettatore istanze spicciole di natura sociologica, psicologica ed ideologica che vengono messe sempre in bocca a Bella e qualche altro attore di passaggio con una modalità che, se all'inizio fa sorridere, alla lunga stanca. Tutto ciò viene partorito all'interno di una "casa chiusa", ovviamente unico aspetto di Parigi che interessa all'autore, dove troviamo sorprendentemente signore iperbolicamente erudite rispetto allo squallore della loro attività. Spero di sbagliarmi perché ho avuto la sensazione che nel film si giustifichi la prostituzione, con la scusa dell'avversione ai moralismi. Considerando che di questi tempi molte ragazze si vendono su piattaforme di ogni tipo, mi chiedo quanto bene faccia loro sentire che un'attività del genere rientri nella norma. Fortunatamente alcune scene alla Lars von Trier dovrebbero controbilanciare l'apologia della prostituzione. Inoltre Bella non si prostituisce per avidità, per diventare ricca e levarsi ogni superficiale sfizio, ma per potere accrescere le proprie opportunità, tant'è che ad un certo punto lascia l'attività, va all'università, e ritorna a casa, una volta chiamata dal promesso sposo ed informata della morte imminente del padre.

Infine, i personaggi importanti. Sono tutti maschili, mentre quelli femminili lasciano appena il segno, essendo molto convenzionali, sovrastati dalla protagonista; tutti a loro modo strepitosi, e magnificamente interpretati:
1) Il padre di Bella, uno scienziato inventore e medico straordinario, come lei risulta essere un esperimento della sua mente avventurosa al punto da rinunciare a qualsiasi sentimento, come gli aveva insegnato a sua volta il padre durante le lunghe sessioni di tortura a cui l'aveva sottoposto fin da bambino. La genesi di Bella è tra le parti più interessanti, con tutti i riferimenti a Frankestein in essa presenti. Ma dicevo, suo padre, la figura maschile più importante, e perfino realistica nel suo essere anch'egli un mezz'uomo, a furia di mutilazioni anche sessuali impostegli dal genitore. Quest'uomo è forse il vero personaggio positivo del film, il riferimento assoluto, che lascia poi il testimone al suo giovane allievo, sposo della donna. Un uomo che ha sofferto tantissimo in tutti gl'istanti della vita, e che ha sublimato la sofferenza nel superiore interesse della Scienza. Grazie ad esso, riesce ad offrire una seconda opportunità a Bella, e non solo.
2) Il medico che di Bella s'innamora, sensibile ed attento, anch'egli eccezionale chirurgo senza la genialità del suo mentore, il padre di Bella, appunto. Uomo umile, concepisce il rapporto con la donna in una dimensione di parziale sudditanza che non gli permette una forte personalità come tradizionalmente ci si aspetterebbe. Non sappiamo nulla di lui, fuorché che non è ricco ed è moralmente integro, capace di autocritica e di riflettere su sé stesso e i propri errori. E' appassionato di scienza, e genuinamente affezionato alla donna. La seconda figura di riferimento del film, assolutamente positiva.
3) Duncan l'avventuriero; avvocato del padre, è un uomo ricco che la "rapisce" e la porta in giro per il mondo, per godersela; ben presto trova attraente questo carattere sbarazzino e disinteressato di lei, innamorandosene in modo possessivo. Lei lo deruba, sebbene per un fine altruistico (a sua volta viene derubata ma non se ne rende conto). Impazzito per non essere riuscito a mantenere la donna avvinta a sé, finisce in manicomio ed infine tenta vendicarsi per le sofferenze patite. La vendetta non riesce per l'effetto deus-ex-machina imposto dalla sceneggiatura, per dare al film una specie di lieto fine culminante nella massima "uomini e donne possono migliorare" detto da Bella e dal giovane medico. Il finale alternativo sarebbe stato una Bella suicida o uccisa, e dopo tutti i trascorsi non sarebbe stato il meglio. La sua figura è moderatamente negativa.
4) L'ex marito di Bella (la storia della donna è ingarbugliata e la scopriamo del tutto solo nel finale), del quale non si sa nulla fino agli ultimi venti minuti, presenza forzata e che spinge al massimo della negatività i rappresentanti di sesso maschile. La sensazione è che sia stata inserita all'ultimo momento, per riprendere il filo del passato della donna, passato del quale lei non s'interessa mai, se non nei primi istanti, accontentandosi delle spiegazioni del padre. Al netto del sovraccarico, questo ex marito è un uomo "cattivo" a tutto tondo, plausibilissimo, scaltro, e molto pericoloso. E' a questo punto che Bella rischia davvero la vita, salvata, ripeto, solo per volontà dell'autore.

