cry macho regia di Clint Eastwood USA 2021
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cry macho (2021)

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locandina del film CRY MACHO

Titolo Originale: CRY MACHO

RegiaClint Eastwood

InterpretiClint Eastwood, Eduardo Minett, Natalia Traven, Dwight Yoakam, Fernanda Urrejola

Durata: h 1.44
NazionalitàUSA 2021
Generedrammatico
Al cinema nel Settembre 2021

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Trama del film Cry macho

Nel 1978, una ex star del rodeo in rovina accetta di riportare in Texas il giovane figlio di un suo ex capo, che si trova in Messico ostaggio di una madre alcolizzata.

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Voti e commenti su Cry macho, 21 opinioni inserite

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enigmista  @  01/04/2024 02:51:29
   9½ / 10
Film che rivedrei mille volte, Clint sempre grandissimo e storia coinvolgente da subito. Ottimi i dialoghi e l'ambientazione messicana. Il personaggio, a tratti, mi ha ricordato anche il mitico vecchio misantropo di Gran Torino.

Noodles71  @  27/09/2022 16:23:40
   6 / 10
Non riesco a dare un'insufficienza al grande Clint ma concordo nel fatto che avrebbe dovuto chiudere la sua carriera da attore con "The Mule", da regista spero tiri fuori un altro bel film. "Cry Macho" un road movie poco originale dove un anziano cowboy per un debito d'onore col vecchio datore di lavoro si reca in Messico per prelevare il figlio di quest'ultimo. Mi crea una certa tenerezza vedere il texano dagli occhi di ghiaccio camminare malamente sotto il peso dei suoi novant'anni suonati, imbarazzo nel tentativo di seduzione da parte della molto più giovane madre messicana del ragazzo che deve riportare dal padre e troppo sdolcinata la storiella d'amore con la vedova della locanda nel piccolo paese. Il segugio della madre che li insegue e viene due volte messo sotto scacco dal gallo "Macho" un'ulteriore segno di come questo film sia alquanto superficiale. Poteva sicuramente meglio gestire il suo film di addio dalle scene il mito Eastwood, sempre che sia l'ultimo...

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  10/08/2022 13:11:15
   6 / 10
Western on the road piuttosto lento.
Trama scontata, ma solida. La regia di Clint è senza sbavature, il suo personaggio qualcuna ne ha.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Edgar Allan Poe  @  23/02/2022 19:58:12
   6½ / 10
Per quanto mi riguarda un film con alti e bassi. Complessivamente piuttosto lento, nonché indubbiamente lontano dall'essere il migliore dello stesso Eastwood, a volte poco realistico in alcune scene nonostante a mio parere sia da apprezzare la sua performance da (contemporaneamente) attore e regista, data anche la sua età. L'intreccio è anche complessivamente interessante, sebbene il film non sia esente da alcuni problemi, ma indubbiamente ho l'impressione di aver visto un prodotto fatto con una certa cura.

Wilding  @  16/12/2021 21:24:00
   6½ / 10
Certo non uno dei capolavori del "Maestro", che qui anche come attore - pur fiero e deciso - sembra a tratti a malapena reggersi in piedi. La trama è esile, ma il racconto asciutto e la bella prova di tutti gli interpreti trascina il film oltre la sufficienza.

topsecret  @  15/12/2021 14:11:18
   6½ / 10
Non il miglior film di Eastwood ma di sicuro un lavoro sincero e compatto, scevro da macchinazioni banali e fastidi vari.
Non fluidissimo nel ritmo ma la visione non annoia, grazie anche alla buona lena dell'inossidabile Clint e al resto del cast che fa il suo in maniera diligente.
A 91 anni suonati il buon vecchio Eastwood ancora non molla e tira avanti per la sua strada con la schiena un po' curva ma con lo sguardo fiero e diritto.

AMERICANFREE  @  10/12/2021 18:23:47
   7 / 10
Sicuramente non uno dei migliori di Clint ma nel complesso è un buon film. La trama è molto semplice ma non annoia e si lascia seguire con interesse. Alcune scene sono ridicole visto l'età di Clint, ma probabilmente il suo personaggio non è un 90enne. 7

marcogiannelli  @  09/12/2021 16:43:09
   6½ / 10
Clint Eastwood torna con un prodotto quasi affine a The Mule, seppur più scialbo e meno interessante del predecessore.
La trama è semplicissima e a tratti fin troppo prevedibile tanto da rendere i 90 minuti e poco più un lento cammino sonnecchiante verso il finale.
Ecco, forse questi messicani fin troppo bonaccioni, un 90enne che fa il playboy o che ingaggia lotte varie ormai potremmo risparmiarcelo. Però Clint lavora bene su un'ambientazione che gli piace fin troppo, quella al confine tra Messico e Texas.
Un Eastwood anche politicamente sempre meno repubblicano con una apertura sempre maggiore alle etnie e sempre più critico nei confronti del cinismo americano.
Meglio fa quando riflette sullo stato dell'uomo che interpreta, specchio di se stesso, un uomo che affronta il passare del tempo con fatalismo.

