Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
Commedia nera che si traveste di giallo con inserti rosa. Storia ben interpretata che mostra una certa originalità, nonostante un incipit piuttosto inquadrato, e che possiede una miscela di generi capace di rendersi interessante e discretamente coinvolgente. Vale una visione.
Confermo quanto scritto sotto e aggiungo che vedere Malkovich gigiogeneggiare vale a prescindere la visione del film. La satira del sistemo scolastico e dell'arte è arguta,cinica e divertente, inspiegabile il flop del film in tutto il mondo e le bocciature di pubblico e critica che in America hanno demolito il film e hanno affossato la carriera di un regista ben sopra la media.
Una commedia nera-drammatica di tutto rispetto con un cast che, seppur semisconosciuto, funziona piuttosto bene ed una sceneggiatura piuttosto particolare...già di per se L'ARTE è una tematica affrontata relativamente poco dal Cinema e qui inoltre si mescolano un bel pò di generi proponendo pure un discreto giallo. Terry Zwigoff aveva già dimostrato di essere un regista portato per dirigere pellicole un poco grottesche e sopratutto ricche di cinismo ed analisi critiche al sistema...questo film riesce molto bene a pungere e colpire lo spettatore risultando intelligente e pure piuttosto divertente. Ho trovato molto buona l'interpretazione di Max Minghella, ci sono anche piccoli ruoli per attori molto famosi come Malkovich (in un ruolo comunque piuttosto importante) o Angelica Huston e Steve Buscemi. Un film sulla fama ad ogni costo e sulla difficoltà di stare a galla in un mondo ingiusto. L'ho trovato simpatico, interessante e piacevole da vedere.
Art school confidential pone al centro della sua attenzione tematiche già intraviste in Ghost World, tanto da poterlo considerare sotto certi aspetti uno spin-off della precedente pellicola. Come se la giovane Enid fosse partita per quella scuola d'arte che Jerome inizia con intraprendere sulla voglia di far emergere la sua vocazione artistica e la sua ambizione di essere artista. Ma in fondo è veramente un artista o crede di esserlo? Quanto è importante avere dei buoni maestri? E' più importante l'arte in sè oppure essere riconosciuto come artista anche se non lo sei? Si riesce ad emergere comunque anche senza intrallazzatori o avere le conoscenze giuste? Il tono del film è in apparenza leggero, ma è una pellicola cupa e pessimista che demolisce tante certezze e rimanere irrisolte le domande.
Dice la sua in modo simpatico. Ciò che mostra è anche vero, e non vale solamente nel mondo dell'arte ....fino ad un certo punto... abbastanza esagerato, ma vabbeh, ci sta anche. Vuole ridicolizzare ciò che in realtà è veraemnte ridicolo........ Quel che è peggio è che in conclusione risulta un film noiosello. In un ora e mezza ci dice la stessa cosa e la continua a ripetere all'infinito, non dice altro in ogni scena... che bal....
simpatico quanto profondo film sulla vita di un ragazzo in una specie di college d'arte americano... trama originale, buona prova di tutti gli attori, in particolare dei due protagonisti, con Malkovich e Buscemi a fare da contorno... discreto film... bello il finale, che come per tutta la durata del film, manifesta tutte le incomprensibili caxxate sull'arte...
PS: non capisco perchè Steve Buscemi non compare nei titoli di coda!
Una comicità nera sottile e intelligente,che prende in giro il mondo dell'arte,così pieno di spacconi e ciarlatani e che spesso non premia chi merita davvero!! Si intravede il dolore del protagonista per un arte vera e genuina,ma che non viene compresa da nessuno...o quasi!! Steve Buscemi non viene nemmeno menzionato tra il cast,ma è presente,anche se marginalmente!!