Nel complesso un lavoro sfaccettato, del resto se la recensione è uscita così lunga, significa che è portatore di valori e di un livello qualitativo veramente fuori dal comune.

Estonia  @  13/02/2024 22:49:27
   6 / 10
Ottime le scenografie, strepitosi i colori, i costumi, certe inquadrature deformate col grandangolare. Notevoli le interpretazioni. Purtroppo l'idea di base è deludente: l'emancipazione della protagonista tramite sesso, bordelli e gin più una spruzzata di filosofia spicciola supera ogni ragionevole empatia. Schemi narrativi un tantino ripetitivi.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  12/02/2024 17:19:37
   8½ / 10
Splendida favola per adulti diretta da un regista che non sbaglia un colpo e pare migliore tecincamente ad ogni suo lavoro.
Uscendo dal suo stile asciutto dei lavori del passato riesce a rielaborare se stesso, come in parte aveva fatto con "La favorita", ma in questo caso le scenografie e i colori hanno un importanza maggiore.

Proprio il personaggio di Belle ricorda uno dei figli della famiglia in "Dogtooth", fogli bianchi su cui scrivere a proprio piacimento la "vita". Conoscere solo le cose che ti vengono tramandate dalla figura paterna in questo caso.

Chiaramente una volta usciti da questa bolla le liberta' che si prende la protagonista sono tutte piuttosto condivisibili. Poi scopre che nel mondo esiste anche l'ingiustizia...pagina meravigliosa del film.

Ho gia' scritto che tecnicamente il film è superbo ma è giusto sottolineare anche il lavoro del cast. Tutti i comprimari sono eccellenti, dallo sfigurato Dafoe all'avvocato Don Giovanni Ruffalo, ma chiaramente su tutti spicca Emma Stone.

Con lei, e grazie ad'una sceneggiatura da oscar, si avverte davvero una crescita del personaggio, sia nei movimenti che nelle espressioni e nei dialoghi.

La Belle emancipata tratta il suo rapitore Ruffalo come lui ha trattato le donne prima di lei, è questo che lo fa letteralmente impazzire. Cosi come il marito soldato che voleva una donna succube come moglie, come un animale domestico...e sappiamo come va a finire...

Se devo aggiungere una piccola coda polemica posso dire che la scena con il prete all'interno del bordello se la poteva risparmiare per quanto fosse fuori contesto.

Per il resto credo sia il miglior film dell'anno e non solo...

Febrisio  @  11/02/2024 20:11:06
   8 / 10
Dopo un decine di minuti mi ero pentito di averlo scelto; non mi piace quel tipo di fantasia mostrata, ma ormai ero lì in sala. La storia di Bella diventa sorprendentemente interessante, coinvolgente ed attuale. Con simpatia i temi si dipanano su più livelli ed é davvero una Bella bella sorpresa.

