aftermath regia di Nacho Cerdà Spagna 1993
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aftermath (1993)

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locandina del film AFTERMATH

Titolo Originale: AFTERMATH

RegiaNacho Cerdà

InterpretiXevi Collellmir, Jordi Tarrida, Angel Tarris, Pep Tosar

Durata: h 0.30
NazionalitàSpagna 1993
Generehorror
Al cinema nel Luglio 1993

•  Altri film di Nacho Cerdà

Trama del film Aftermath

Un medico del reparto addetto alle autopsie aspetta che il collega finisca di sezionare un uomo per rimanere solo in laboratorio. Una volta solo potrà sfogare le sue voglie sessuali sul corpo inerme di una ragazza morta.

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Voto Visitatori:   7,20 / 10 (48 voti)7,20Grafico
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Voti e commenti su Aftermath, 48 opinioni inserite

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KitaVerde  @  24/01/2016 10:55:41
   7½ / 10
Cerdà ha creato uno dei corti piu' malati in assoluto.

GianniArshavin  @  28/09/2015 21:18:22
   7 / 10
Estremo e folle film del mai banale Cerdà,regista catalano fuori dal grande giro ma dall'indubbio talento.
Aftermath,prodotto a costo 0 e girato in un vero obitorio,è un'opera di circa 30 minuti senza dialoghi che tratta il tema della necrofilia con perizia clinica e senza nascondere nulla allo spettatore. Infatti in questa mezz'ora non mancheranno dose altissime di sangue,violenza e appunto necrofilia su un cadavere che verrà martoriato in tutti i modi dal glaciale protagonista.
Aftermath vuole essere,secondo me,un trattato nichilista ed efferato sulla mortificazione di un essere umano già mortificato dalla morte,in un tripudio di umiliazione e distruzione di quello che è ,suppongo,considerato solamente un involucro.

Una pellicola dunque per pochissimi e coraggiosi spettatori,dal significato non chiarissimo e dalla messa in scena ai limiti del documentaristico ed anche del sopportabile. Un prodotto che oscilla fra il geniale e il gratuito,che sciocca e affascina come solo le opere coraggiose sanno fare.

Filmaster95  @  06/05/2015 10:21:13
   8 / 10
Se genesis faceva trasparire una poetica fuori dal comune qui è la freddezza e cattiveria del protagonista a far ribrezzo a chi guarda quest'opera.

La tecnica che possiede questo regista in pochi la possiedono, ogni minima inquadratura è ben fatta e da una sensazione di "malato" che poche altre volte ho riscontrato, sicuramente non è un'opera per tutti e per il finale lo premio con mezzo punto in più visto che rappresenta al meglio la cattiveria che pervade in tutta la pellicola.

Absolutely Free  @  07/12/2014 22:02:28
   7 / 10
Mediometraggio a tema necrofilo diretto dallo spagnolo Cerdà. Si tratta di un lavoro interessante, che indubbiamente colpisce lo spettatore, anche se a leggere i commenti precedenti mi aspettavo molto peggio (a mio avviso Nekromantik è molto più estremo). Ottimi il comparto tecnico e gli effetti speciali di alto livello, così come l'interpretazione del protagonista. Consigliato agli estimatori del gore.

alex94  @  14/06/2014 12:20:13
   8½ / 10
Mediometraggio molto disturbante e malato di Nacho Cerdà.
Il mediometraggio è diretto e interpretato molto bene,l'ambiente dove è ambientato è maledettamente claustrofobico e naturalmente macabro e inquietante e gli effetti splatter sono realizzati benissimo.
Non è un opera di pura exploitation come mi aspettavo ma qualcosa di più "profondo",quasi poetico.
Resta comunque il fatto che è un opera violentissima e malatissima quindi non per tutti.

