ad ovest di paperino regia di Alessandro Benvenuti Italia 1982
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ad ovest di paperino (1982)

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locandina del film AD OVEST DI PAPERINO

Titolo Originale: AD OVEST DI PAPERINO

RegiaAlessandro Benvenuti

InterpretiAthina Cenci, Francesco Nuti, Alessandro Benvenuti

Durata: h 1.35
NazionalitàItalia 1982
Generecommedia
Al cinema nel Maggio 1982

•  Altri film di Alessandro Benvenuti

Trama del film Ad ovest di paperino

Tre giovani, due ragazzi e una ragazza, in giro per le strade di Firenze: uno lavora in una radio privata, uno è disoccupato e una terza fa la pittrice. Piccoli e grandi drammi, piccole storie dalla minimalia comicità si intrecciano e si sciolgono.

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Voto Visitatori:   6,13 / 10 (12 voti)6,13Grafico
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Voti e commenti su Ad ovest di paperino, 12 opinioni inserite

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Goldust  @  10/07/2023 11:40:20
   6 / 10
Una giornata inconcludente di tre perdigiorno fatti incontrare dal caso, tra scherzi, problemi personali ed una voglia di vivere senza troppi pensieri. La trama essenzialmente non esiste, poichè il film è costituito da un insieme di sketch portati avanti dall'esuberanza dei protagonisti e dalla vitalità dei vicoli e dei bar di una ruspante Firenze. Ma se la pellicola parte bene con uno scoppiettante fuoco di fila di gag più o meno riuscite, è altrettanto innegabile che perda smalto col passare dei minuti, arrivando alla fine con le ruote sgonfie senza ormai più nulla da dire.

VincVega  @  07/07/2023 12:53:47
   5½ / 10
Film di Benvenuti dalla comicità surreale con protagonisti i Giancattivi nella loro unica pellicola insieme. Purtroppo "Ad Ovest di Paperino" è troppo altalenante, diverte solo a tratti e vederlo adesso non colpisce come probabilmente fece all'epoca.

Oskarsson88  @  24/10/2022 23:42:43
   6 / 10
A tratti molto divertente a tratti completamente senza senso. Comunque ero curioso di vedere questo film da una vita, già per il titolo che riprende una località vicino Prato, la storia si dipana in una giornata con gag e avvenimenti casuali. Come detto alcune parti riuscite, soprattutto all'inizio, altre boh (da chiedersi come potrebbe far ridere). Non un super film, ma per farsi due risate e passare una serata super leggera va strabene.

DankoCardi  @  13/06/2020 00:38:28
   8½ / 10
Primo film dei Giancattivi ed esordio alla regia per Alessandro Benvenuti. Tra i vicoli di una Firenze popolare viviamo l'intera giornata di tre giovani squinternati e scioroccati che si burlano di qualsiasi cosa. Tra dialoghi serrati e gag basate sull'assurdo ed il nonsense, come già lo è il titolo, ci si diverte da matti in questa commedia fresca mai volgare e soprattutto, per lo meno per quel periodo, assolutamente originale come lo era all'epoca la comicità del trio toscano. Le situazioni paradossali vanno a braccetto con tutti i personaggi fuori di testa che i protagonisti incontrano nel loro cammino come Notturno o Veleno (un esaurito Paolo Hendel) e si creano spassosi siparietti in quello che è già un teatro dell'assurdo, come il dialogo con il prete (Renato Scarpa) o la sgangherata famiglia di Nuti con l'immancabile Novello Novelli, ma non manca lo spazio per un pizzico di poesia portata dal personaggio di Marta (una folle Athina Cenci, che ho avuto il piacere di conoscere di persona); ed in un piccolo ma divertente ruolo (il passante gettato a terra dai protagonisti e poi dai poliziotti) troviamo Daniele Trambusti che poi prenderà il posto di Nuti nei Giancattivi. Benvenuti si dimostra già abile con la macchina da presa grazie ad inquadrature giuste e movimenti azzeccati e nelle sue pellicole successive affinerà notevolmente la sua tecnica. Una delle migliori commedie italiane degli anni '80!

alex94  @  07/05/2020 12:52:01
   6 / 10
Una commedia surreale ambientata a Firenze e con protagonisti il trio di cabarettisti dei Giancattivi.
Riuscito solo a tratti, ennesima dimostrazione della difficoltà di trasporre il cabaret al cinema.

topsecret  @  18/09/2012 17:51:29
   7 / 10
L'esordio sul grande schermo dei Giancattivi, trio comico in voga negli anni '70, avviene con questo film dalla tipica comicità surreale in cui l'incontro casuale di tre giovani si trasmorma in una serie di "avventure" grottesche, frenetiche e decisamente divertenti.
Una pellicola fresca e genuina, condita con humor e brio, priva di volgarità ed interpretata in maniera simpatica e convincente da tutti e tre i protagonisti, che in seguito vivranno esperienze differenti e non sempre piacevoli.
Mi sono divertito e credo che si meriti un buon voto.

