kowalsky 8 / 10 31/01/2010 20:58:31 » Rispondi Pensavo di vedere morire definitivamente la commedia all'italiana, accusato fra l'altro di aver perso l'ironia anzi di non averla mai avuta (da chi non mi conosce poi...) e poi ti arriva Virzì riportando i fasti della miglior leggerezza (ma anche profondità) del cinema nostrano di Risi Monicelli e Scola. Tanto di cappello, se dopo un'ambizioso ma irrisolto film in costume e una "tutta la vita davanti" francamente sopravvalutata, il regista ritrova la sua verve, confezionando quello che è probabilmente il miglior film della sua carriera. Delizioso ritratto generazionale, ma anche un'omaggio alla carriera di Stefania Sandrelli, viste le similitudini con i personaggi di Adriana ("io la conoscevo bene") e Luciana ("C'eravamo tanto amati"): diciamolo, erano anni che la Sandrelli non trovava un ruolo tanto azzeccato e scritto su misura per lei. Qualche dubbio però permane: ma è talmente profonda questa figura materna da superare ogni (lieve comunque vedi spoiler) perplessità Qualche situazione un pò forzata (è furbetto cercare la propria madre in un cinema), un finale fin troppo conciliatorio (ma non per le ragioni che indurrebbero allo spoiler) non inficiano il nobilissimo risultato che, specialmente nella prima parte, lascia piacevolmente interdetti: una madre vista con gli occhi del primogenito. Eccellenti prove di Mastrandrea, della Sandrelli e di tutti i comprimari
Il figlio inedito della Sandrelli, Cristiano, si presenta come un'emerito s.t.r.o.n.z.e.t.t.o. borghese ma incredibilmente (e senza farci capire perchè) partecipa davvero al matrimonio della madre e piange per la sua morte improvvisa. Virzì ha avuto una sorta di tardivo ripensamento e ha pensato di rendere più rassicurante e meno amaro questo contrasto? Forse invece avrebbe dovuto seguìre un istinto meno nazional-popolare, e avrebbe giustamente messo in risalto le divergenze sociali e classiste del rapporto di lei con l'avvocato e quell'altro mondo
ferro84 31/01/2010 21:27:24 » Rispondi Sul mettere maggiormente in evidenza la differenza sociale concordo per quanto riguarda il pianto del figlio Cristiano meno.
Penso però che chiunque in quella situazione ne sarebbe uscito emotivamente sconvolto. Una madre che ignoravi desidera te in punto di morte rivederti è una cosa che scuote
amterme63 01/02/2010 00:05:56 » Rispondi Bel commento Luca! Sono d'accordo con te che ci sono diverse "furberie" e molti difetti; però devo dire la verità, non danno eccessivo fastidio anche perché Virzi decide di rimanere dentro i confini canonici della commedia dove questi "trucchi" sono previsti e accettati. Per quanto riguarda il personaggio di Cristiano e il discorso sul mancato contrasto fra i ceti sociali, entra in gioco il fatto che Virzì nei suoi film ha sempre dato più risalto al mondo culturale più che al mondo economico dei personaggi che ha ritratto.
In realtà i borghesi sono trattati in maniera ironica e con una certa critica. Tu pensa alla contessa e alla figlia, forse più volgari e sboccate di una baldracca di periferia. Saranno ricchi ma sono soprattutto cafoni e basta questo marchio per squalificarli. Tutto il film "Caterina va in città" su basa sulla povertà culturale dei ceti dominanti. Comunque anche loro hanno le loro carenze affettive, i loro problemi personali. La vicenda dell'avvocato è tutta trattata in ellissi ma si capisce dall'abbraccio della moglie dell'avvocato che Anna a suo modo ha fatto del "bene" alla coppia borghese di costumi liberi. Probabimente ha dato un figlio a chi non poteva averne. Livorno è sempre stata una città piuttosto becera e così poco borghese. Lì nessuno ti guarda dall'alto in basso perché non sei vestito perbene. Tra l'altro usa un modo di fare molto appariscenze e colorito che coinvolge un po' tutti, ricchi e poveri. Tra l'altro l'attore che fa Cristiano è famoso in tutta la Toscana per i suoi spettacoli comici molto molto sboccati, quindi c'è senz'altro un intento ironico se Virzì ha voluto quell'attore per quella parte.
mi sembra elegantemente raccontato in ellissi che il giovane avvocato (perché **cazzotto? se virzì avesse voluto mettere in scena un personaggio antipatico, tutti avrebbe preso meno che Ruffini, che è l'immagine stessa della simpatia; e d'altronde anche il padre era un brav'uomo, ancorché avvocato) il giovane avvocato, dicevo, deve aver chiesto conto e ragione alla madre di quella rivelazione; e lei gli deve aver detto la verità (tant'è che ringrazia Mastandrea dicendogli "mi avete tolto un pensiero"). A questo punto chiunqueal posto suo sarebbe andato a conoscere la sua vera madre.
shez 01/02/2010 12:17:08 » Rispondi Riguardo a quanto scrivi nello spoiler, concordo con amterme63...se c'è un posto dove la differenza di classeè sempre pesata ben poco a livello culturale questo è proprio Livorno. Non sarebbe stato rispondente alla realtà un contrasto culturale di tipo classista. Non qui. E' l'atteggiamento ossequioso di Anna nei confronti della marchesa, casomai, che è un pochino fuori posto. Possibile, ma non così scontato.
anthony 31/01/2010 22:59:08 » Rispondi bELLISSIMO COMMENTO! Gran bel film!
Jellybelly 02/02/2010 14:58:40 » Rispondi Concordo perfettamente su tutto, incluso lo spoiler (ho trovato anch'io un po' forzata quella situazione). Gran film, comunque, forse il miglior Virzì insieme a Ferie d'agosto ed Ovosodo.
Terry Malloy 16/07/2010 11:18:25 » Rispondi riguardo allo spoiler, io trovo che Cristiano sia spettacolare. mi ha fatto morir dal ridere e l'attore è geniale. Persino al matrimonio però conserva una sorta di sprezzante ironia beffarda, ma si contiene quando muore. è uno **cazzotto certo, ma è anche un pazzoide..come è possibile essendo figlio di quella madre.