chi ha rapito jerry cala’? (2023)

Commediola abbastanza gradevole pur non potendo vantare grandi picchi di comicità, ma interpretata degnamente da gente esperta e navigata che conosce il mestiere. Non ci si sbellica dalle risate ma qualche momento simpatico lo propone con assoluta leggerezza donando qualche sorriso.
Calà ha fatto di molto peggio.

L'esperienza antropologica berlusconiana, acquisita quando con Villaggio, De André e Confalonieri s'esibiva su lussuose navi da crociera, e poi travasata/riversata nei suoi palinsesti televisivi, era limitrof'al mussoliniano "Governare gli italiani non è difficile, è inutile". Il populista avev'imparato come sedurre il sottopancia dell'elettore medio, ventre molle della democrazia. Ora Pier Silvio ha lanciato una campagna contr'il trash su Mediaset (però non troppo: Bonolis recalcitrav'all'idea d'un "Ciao Darwin 9"), poiché si può scoprire che c'è sempr'un populista più bravo di te pront'a sottrart'i voti faticosamente conquistati. L'OPA partitica ostile ci sta regalando nuov'inimmaginabili mondi di TV spazzatura. Il film rievoca i nefasti di quell'era, da "I Gatti di Vicolo Miracoli" a "Drive In": opportunamente aggiornato, v'a meraviglia ancora oggi. Geni sempiterni a imperitura memoria.

Chi ha rapito Jerry Calà? Se paragonato a delle "perle" come Vita smeralda oppure Chicken park questo film è un capolavoro. Il film non è un granchè però ha dei momenti divertenti che tuttavia non suppliscono a dei cali di rtmo e qualità delle battute presenti. Sicuramente alle "perle" citate sopra, perlomeno c'è un cast di buoni attori che sostiene il gruppo. Caratteristi navigati della comicità napoletana che sanno fare il loro mestiere anche in piccoli cameo oltre ai sodali di Calà stesso come la Venier, Boldi e Smaila. Puro intrattenimento che ogni indovina discrete situazioni comiche.

Pensavo fosse una cretinata demenziale autocelebrativa ed invece Jerry Calà (di cui non sono mai stato un grande fan) alterna film piacevoli ad altri che non lo sono...e questo appartiene alla prima categoria: è infatti una commedia simpatica, divertente, piena di ritmo dall'inizio alla fine e soprattutto intrisa di quella napoletanità che non delude mai. Magari la storia non è originalissima (vedi "Le faremo tanto male" di Pino Quartullo). Tra citazioni ed autocritica Calà dimostra di avere ancora un pò di smalto e dirige un film dove rinuncia al ruolo di protagonista assoluto per concentrarsi sulla regia e soprattutto su una sceneggiatura che funziona grazie anche ai bravi interpreti partenopei. Ci sono camei dei suoi amici come Smaila, la Venieri, Boldi e poi...no,no Bellocchio no! Piacerà soprattutto ai nostalgici degli anni '80 ma resta comunque una commedia valida.