il sospetto (2012) regia di Thomas Vinterberg Danimarca 2012
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il sospetto (2012)

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locandina del film IL SOSPETTO (2012)

Titolo Originale: JAGTEN

RegiaThomas Vinterberg

InterpretiMads Mikkelsen, Thomas Bo Larsen, Annika Wedderkopp, Lasse Fogelstrøm, Susse Wold, Anne Louise Hassing, Alexandra Rapaport, Lars Ranthe, Ole Dupont

Durata: h 1.46
NazionalitàDanimarca 2012
Generedrammatico
Al cinema nel Novembre 2012

•  Altri film di Thomas Vinterberg

Trama del film Il sospetto (2012)

Dopo un difficile divorzio, il quarantenne Lucas ha una nuova fidanzata, un nuovo lavoro e sta rimettendo in sesto il complicato rapporto con il figlio adolescente Marcus. All'improvviso però le cose volgono al peggio. Una bugia comincia a diffondersi come un virus invisibile nella comunità in cui vive. Sotto shock, Lucas si ritrova accusato di pedofilia, un crimine che non ha commesso, e, travolto da una sorta di isteria collettiva, deve combattere un'aspra battaglia per riappropriarsi della propria vita e della propria dignità. 

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Voto Visitatori:   8,17 / 10 (122 voti)8,17Grafico
Miglior attore (Mads Mikkelsen)
VINCITORE DI 1 PREMIO AL FESTIVAL DI CANNES:
Miglior attore (Mads Mikkelsen)
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Voti e commenti su Il sospetto (2012), 122 opinioni inserite

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felym  @  06/01/2024 13:00:47
   4½ / 10
Forse le alte aspettative mi hanno poi fatto provare delusione per questo film. Dico subito che il messaggio è chiaro e interessante, potente, fa riflettere molto su tanti aspetti dell'uomo e della società; fatta questa elogiante premessa, non mi è piaciuta la sceneggiatura (che presenta diversi buchi) e appunto lo svolgimento della trama. Abbastanza bravi gli attori (su tutti il protagonista), ma tante scene davvero inverosimili, forzate o poco comprensibili. Poteva essere fatto molto meglio! L'unica cosa bella che ti lascia il film, è quella sensazione di ingiustizia e impotenza che ti senti dentro, quando sai di essere innocente ma hai una comunità contro, che ti odia..davvero terribile. Bello anche l'inquietante finale.

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Boromir  @  09/12/2022 21:14:19
   8 / 10
Thomas Vinterberg, come l'amico-collega von Trier, abbandona i canoni del Dogma 95 e imbastisce un racconto asciuttissimo nella struttura narrativa e austero nella forma. Per due trainanti ore, il film mette in discussione la percezione che la società ha della pedofilia, oltre alla sostanziale incapacità di ammettere l'errore umano (anche a fronte di prove che confutano la più assiomatica delle convinzioni); lo fa lasciandosi applaudire per due non trascurabili meriti: 1) il ribaltamento dell'equazione "infanzia = candore"; 2) l'eloquente simbologia della maldicenza che si diffonde, muta e s'aggrava come un virus. Il regista gioca sulla condivisione empatica tra protagonista e pubblico al fine di mettere a nudo la contraddittorietà morale di un microcosmo cittadino. Sugli scudi Mads Mikkelsen, che lascia intravedere mille sfumature inquiete attraverso un volto e uno sguardo imperturbabili.

marcogiannelli  @  15/07/2022 13:11:45
   8½ / 10
Uno di quei film che senza inserire alcuna scena esplicita riesce a instaurare nello spettatore il malessere.
Perché, da innocente, essere sospettati di aver molestato dei bambini è terribile. E porta a conseguenze spesso tragiche.
Il cast è perfetto e tutti sono perfettamente delineati. Ovviamente spicca Mads Mikkelsen come il fenomeno che è. Lo sguardo che è poi locandina del film è da pelle d'oca.
Oltretutto accuse rivolte ad un uomo tranquillo, buono, silente che sarà costretto ad uscire nel finale dal guscio come un "cane di paglia".
I dialoghi sono veri e generano spesso un'intensità tangibile dallo spettatore.
La regia e la fotografia sono fredde, spietate, non lasciano mai speranza.
Così come il finale non lascia speranza, speranza che il sospetto non verrà mai cancellato.




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altroquando  @  05/06/2022 19:36:38
   8 / 10
Il trauma dell'essere ritenuto colpevole. Raccontato in modo realistico, crudo e meticoloso.

Signor Wolf  @  24/03/2022 20:47:56
   8½ / 10
Qualche tempo mi capito di fare una cena in cui ad un certo punto i commensali si lasciarono andare in iperboli riguardo all'argomento: "cosa farei se avessi per le mani un pedofilo"
a questi buon signori con la tessera del club del nodo scorsoio avrei consigliato la visione di questo film, se solo lo avessi visto prima:

Un Vinterberg terribile ed un Mikkelsen magnifico mettono in scena l'esatto opposto di cio che accade in The Festen. Un caso limite a cui non pensiamo mai ma che relamente può accadere: Un uomo ingiustamente accusato di pedofilia, ma l'accusa che fa male non è quella giudiziaria ma quella della propria comunità, un accusa che non può essere smentita poichè non vi è un giudice e non vi è una sentenza che sancisca innoncenza o colpevolezza.