Filman  @  05/12/2021 23:17:56
   7½ / 10
Non tutti i cineasti possono vantarsi di aver segnato la storia del cinema prima come attore e poi come regista. Ma la presenza del volto di Clint Eastwood nei film che egli stesso dirige ha una funzione più importante di quella promozionale o autocelebrativa.
Senza Eastwood ad interpretare i film di Eastwood, tutta la sua costruzione poetica verrebbe meno.
Sicuramente non si può negare che Eastwood non faccia film (anche) per esibire la sua virilità, mostrare le sue capacità e immortalare in presa diretta il superamento dei suoi limiti. Se già nel 1975 dirigeva Assassinio sull'Eiger per mostrare a tutti le sue capacità di self-stuntman nello scalare le pareti rocciose, possiamo non rimanere sorpresi se a 91 anni Eastwood voglia dimostrare a tutti quanto sia ancora capace di cavalcare un cavallo, affascinare le donzelle, fare a cazzotti o anche solo stendersi e piegarsi a terra, considerando l'età.
E non è solo il pensiero di un novantenne: Eastwood si raccontava così attraverso uno dei suoi personaggi anche vent'anni fa in Space Cowboys (2000) sostenendo che la vecchiaia non fosse un limite, neanche per un astronauta in pensione.
Tuttavia, se si scava più a fondo si scopre che il filo che unisce l'Eastwood attore e l'Eastwood regista crea un ricamo più ampio e decorato.
Il ruolo preferito da Eastwood, per esempio, è ancora quello del cowboy e non necessariamente un duro con stivali a punta, cappello e cravattino texano, ma in generale un uomo padrone del suo mondo, la cui immagine del passato rivendica uno spazio nel presente.
Dalla nostalgica e romantica idea del cowboy nel mondo moderno di Bronco Billy (1980) fino ad un western critico come Gli Spietati (1992), il quale anch'esso, in maniera strutturata, richiamava all'ordine la figura di un mito in pensione, si capisce come il tempo non sia capace di snaturare la figura del cowboy, ovvero la figura di Clint Eastwood, ovvero quella dei suoi personaggi.
Il cowboy non è in realtà solo una testimonianza mitologica per l'autore, bensì un'eredità ideologica, una figura anarchica necessaria all'interno di una società in cui lo stato di diritto non può essere sempre presente. E' l'eroe che fa giustizia da sé perché per combattere un male terrorista c'è bisogno a volte di andare aldilà della legge, delle formalità, della burocrazia.
Trattasi di un macro-tema che include praticamente quasi tutti i suoi film, nato nei suoi western e nei derivativi polizieschi e thriller-action degli anni 70-80. Macro-tema che successivamente matura artisticamente in Mystic River (2003), un neo-noir che porta agli estremi la vendetta privata. Macro-tema che inghiotte i suoi biopic degli ultimi anni (Sully del 2016 e Richard Jewell del 2019), i quali immortalano un mondo che chiude sempre più le porte a questo concetto non banalizzato di eroe.
CRY MACHO racconta la nuova avventura di Clint Eastwood, un personaggio che nel corso dei suoi film ha cambiato nome, lavoro ed abiti ma che in realtà è sempre lo stesso. Racconta il nulla da perdere e l'importanza delle motivazioni. Racconta del viaggio di un vecchio, un giovane e un pollo e lo fa con una retorica che tira su i lembi delle labbra invece che far roteare in su gli occhi, sintomo di una sceneggiatura sana.
Così come in Gran Torino (2008), in cui il tema dell'anzianità veniva affrontato quasi pedagogicamente, è proprio il rapporto intergenerazionale la chiave di volta per dare dignità al tanto vituperato "essere vecchi". Se da un lato è difficile credere a quei movimenti da rissa per un uomo ossuto e acciaccato come Eastwood, è proprio quel suo essere esile e scarno a dare poeticità e malinconia alle migliori inquadrature.
Oltre ad essere un film di puro intrattenimento è anche un film di anima e cuore. Cosa aspettarsi in fondo da un regista che da decenni interpreta sé stesso, raccontando sé stesso attraverso i suoi stessi personaggi e i loro più profondi ideali?

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  10/10/2021 11:29:03
   7 / 10
Cry macho forse è una sorta di epitaffio del cowboy classico. Un uomo che si pone da mentore su un ragazzo diviso dai propri genitori, fuggito dalla madre ricca ma alcolizzata e da un padre che vuole rivedere il proprio figlio non solo per motivi di puro affetto. Un road movie di formazione dove i due opposti di età cercano di influenzarsi, con il personaggio di Eastwood che prepara il ragazzo a maturare certezze, ma non credere mai ciecamente a loro. Punti fermi, ma non rigidi. Semplice e classico nella sua narrazione, Cry Macho non è ai livelli dei suoi migliori lavori della maturità, però rimane comunque un prodotto dignitoso ed onesto.

Jumpy  @  29/09/2021 18:48:46
   7 / 10
Un film tra on the road e scoperta/riscoperta di sentimenti e rleazioni.
A me generalmente piace Eastwood regista e mi piacciono le storie "di provincia" americana, stavolta però, al di là dei panorami mozzafiato, della trama che, seppur più o meno intuibile, resta un po' penalizzato dal "già visto".
Sicuramente da vedere, ma non tra gli imperdibili di Clint Eastwood regista.

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