Recensione una vita tranquilla regia di Claudio Cupellini Germania, Francia, Italia 2010
al cinemain tvanteprimearchivioserie tvblogtrailerclassifichespecialiregistiattorirecensioniforumfeedmy
Skin Filmscoop in bianco Filmscoop nostalgia
Ciao Paul!
Ricerca veloce:       ricerca avanzatabeta

Recensione una vita tranquilla (2010)

Voto Visitatori:   7,39 / 10 (68 voti)7,39Grafico
Voto Recensore:   6,50 / 10  6,50
Dimensione testo: caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi

locandina del film UNA VITA TRANQUILLA

Immagine tratta dal film UNA VITA TRANQUILLA

Immagine tratta dal film UNA VITA TRANQUILLA

Immagine tratta dal film UNA VITA TRANQUILLA

Immagine tratta dal film UNA VITA TRANQUILLA

Immagine tratta dal film UNA VITA TRANQUILLA
 

Il passato ti viene a cercare in mezzo ai boschi, come il cacciatore sulle tracce del cinghiale nella bella sequenza di apertura del film. Possono passare quindici anni, puoi dire di aver messo da parte a history of violence e aver scelto una vita tranquilla: alla fine il passato ti ritrova. E occorre farci i conti.
Ciò cui non è dato sottrarsi, è l'irriducibile duplicità per cui il male e il bene convivono in ogni essere umano. In alcune esistenze, bene e male si sono polarizzati in estremità opposte: presto o tardi, torneranno in conflitto.

"Una vita tranquilla" è la seconda prova nel lungometraggio per Claudio Cupellini (dopo la commedia del 2007 "Lezioni di cioccolato"), da un soggetto di Filippo Gravino (vincitore del Premio Solinas 2003), sceneggiato, insieme a Gravino, dallo stesso Cupellini e Guido Iuculano.
E' un bel noir. Carico di tensione, si regge sulla magistrale interpretazione di Toni Servillo, su una sceneggiatura serrata, quasi sempre di buon livello (che mostra però imperdonabili inverosimiglianze verso la fine), e su di una regia sicura, capace di scegliere il giusto taglio delle inquadrature e i giusti movimenti di macchina per rendere veraci i rapporti tra i personaggi e tra i personaggi e l'ambiente.

Rosario, protagonista di "Una vita tranquilla", è un uomo mite con un insospettabile passato di camorrista pluriomicida, che si è costruito un'altra identità, immersa nella quiete dei boschi della Germania. Gestisce un ristorante con verve sanguigna e sorniona, ha una moglie tedesca e un bambino bilingue. Ma ha anche un figlio napoletano, con il quale, in totale segreto, ha continuato ad avere contatti.
Questo personaggio, in cui si avvertono echi di Pirandello e Simenon, ci porta alla mente il Tom Stall di "A history of violence" di Cronenberg (2005), ma in realtà è un archetipo (quello dell'uomo che si crea una nuova identità, il cui passato ritorna e pretende di saldare i conti). Il soggetto di questo film, risalente al 2003, è precedente al capolavoro del maestro canadese.
Così come "A history of violence", il soggetto del film è anche precedente ai fatti di cronaca di Duisburg del ferragosto del 2007, cui sembrerebbe ispirarsi e che non può non evocare (anche per lo scenario di un ristorante italiano).

Il personaggio di Rosario ricorda poi inevitabilmente il protagonista de "Le conseguenze dell'amore" di Paolo Sorrentino, interpretato sempre da Toni Servillo. Entrambi sono "esiliati" in terra straniera, hanno un passato criminale, vengono risucchiati da questo passato e ne scontano le conseguenze. Entrambi i film si avvalgono inoltre delle musiche di Teho Teardo, qui però più al servizio delle atmosfere, meno "significanti" ed espressive rispetto ai film di Sorrentino (dove invece sono parte attiva nella caricatura espressionista).
Le analogie sono evidenti, ma si fermano qui. Lo stile di Cupellini, che non reca un'impronta tanto personale, non sembra imitare quello di Sorrentino. Nel suo film restiamo sostanzialmente entro i confini del noir, mentre Sorrentino, più ambizioso, si mette in mostra con indiscutibile talento autoriale ma anche con la sua esasperata maniera.
Le differenze risiedono soprattutto in ciò che i due film intendono raccontare. I plot di "Una vita tranquilla" e di "Le conseguenze dell'amore" hanno somiglianze soltanto di superficie: "Una vita tranquilla" non è la parabola di un uomo escluso dalla vita, il quale - esasperato dal non-essere cui si è confinato - accetta sempre più consapevolmente la propria fine come inevitabile conseguenza del ritorno ad esistere. Rosario, a differenza del Titta de "Le conseguenze dell'amore", non ha alcuna nostalgia di vivere: egli vive. Realizzato e sereno, è finalmente - per Servillo - un personaggio non frenato, che il grande attore non è costretto a interpretare con toni prevalentemente dimessi e con una mimica minimale (come nei film di Sorrentino, come anche in "Gomorra" e come nel recente "Gorbaciof" di Incerti). Rosario urla, ride, si sa imporre: è prepotente e attivo. E' il padrone del suo piccolo mondo e Servillo è magistrale nel restituire, entro le righe, la normalità che ha conquistato.