Mad Mikkelsen è perfetto e se c'è giustizia nel cinema, nonostante sia danese prima o poi si prenderà un Oscar

Vinterberg invece è abilissimo a gestire l'evoluzione della trama e a dipingere questo paesino di campagna molto unito, cosa che può essere sia una virtù sia un'aberrazione,
Il villaggio in cui Vinterberg ambienta la storia non ha proprio niente da "invidiare" alla Dogville dell'amico Von Trier.

Film potentissimo.

DogDayAfternoon  @  21/03/2022 21:54:39
   5½ / 10
Incuriosito dai votoni del sito, ho dedicato il weekend a due film di tale Vinterberg: "Festen" e "Il sospetto".

"Festen" pensavo fosse quello che mi avrebbe preso di più, partivo con alte aspettative completamente disattese. Nel successivo "Il sospetto" mi sono quindi dato una calmata con le attese, e meno male, perché è anche peggio del precedente.
Ci ho pure riflettuto perché mi sembra impossibile non mi sia piaciuto un film che su 116 voti, più di 100 sono dal 7 e mezzo in su: ho ancora il dubbio di avere visto un altro film.

La cosa peggiore sono i dialoghi: sono davvero terribili, era veramente tanto tempo che non sentivo dei dialoghi così brutti e così banali, robe che neanche alla recita di prima elementare senti più. Poi il film, soprattutto nella prima mezzora, è lentissimo, e quei pessimi dialoghi ovviamente esaltano la lentezza e l'agonia. Infine, la storia è di un'assurdità veramente palese: un'intera cittadina che prende per oro colato una qualsiasi sciocchezza che viene in mente ad una bambina di 5 anni (piuttosto insopportabile, ma questo tutto sommato è il meno), così senza nessun movente e nessun motivo...non so, a me ha lasciato molto perplesso.

Di positivo c'è sicuramente la regia, mille passi avanti rispetto a "Festen", la fotografia, e un cast comunque da sufficienza piena. Ma veramente non capisco cosa si possa osannare di questo film.

Tautotes  @  04/09/2021 22:17:39
   8½ / 10
Esiste situazione peggiore?

zerimor  @  28/04/2021 19:59:07
   7½ / 10
Il film non impiega molto ad entrare nel vivo e al contempo a scivolare in una spirale di angoscia estrema, Si accusa un malessere costante misto a un forte senso di rabbia per la "sorte" avversa che colpisce il protagonista Lucas, vittima degli eventi e di un meccanismo irreversibile al quale è impossibile sfuggire e al quale pare proprio non vi sia alcun modo di opporsi. Un sistema malsano, ingiusto e sintomo della stupidità umana. È una buona pellicola la cui sceneggiatura funziona abbastanza bene nonostante vi siano a mio avviso alcune forzature che non inficiano tuttavia la qualità finale del film, ciò che vuole trasmettere.
Mads Mikkelsen offre poi un'interpretazione grandiosa, davvero bravissimo. Impossibile non empatizzare.
8-

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Zazzauser  @  14/01/2021 03:38:07
   10 / 10
Quando vedo capolavori spesso mi capita di non riuscire a scrivere commenti di gran valore per gli altri. L'effetto di "Jagten" di Vinterberg e' sicuramente quello di lasciare senza parole.
Un film a dir poco tremendo - tremendous - nell'esacerbare il più terribile tabù della storia moderna, la pedofilia. Tremendo nell'illustrare il pregiudizio e le sovrastrutture di una societa' che non ci pensa neanche una volta a rovinare la vita di un uomo, perché "i bambini dicono sempre la veritá".
Colpevoli fino a prova contraria. E' cosi' che funziona. E anche di fronte alle prove rimane l'ostacolo insuperabile del bias di conferma. Il virus del sospetto non muore mai e continua ad addensare la nebbia della ragione, la sete di sangue e di vendetta.
Qualsiasi legame emotivo fra le persone viene annichilito da una notte buia, da un'allucinazione autoindotta, capace di generare solo istinti animaleschi, quasi di sopravvivenza. Questo e' l'effetto che fa il solo sentir pronunciare quella parola.
Incredibilmente attuale, incredibilmente reale: la costruzione di una realta' fittizia, che parte dal nulla e finisce per diventare tutto. E la colpa e' come al solito di tutti tranne che dei bambini. Capace di infondere un senso di disperazione, di rabbia, di indignazione totale.
La mano del grande autore danese di Festen, si sente eccome ne Il Sospetto. Dinamiche familiari, di famiglie allargate questa volta; il detto e il non detto, l'incontro, la liturgia, il giubileo dove tutti i peccati (?) vengono assolti, segreti inconfessabili e confessioni segrete.
Per me uno dei capolavori del cinema del ventunesimo secolo. Narrato, diretto, interpretato, scritto in maniera magistrale. Da capogiro il finale.
Vedetelo e basta

topsecret  @  31/01/2020 14:47:36
   7½ / 10
La calunnia è un venticello...
...e se esce dalla bocca di un bambino i danni che provoca sono incalcolabili.
Il regista si prende una brutta gatta da pelare trattando un argomento spinoso come la pedofilia, mettendoci il carico da 90 con la menzogna e l'isterismo umano. Quello che ne esce fuori è un quadro tanto impietoso quanto inquietante nel descrivere pensieri, dubbi e sospetti che prendono forma nella mente di persone che si ergono a psicologi infantili, giudici e giustizieri.
Il film ha il grande merito di coinvolgere pienamente suscitando diverse forti emozioni, creando empatia con il protagonista, assistendo a ingiustizie e ipocrisie che arrivano da più parti, ma ha anche la "colpa" di deludere le aspettative di un finale pienamente liberatorio che riscatti, almeno in parte, le frustrazioni e le emozioni condivise con il personaggio principale, un ottimo Mikkelsen, mantenendo invece quell'alone di dubbi e di sospetti duri a morire anche a distanza di tempo.
Buona la regia e la prova del cast.