Badu D. Lynch  @  05/04/2013 12:00:25
   8 / 10
Aftermath è un mediometraggio del 1994 diretto da Nacho Cerda.
Il deturpamento della carne post mortem e i perversi desideri dell'essere umano trovano sfogo qui, in questa fastidiosa e maleodorante opera.
Claustrofobico, provocatorio, nichilista e disturbante al cubo. Il finale, cinicamente implosivo, impreziosisce e sporca ulteriormente la pellicola.
Silenziosamente devastante.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  08/06/2012 12:50:46
   7½ / 10
Si fa mancare nulla Nacho Cerdà,un' autopsia (anzi due) ricche di dettagli anatomici con in aggiunta sessioni necrofile che non sfigurerebbero in un ipotetico confronto con le aberrazioni sessuali di "Nekromantik".
Dopo "The Awakening" in cui Cerdà illustrava il distacco spirituale dalla materia, in questo secondo capitolo della Trilogia della Morte il regista spagnolo tratta direttamente il disfacimento della carne e la conseguente inutilità dell'involucro organico.Niente di più che un oggetto su cui sfogare le proprie perverse pulsioni per un anatomopatologo indifferente al fatto che quel nome più volte inquadrato sul body bag sia rivelatore di una vita spezzata ed ugualmente meritevole di rispetto.
I clamorosi effetti speciali,la cupa ambientazione della morgue dai toni gelidi e le ricorrenti inquadrature di utensili autoptici contribuisco a creare una sorta di mostruoso realismo reso ancora più graffiante dell'indifferente sguardo di Pep Tosar ,pronto a divampare solo durante i malsani sfoghi o per biasimare l'eccesiva curiosità del giovane inserviente.
La scena in cui viene consegnata la catenina ai disperati genitori della ragazza deceduta è significativa per sottolineare l'ultimo aggancio con il ciclo fisico.
Una tematica importante trattata mediante un approccio estremo che non si recepisce affatto come mera ostentazione splatter."Aftermath" infatti pone interrogativi attraverso immagini brutali in una contrapposizione lampante fin dall'introduzione, che alle sublimi note della "Lacrimosa" di Mozart associa gli effetti di un incidente stradale.I facilmente impressionabili ne stiano alla larga.

Weltanschauung  @  23/05/2012 10:54:25
   8½ / 10
Aftermath dello spagnolo Nacho Cerdà è un mediometraggio dal budget ridotto del 1993.

Il regista ad inizio carriera concepì una trilogia sul tema della morte attraverso 3 opere, in ordine cronologico "The Awakening", "Aftermath" e "Genesis". Il secondo è il suo film ad oggi più ricordato per via dei contenuti blasfemi.

Dopo la separazione dell'anima dal corpo vista in Awakening, ecco che giunge una fase in cui il fisico privo di vita diviene oggetto di perversioni sessuali.
La trama vede difatti una ragazza, vittima di un incidente mortale, che una volta giunta in obitorio viene abusata sessualmente dal medico del reparto.
Un incipit di una voce fuori campo fa intuire subito la tematica del film: la necrofilia(nekròs: morto, philìa: amore).
Schermata nera, iniziano a sentirsi dei rumori di un automobile che si avvia, poco dopo si ode il rumore di una brusca frenata e di un urto violento, grida di disperazione e poi silenzio.
Si schiarisce il quadro, la camera comincia a muoversi lentamente riprendendo una pozza di sangue, a seguire una panoramica inquadra la fonte del martirio: un cane morto, che si comprende esser stato investito dall'automobile.
Ai successivi titoli di apertura si alternano immagini di un obitorio, le cui riprese mettono in risalto ogni dettaglio sulle tipologie di apparecchiature mediche presenti. Nel frattempo un crocefisso d'argento viene consegnato a due disperati genitori da un dottore che, una volta entrato in sala, comincia a dar sfogo alle sue perversioni sessuali sull'esanime corpo della giovane immortalando le sue gesta con autoscatti fotografici.

Il film non è parlato, lo spettatore viene così lasciato in balia di immagini tremende accompagnate da rumori di scena e dal "Lacrimosa" di Mozart, soave e malinconico, creando così un alone poetico ad aleggiare sopra spirali malsane.
Le scene hanno in ogni caso un impatto visivo molto forte ma non sono fini a se stesse, l'opera di Cerdà difatti si spinge oltre una banale rappresentazione di depravazione.
Si respira difatti, attraverso lo sguardo di ghiaccio del protagonista, un' assenza totale di sensi di colpa per la violenza effettuata, una volta cessato il battito del cuore anche l'essere umano pare regredire alla mera condizione di oggetto agli occhi del primo attore. Il cadavere diviene un simulacro immobilizzato ed un innocuo oggetto d'amore, vero e proprio contenitore di fantasie.
Vi è un' insalubre esasperazione del bisogno di relazionarsi con il corpo assente, un sentimento glaciale che ingloba però dentro di se una profonda malinconia.
L'atto perverso viene dunque visto come un'espressione di dinamiche complesse dal momento che non si tratta di un rapporto con un semplice partner sessuale, bensì di una vera e propria relazione con il proprio subconscio divenuto erroneamente realtà.