Tempest78  @  10/02/2024 15:53:07
   9 / 10
strepitosa emma stone, bellissimo e talvolta traculento.. storia davvero ben fatta e girata, sa far ridere e commuovere allo stesso tempo.. ottimo lavoro

Elfo Scuro  @  08/02/2024 01:10:11
   8 / 10
Lanthimos non si smentisce, neppure la Stone se per questo che mette tutta (ma proprio tutta) sé stessa nel ruolo principale. Bellissima l'idea di ambientare il tutto in un'ipotetica Europa del 1900 dalla scenografia barocca e dalla tecnologia steampunk. Libertà, anima, corpo e la ricerca di una coscienza del sé (anche attraverso tanto sesso). Grandi prove anche da parte di Dafoe e da un Mark Ruffalo che finalmente trova un ruolo interessante dopo tanti anni persi dietro ruoli macchietta. Massimo punto della messa in scena surrealista da parte del regista greco alla corte di Hollywood, regia impeccabile farcita di fish-eye e grandangoli.

neverhood  @  07/02/2024 13:20:16
   9 / 10
Grandioso, sotto l'aspetto visivo e narrativo, che apre questioni anche morali profondissime.

mrmassori  @  05/02/2024 09:56:13
   8½ / 10
film grandioso, sia per la genialità e la mastria con cui è realizzato (degno di scenografie dei migliori film di Tim Burton) sia per le sfaccettature e i vari significati di un'opera che non è solo un film ma una vera e propria opera d'arte. Grandiosi anche i protagonisti che rendono questo film di grande spessore emotivo e filosofico.

Setter57  @  04/02/2024 09:38:44
   7½ / 10
Ottimo film, ma non il capolavoro che mi aspettavo.
Scenografie, costumi, fotografia e interpretazioni (sopra di tutte e di tutti una affascinante Stone e un pazzoide/viscido Ruffalo) meritano l'Oscar. Ma è tutto il film che mi è sembrato più una accattivante e bellissima opera d'arte, che non un "dramma umano". Comunque va visto!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  04/02/2024 00:03:23
   9 / 10
Bella e Bestia convivono, ma non tiriamo in ballo Cocteau e nemmeno Hesse visto che i riferimenti sono (tanti) altri, da Murnau a Lang, da Goethe e il suo Amour Fou a Schnitzler, da Mary Shelley a Stevenson, da Bataille a Sade e dulcis in fondo Voltaire. Bella Baxter come il "Candido" che vive e conosce la percezione del Bene e del Male con lo stesso distacco repulsivo di chi vive fino in fondo ogni tipo di esperienza (a)morale. È il film di Lanthimos più Politico, o antipolitico, si potrebbe tirare in ballo l'ANARCHIA, come ai bei tempi di Jean Vigo. Diciamo che "Povere creature" è un film che pretende di essere accettato, cosa non semplice, essendo così antitetico e inedito rispetto alla cinematografia tradizionale, a livello tecnico e formale, ma anche per la sua rischiosa libertà di essere truculento e buffo, serioso e grottesco, raffinato e di pessimo gusto. Se fosse una pièce teatrale potrebbe rompere ogni schema, un trattato filosofico che irrompe nella pochade o nei toni scanzonati dell'Operetta. Un film che racconta quanto l'unico modo di vivere l'esperienza della vita sia liberarsi dagli schemi sociali, e al tempo stesso un'emacipazione femminile che sfora la prostituzione, se serve ai fini personali o vedere con distacco le strane abitudini di quegli uomini che pagano donne con la speranza o illusione di dare e ricevere piacere. È anche analisi di un Corpo che scopre il piacere sessuale per se stesso/a, mettendo finalmente alla berlina il Casanova della situazione. Bella Baxter vive ogni esperienza con cinica osservazione, diventando ogni volta carnefice della manipolazione altrui, ma osservando quanto il dolore (episodio in Egitto) sia intollerabile ai suoi occhi e al suo mondo. Oltretutto parliamo del XIX Secolo, piuttosto discusso ed esecrabile nella sua terrificante ricerca scientifica cfr. In questo caso Godwin Baxter/Defoe è la vera vittima designata del film. Lanthimos decapita una storia un dramma comune creando una reincarnazione che, fatalmente, è la Vita seconda Vita più autentica di Bella. Non più Eroina destinata a una tragica fine, ma bambina indotta guidata gradatamente a un Mondo a cui ambisce di appartenere. E guarda caso, la parte più debole del film è il momento del Matrimonio (o magari un epilogo alla Freaks!?) ovvero l'Istituzione Tradizionale più accettata a livello sociale. Per un film che reclama attenzione al Veto come unica esperienza di Conoscenza e Libertà è facile capire perché. Ma è davvero tutto perfetto il film? Forse no. Perché nessuno chiede a Bella cosa le è accaduto!? Possibile che solo una veste anarchica e liberale sia sufficiente a generare curiosità e simpatia per Bella anziché una certa inquietudine o magari un rifiuto morale? In ogni caso un film da dibattere a lungo, per anni e anni, con una Emma Stone che riesce ad essere sgradevole o seducente senza ispirare mai vera empatia. Una di noi.