A destabilizzare Rosario, arriva una coppia di feroci ragazzi di vita della camorra (personaggi che sembrano usciti più da un film di Garrone, semmai, che non di Sorrentino). Diego e Edoardo sono resi, con la giusta dose di aggressività irrazionale, da Marco D'Amore e Francesco Di Leva - specie quest'ultimo, diretto in modo da restituire la tempra davvero animalesca del personaggio. Di loro ci è suggerita nella primissima scena una possibile latente omosessualità, poi abbandonata nel resto del racconto.

L' "errore" di Rosario è stato di non rompere del tutto i ponti col passato: è riuscito a rifarsi una vita, ma non ha rinunciato al figlio (pur tenendolo nascosto alla nuova famiglia).
Il rapporto tra Rosario e Diego, padre e figlio, rappresenta il cuore della pellicola e ne costituisce il principale motivo di pregio. Entrambi i personaggi sono avvalorati, infatti, dalla relazione che si innesca tra di loro. Rabbia irrisolta da un lato e senso di colpa dall'altro, paura e affetto: i sentimenti riemergono prepotenti. Obbligati a vivere in segreto il loro ritrovarsi, ne sono reciprocamente scossi. E di fronte al crescente sospetto di Edoardo, si impongono scelte inevitabili.
Rosario, così sicuro nel suo nuovo mondo, si trasforma in modo sensibile. La comparsa del figlio ne intacca la solidità (Servillo è splendido nel restituirci il turbamento, quasi lo stordimento, che ne discende) e al contempo tornano gli automatismi della violenza (che rendono il personaggio quasi irriconoscibile).

In Rosario e Diego pulsa il dramma di una paternità negata, reso con sfumature che impreziosiscono il film, consentendogli di assumere un linguaggio universale e di insinuarsi nello spettatore al di là del contesto "estremo" della vicenda narrata.

La questione dei rifiuti che la camorra vuole non vengano "esportati" in Germania è un pretesto. Il film non parla di questo. La camorra è vista come parte della realtà, un dato di fatto. Ciò da un punto di vista "civile" potrebbe preoccupare, ma solo se si ritiene che il cinema, quando tocca certi temi, non possa prescindere dall'essere veicolo di denuncia. Al contrario, è un merito che il cinema italiano riesca ormai ad emanciparsi dalla "necessità di denuncia" e sappia avere con il crimine la stessa dimestichezza cui il cinema americano ci ha abituato sin dagli anni '30, dallo "Scarface" di Hawks in poi.
Tale dimestichezza infatti consente di innestare - proprio come nel cinema noir classico - motivi umani universali su di un contesto, quello criminale, che impone scelte estreme, in cui i caratteri vengono messi sino in fondo alla prova.
Il destino individuale non appare una condanna del fato, ma l'inevitabile conseguenza delle nostre scelte.

Della camorra, "Una vita tranquilla" dice comunque qualcosa di importante. Dice che è un contesto al quale - se ne fai parte (e in certi casi ci si è costretti quasi per nascita) - non è impossibile fuggire: è tuttavia costosissimo e difficilissimo. La via di fuga c'è: ma, proprio come suggerisce Saviano con "Gomorra", dev'essere una scelta radicale e dolorosa, che rifiuta in toto una realtà e un'esistenza, nella quale è impensabile pensare di restare, restandone estranei. La via d'uscita può essere, appunto, solo una fuga (il caso personale di Saviano dimostra quali conseguenze imponga, diversamente, la scelta di restare e denunciare).
Rosario ha avuto il coraggio di crearsi una nuova identità, ma ha commesso l'umanissima ingenuità di non rinunciare pure a un figlio. Diego non ha lo stesso coraggio, cui il padre lo mette di fronte: pagherà per questo.
Il film - storia di destini di padri e di figli - assume quasi i toni di una tragedia: una tragedia che scaturisce da un contesto brutale che non lascia scampo.

