kowalsky 8 / 10 29/09/2010 00:58:28 » Rispondi Cito "La materia dei sogni, molto spesso, è la realtà. Nei sogni non camminiamo sul soffitto. Forse con un budget milionario a disposizione Nolan ha perso un pò la bussola e non è riuscito a dimostrare la semplice magìa del sogno" (cfr. Nigel Andrews, Financial Times). Credo infatti che gli esperti del genere (mi riferisco a filosofi, scienziati, psicologi, e quant'altro) troveranno la nuova (?) dimensione di Nolan nel mondo onirico alquanto superficiale e approssimativa. Un'analisi da reader's digest, per intenderci. "Inception" non riesce a liberarsi - nella sua perfezione tecnica - da certi meccanismi hollywoodiani da blockbuster che ormai infestano radicalmente il mercato cinematografico. Ci sono sequenze che passano con disinvoltura dalla tecnica digitale al videogame virtuale - ok, chiamatelo pure con la definizione appropriata ma il senso è quello - lasciando soltanto intravvedere ciò che Inception avrebbe potuto essere se fosse stato libero dai meccanismi del mercato (un'altro Memento, per inciso). In "Memento", però, c'era una fedele rilettura di "L'uomo che scambiava sua moglie per un cappello" di Oliver Sacks, quando si raccontava di quell'amnetico che somministrava in continuazione alla moglie la stessa iniezione, fino a farla (incidentalmente) morire. Direi che anche in "Inception", nonostante la sua espressività compressa, i temi cari a Nolan permangano. Perchè ancora una volta è il tempo assoluto testimone di un profondo o sottile divario tra inconscio e realtà, perchè domìna la coscienza come evoluzione costante di responsabilità affini tra vittima e testimone reale. L'evoluzione tecnologica del cinema di Nolan ha lasciato giustamente perplessi i critici americani, perchè tutto sommato non porta alcuna innovazione. E' uno spettacolo mirabolante, che lascia a bocca aperta - su tutte, la sequenza della Parigi capovolta in un'ancestrale miraggio visivo - ma niente che non sia stato già sperimentato in molti altri film più o meno recenti (Matrix, pur così diverso nella sua opprimente fuga futurista, è stato un vero precursore). Il tema Nolaniano delle giuste scelte, e della capacità di poter sovvertire, anche ipoteticamente, un destino, permane comunque. "Se parti dai ricordi per costruire un sogno perdi la condizione del reale e di ciò che c'è in un sogno", sostiene il film. Indipendentemente dal fatto che questa definizione non mi trova d'accordo, la visionarietà di Nolan - che non è mai lisergica - si sovrappone a quella del più grande narratore onirico del XX Secolo, Arthur Schnitzler, dove il tema del "doppio sogno" andava sviluppato secondo concezioni e desideri di chi riceveva in gran parte gli ingredienti ideali per sviluppare le proprie frustazioni affettive cammuffate da aspirazioni reali. Credo proprio che dai più foschi ricordi possa diffondersi il bisogno onirico di emancipare un trauma, e che si possa sovvertirlo fino a farlo diventare una parte integrante e rassicurante della nostra memoria. Al di là dei suoi limiti narrativi (tutta la lunga parte nella neve mi sembra un'inutile e tedioso aggiuntivo) il film raggiunge tuttavia i suoi obiettivi, riuscendo ad essere persuasivo e geniale nei suoi particolari meno rilevanti. Mi riferisco al "risveglio" sulle note di un classico di Edith Piaf, alla capacità sconvolgente degli interpreti di rendere credibile anche qualche dialogo improbabile, alla "guida" interattiva di una dimensione paranormale che tenta di offuscare i nostri fantasmi quotidiani (in questo senso, la prova attoriale di Di Caprio è incredibile). Ed è quando il protagonista abbandona il ricordo per lanciarsi in un commosso tributo al rimpianto e alla "morte" della consorte, che il film meriterebbe un 10 netto, senza timori. Nolan riesce ad essere meravigliosamente deviante anche nel suo film meno compiuto, nonostante la megalomanìa di un budget colossale abbia tarpato un pò le ali alla sua dimensione più interiore e sofferta (sempre Memento). Quindi opto per un'8, voto fin troppo generoso e lungimirante, ricordando quella parte di me che non vuol saperne di affrontare una realtà decisiva. In fondo, anche nel sonno delle nostre vite ritroviamo la stessa amarezza, con l'esperienza infinita di possibilità che ci vengono negate "altrove".
Suskis 30/09/2010 11:46:27 » Rispondi io nei sogni volo, cambio le mie dimensioni, sono immortale e una volta mi sono trasformato in Godzilla e ho raso al suolo un distributore di benzina (poi una vecchia mi ha rimproverato per i danni fatti e io per la vergogna sono tornato normale). insomma: ognuno nei suoi sogni credo faccia cose sue... (no, non fumo niente, sono astemio e non uso droghe. e niente peperoni)
Rand 30/09/2010 18:29:01 » Rispondi io invece una volta sono fuggito da un robot che mi inseguiva vicino a casa mia, ma non lo vedevo, allora gli ho fatto cadere addosso una impalcatura piena di tubi di ferro, dopodichè la città a cominciato ad allagarsi e avendo paura degli squali sono entrato dentro un palazzo che però si è trasformato nella stiva di una nave e sono rimasto intrappolato, con l'acqua limacciosa che saliva io che cercavo di fuggire e allora mi sono svegliato! Spero....
Ma nel mondo di Nolan non si è mai sentito parlare dei messaggi subliminali? I più grandi esperti del mondo dei sogni che non hanno mai sentito di lavaggio del cervello? " Il cervello non può fare a meno di risalire alla genesi di un idea..." . Quindi immagino che Nolan non abbia potuto fare a meno di notare la genesi del suo film da Matrix&Co. Eppure mi è capitato spesso di suonare a braccio un pezzo bellissimo al pianoforte o alla chitarra, e rendermi poi conto che l'avevo sentito qualche mese prima alla radio.
Queste considerazioni a parte, concordo con la tua analisi e anche col tuo - forse - generoso voto. Perchè alla fin fine è stato un film di grande impatto visivo, piuttosto coerente e senza dubbio avvincente (scena della neve a parte). Chissà quanti stagisti architetti e designer sono stati sfruttati :)
kowalsky 29/09/2010 01:09:11 » Rispondi Ma quanto è invecchiato Tom Berenger???
InsolitoEs 29/09/2010 01:21:51 » Rispondi Sono serio. Perche' non abolire tutti i commenti tranne il tuo ?
Rask 29/09/2010 10:46:28 » Rispondi Bel commento. 2 note: -I disturbi della gravità nel livello (fluttuare e camminare sui soffitti) sono dovuti a quello che accade nel metalivello. Succede anche nei sogni ordinari che elementi di realtà vadano a modificare elementi del sogno in modo abbastanza coerente. -Sulla scarsa "oniricità" dei sogni di Nolan tieni presente che qui si parla di sogni lucidi (e pianificati), non di sogni convenzionali: ciò che si vede obbedisce a una coerenza interna. La stessa analisi la condividono Gli Spietati (http://www.spietati.it/z_scheda_dett_film.asp?idFilm=2877) Ciao
cash 29/09/2010 11:29:47 » Rispondi Per i sogni lucidi vedere "Waking life". Grazie.
Rask 29/09/2010 12:00:33 » Rispondi Già lo consigliavo a Lanari mesi fa.
Suskis 30/09/2010 11:44:34 » Rispondi film insopportabile, nonostante la stima per Linklater...
edo88 29/09/2010 13:51:02 » Rispondi E io, convinto che l'avresti stroncato.