marimito  @  03/02/2024 18:38:40
   9 / 10
Bella Baxter è il frutto di un esperimento. Suo padre putativo, lo scienziato Godwin Baxter, le ha ridato una vita che lei stava rifiutando. Ma di quella nuova vita Bella vuole assaporare tutto, vuole sperimentarla, libera e lontana da condizionamenti, stereotipi, con gli occhi incantati ed ingenui di una bimba che scopre il mondo, con l'innocenza di chi è ignara del male e della follia di quel mondo. Bella si lascia amara da chi la circonda come da chi la guarda sorridente e incredulo che possa esistere un fantastico paradiso terrestre.
Lanthimos si supera in un lungometraggio che vuol essere un'esortazione a non perdere l'incanto infantile, un inno all'innocenza e a quel determinismo che plasma il mondo. Puoi non condividere ma Bella non puoi NON amarla!

Cosimo70  @  02/02/2024 19:07:11
   9 / 10
Ottimo film con tanti spunti di riflessione, emancipazione femminile, patriarcato, povertà etc e anche humour oltre a tanti furiosi sobbalzi. Da vedere.

Manticora  @  31/01/2024 17:13:20
   10 / 10
Niente da fare, per me Povere creature! è il miglior film di questo inizio 2024 e c'era veramente bisogno di qualcosa di diverso che traghettasse finalmente Lanthimos nel pantheon dei grandi registi desiderosi di non compiacere nè il pubblico nè se stesso ma di RACCONTARE una storia sulla condizione umana.
Il film ISPIRATO al libro di Alasdair Gray grazie all'adattamento infedele di Tony McNamara acquista uno spessore e una originalità che ne fà qualcosa di completamente diverso e veramente rivoluzionario sia nel modo che nel metodo. Lo sceneggiatore aveva già scritto per il regista greco La favorita, qui dà ennesima prova di sè costruendo uno script originale, ironico, coinvolgente e a tratti quasi commovente. Lanthinos mostra attraverso gli occhi di Bella un mondo reale-irreale che parla della condizione umana, della crudeltà, violenza, contraddizione, stupidità e pregiudizio della nostra specie. Un cast superbo accompagna l'opera, se Emma Stone è semplicemente divina e rischia seriamente di prendersi un altro oscar, sia Willem Dafoe che Mark Ruffalo giocano sullo schermo nelle rispettive interpretazioni con una unicità e capacità da far venire le lacrime. Il primo Godwin Baxter ovvero Dio che nasconde la sua umanità dietro le cicatrici e le deformazioni che il rapporto con il padre ha prodotto sul corpo ma non sull'intelletto. L'altro è solo un uomo rapace, sexi, falso e adulatore che da rubacuori qual'è si trova davanti una creatura umana e reale come Bella Baxter che però è diversa, e ne rimane alla fine soggiogato. Bella è una bambina, poi una donna e continua il suo percoroso di conoscenza, esplorazione e coscienza di se che la porterà ad affermarsi come un essere umano che non scevro da difetti vuole vivere con una nuova famiglia, disfunzionale e grottesca ma anche originale e priva di pregiudizi con cui affrontare il mondo e gli altri esseri umani.
La musica e veramente perfetta, così come scenografie e costumi, Lanthimos usa sapientemente ironia, sfumature horror e grottesche per fare il suo film più personale e potente dai tempi di The Lobster. Alla fine la vita è una sconfinata avventura che serve a prendere coscienza di se, a conoscere se stessi e gli altri, a provare compassione e vivere lontano dalla crudeltà usando al meglio logica, razionalità e passione. Film bellissimo che ti rimane dentro e a me personalmente ha fatto riflettere, ancora, ancora, ancora.