Una menzione speciale la merita il finale, plumbeo, nichilista e di un cinismo devastante.

Tecnicamente la regia, il montaggio e la fotografia di Christopher Baffa sono di grande livello, ottimi anche gli effetti speciali, che nonostante il budget, risultano credibili ed efficaci.

Per concludere, Aftermath è un'opera ricca di poetica visiva, dalle tematiche delicate, che tra lo smembramento di un corpo, lo scollamento del sé, l'identificazione col non essere, l'inconscio, l'amore e la morte, finisce per offuscare le caselle preordinate dell'intelletto.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Edgar Allan Poe  @  08/12/2011 14:00:07
   7½ / 10
Secondo me questo "Aftermath" è il migliore della trilogia di Nacho Cerdà. Inquietante, incredibile, difficilmente capita di trovare in giro qualcosa di simile. Di sicuro è molto più cruento rispetto a "Genesis" e "The Awakening". Colpisce già dalla primissima scena, per poi arrivare a sequenze abbastanza malate.
Un buon corto/mediometraggio, penso che il 7 1/2 sia il voto più giusto.

kastaldi  @  18/08/2011 00:17:21
   7 / 10
Sono capitato su Aftermath quasi per caso, credo spinto dalla noia di un genere che io amo ma che mi sorprende sempre meno. In 30 minuti si scende nell'abisso della perversione umana, passando dalla fredda meccanicità di uno "sporco" lavoro (autopsia) alla sublimazione di un desiderio nascosto e proibito (necrofilia), trattato con bravura da Nacho Cerdà. La cosa che mi ha lasciato più perplesso di tutte ? L'assoluta aura di normalità e asetticità che permea il cortometraggio mentre si compie questo insano gesto, per culminare nel finale in cui mi sarei sicuramente aspettato di vedere una famiglia tipo Mulino Bianco. Tutto tragicamente simile a certe vicende da TG...
Adesso mi vedrò sicuramente gli altri due capitoli della trilogia. E se non l'avete notato...

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sweetyy  @  24/05/2011 19:03:06
   7 / 10
Mediometraggio realizzato da Cerdà che insieme a Genesis e The Awakening completa la Trilogia della morte. Per quanto mi riguarda non ho trovato il film disturbante per l'eccessivo splatter o per la scena di necrofilia, piuttosto credo che ciò che renda questa pellicola così inquietante sia la freddezza e l'asetticità che la caratterizza.

Mothbat  @  21/11/2010 04:55:07
   8 / 10
Nichilismo estremo. Malato e realmente disturbante.
Non per tutti.

Dosto  @  18/08/2010 14:27:30
   6½ / 10
Sicuramente meno riuscito di Genesis, merita comunque una visione. Alla fine non mi ha lasciato poi molto, forse lo rivedrò per capirlo meglio. La fotografia e la regia, così fredde e glossy, sono al limite della perfezione.

BraineaterS  @  18/01/2010 22:19:58
   6 / 10
Guardato con leggerezza, è un film per gente che sopporta bene lo splatter, molto ma molto malato

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  28/12/2009 23:35:36
   8 / 10
Effettivamente è difficile rimanere indifferenti di fronte a questa pellicola, non tanto per il suo carattere malato, quanto per il grado di nichilismo estremo espresso e la completa assenza di spiritualità: solo la nudità del cadavere alla mercè di gesti abitudinari o di perversioni estreme. Cerdà non offre arpigli di alcun genere e nell'atmosfera raggelata della morgue offre un'appendice post-mortem in cui i cadaveri sono oggetti che, oltre alla vita stessa, sono spogliati della propria dignità. Ottima la regia ed efficace la mancanza di un qualsiasi dialogo. Il sonoro di fondo e le immagini sono più che sufficienti.

simone p  @  24/11/2009 20:14:38
   6 / 10
Buona la realizzazione tecnica.
Ma il tema trattato è rivoltante.
Mi auguro non esistano persone del genere.