Purtroppo la sceneggiatura, come accennavamo, presenta gravi difetti verso la fine, per l'inverosimiglianza di alcuni snodi.
Intanto occorre dire che se il personaggio di Rosario convince completamente nella sua crescente angoscia, non si può affermare lo stesso quando assume alcune decisioni premeditate anche se rapide, quasi con nonchalance, nonostante il turbamento che sta vivendo. E' vero che "A history of violence" ci dimostra come certi automatismi vivono sottopelle e non possono essere rimossi, ma i gesti di Rosario sono premeditati, sono frutto di una razionale capacità di reazione di cui è più legittimo dubitare o che, quantomeno, dovrebbe esser fatta digerire più accuratamente allo spettatore.

E poi, quanto al finale, senza rivelare nulla a chi deve vedere il film, possiamo dire che a partire da quando Diego si dilegua con Mathias (evento possibile, ma poco probabile), i tempi di percorrenza autostradali sono ingenuamente implausibili; si esce quasi miracolosamente illesi da un brutto incidente (e qualcosa non torna nei tempi di reazione degli inseguitori); una fuga in un bosco di notte fino all'autogrill è sommamente inverosimile; per non parlare di cosa ne è stato di Mathias nel frattempo. Una sequenza intera insomma è arrangiata in modo molto "romanzesco" e inattendibile.

Da ultimo, appare forzato che l'esito casuale di una sparatoria si riveli fondamentale per due destini "scritti a tavolino". Proviamo a immaginare un diverso esito della sparatoria: il film potrebbe avere lo stesso significato che costruisce poi con le ultimissime scene? Probabilmente no.
Far scaturire il senso ultimo di un film dalla "roulette" di una sparatoria (che avviene peraltro nel punto di massima inverosimiglianza della pellicola) costituisce forse il maggior difetto di un'opera che non convince sino in fondo. Infatti le ultime conseguenze cui il film ci conduce non sembrano più frutto esclusivamente delle scelte e del destino che da esse discende, ma in gran parte frutto dell'alea, della traiettoria dei proiettili: dalla buona (o cattiva) sorte. Ciò rende il tutto vistosamente meno pregnante di quanto avrebbe potuto, anche se per fortuna non intacca irrimediabilmente le suggestioni che ci lascia quello che rimane un film coinvolgente e a tratti appassionante.

Commenta la recensione di UNA VITA TRANQUILLA sul forum

Condividi su Facebook Condividi recensione su Facebook


Recensione a cura di Stefano Santoli - aggiornata al 05/11/2010 10.57.00

Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it

In programmazione

Ordine elenco: Data   Media voti   Commenti   Alfabetico

10 giorni con i suoia complete unknownal progredire della notteamerikatsiamiche alle cicladi
 NEW
anoraarmandbabygirlback in actionbagmanbetter manblitz (2024)captain america: brave new worldcarry-on
 NEW
cherry juiceciao bambinocitta' d'asfaltocompanionconclavecortina expresscriaturediamantidiva futurado not expect too much from the end of the worlddog mandove osano le cicogneduse, the greatestemilia perezfatti vedere
 NEW
follementefrancesco guccini - fra la via emilia e il westfreud - l'ultima analisigrand tourhayao miyazaki e l'aironehello! spank: il film - le pene d'amore di spankherehey joe
 NEW
i am martin parril corpo (2024)il giorno dell'incontroil mestiere di vivereil mio giardino persianoil monaco che vinse l'apocalisse
 NEW
il seme del fico sacroil signore degli anelli - la guerra dei rohirrimindagine di famigliainterstella 5555io e te dobbiamo parlareio sono ancora quiio sono la fine del mondoitaca - il ritornokraven - il cacciatorela nostra terra (2024)la stanza accanto
 HOT R
la zona d'interessel'abbagliole deluge - gli ultimi giorni di maria antoniettale occasioni dell'amoreleggere lolita a teheran
 NEW
l'erede (2025)lilianall grande natale degli animalil'orchestra stonataluce (2024)l'uomo di argillal'uomo nel boscolux santamaria (2024)me contro te: cattivissimi a natalemodi - tre giorni sulle ali della follia
 NEW
monte corno - pareva che io fussi in ariamufasa: il re leonenapoli - new yorknina e il segreto del ricciono other landnon dirmi che hai paura
 HOT R
nosferatu (2024)oceania 2oh, canada - i tradimentiops! e' gia' nataleoverlord: il film - capitolo del santo regno
 NEW
paddington in peru'pellizza pittore da volpedoper il mio benepiccole cose come questepiece by piecepino daniele - nero a meta'presencericardito lo squalo?
 R
september 5 - la diretta che cambio' la storiasimone veil - la donna del secolosolo leveling reawakeningsolo per una nottesonic 3 - il filmsquid game - stagione 2stella e' innamoratastrange darlingsulla terra leggerithe bad guy - stagione 2the beast (2024)the brutalistthe calendar killerthe devil's baththe girl with the needlethe last showgirlthe opera! - arie per un'eclissithe shroudsthe strangers: capitolo 1the substancethe sweet easttofu in japan. la ricetta segreta del signor takanotornando a esttoys - giocattoli alla riscossauna barca in giardinouna notte a new yorkuna terapia di gruppouna viaggiatrice a seoulwickedwolf man