Film piuttosto particolare, che mescola personalità bizzarre ad altre più introspettive, profonde. Non era facile mettere insieme in una storia i classici "********" da film sui college americani, due falliti di generazioni diverse che si passano in un certo senso il testimone e una spia, il tutto ambientato in una scuola d'arte. Un film dalle idee originali a cui per me manca qualcosa per essere ottimo, forse si poteva fare meglio nella sceneggiatura e nel cast, comunque è un buon film da vedere.
non mi ha convinto del tutto, molte cose sono stereotipate, e il tema viene trattato in maniera parecchio superficiale. Ciononostante il risultato è guardabile. Il personaggio principale è forse quello meno convincente, lui come un artista vissuto coglie i meccanismi che lo tagliano fuori dal mondo dell'arte. l'impossibilità dell'arte per l'arte ma sottomessa alla critica di inetti. Sono argomenti già noti da tanto tempo. La critica diventa ridicola nell'improbabile finale.
Terry Zwigoff dirige una delle migliori commedie giovanili mai viste in vita mia,ma purtroppo in Italia il film e'uscito solo in dvd con il risultato che a oggi quasi nessuno conosce questo mezzo capolavoro...dopo Bad Santa,il regista torna a esplorare l'universo scolastico in quella che considero a tutti gli effetti la sua pellicola piu'riuscita e personale:la storia comincia nel piu'classico dei modi(protagonista fuori dagli schemi,arrivo al campus,strambe amicizie e primo amore)ma Zwigoff e'un regista di spessore,e invece che descrivere l'ascesa e i successi di un ragazzo qualunque,preferisce indagare nella mente di un perdente,un piccolo uomo ancora lontano dalla sua identita'definitiva,un'artista pieno di ambizione ma continuamente alla ricerca di consensi che non arrivano...tutti gli stereotipi del genere vengono abilmente aggirati dal regista americano,con tutta quella carica pessimista capace di esplodere in un finale assolutamente straordinario. Bellissimo davvero,non perdetelo.
non mi aspettavo una commedia cosi carina, la storia è quasi una rivincita sui vari american pie con i loro college stereotipati. come si può dedurre dal titolo questo film si svolge in una scuola d'arte interessante anche come la storia finisce, insolito
Zwigoff è davvero uno dei "nuovi" registi, nonstante l'età, dei più radicali. Il film, un capolavoro, nato dalla fondamentale collaborazione con il fumettista Daniel Clowes, è un film estremo sull'arte. I presupposti sono da commedia giovanile, divertentissima, di gran ritmo, giocata abilmente su stereotipi che però poi vengono intelligentemente stravolti. Il protagonista è un ragazzo senza personalità, e abilmente ci viene presentato come uno fuori dalla massa, fuori dai soliti canoni, ma in realtà dopo averci fatto solidarizzare con lui, Zwigoff non lo conduce ad un consolatorio successo, ma ne descrive un'improvvisa e meschina svolta psicologica. Il film, nonostante i contorni molto brillanti è molto pessimista e descrive il concetto più puro dell'arte, cioè quello di un qualcosa a cui sacrificare tutto, per cui si è disposti anche ad uccidere. Come in "Pallottole su Broadway" di Woody Allen, l'indignazione fintamente moralistica per un arte che viene prima di tutto, anche della vita umana, si rivela in realtà invidia, invidia di un'arte veramente libera da ogni sovrastruttura sociale, per cui si è disposti a mettere tutto in gioco. Il protagonista in realtà non è un genio incompreso (il genio veramente incompreso muore sotto silenzio), ma un inetto senza uno stile proprio, che raggiunge un successo insensato con qualcosa che non gli appartiene, anzi colpevole di un omicidio, apparentemente involontario, ma psicanaliticamente voluto. Ancora più pessimistica poi la concezione dell'amore, quello che alla fine trionfa nei toni freddi del carcere è un sentimento falso: lei non ama lui, ma solo l'idea che ha di lui...
(il film merita ovviamente tantissime altre riflessioni, qualcun'altro l'ha visto?)