fragile virtu' (1927)

Dal senso d'imputazione alla figura della femme fatale, anche in EASY VIRTUE c'è specifica varietà tipologicamente associabile ad Alfred Hitchcock, ma in questo caso il genere melodrammatico viene spremuto senza carattere e forza, descrivendo una solita stesura teatrale, con personaggi nobili e situazioni in grado di destabilizzare la loro figura sociale, dalla quale deriva una messinscena piatta piegata a dei dialoghi sostanziali e fondamentali tutti da leggere, che, al netto di strutture sentimentali ancora più convenzionali, possono quantomeno affondare in un'esperienza mediamente più umana e profonda delle storie d'amore più classiche, emotivamente buone o appaganti, senza però rinunciare ad un aspetto poco naturale e retorico alla base.

E' probabilmente il primo, o comunque uno dei primi, film che tocca il legal movie, peccato per lo svolgimento piatto e noioso, la prima parte è davvero interessante.
Il tribunale ha tutto l'aspetto di una chiesa, di un luogo di culto accompagnato da una colonna sonora funerea. Interessante appunto, a livello narrativo, oltre alla scelta del campo-controcampo come vuole la logica dei film processuali, l'uso da parte di Hitchcock di inquadrature di profilo, associazioni visive d'avanguardia russa, anche se, più come prerogativa stilistica che espressione metaforica di un concetto.
La Sig. Filton finirà per esser giudicata una seconda volta dopo esser già stata condannata per libertinaggio, ma ha tutta l'aria di essere un giudizio lasciato allo spettatore. Così così, non ne fu contento nemmeno il regista.