JOKER1926  @  31/01/2024 16:27:58
   7½ / 10
Yorgos Lanthimos č una firma apprezzabile, parliamo di un regista dotato di ingegno e audacia stilistica. "Povere creature" sta ricevendo giŕ molti complimenti da parte della critica, il motivo di tale euforia circa il nuovo prodotto č, a nostro giudizio, sicuramente meritata.

"Povere creature!" parte da una trama piuttosto bizzarra e nel corso della proiezione Lanthimos non molla la presa, anzi, potenzia il discorso sia sul versante tecnico che su quello prettamente contenutistico. Vien fuori un film di genere grottesco con firma d'autore.
La peculiaritŕ del prodotto si basano sull'estro e sullo sperimentalismo della scena creati e sviluppati dalla regia, nessuna inquadratura č mai banale e l'uso dei colori e della fotografia (diversi a seconda del momento della narrazione) cristallizzano un ambizioso e originalissimo disegno cinematografico. Apprezzabile anche l'eccesso dell'arte con colori alle volte morti (bianco e nero) e altre volte tremendamente e volutamente "fumettistici".
"Povere creature!" č tutto ciň che ricade nell'accezione pura di processo artistico: portare avanti un'idea e non uniformarsi troppo alle pretese pressanti della commerciabilitŕ e della convenzione.

Yorgos Lanthimos ha un suo credo e lo accresce attraverso una storia quasi fiabesca ove č il significante a prevalere sui dogmi standardizzati della semplice storia. La sceneggiatura non cede e il soggetto risulta esser intrigante. Emma Stone coadiuva i fili del piano in maniera pregevole, l'attrice si esprime con gli occhi, con la testa e il suo corpo funge da prima e "impattiva" operazione di comunicazione al cospetto di un pubblico interessato.

"Povere creature!" ha anche un suo sottobosco simbolico e metaforico che puň esser carpito con facilitŕ, o perlomeno, puň esser interpretato in vario modo. In primis, salgono in auge i meccanismi dell'emancipazione e dell'individualitŕ che non possono esser chiusi in un recinto, risalto epico all'umanitŕ e alle donne, contornato da vari step sacrosanti: fra confusione, sofferenza e arrivo.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  30/01/2024 19:29:42
   8½ / 10
Una sorta di "Frankenstein" che incontra "Alice nel Paese delle Meraviglie", con una straordinaria Emma Stone (bravissimo anche Ruffalo comunque) alla scoperta delle meraviglie del mondo, sessualità in primis (ma non solo), in un percorso che parte dall'infanzia, passa per la gioventù e arriva alla maturità.

Aspettando i prossimi Oscar ha già cominciato a fare incetta di premi, tra Venezia e Golden Globe, assolutamente meritati.

Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  30/01/2024 17:08:28
   8 / 10
Solito splendido Lanthimos, che prende solo lo spunto iniziale dall'assurdo romanzo di Alasdair Gray per poi cucire addosso ad Emma Stone (bravissima, oscar virtualmente assicurato) un film coraggiosissimo sia visivamente che concettualmente: visivamente la regia è un tripudio di trovate spettacolari, tra fish eye e grandangoli, con una fotografia che oscilla tra un incantevole bianco e nero ed una sgargiante tavolozza di colori accesi e scenografie favolistiche che ricordano i primi Tim Burton e Terry Gilliam. Concettualmente si tratta di una storia che prende le mosse dal mito di Pigmalione, da Frankenstein e dall'Isola del Dottor Moreau per raccontare una favola in cui il mondo si disvela agli occhi di una (povera) creatura innocente nella sua abiettitudine e meschinità, oltre che nelle sue contraddizioni.