DarkRareMirko  @  19/10/2019 23:43:51
   10 / 10
Capolavoro assoluto di Vinterberg, senza se e senza ma.

Vicenda a dir poco atroce (e più credibile di quello che si possa pensare), Mikkelsen superbo, mai una sbavatura, tutto ben calibrato, tanto di cappello.

Sociologicamente è impietoso e fa riflettere su più argomenti.

Ne esce bene solo il protagonista, alla fin fine.


Brutta bestia l'isteria, che fa bene il paio con la superficialità.

Invia una mail all'autore del commento luca986  @  04/10/2019 23:08:29
   9 / 10
Veramente ottimo. Non annoia un istante.

LaCalamita  @  03/06/2018 11:52:40
   9 / 10
Film straordinario, di una potenza rara.
Un film intriso di psicologia e sociologia. I temi della fiducia, del dubbio, del sospetto sono sviscerati in maniera chirurgica.

Mads Mikkelsen è un dio del cinema. Ma un grosso applauso va anche al resto del film, veramente talentuosi. Evidentemente quando ci si ritrova in mano una sceneggiatura così robusta, l'attore è spinto a dare il massimo.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  22/03/2018 00:32:51
   8½ / 10
Bellissimo film. Vinterberg riesce a trasmettere allo spettatore tutta l'angoscia del protagonista, un ottimo Mads Mikkelsen.
Ci sarebbe molto da dire su come un sospetto, una piccola menzogna, crei mostri, generi una spirale d'odio assurda e incontrollabile. Qui basta un'accusa infamante a distruggere un uomo, non servono prove quando si è alla spasmodica ricerca di un nemico da eliminare, di un agnello sacrificale cui imputare tutte le colpe.
Grande pellicola. Imperdibile.

xymox  @  03/01/2018 09:59:51
   9½ / 10
Sicuramente il più bel film che ho visto ultimamente, a livello di Festen senza ombra di dubbio. Un film che ti incanta, ti emoziona e personalmente mi ha pure trasmesso rabbia. Ho trovato molto originale anche il finale.
Gran regista Vinterberg e grande attore Mikkelsen

daaani  @  01/08/2017 16:38:33
   7 / 10
bello, fotografia e suspence ineccepibili! non ho apprezzato molto la recitazione di Mikkelsen, fino a metà film più o meno. con tutto il botox l'ho trovato poco espressivo e mi sembrava gabriel garko. Poi purtroppo il finale mi ha un po' delusa, perchè per tutta la durata del film stavo cercando il colpevole e non sono riuscita a capire chi fosse.. :(

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1 risposta al commento
Ultima risposta 02/08/2017 14.06.03
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Spera  @  31/07/2017 15:56:26
   8½ / 10
Che roba ragazzi...questo si che è un signor FILM, da uno tra i registi danesi che prediligo (quello di "Festen" per intenderci).
Poi che piacere vedere Mikkelsen, attore che apprezzavo già una vita fa - rasato con il tatuaggio sulla nuca "respect" - quando ancora nemmeno era conosciuto, recitare così e prendere la palma d'oro a Cannes per la miglior interpretazione maschile.
Anche Larsen, vecchia cara conoscenza, non è da meno.
Quasi tutto perfetto, quasi capolavoro.

Questo è cinema. Ed è tutto europeo, godetevelo.

4 risposte al commento
Ultima risposta 31/07/2017 19.17.01
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maxwin  @  30/06/2017 09:19:52
   8 / 10
Un film bellissimo, tratta di un tema molto sensibile, questa volta dal punto di vista dell'accusato, che non può essere colpevole se la certezza non esiste. E da qui, il susseguirsi di eventi che peggiorano sempre di più, fino all'isteria. Gran recitazione di Mikkelsen.

Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  25/05/2017 13:40:51
   7½ / 10
Film molto bello, su un tema davvero angosciante. Formalmente è notevole (anche se la camera a spalla inizia a stufarmi) e la recitazione del protagonista lo è altrettanto. Non condivido la scelta (evidente) di escludere completamente la giustizia dagli eventi (troppi abusi avvengono da ogni parte senza che le vittime pensino di farne ricorso) o anche certi mancati chiarimenti (che però forse sono il segno del "gelo" danese). In realtà la trama sociale è parecchio complessa per cui ci sarebbe spazio per diverse riflessioni.

markos  @  21/03/2017 18:57:24
   9 / 10
Bello. Ho guardato l'ultima ora del film incantato. Bravissimo Mikkelsen.
Un film che ti entra dentro, ti incanta, ti emoziona, ti trasmette rabbia, delusione, buonissima la sceneggiatura. Occhio ai particolari. Consigliato.

mark23az  @  05/02/2017 19:02:53
   9 / 10
Lo inserisco tra i miei top film!
Bellissimo e molto toccante!

Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  22/01/2017 15:00:45
   8½ / 10
Implacabile dramma danesesulle conseguenze di sospetti ed illazioni, capaci di travolgere come una slavina la vita di un uomo. Per il resto, concordo appieno col bellissimo commento qui sotto. Mikkelsen sontuoso come al solito.