Gruppo REDAZIONE amterme63  @  29/09/2011 22:44:56
   7 / 10
Altro film comico toscano abbastanza particolare, a suo modo originale, decisamente lontano dal modo attuale di fare cinema comico in Italia.
L'aspetto su cui si punta nel film per creare il senso del comico è quello dell'assurdo, del nonsense. E' lo stile tipico di Ionesco. Al cinema e nel genere comico è stato usato impiegato da Jacques Tati nei suoi capolavori "Mio zio" e "Playtime".
Si tratta di un approccio decisamente inusuale nel cinema italiano e in fondo anche questo film dimostra che in Italia non siamo grandi maestri in questo stile.
I Giancattivi, seguendo proprio le orme dei grandi francesi, vorrebbero tramite l'assurdo e l'insensato nella recitazione e nella narrazione, far venir fuori l'assurdo della vita reale. Ci provano e in parte ci riescono. Assistiamo infatti a scene in cui si dimostra la difficile convivenza umana nella società attuale. Nei palazzi, nei bar, nelle strade, negli uffici è molto facile provocare litigi, reazioni, conflitti. La famiglia, il lavoro, la religione, non c'è niente che fili liscio o in armonia o che funzioni a dovere.
Questa evidenza appare però a sprazzi nel film. Purtroppo il ritmo è troppo lento, ci sono fin troppi momenti morti o di stanca. A volte avvengono bruschi cali di tensione e attenzione. Il film è piuttosto disuguale e manca una sensazione netta, un pensiero preciso che lo unisca in tutte le parti. I film di Tati erano assai più concentrati e conseguenti, se si vuole anche più cattivi.
Alla fin fine sembra quasi prevalere non il rifiuto, l'estraneità ma quasi l'amore, il senso di appartenenza al luogo in cui si vive, nonostante tutte le strane avventure e la mancanza di certezze che questo luogo offre. "A ovest di Paperino" è forse uno dei più bei omaggi cinematografici che siano mai stati fatti a Firenze. Mai ho visto film che sia riuscito a rappresentare, a proporre allo spettatore, il cuore, il vero aspetto di Firenze, le sue viuzze, i portoni, gli anditi, le scale, le porte, i cortili, gli appartamenti, i tetti. In ogni inquadratura si respira Firenze, si vive la Firenze degli anni ‘80, quella vera non quella turistica. Forse manca un po' la gente, la vita frenetica. In questo film si è voluto creare un'atmosfera un po' sospesa, un po' rarefatta, che imprigiona la città come in un incantesimo e che dà un tocco di surrealismo e di poesia alla storia.
Interessanti anche gli accenni alla scena musicale fiorentina dell'epoca (era l'epoca d'oro delle radio libere, l'epoca in cui nacquero i Litfiba e i Diaframma).
E' stato comunque un film seminale. Soprattutto è stato l'inizio della carriera di Benvenuti, il quale avrebbe poi sviluppato i temi di questo film in tante altre sue opere ("Benvenuti in casa Gori", "Ivo il tardivo").

Invia una mail all'autore del commento giovanni79  @  06/12/2010 21:31:39
   2½ / 10
Prima e ultima esperienza cinematografica per i Giancattivi. Un film è cosa ben diversa rispetto agli sketch televisivi e i tre finiscono per pagare severamente dazio. Il fautore dell'operazione è Benvenuti, che con una spessissima patina di surrealismo orchestra un pellegrinaggio verso il nulla del tutto privo di senso. Il sospetto è che le idee su che cosa mettere in scena e sul modo di farlo non fossero molto chiare. Ne esce una pellicola debole e indecifrabile. Non a caso Nuti (qui bloccatissimo) col tempo si discosterà parecchio da questo stile.

DeTanzo DeTanzo  @  26/12/2009 02:33:24
   8½ / 10
Un mio amico lo considera a metà tra "Amici Miei" e l'imminente Pieraccionismo. Io non ci vedo niente di Pieraccioni, e continuo a ritenere questa pellicola una di quelle di maggior risalto nel campo della commedia all'italiana degli ultimi tre decenni.
Inoltre, è l'unico lavoro cinematografico che presenta i Giancattivi nella loro formazione originale. Di lì a poco, la divisione. Nuti prenderà la sua strada, realizzando ottime opere fino a "Donne Con Le Gonne" incluso, con pochi colpi di coda, e la Cenci seguirà Benvenuti per un po' di anni.

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gatsu  @  26/05/2009 12:55:22
   4 / 10
Se dovessi pagare per vederlo non lo farei assolutamente. Film mezzoriuscito, comicità blanda, poco divertente senza contare le brutta estetica di questa pellicola. Non ci siamo, sconsigliato.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  05/01/2008 18:51:50
   6 / 10
I Giancattivi erano fra le colonne portanti della mitica trasmissione televisiva "No-Stop". Qui cercano di trasferire la loro comicità surreale sul grande schermo, con esiti però altalenanti. Più che una storia definita, è un insieme di situazioni in cui vengono a trovarsi i protagonisti (con piccola citazione finale a Zabriskie Point). Tutto sommato e consideranto le due lire di budget, il risultato è gradevole.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  18/05/2007 00:22:22
   6½ / 10
Beh il film era davvero divertente, fatto con due soldi, poche idee ma buone, e sfociava in una sorta di commedia urbana minimale... ci pensate? Erano i Giancattivi, prima di separarsi (anzi, forse questo film era in un certo senso questo film è l'epilogo annunciato del famoso trio cabarettistico...
memorabile la scena in cui la Cenci grida "mi sono fatta male a un ditooo" davanti all'indifferenza, al silenzio (oserei dire Morettiano) del quartiere...
peccato che alcuni spunti siano ancora troppo ancorati al modello del cabaret, e alle esibizioni del trio in televisione, altrimenti avrei potuto dare a quest'esordio - ripeto, carinissimo - una valutazione più alta

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