Uno strano racconto di formazione, se vogliamo, in cui Lanthimos fa sfoggio per l'ennesima volta di tutta la sua originalità, del suo talento e del suo eclettismo: incredibile come riesca a passare da uno stile vicino ad Haneke (Dogtooth) ad una favola grottesca che sembra uscita dalla penna di Terry Gilliam. A questo punto non vedo l'ora di godermi il suo prossimo esperimento.

Phenomeno  @  29/01/2024 18:23:01
   6 / 10
Non me la sento di dare un voto negativo a un film che è una gioia per gli occhi, strabiliante e innovativo a livello visivo, scenografia, fotografia, costumi favolosi etc etc, insomma stilisticamente è originalissimo, siamo a livelli molto alti. Anche le interpretazioni mi sono sembrate buone. Parecchie perplessità le ho invece a livello di contenuto, di plot, troppa carne al fuoco e poi è troppo accomodante con lo spettatore. Dov'è finito il Lanthimos di Canino?? Certo non si può fare sempre lo stesso cinema, bisogna evolversi, ma io resto affezionato ai suoi primi 3 film gelidi che non scendono ad alcun compromesso con il pubblico. Questo mi sembra più furbo, meno sincero, indipendentemente dalle polemiche che il film ha scatenato in rete sul suo significato, se è femminista o al contrario fa un brutto servizio alla battaglia sull'emancipazione femminile. Un film non deve per forza avere una morale, essere didascalico e comunque può essere percepito diversamente rispetto alle intenzioni del regista. Come altri film attuali cade nel vizio della durata eccessiva, strappa qualche sorriso, finale non memorabile. Rimandi o omaggi a Cronenberg, Kubrick, Burton, Tarantino, ma le emozioni scarseggiano.

Thorondir  @  29/01/2024 14:38:56
   7 / 10
Nel percorso artistico di Lanthimos "Poor Things" è un film coerente e allo stesso tempo chiaramente di compromesso: da un lato ci sono i temi cari al regista greco (la segregazione, il ruolo del corpo, il sesso, l'indagine sul grottesco e l'animalesco nell'uomo) dall'altro un approccio volutamente più "mainstream", didascalico-illustrativo, forse banalizzante un tema complesso e gigantesco come quello del libero arbitrio e del cosiddetto "empowerment" femminile. Di certo il film appaga l'occhio (pur non inventando nulla, i riferimenti burtoniani - e non solo - sono palesi), la centralità dominante di Bella ne fa un personaggio iconico e talmente fuori dagli schemi e divertente da imporsi come uno dei soggetti destinati a restare nell'ambito del cinema contemporaneo. Dall'altro c'è una sceneggiatura che smussa le ambiguità del Lanthimos più cerebrale, criptico e hanekiano dei primi lavori (almeno fino al "Sacrificio del cervo sacro") optando per un approccio più favolistico-dichiarativo che è il frutto della sceneggiatura di McNamara (penna di diverse serie tv), dove finisce per trionfare un racconto che depotenzia le sfumature e in cui le figure maschili sono tutte, per motivi diversi, "tipologie" del maschio negativamente connotate (dal padre possessivo al marito passivo, dall'approfittatore sessuale all'ex aggressivo e violento). Eppure, nonostante questi difetti e la scelta di voler affiancare il proprio stile ad uno sguardo più alla portata di tutti, l'ultimo film di Lanthimos merita l'attenzione del pubblico, anche solo per le continue trovate registiche/visive e per la capacità di catturare alcuni notevoli momenti cinematografici. Disutrbante e da sottolineare l'utilizzo del sonoro.

Wilding  @  28/01/2024 16:07:28
   7 / 10
Favola carina e interessante, interpreti da Oscar (la Stone su tutti), film abbastanza godibile.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento williamdollace  @  27/01/2024 22:56:16
   9½ / 10
Meravoglioso.