Jolly Roger  @  19/05/2016 20:22:13
   10 / 10

-----------------SPOILEROSO E AMMAZZAFILM-------------

Il Sospetto è uno dei 5 o 6 film più belli degli ultimi dieci anni. Non sono riuscito a trovare imperfezioni in questo film. Trama, regia, interpretazioni – guardandolo, avevo la sensazione di essere DENTRO il film, come una mosca in mezzo a persone reali, che stavano vivendo una vicenda reale.

Il vero nome del film è Jagten ovvero La Caccia. Titolo appropriato, perché evocativo e metaforico. Evocativo perché ricorda l'inquisizione, la caccia alle streghe, la persecuzione nei confronti di quelle donne che, certamente, non potevano essere colpevoli per ciò per cui venivano accusate…a meno che non crediamo all'esistenza di simpatiche vecchiette sdentate che volano sulle scope.
Metaforico perché la vita del protagonista Lucas, innocente, viene distrutta, esattamente come la vita di un cervo viene abbattuta da un singolo colpo di fucile – metafora resa perfettamente anche nel finale (vedi dopo).
Eppure, anche il titolo italiano è azzeccato – il tema è questo, il Sospetto, che nasce dal nulla, da una bugia tanto innocente quanto diabolica. Come un serpente che sta nascosto sotto le felci, il sospetto striscia viscidamente, finché ti morde all'improvviso, diventando una certezza letale. E ti ci sei imbattuto per sbaglio, senza alcuna volontà di farlo, se non, forse, a causa di una leggerezza, di una situazione non valutata con la giusta ponderatezza.

Il sospetto che Lucas sia un pedofilo si sparge nella piccola comunità. La sua vita viene completamente distrutta perché una bimba, "innamorata" di lui, inventa una bugia sul suo conto, ripetendo a pappagallo alcune parole sul "pisello", sentite dagli amici del proprio fratello più grande.
La direttrice dell'asilo – bacchettona di prima categoria – non esiterà un attimo a credere alla bambina, di fatto trasformando la vita di Lucas in un inferno.
Questo passaggio, che poteva essere il più delicato nel film (la formazione del sospetto) è gestito in modo magistrale: si può notare, ad esempio, che la bimba ha un tic, che compare proprio quando mente: si arriccia il naso. Bellissimo in questo senso il parallelismo con Lucas – anche egli, quando mente, ha un tic: sbatte gli occhi – e proprio riconoscendo questo tic, il suo migliore amico, Theo (personaggio strabordante e attore perfetto) riesce a riconoscere l'amico quando mente. La direttrice dell'asilo, assistita da un improvvisato psicologo di provincia, non si avvede del tic della bimba e, anzi, l'interrogatorio che le fa insieme allo psicologo è un fulgido esempio di come gli stessi bambini possano essere plasmati, plagiati, manipolati e portati a dire una verità che non esiste soltanto perché gli adulti, con le parole e con gli sguardi giusti, li portano ad ammettere quelle cose che loro, gli adulti, vorrebbero sentirsi dire. Sono loro stessi che mettono le parole in bocca alla bambina, giustificandosi con l'idea che lei non voglia ricordare i particolari delle molestie subite a causa di un presunto meccanismo di autodifesa che la porterebbe a cancellare il ricordo.
Klara è una bambina dolce, non puoi odiarla, nemmeno per quella bugia. Anzi, lei stessa nel corso del film lascia capire di essere stata condizionata, di non ricordare più bene quello che è successo, anzi di più, di non sapere nemmeno se è successo o no. La colpa, qui, è degli adulti, che credono ad una cosa false, sull'assunto che "i bambini non mentono mai". A parte il fatto che sappiamo benissimo che i bambini dicono bugie, eccome! Per gioco, per cattiveria, per voglia di colorare la loro stessa infanzia, per un motivo o per l'altro, mentono pure loro.
Io da bambino le bugie le dicevo.
Il fatto però che sia la stessa direttrice dell'asilo a credere alla bugia, non rende per niente il film meno credibile ma, anzi, lo rende assolutamente più realistico: la direttrice è per forza portata a credere a questa menzogna, perché è la responsabile di quel che accade nell'asilo, responsabile anche in via civile e penale. La sua credulità non nasce quindi dall'ignoranza (anche se sicuramente c'è una mancanza di esperienza, di tatto e di intuito comportamentale) bensì dalla vigliaccheria, dall'irresponsabilità. La strada più semplice, quella più sicura, è, per lei, quella di proteggere sé stessa credendo alla bambina e avvisando la comunità. Da qui in poi, la bugia cade a cascata su tutti i genitori del paese diffondendosi a macchia – ma anche questo è credibile: in fondo, i genitori non hanno la percezione diretta di quel che sta accadendo; sentono semplicemente una storia già filtrata, già depurata dal beneficio del dubbio, la prendono quindi per vera.