Invia una mail all'autore del commento INAMOTO89  @  14/09/2009 12:47:40
   8 / 10
che bella la vita post diploma...svegliarsi a mezzogiorno e fare colazione guardando aftermath :)

Devo dire che dalle premesse mi aspettavo di vedere solo pura exploitation invece non è stato affatto cosi. Gia' dai titoli di testa ( e dalla splendida colonna sonora AZZECCATISSIMA ) si capisce che quella che abbiamo di fronte è 1 pellicola intrisa di dolore e tristezza, un film che colpisce allo stomaco come pochissimi film riescono a fare, crudo si, ma mai fine a se stesso e poeticamente struggente. Inutili i paragoni con nekromantik di buttgereit perche' anche se trattano entrambi il tema necrofilia lo fanno in modi radicalmente opposti .
Nekromantik anche se mi è parso + disturbante di aftermath è tecnicamente inferiore e in molte situazioni è talmente grottesco da sfiorare il trash, pericolo assolutamente assente nel capolavoro di cerda' davvero cinico,freddo e asettico piu' di una qualsiasi pellicola di haneke.

FINALE DA BRIVIDI

Chupa Cabra  @  24/07/2009 19:18:17
   10 / 10
Nonostante non volessi vederlo, incoraggiato dagli altri voti, mi sono buttato a capofitto su la pellicola che ritenevo "una ****** micidiale". Con questo film, Nachò Cerda raggiunge la perfezione cinematografica. L'atmosfera, le musiche, le sequenze....rendono questo il film più disturbante che io abbia mai visto. Non per lo Splatter, che non è essenziale ma era comunque necessario, visto che tratta di autopsie, ma per l'atmosfera disturbante che riempie tutto il film. Questa...questa....."cosa" ha un valore simbolico, cioè quello che accade dopo la morte, se quello che ti succederà sarà veramente un esperienza extracorporea, dove la tua anima si libererò di tutti i pesi della vita, oppure il peggior inferno mai esistito. Alla fine della visione mi sono ricreduto. Questo intreccio di necrofilia, horror, dramma e tanti altri generi, è un C-A-P-O-L-A-V-O-R-O.

marfsime  @  06/07/2009 00:37:31
   6½ / 10
Difficile da decifrare questo mediometraggio di Cerdà..splatter a volonta attraverso il quale qualcuno ha colto alcuni segnali voluti dare dal regista..io francamente non li ho colti più di tanto..m'è sembrato più che altro una pellicola fatta per shockkare lo spettatore..e su questo ci riesce..senza dubbio..solo per stomaci forti.

Drugo.91  @  28/06/2009 14:55:46
   7 / 10
film decisamente per stomaci forti, cattivo e crudele...forse un pò esagerato nel voler creare disturbo nello spettatore, per questo meno scioccante di quanto vorrebbe, ma le varie autopsie e le foto necrofile restano

Bathory  @  05/02/2009 13:43:01
   7½ / 10
Un corto devastante.
La dose di splatter è a livelli incontenibili, ma nonostante ciò si è quasi ipnotizzati davanti allo schermo non riuscendo a distogliere lo sguardo.
Cerdà ci mostra tutto il suo talento registico in 30 minuti di violenza, torture e necrofilia, che non danno spunto a nessun tipo di riflessione (checchè se ne dica) ma pur non essendo un amante del genere, mi ha se non affascinato quanto meno colpito e sconvolto..

pinhead88  @  10/09/2008 03:43:03
   8 / 10
Ottimo mediometraggio,perverso e crudo,con tema principale la morte e la necrofilia..le dosi di splatter sono elevatissime per essere un mediometraggio..Bestiale.
sconsigliato ai cuori deboli

1 risposta al commento
Ultima risposta 05/08/2009 22.12.39
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DarkRareMirko  @  01/09/2008 08:28:22
   8 / 10
Ottimo corto, ottimo splatter, nonchè secondo miglior lavoro della personale trilogia della morte di Cerdà (il migliore in assoluto imho è Genesis, anche se The Awekening non è male), che qui ci dice come un corpo, dopo la morte, non incontri necessariamente la pace.


