Mike Schmidt, una guardia di sicurezza notturna, inizia a lavorare al Freddy Fazbear's Pizza. Durante la sua prima notte di lavoro, si rende conto che gli animali animatronici fanno i loro giochi sinistri di notte.
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Probabilmente chi ha giocato al videogame, soprattutto in America immagino, avra' apprezzato la realizzazione delle "creature" e l'atmosfera fanciullesca della scenografia. Ma quello che a parer mio risulta migliore nella sceneggiatura è l'indagine onirica compiuta dal padre alla ricerca di una verita' del passato.
Il colpo di scena finale non è molto originale ma abbastanza funzionale nel contesto. Defininirlo "horror" sarebbe riduttivo visto che c'è un impegno nel creare qualcosa di piu' articolato del classico slasher e che probabilmente avra' altri seguiti.
Mai sentito del gioco, il film si concentra solo sulla caratterizzazione ed il dramma personale e familiare del protagonista. L'idea del base, anche se non ha particolare originalità, non sembra neanche tanto male. La realizzazione però, tra scene confusionarie, poco sviluppo dei personaggi secondari e e regia poco incisiva sembra da tv movie.
Non conoscevo o forse non ricordo il gioco ,ma il film non mi ha entusiasmato smolto,tensione zero e sembra più un fantasy,personaggi carini ma poco sfruttati, rimandato
Confusionario, anemico e privo di tensione e caratterizzato da una messa in scena televisiva. Il box office sorride ma l'ultima produzione targata Blumhouse delude le aspettative. Se da un lato, Five Nights at Freddy's, non entusiasma narrativamente e a livello scenico, ha invece il pregio di costruire in modo accurato il personaggio protagonista di Mike, donandogli profondità attraverso ossessioni e paranoie frutto di un drammatico passato, che si riflette sul difficile legame con la sorellina Abby. Un trauma personale che viene rivelato gradualmente, ma tuttavia non sufficiente a far decollare come si deve un racconto dallo sviluppo spesso lacunoso e noioso da cui ci si aspettava decisamente molto di più. A questo punto è il caso di rivalutare il buon vecchio Willy's Wonderland (di Kevin Lewis, 2021) che ha un Nicolas Cage che, senza mai dire una parola, le suona di santa ragione ai grotteschi animatroni posseduti da un serial killer.
Trasposizione del celebre videogioco di Scott Cawton, che con grafica retro e pochi semplici ingredienti è riuscito a far ritrovare il gusto del videogame anche ad adulti "attempati". Il film è giocato su una trama molto semplice e ben sviluppata, con buoni protagonisti (niente attori di rilievo) e discrete sequenze d'azione. I pupazzi sono identici a quelli del videogioco (il primo episodio). Non ci giurerei ma credo che si farà pure un sequel (o un prequel?).
Mai giocato al videogame. Neanche sapevo esistesse questo videogame. Però il film mi sembrava interessante. Spoiler: non lo è.
Vero che il pubblico a cui è indirizzato è chiaramente quello dei teenager, ma io non l'avrei trovato di mio gradimento neanche se lo avessi visto a 14 anni. Però i ragazzi in sala sembravano divertiti, sarà che forse io appartengo ad una generazione diversa e non so apprezzare quello che piace ai giovani di oggi. Innanzitutto sarebbe però interessante capire perché in svariati paesi (Italia compresa) sia uscito con restrizioni d'età, l'intento era sicuramente di essere un horror ma non lo è per niente: zero tensione, zero atmosfera, zero paura e uccisioni che avvengo per lo più off-screen; giusto qualche jumpscare che fa sobbalzare per semplice riflesso incondizionato. A parte questo troviamo la maggior parte dei difetti che sia possibile riscontrare in un film: regia scarsa, pessimi attori, scrittura dei personaggi senza un senso logico, situazioni scontate o messe lì senza un reale motivo di trama. E alla fine la noia regna sovrana.
C'è anche qualche spunto interessante/aspetto positivo: -l'idea dei ragazzini rapiti il cui spirito ora "possiede" i pupazzoni non è affatto male; -i succitati pupazzoni hanno un bel design; -la presenza di Matthew Lillard. Ovviamente è troppo poco.
Incassi notevoli al cinema ma questo film della Tammi mi è sembrato un prodotto mediocre, inconcludente e privo della giusta tensione. Atmosfera d'annata ma poco incline a raccontare qualcosa di veramente interessante. Cast piuttosto ordinario, tanto quanto la storia presentata che non riesce, a mio avviso, ad accontentare chi si aspetta un horror con tutti i crismi. Sconsigliato.
Storiella esile e non proprio ben raccontata; tuttavia il fascino di videogiochi e locali Anni 90', un certo retrogusto alla "IT" e "Stranger Things", sembrano incollarti alla poltrona, e tutto sommato ti godi il film senza mai annoiarti, soprattutto nella prima parte.
Tratto da un videogame che non conoscevo, questo film sta diventando un autentico caso mondiale, nonostante sia stato massacrato dalla critica, che vale a poco se sono i ragazzini ad affollare le sale. "Five Nights at Freddy's" non inizia benissimo. Il prologo da Freddy è telefonato, più vari jumpscare che indicano come sarà molto probabilmente da li in avanti. Nella prima parte c'è comunque una costruzione che getta le basi per una storiella si abbastanza esile, ma con qualche elemento curioso qua e la. Però siamo dalle parti di un horroretto che ha ben poco da dire, il target è quello dei teenager, ma non riesco a capire come faccia ad aver incassato così tanto. Uno dei pochi elementi che poteva essere a favore, ovvero la violenza, è quasi tutta fuori campo, chiaramente per acchiappare più gente possibile. Tra noia, dialoghi terribili e cose senza senso, la Bloumhouse azzecca un'altra gallina dalle uova d'oro, ma la qualità non esiste. Basterebbe fare i titoli di alcuni film usciti ultimamente della casa di Jason Blum: "Halloween Ends", "M3gan", "L'Esorcista - il Credente", "Insidious - La porta rossa" e questo "Five Nights at Freddy's. Tutti prodotti scadenti.