La cattiveria umana fa il resto.
Il Sospetto è un film sull'ignoranza e sulla cattiveria, un film che non fa sconti, non fa buonismi, non vela la natura umana ma ne svela il lato oscuro e crudo. Allo steso tempo, però, ci fa riflettere su quanto sia facile cadere in questo inganno: in un momento molto preciso del film, Klara si presenta alla porta di Lucas, gli dice che "anche gli altri" bambini dell'asilo hanno confessato di aver subito molestie da lui. In quel preciso istante, in quella frazione di secondo successiva a quel "anche gli altri", sfido chiunque a dire di non aver dubitato, per un attimo, della completa innocenza di Lucas. Il film ci porta sul baratro, fa provare, persino a noi, "il sospetto", ci mette davanti alle nostre fobie e ci fa capire quanto sia facile deformare la distanza tra la realtà e la comprensione della realtà, due cose che possono discostarsi terribilmente.
Un attimo dopo, però, vediamo lo sguardo di Lucas: abbattuto, disperato, distrutto. Nella disperazione di quello sguardo, riusciamo a cogliere un'altra cosa: la sua innocenza.
La riconosciamo, la sentiamo – e in quel momento, ci riappropriamo di quella realtà che stava tremando sotto in nostri piedi, capiamo che la malignità del sospetto può essere vinta, l'innocenza può essere riconosciuta.
Tanto di cappello a questo film, che, in quel momento, ha mantenuto una straordinaria coerenza e onestà intellettuale. Poteva infatti prendere altre strade, depistarci, inserire indizi o trappole, poteva tingersi di suspense come un thriller, portandoci a dubitare di Lucas e sorprenderci con qualche finale a sorpresa.
Invece no. Il film resta un drammatico puro, che mostra dall'inizio alla fine la lotta di un uomo innocente per riconquistare la propria dignità e la propria vita, mostrandoci anche scene davvero molto forti – la scena del pestaggio nel supermercato, la reazione di Lucas con la testata in faccia al salumiere (olè!!), lo sputo in faccia del figlio di Lucas alla bambina, ma soprattutto la scena incredibile della Messa di Natale: l'incrociarsi di sguardi tra Lucas e l'amico Theo, il viso di Lucas che si contorce nel dolore e nella rabbia mentre, cercando di cantare la canzoncina natalizia, perde totalmente il controllo, fino alla sfuriata contro Theo che si lascia prendere a pungi in faccia senza opporre reazione, ormai convinto della sua innocenza.
Interpretazione magnifica di Mads Mikkelsen.

IL FINALE
Ho notato che ci sono opinioni discordanti sul finale di questo film, anche se sono tutti abbastanza concordi sul significato metaforico di quello sparo anonimo.
Il film non ci rivela chi preme il grilletto, la sagoma si intravvede soltanto – questa forma di "non vedo" è una decisione davvero intelligente. Se ci avesse mostrato un volto, sarebbe caduto proprio questo messaggio metaforico del finale. A parte l'equazione Lucas = cervo, in quanto entrambi innocenti ma entrambi bersagliati per essere uccisi, l'altro forte messaggio che il film ci lascia è che la vita di Lucas non sarà mai più quella di prima.
Per Lucas la ferita è stata così profonda, la vicenda è andata così oltre da non permettergli più di tornare quello di prima. Potrà continuare la sua storia con la cameriera mediterranea, ma non potrà mai più amarla fino in fondo, perché lei lo ha creduto pedofilo e lo ha abbandonato. Non potrà perdonare i propri vecchi amici, nemmeno Theo, fino in fondo. Il sorriso di Lucas, nel finale, è smorzato, è teso, è nervoso, non è un vero sorriso. E' guardingo. Non ride quando saluta gli amici scambiandosi pacche sulle spalle. Fa soltanto buon viso a cattivo gioco. I soli, veri amici sono quelli che non lo hanno abbandonato nel momento del bisogno, mentre l'unica ragione di vita sarà suo figlio.
Allo stesso modo, egli sarà circondato da molte persone la cui diffidenza è andata oltre il punto di non ritorno, persone che, seppur ormai "convinte" della sua innocenza, non si fideranno mai di lui come prima.
Alcuni altri continueranno a sospettarlo e ad odiarlo.
Alcuni tra questi, infine, lo odieranno così tanto che potrebbero persino pensare di ucciderlo.

Lo splendido finale ci dice proprio questo, con quell'immagine assassina in controluce che potrebbe essere chiunque.

Io credo però che il film ci dia qualche indizio per capire chi spara quel colpo.
Dico la mia.
E' Torsten, il fratello maggiore di Klara.
Ci sono diversi indizi che lo suggeriscono.
Innanzitutto, gli indizi fisici: la sagoma che si vede in controluce è longilinea, mentre tutti gli altri cacciatori sono omaccioni con il tipico pancione da birra.
Egli è l'unica persona che, alla festa del figlio di Lucas per l'iniziazione alla caccia, non ride. Anzi, ha uno sguardo molto pensieroso, teso.
E' l'unica persona che, guardata dritta negli occhi da Lucas, gira lo sguardo, come uno che sta covando qualcosa e che non è sincero…uno che nasconde una rabbia profonda, cresciuta nel tempo (in precedenza, si vede una scena in cui Torsten gioca con Klara a fare il presepe - la dolcezza e l'innocenza della propria sorellina, al pensiero che qualcuno l'abbia abusata, gli fanno provare un'emozione tanto grande che scoppia in un pianto silenzioso: e non è un pianto che nasce dalla tristezza, bensì uno sfogo che nasce da rabbia mista all'impotenza che si prova quando una persona che si ama e che avremmo dovuto proteggere ha subito del male. Quel tipo di dolore che offusca il cervello.
C'è inoltre da tener conto che Torsten è un adolescente, pertanto, tra coloro che hanno accusato Lucas, è quello che meno ha metabolizzato e compreso l'innocenza di Lucas, oltre ad essere quello meno razionale nel controllo delle emozioni, sempre in quanto adolescente.
Infine, ultimo indizio: non colpisce Lucas.
Il che è perfettamente coerente sia con l'inesperienza (un cacciatore adulto non avrebbe sbagliato il colpo) sia con l'insicurezza e l'esitazione, anche un semplice tremore delle braccia che potrebbe aver provato nel fare una cosa così grave, senza la sicurezza che fosse la cosa giusta da fare. Esitazione confermata dal fatto la figura ricarica subito il fucile (mentre Lucas è immobile) ma poi non spara (come se si fosse reso conto della gravità della cosa).
Non spara e scappa.
Proprio il comportamento di un adolescente.

