enea (2023)

Sei un figlio d'arte, molto simpatico entro certi limiti, ma ecco, capiamo qual'è e quale potrebbe essere il ruolo giusto per il futuro, perché scrivere e dirigere in maniera così pretenziosa stucca dopo 20 minuti: Enea, un film brutto da evitare.

Una mezza delusione, Enea dal trailer mi ispirava parecchia fiducia.
Va detto subito che Enea non è un brutto film, anzi: le idee, poche ma buone, ci sono, e la messa in scena gode senza ombra di dubbio di un budget dignitosissimo, riuscendo nel non semplice obiettivo di non venire scalfita da una regia spesso e volentieri maldestra.
Castellitto cerca con la pellicola di rifare una versione decisamente più decadente de La grande bellezza di Sorrentino imbevendola di sfondi Romani, feste private, aforismi frutto di citazioni e teorie fuoriuscite dalle labbra di ogni personaggio, facendo virare la narrazione da una (pseudo) pellicola generazionale a una deriva da film d'azione nel momento in cui appare la possibilità per Valentino ed Enea di cambiare la loro esistenza grazie al traffico di stupefacenti, senza però trovare una chiave di lettura finale per un film che mette ancora una volta troppa carne al fuoco, a fronte di ottime interpretazioni da parte di ciascun protagonista, con una particolare citazione per Adamo Dionisi, nel ruolo di un narcotrafficante pieno di buon senso.
La musica è esageratamente melensa, un po' furbetta e debole, spesso inconsistente. I brani noti come 'Maledetta primavera', diventano smargiassi, triti e ritriti, risultando così stomachevoli.
Enea è un film controverso di un giovane autore non privo di ambizione che a mio avviso saprà aggiustare il tiro nelle prossime occasioni, purché non si sieda sugli allori considerandosi già arrivato.
Del film invece mi rimarrà solo il ricordo di una illusione.

Pietro Contento Castellitto sta conquistandosi uno spazio come mio attore/regista feticcio. Non ricordo sua interpretazione che non mi abbia "stuzzicato" curiosità o simpatia, ma dopo l'esordio molto gradito de "i Predatori", di lui mi piace ancor più la "visione" registica. Di "Enea" avevo sentito giudizi per lo più critici e il film non è privo di difetti, ma caspita c'è quella scintilla, quella cattiveria, quella chiarezza che raramente riscontro nel cinema italiano. Il film ha una struttura e una messa in scena insolita, c'è un disordine che solo quelli bravi sanno gestire, c'è tensione e soprattutto soluzioni nette, rapide, efficaci. Valida la colonna sonora e le interpretazioni. Promosso

Castellitto osa e cerca di strafare, peccato non riesca.
A parte la grande ambizione e un cast sprecato non resta nulla di questo film. La sceneggiatura è un vero disastro.

Difficile trovare film scritti peggio di questo e con una regia che è un vero pasticcio. la cosa più fastidiosa poi è cercare di essere e credersi intelligenti con dei dialoghi che invece denotano una stupidità e una banalità disarmanti. Quando la voglia di stupire è tanta ma mancano idee valide e talento, il risultato è disastroso come in questo caso

Film confuso che prova a dire ma non dice niente, con una trama impacciata e uno spreco di bravi interpreti e bella fotografia.

Castellitto aveva avuto un discreto esordio con I Predatori ma Enea è troppo programmatico per piacere. Castellitto parte già dall'idea di voler dividere, ma non porta nulla di nuovo, nemmeno nella forma, sullo schermo. Il concetto di famiglia più vicino al clan di un borghesia romana decadente tra fan*****smo e spaccio di droga. Filosofeggia a vuoto, indovina 5-6 battute, gliene dò atto, ma non è altro che una brutta copia di La Grande Bellezza. A mio parere il difetto dell'esordio era nella voglia di strafare, tipica degli esordienti, in questo il difetto rimane ma non ha più la scusa dell'esordio. Un film confuso ed irritante che per quanto mi riguarda andrà direttamente nel dimenticatoio.