Livello tecnico eccelso, ottimi SFX (i tizi della DDT son da Oscar) e un Pep Tosar magistrale nel ruolo dell'anatomopatologo necrofilo.
Scene da antologia in quanto a disturbo (l'autoscatto, il frullatore, il pasto canino) per un corto che Cerdà stesso ha definito, come dire, furbo e che ha permesso lui di vedersi aperte molte porte.
Nacho ha comunque dichiarato che non rifarebbe più un lavoro come Aftermath.
Te credo.


Consigliato, ma, occhio, qui non si scherza.
La visione di questo corto è davvero pesante, vi ho avvertiti.

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Shallow  @  21/02/2008 11:41:27
   10 / 10
Una poesia nera. (molto nera)

Non per tutti.

antocucs  @  21/02/2008 11:13:18
   9 / 10
Quando, relta', crudelta', splatter e poesia fanno un film.
Non per tutti, ma per gli amanti una piccola perla.

Invia una mail all'autore del commento Tempesta  @  24/11/2007 20:34:57
   7 / 10
Ragazzi che schifo!30 minuti di budella e organi che spuntano da tutte le parti.Devo dire che il film in se non mi ha lasciato nulla,solo disgusto per un Dottore malato.BuonSplatter.

Aztek  @  19/11/2007 13:05:42
   8 / 10
Dopo "The Awakening", Nacho Cerdà produce questo medio metraggio a dir poco shockante. Non ho mai visto niente di più splatter...... film per chi ha lo stomaco forte.
Adesso "provo" ad andare a pranzare :-)

Demonia  @  13/11/2007 14:26:43
   9½ / 10
Ottimo Film...senza dubbio.
The Aftermath è un Film che insieme ad altri due Mediometraggi/Cortometraggi, costituisce la Trilogia Della Morte, elaborata personalmente dal Regista Nacho Cerdà.
A parer mio, renderebbe maggiormente visionarlo nell'originaria sequenza ovvero:
1* The Awakening, rappresenta l'inizio
2* Aftermath, come il Titolo stesso ci suggerisce la conseguenza
3* Genesis, si potrebbe vedere come il termine
Una sorta di Introduzione, Svolgimento e Conclusione.

Nacho Cerdà, mi piace paragonarlo ad un poeta, che tramuta parole in immagini.
Scene crude, cruente, pensati come macigni, ma veritiere e terribilmente realiste.
Ottima la scelta di abolire il dialogo, l'attore del resto era bravissimo e solamente con l'espressione del viso ci faceva comprendere moltissimo.
Mi ha trasmesso delle particolari sensazioni essenziali per comprendere maggiormente meglio la Trama e il significato che in esso racchiude.
E' palese che in tutta la trilogia, Nacho Cerdà ci fa comprendere il significato della vita in relazione della morte, curandosi maggiormente della seconda e descrivendola in ogni sua potenziale "fase".
Il fattore che il corpo non è un oggetto, non siamo cose e come tali non possiamo essere trattati è visibile per tutta la pellicola.

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Senza escludere che ci ha voluto offrire una potenziale realtà di ciò che accade dopo la morte, affermando che nonostante non esistiamo più, il nostro corpo non ha trovato pace e l'anima, indipendentemente dalla sua esistenza continua a rimanere intrappolata nella carne.
Infine la scena inerente la Necrofilia organizzata magnificamente

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Infine, l'ultima scena è davvero struggente...
Vi consiglio vivamente anche The Awakening (dura solamente 8 Minuti) e successivamente Genesis (dalla durata di circa 30 Minuti).
Grande Regista...Grande Poeta.

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lampard8  @  11/11/2007 14:10:48
   7 / 10
Ancora mi sto cagando sotto.

Invia una mail all'autore del commento Clair  @  11/11/2007 13:56:59
   10 / 10
Perfetto,credo che meglio di così non si può......

estraniata  @  21/10/2007 20:35:55
   8 / 10
Crudo,pesante,sincero. Credo sia uno dei film più particolari e pesanti che io abbia mai visto; non per il sangue, ma per l'idea della trama..
è il primo che vedo di Cerdà, e ovviamente guarderò anche gli altri. Adoro questi filoni malati di mente-

Invia una mail all'autore del commento nicko  @  25/05/2007 12:31:17
   6½ / 10
Io penso che più splatter di così nn si può ...farebbe venire il mal di pancia anche a Jack lo squartatore in persona.
Carino ,ma neanche + di tanto.