Comunque è stato giusto non mostrare in viso la persona che ha sparato, per non togliere nulla al significato metaforico d iquesto finale.
La ciliegina sulla torta di un film magnifico.

3 risposte al commento
Ultima risposta 22/05/2016 05.25.13
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ferzbox  @  17/05/2016 17:46:23
   8½ / 10
SPOILER-SPOILER-SPOILER-SPOILER-SPOILER-SPOILER-SPOILER
Allora,il film mi ha colpito tantissimo, sopratutto se penso alla marea di riflessioni che mi ha fatto fare; non tanto legate al concetto della pedofilia(ovviamente odiata da chiunque si consideri un essere umano e non qualcosa che valga meno di una ***** di cane secca), ma più che altro alla stupidità umana, delle volte contagiata da luoghi comuni o preconcetti che si danno per scontato, offuscando quello che veramente dovrebbe essere il buon senso.
In particolare mi ha colpito una frase che viene ripetuta più volte nel film e che mi mandava in bestia oltre l'inverosimile: "I bambini dicono QUASI sempre la verità".....ecco, tutto è scaturito da questa convinzione idiota che hanno perlopiù gli adulti, non i bambini sia ben chiaro, ma gli adulti....
Dunque, ho passato un periodo della mia vita a lavorare con le scuole materne ed elementari per progetti teatrali, quindi ho avuto modo di relazionarmi spesso con i bimbi, a farli addirittura mettere in gioco sopra ad un palco, a estrapolarne le emozioni e tutto ciò che avevano dentro ma non riuscivano ad esternare senza inibizione....ed è per questo motivo che posso affermare che quello che viene detto in questo film è un idiozia dettata dalla troppa scrupolosità odierna nei loro confronti.....
Diciamolo subito: i bambini sono innocenti, indifesi, fragili, sensibili,spontanei, energici, dolcissimi, pestiferi, intelligenti e sorprendenti, ma non sono angioletti scesi dal cielo con le ali e l'aureola; sono pur sempre esseri umani e possono dire bugie senza motivo, anche solo per sfogarsi di qualche frustazione, o semplicemente perchè vedono la bugia come un gioco, uno scherzo, quindi l'accusare un adulto di pedofilia solo perchè si da per scontato che un bimbo dica sempre la verità è da cogliòni.
Ovviamente la cosa non è certo da prendere sotto gamba, fino a quando c'è un minimo di allerta va bene, ma una cosa che proprio non sono riuscito a capire è per quale motivo, durante le indagini e gli approfondimenti sul caso,non si sono messi i due soggetti in questione a confronto; non si può accusare una persona di un reato così GRAVE basandosi semplicemente su quello che dice un bimbo, anche perchè attualmente viviamo in una società dove la pornografia è talmente accessibile a chiunque da dover stare non attenti, ma ATTENTISSIMI, prima di sparare a zero.....
Il problema secondo me è che c'è troppa gente alla ricerca dei CATTIVI, vale a dire di quelle persone che possono rappresentare un pericolo per la serenità della società; ci sono talmente tante paranoie da dover subito cogliere la palla al balzo al minimo sospetto, più per sentirsi a posto con la propria coscienza che altro, offendendo però la dignità che qualsiasi persona ha il diritto sacro santo di avere......
L'insegnante d'asilo che ha buttato il sasso aveva sicuramente ragione ad allarmarsi, così come ha fatto bene ad approfondire il caso, ma è cascata nella buca dell'idiozia quando ha cominciato a sbandierare a tutti il suo sospetto per colpa delle sue insicurezze......se mi fossi trovato al posto del protagonista(situazione che non vorrei mi accadesse nemmeno fra quindici vite), appena tutto si sarebbe risolto l'avrei presa a calci in culò per una settimana, oltre ad insultarla ed umiliarla oltre l'inverosimile....le facevo pagare tutto con gli interessi......e che interessi, la notte avrebbe avuto gli incubi per anni....
Quindi accuso la stupidità umana, facilmente condizionabile dai luoghi comuni e dai pendoli della società.....
Il film è un pugno nello stomaco, ma è talmente profondo e girato bene che è riuscito ad ipnotizzarmi, tant'è vero che, nonostante non ho mai visto "La grande bellezza", ci credo poco che quest'ultima pellicola era superiore a questa.....solo per l'argomento......però si sa, la mafia è potente!!!!
Bellissimo, non consigliarlo sarebbe una follia.....

