dementia (2015)

Vittima di un ictus, il reduce ed eroe di guerra George, ormai anziano, viene costretto dal figlio ad essere assistito da un' infermiera specializzata. Ben presto si intuiscono i fini della donna tutt'altro che inerenti la cura del paziente, allo stesso tempo l' uomo viene tormentato da ricordi legati al suo periodo di stanza in Vietnam.
Non ci vuole grande conoscenza del genere per capire che "Dementia" è tutto giocato su un paio di twist apparecchiati (maluccio) e proposti in prossimità dell'epilogo. Prima dei fatidici colpi di scena, che per lo meno smuovono un poco le acque, si assiste ad un lavoro dall'andamento blando in cui i vari indizi vengono suggeriti in modo troppo semplicistico.
È uno di quei film dove il brodo viene allungato all' infinito pensando, a torto, di raddrizzare la baracca grazie ad insospettabili svolte. Purtroppo i presunti colpi di scena sono poco incisivi, per arrivarci ci vuole non dico la pazienza di un santo ma quasi e una volta scoperte le intenzioni la conseguente azione non va oltre un compitino di prassi. Messa in scena banale e attori svogliati, a partire dalla giovane Hassie Harrison, completano il poco stimolante quadro.
Un thriller evitabile in cui la solitudine della vecchiaia, i danni della malattia o l' approfondimento di rapporti tra consanguinei a dir poco difficili, anziché essere temi centrali, diventano appendici inutili in una storia di dall' impatto drammatico fiacco e dalla risibile tensione.