5 risposte al commento
Ultima risposta 06/08/2009 19.43.37
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statididiso  @  24/05/2007 23:02:47
   9 / 10
davvero shockante questo medio-metraggio di Cerdà. il tema della necrofilia è solo un pretesto x svelarci quelle che sono le pratiche autopsichiche (come il riporre il cervello del cadavere dentro il suo torace, e sostituirlo con uno straccio). il film potrebbe quasi essere considerato un documentario. il regista ci mostra quale trattamento può essere riservato al nostro corpo dopo la morte, in aperto contrasto con il riguardo che si richiede in quei momenti (vedi in che modo viene consegnato il crocifisso ai genitori della ragazza).
VOTO 9!! L

mister_snifff  @  24/09/2006 19:38:28
   7 / 10
incredibilmente atroce malvagio e repellente, molto curato dal punto di vista tecnico, degno di considerazione per regia, impatto visivo e colonna sonora (o comunque il suo abbinamento con i...ehm, dialoghi), tutto sommato ne sconsiglio
la visione ai deboli di...

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR matteo200486  @  11/09/2006 18:49:50
   8 / 10
...che dire. Un genere che nn amo ma questo film è di una malattia e perversione estrema... Nn sapevo che voto dare ma alla fine ho riflettuto e ho deciso. Questo è stato il primo film che mi ha dato veramente fastidio, 30 minuti di immagini al limite della sopportazione. Il mio voto ha 4 motivazioni: colonna sonora molto bella, fotografia molto ben curata, un grande realismo e soprattutto, incredibilmente, un profondo messaggio. Vorrei anche sottolineare che probabilmente chi vedrà questo film farà estremamente fatica a dimenticarlo...

2 risposte al commento
Ultima risposta 11/09/2006 19.18.04
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lupin 3  @  23/08/2006 17:00:52
   8 / 10
Invia una mail all'autore del commento testadilatta  @  23/08/2006 13:39:46
   10 / 10
Assolutamente un capolavoro!!!!!!!!!!!!!!
Dopo la presentazione, con una ragazza che fa un incidente stradale, il film si ambienta in una sala adibita alle autopsie.
Il film è un mediometraggio di mezz'ora e in questo breve tempo ci regala una dose di splatter difficilmente sostenibile per la gente normale, non per me.

4 risposte al commento
Ultima risposta 24/08/2006 19.38.25
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento goat  @  08/08/2006 16:40:22
   10 / 10
questo è il secondo film della trilogia della morte di cerdà,
girato in un vero obitorio e con un budget irrisorio.
dopo l'iniziale lettura di un brano,necessario e essenziale ai fini della visione,nella mezz'ora successiva non verrà pronunciato neppure un dialogo.
aftermath è un film da vedere con una certa predisposizione,non aspettandosi unicamente smembramenti e litri di sangue,ma cercando di capire quello che cerdà,attraverso la ritualità e lo sguardo gelido di pep tosar ha intenzione di mostrarci.il tema è (palesemente) la morte,ma non attraverso un'ottica spirituale,bensì attraverso il più materiale cinismo,tradotto nella mortificazione del corpo,nel suo annullamento,nell'abbandono delle speranze,i credo,le illusioni che ci circondano in vita.
emblematica di questo modo di vedere del regista spagnolo è soprattutto una scena


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scena molto più dura dell'abominio che il dottore compie sul corpo della giovane vittima di un incidente stradale.
il tenore delle immagini che ci vengono mostrate è perfettamente in linea con il messaggio di cerdà.non vengono lesinati meticolosi smembramenti e pratiche chirurgiche,il tutto sottolineato e accentuato da una fotografia gelida e dalla colonna sonora che riproduce brani classici e il rumore dei ferri del mestiere.una scena poi è particolarmente indigeribile,e chi ha visto il film intuirà facilmente quella a cui mi riferisco.
il miglior film del giovane e talentuoso regista,un pugno nello stomaco di grande tristezza e perversione,un film che difficilemente si dimentica.

3 risposte al commento
Ultima risposta 05/08/2009 22.15.29
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