i giovani leoni (1958)

Altro grande must con Brando, qui al solito ottimo; molto bene anche il resto del cast, on tanti altri mostri sacri.

Atmosfera "sacra", seria, finale speranzoso, regia professionalissima, bianco e nero d'annata, personaggi ben caratterizzati (non concordo col Morandini, quindi), per un insolito kolossal bellico dai grandi meriti.

Innovativo nel modo di narrare e presentare fatti, va di sicuro recuperato.

Purtroppo non si vede spesso in giro e, mea culpa, Dmytryk lo conosco poco.

Certamente un buon lavoro,nobilitato dalla presenza di un grande cast.Tra Brando e Clift,spicca Dean Martin al suo primo ruolo drammatico dopo la rottura con Jerry Lewis,come anche di rilievo la prova di Max Schell.Da vedere.

Vero e proprio kolossal, spettacolare ma piuttosto anomalo nel panorama dei film di guerra. C'è molta più attenzione alla disumanità della guerra e all'umanità di chi fa la guerra che alla ricostruzione storica e all'azione militare. Il film da una parte ha il demerito di rappresentare i tre personaggi principali in modo troppo stereotipato, dall'altra però ha il merito di ribaltarne i ruoli iniziali man mano che il racconto va avanti: è questo forse l'aspetto narrativamente più interessante. Una delle migliori prove di Brando.

Si direbbero tutte entità separate che cavalcano lo stesso confine tra la vita e la morte, tra la guerra e (forse) il bisogno di pace.
Un film straordinario del troppo sottovalutato Dmytryk, con un Brando letteralmente strepitoso nei panni del nazista (un po' stereotipata solo la tinta dei capelli), e un senso di profonda ferita inferto dalla guerra.
In pratica, ottimo cinema che reclama di essere riscoperto, se non altro perchè non è un film di guerra come tanti altri