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Ultima risposta 17/05/2016 19.39.17
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Kitiara31  @  15/04/2016 23:26:51
   9½ / 10
Un film emozionante.
Mikkelsen è strepitoso, in ogni inquadratura.
Ai titoli di coda avevo i brividi.
Entra a pieno titoli nei 10 migliori film di questi ultimi anni.

david briar  @  26/03/2016 23:29:05
   8½ / 10
Nonostante abbia particolarmente apprezzato "La grande bellezza", e penso che il premio ci possa tranquillamente stare, visto anche la varietà del film, trovo che questo film, fra quelli candidati, fosse un po' migliore.
E' un film splendido: la regia non sbaglia un'inquadratura, gioca perfettamente coi tempi, trovando soluzioni con funzione drammatica anche in altrimenti banali campi e controcampi, grazie alla disposizione dei volti, delle ombre e delle figure di "quinta" nel campo. Mikkelsen è galattico, un attore da idolatrare, capace di passare ad un personaggio ambiguo come quello di "Pusher" al classico uomo ordinario in balia degli eventi. Il carattere così comune e pacifico del protagonista costruisce gran parte dell'immedesimazione: è sull'angoscia che tutto si basa, sulla pesantezza di parole dette con leggerezza, e sul terrore che qualcosa del genere possa succedere anche a noi. E se una sequenza madre è straordinaria giocando prima sul non detto e sull'ambiguità di una situazione, per poi esprimersi con forza e inquietudine(senza mai cadere nelle esagerazioni, nelle urla sguaiate che ci si poteva aspettare da un regista qualunque), e sul finale che Vitenberg e il co-sceneggiatore Lindholm riescono a sospendere il senso e a far riflettere sui pregiudizi.
Tant'è che la bellezza e la forza espressiva inquieta che travolge, dilagante, nei titoli di coda, è tale da far dimenticare qualche piccola forzatura e alcuni dialoghi non convincenti quanto il resto. Ma chi se ne frega, è un film talmente travolgente..Consigliatissimo.

Mildhouse  @  19/02/2016 22:51:40
   8 / 10
Film che tratta una tematica scottante quale quella della pedofilia ma in maniera inedita, raccontando le disavventure di un uomo accusato ingiustamente di aver molestato una bambina.
Tutto nasce da una certezza, quella secondo la quale "i bambini non mentono mai" che porta i cittadini di un piccolo paesino danese a disprezzare senza esitazione un povero maestro d'asilo, coinvolto in tale vicenda a causa di una infantile ripicca della fanciullina, che lo accusa di averla "toccata".
Da cittadino qualsiasi, il protagonista giunge ad essere ripudiato persino dal suo migliore amico, nonchè padre della bambina , accecato dalla probabile veridicità della testimonianza della sua figlia...
"Il sospetto" dimostra quanto le opinioni apparentemente radicate che gli altri hanno di noi possiamo capovolgersi da un momento all'altro e pone un punto interrogativo sulla effettiva innocenza e purezza dei bambini, non esenti dalle cattive influenze della società odierna

fede77  @  01/02/2016 11:29:20
   8½ / 10
Duro e tagliente come il diamante: resoconto della demolizione psicologica di un uomo, fin troppo bravo nel suo mestiere d'insegnante d'asilo. Sconcertante vedere come i pensieri dei bambini possano essere plasmati e traviati secondo il volere degli adulti e come questi condannino a priori, e forse continuino a farlo, i propri coetanei.
La "pericolosità" di certe professioni "femminili", quando a farle è il maschio, è qui evidente: il sospetto, l'istinto iperprotettivo, il cieco "J'accuse" di insegnanti donne e madri, riescono a rovinare in poco tempo la vita di un uomo, bollato in eterno come il più subdolo tra gli individui. Chi entra suo malgrado in quel girone non ne uscirà più: questo è il vero significato che si vuol trasmettere.
Attori, recitazione e struttura del film molto buoni. Pecca, secondo me, sul fatto della troppa passività "legale" del protagonista e sulla totale, quasi assurda, indagine delle forze dell'ordine nei confronti dell'accusato prima che si scateni la "caccia alle streghe, anzi allo stregone".
Un film drammatico, durissimo e amaro, ma che incolla allo schermo fin agli ultimi istanti.

gandyovo  @  30/01/2016 18:17:23
   7½ / 10
La serie degli sguardi durante i festeggiamenti per il figlio divenuto cacciatore, magari più insistita avrebbe funzionato meglio come finale, tralasciando la scena dei boschi. Comunque un finale devastante. Sebbene con qualche forzatura il film funziona ed è bellissimo. la verità è tutto cio di cui siamo convinti.

alex94  @  22/01/2016 10:43:21
   8½ / 10
Un film forte e terribilmente angosciante,Vinterberg riesce a far immedesimare lo spettatore nello sfortunato ed innocente Lucas (un maestro d'asilo alle prese con la più infamante accusa che può colpire un uomo) esponendo come una bugia può distruggere per sempre (come dimostra lo splendido finale) la vita di una persona......
Qualche forzatura nella trama secondo me c'è, però si tratta pur sempre di piccolezze che non influiscono minimamente sul risultato finale.
Grandissima l'interpretazione di Mads Mikkelsen (che già avevo avuto modo di apprezzare in un paio di film di Refn e nella serie tv Hannibal) e di altissimo livello l'intero aspetto tecnico.
Bellissimo,un vero e proprio pugno nello stomaco.........

Andrea.S93  @  03/01/2016 19:50:14
   9 / 10
Consiglio a chi non ha visto il film di non leggere questo commento perché potrebbe contenere spoiler!

Come una sorta di calamita la trama è capace di trascinarci in questa vicenda facendoci immedesimare nei panni del protagonista. Temi troppo forti, strazianti, capaci di farmi patire le sofferenze del suo protagonista. Devastante!
Un regista danese, a me sconosciuto, che si scrive da solo il soggetto è la sceneggiatura. Mostra una regia distruttiva, emozionante, come se mi prendesse a pugni a faccia per circa un ora e mezza, lasciandomi però la voglia e la forza di continuare a guardare. Il film infatti potrebbe risultare troppo pesante. Distruttivo!
Diretta molto bene la fotografia, che riesce a sottolineare gli stati emotivi dei personaggi. Diretto magistralmente Mads Mikkelsen, calato perfettamente nella parte, così come il resto del cast. Forse meritava più lui di Sorrentino, ma va bene così.
Da vedere!