La scoperta del mondo, la curiosità innata di un essere umano, creatura fra le creature, cinema di stupore e meraviglia (meravoglioso è il termine che più mi ha attraversato il lobo frontale e le periferie degli occhi insieme ai suoi sminuzzati centri storici durante il film), stanze città, stanze impero, all'interno di città impero e mondi imperi visti con lo strabuzzare cardiaco incespicante di un occhio e corpo asincrono e inallenato alla vita e così ha inizio questo percorso di turbolente divenire, di venire in venire, questa goduria scenografica clitoridea con Lanthimos che fa di tutto per rimpiazzare la mediocre definizione a cui ci ha abituato lo schermo e i suoi derivati dalla scenografia al punto di s-vista. Ogni inquadratura (sferoidale, orbitale cit. La Favorita) è una botta e via, meraviglia di dopamina e bellezza in alta definizione, sia lodato ogni mostro che secerne corpi e nuove vite rattoppate perché è la creazione in sé la meraviglia distopica del reale che risucchia l'irreale o lo sputa dopo averlo masticato, nell'azzeramento di ogni convenzione, siano essi i titoli di coda i labirinti dell'intelletto o l'anatomia messa in opera, e cuori tritacarne e città leccate dalla storia, dove passa Bella, tutto si fa visto e passato, ingerito e digerito, capito e sodomizzato fra le sue morbide cosce e nel cinema di questo autore straordinario, che con poor things, supera ogni asterisco e appunto, rieditando un manuale di cinema che non c'era ma ora c'è. Addio al cinema viva il Cinema.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  25/01/2024 20:34:16
   9½ / 10
Vegetable man  @  24/01/2024 00:47:25
   8½ / 10
Sono uscito dalla sala soddisfatto. Un film piuttosto originale sotto ogni suo aspetto, sorretto da ispirate prove attoriali. L'andamento trasognato, quasi favolistico, riesce a non stuccare grazie a dialoghi e situazioni spesso divertenti. Principale nota di demerito, ho trovato più convicente il secondo atto, in cui la protagonista Bella esplora il mondo, rispetto al terzo, che termina con una coda un po' superflua.

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fotogenico  @  14/01/2024 01:20:13
   4½ / 10
Uscito dalla sala, non ho potuto evitare la fastidiosa sensazione di aver forzatamente passato 2 e piu' ore ad assistere ad un maniesto della cultura woke.

Ogni personaggio maschile bianco - ripeto, ogni singolo personaggio maschile bianco - e' pesantemente rappresentato o come meschino, o violento, o imbelle, o approfittatore. Persino Dr. Godwin, che e' l'unico a cui viene mostrato un poco di rispetto (pur restando dipinto come un mezzo squilibrato), finisce che si scopre essere stato molestato dal padre (quindi insomma, alla radice e' sempre e ben chiaramente colpa di un uomo).
A sottolineare il contrasto, ça va sans dire, praticamente tutte le protagoniste femminili sono sagge, emancipate, "at the top of their game", e senza macchia


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Venendo alla trama, la critica sociale c'e', ma non riesce a decollare. Cosa particolare: la sala ha riso di gusto in piu' occasioni, ma io non sono riuscito a trovarle tutte cosi' divertenti, anzi. Questo perche' il film dipinge essenzialmente storie di sfruttamento, e cosi' fanno le situazioni intese come comiche. Le quali mi sono risultate piuttosto grottesche, in quel contesto. Conoscendo Lanthimos, mi domando se le abbia introdotte come doppio bluff, esattamente per stanare chi ride di pancia e chi riesce a leggere il sottotesto.

Detto questo, la recitazione e' a punto, e il lavoro di camera innovativo. Pero' ecco, non basta. Andare al cinema, pagare, e poi sentirsi fare la rieducazione .. anche no.

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Ultima risposta 12/03/2024 15.09.10
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