GRINDHOUSE - A PROVA DI MORTE regia di Quentin Tarantino

fra80  13/06/2007 09:17:36 » Rispondi
Beh, chiunque abbia studiato un po' di teoria di cinema e cultural studies sa che il problema sta tutto nello sguardo. Il cinema si basa sullo sguardo dello spettatore, sul destinatario implicito delle immagini del film (es.: il film porno è implicitamente, ed esplicitamente, rivolto a un pubblico maschile, perché la sua esibizione di corpi femminili tende a piacere di più agli uomini..ma ciò non toglie che possa piacere anche alle donne, ovviamente. Poi ci sono analisi più sottili: ce n'è una famosa sul cinema classico hollywoodiano che evidenzia come lo sguardo dello spettatore tenda sempre a coincidere con quello del personaggio maschile). In tutti i film c'è uno spettatore implicito, e in quello di Tarantino è ovviamente uno spettatore uomo. Lungi da me dire che esistono film x maschi e film x femmine, ma una tale insistenza su fondoschiena e piedi femminili non si rivolge certo a uno spettatore donna etero.. Il punto del mio discorso è che i maschi del film sembraranno anche degli idioti, è verissimo, ma dietro a tutto questo si nasconde un punto di vista profondamente maschilista: con la sucsa di raccontarvi una storia su delle donne sveglie ed emancipate, vi mostro un po' di tette e culi, conditi da una serie di discorsi che ogni uomo sogna di sentire. Poi, certo, il film prende per il **** anche lo spettatore implicito: se ti piacciono tette e culi e ti ecciti sentendo queste donne parlare di sesso e motori, sei uno s****to come il personaggio di Kurt Russell (infatti spesso lo sguardo suo e dello spettatore coincidono). Intanto però il film ti ha mostrato tutto questo, ma è un film d'autore e quindi non si può criticare..