1058857 commenti su 51706 film
Feed RSS film in programmazione

Ultimi film inseriti in archivio

AMERICAN HEARTBAMBOO DOGSBOLIDI NELLA NOTTEBUTCHER'S CROSSINGC'ERA UNA VOLTA A… MONTECARLOCITTA' DI NOTTEFIRST SHIFTFLASH! CRONACA NERAGHOST GAME (2024)GOTHIC LOLITA BATTLE BEARHER BODYHIGH HEATI TRE DEL MAZZO SELVAGGIO - PANCHO VILLAIL PECCATO DEGLI ANNI VERDILA BAMBINA CON LA VALIGIALA SIGNORA IN GIALLO - APPUNTAMENTO CON LA MORTELA SIGNORA IN GIALLO - LA BALLATA DEL RAGAZZO PERDUTOLA SIGNORA IN GIALLO - L'ULTIMO UOMO LIBEROLA SIGNORA IN GIALLO - VAGONE LETTO CON OMICIDIOLA VOCAZIONE DI SUOR TERESALUPI MANNARINIGHTBITCHPETER PAN'S NEVERLAND NIGHTMAREPROTOTYPEPUZZLE BOXSICCIN 7THE ISLAND (2023)UNA PERICOLOSA ILLUSIONEUNTIL DAWN - FINO ALL'ALBAV/H/S/BEYONDVAMPIRES ANONYMOUSVISHERWE LIVE IN TIME - TUTTO IL TEMPO CHE ABBIAMOWEEKEND IN TAIPEIWOODLAWN

Ultimo film commentato

Ultimo post blog

Speciali

Speciale SHOKUZAISpeciale SHOKUZAI
A cura di The Gaunt

Ultime recensioni inserite

in sala


SEPTEMBER 5 - LA DIRETTA CHE CAMBIO' LA STORIA
Locandina del film SEPTEMBER 5 - LA DIRETTA CHE CAMBIO' LA STORIA Regia: Tim Fehlbaum
Interpreti: John Magaro, Leonie Benesch, Peter Sarsgaard, Ben Chaplin, Zinedine Soualem, Georgina Rich, Corey Johnson, Marcus Rutherford, Daniel Adeosun, Benjamin Walker, Ferdinand Dörfler, Solomon Mousley, Caroline Ebner, Daniel Betts, Leif Eduard Eisenberg, Sebastian Jehkul, Rony Herman, Jeff Book, Robert Porter Templeton, Stephen Fraser, Leon Dragoi, Doris Meier, Mark Ruppel, Christine Ulrich, Günther Wernhard, Antje Westermann, Harry Waterstone, Andreas Honold, Stefan Mittermaier
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

THE ORDER (2024)
Locandina del film THE ORDER (2024) Regia: Justin Kurzel
Interpreti: Jude Law, Nicholas Hoult, Tye Sheridan, Jurnee Smollett, Alison Oliver, Morgan Holmstrom, Odessa Young, Marc Maron, Philip Granger, Sebastian Pigott, Matias Lucas, Bradley Stryker, Phillip Forest Lewitski, Victor Slezak, Daniel Doheny, Bryan J. McHale, Ryan Chandoul Wesley, Geena Meszaros, George Tchortov, Daniel Yip, Sean Tyler Foley, John Warkentin, Vanessa Holmes, Rae Farrer, Carter Morrison, Huxley Fisher, mandy fisher
Genere: thriller

Recensione a cura di The Gaunt

archivio


ANYWHERE ANYTIME
Locandina del film ANYWHERE ANYTIME Regia: Milad Tangshir
Interpreti: Ibrahima Sambou, Moussa Dicko Diango, Success Edemakhiota
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

Ultima biografia inserita

Casualmente dall'archivio

Novità e Recensioni

Iscriviti alla newsletter di Filmscoop.it per essere sempre aggiornarto su nuove uscite, novità, classifiche direttamente nella tua email!

Novità e recensioni
 

Site powered by www.webngo.net