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Ultima risposta 04/01/2016 17.15.57
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Invia una mail all'autore del commento Jason XI  @  12/11/2015 23:39:41
   8½ / 10
Bellissimo e tremendo.... la lingua biforcuta dei bambini non perdona..... Mikkelsen, in piena maturità artistica è devastante, e straordinario.

pak7  @  15/10/2015 01:00:07
   8½ / 10
E voi cosa avreste fatto se vi foste trovati in una situazione del genere? Accusati di un qualcosa che non c'è, ma un qualcosa che rimarrà sulla vostra pelle per i vostri giorni. Si perchè certe cose non si cancellano dalla mente. Di nessuno.
E' con questa premessa che celebro la riuscita di una pellicola eccellente dal punto di vista emotivo e psicologico. L'immedesimazione con il protagonista (un immenso Mikkelsen) è voluta e necessaria (l'empatia con la vicenda per me è stata immediata) e l'evolversi della storia è tutto tranne che scontato. Quello che rimarrà nella mia mente è l'orgoglio del protagonista, moralmente ferito e pugnalato, ma sempre a testa alta, in tutte le sue azioni.
Mikkelsen, che a parte il ruolo nei Pusher e l'interpretazione del "cattivo" in Casino Royale, non conoscevo, ha fornito, come accennato un'interpretazione schietta, pulita e inappuntabile.
Da vedere.

kanon1981  @  05/10/2015 09:35:24
   8½ / 10
Bellissimo. Forte. Angosciante.
Dopo un po che lo vedevo, mi immaginavo nella parte di uno dei protagonisti: cosa farei se mi trovassi al posto di uno di loro?

Mikkelsen è straordinario nella parte.
Per me doveva vincere l'oscar.

ivanello  @  12/04/2015 12:59:03
   8 / 10
Avevo da tempo in mente di guardare questo film (in particolare da quando entrò in competizione con quella schifezza de La grande bellezza per la statuetta di miglior film straniero). Il film è splendido, raccontato in maniera sapiente dal regista. Dice bene chi prima di me ha affermato che in realtà il film si nutre di certezze: quella del protagonista, quelle della comunità. E poi la nostra certezza, gli spettatori, gli unici (insieme al figlio), in fondo, a difendere fino alla fine il protagonista, poichè siamo gli unici a sapere, insieme a lui, quale sia la verità. Il film tratta il delicatissimo tema della pedofolia per approfondirne altri, che emergono lentamente durante la proiezione e che si intrecciano perfettamente fino all'epilogo. Un'indagine sull'animo umano, sulla pericolosità delle proprie convinzioni spesso basate su mere presunzioni e pregiudizi. Il mio oscar 2013 va certamente a Thomas Vinterberg.

Giovans91  @  07/04/2015 12:37:23
   8½ / 10
'Il sospetto' di Thomas Vinterberg, vede protagonista l'attore danese Mads Mikkelsen, vincitore della Palma d'oro come miglior interprete maschile in questo film.
Un film teso, asciutto, che arriva come un pugno nello stomaco; lo spettatore sta con il protagonista da subito e vive con lui tutto il dramma e la rabbia per quello che accade. Mikkelsen è bravissimo nel mostrare la discesa verso la solitudine e la paura di uomo che perde tutto.
Il finale è agghiacciante ed efficace e porta avanti la tesi che non basta il tempo per cancellare l'immagine che si ha ormai della persona, sei segnato per sempre. Un vero capolavoro.

guidox  @  29/03/2015 14:05:01
   8½ / 10
grandissimo film, che tratta dei temi per niente facili in maniera superlativa, facendoti entrare in empatia totale col protagonista.
Mikkelsen da applausi, Vinterberg una garanzia.
questi sono i film che adoro: ritmo serrato come se fosse un action movie, argomento scottante con cui si arrivano a trattare tantissimi altri temi (pedofilia, famiglia, amicizia, innocenza, colpevolezza...).
splendido.

Invia una mail all'autore del commento albatros70  @  29/03/2015 13:05:35
   8 / 10
Bellissimo film su un tema abbastanza delicato e scottante come può essere la falsa accusa, da parte di un bambino, di reati osceni verso un suo insegnante o un adulto in genere e su come questo arrivi a sconvolgerti totalmente l'esistenza. L'argomento è trattato in maniera esemplare e il film ti tiene incollato alla poltrona fino alla fine. Mikkelsen da oscar. Da non perdere.

TheLory  @  16/03/2015 17:34:56
   7 / 10
Buon film, anche se la media dell'8,11 è forse esagerata.

ragefast  @  06/03/2015 01:37:12
   8 / 10
Bello, veramente bello. E anche tremendamente reale la storia raccontata, costruita sul concetto per cui...


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Il delicato caso del malcapitato protagonista scatena una serie di eventi che hanno come punto comune il pregiudizio e la giustizia sommaria, un classico soprattutto di questi tempi dove regna il complottismo e la cultura del sospetto (in qualche caso però la comprendo). Il tutto chiaramente amplificato dalla piccola realtà dove è ambientata la vicenda, che crea un terreno sicuramente più fertile per il passaparola e per la costruzione di storie basate sul facile consenso. Non a caso tutto parte dalla preside della scuola, fulgido esempio di persona bigotta, che affronta nel peggiore dei modi l'evento scatenante.

Queste riflessioni mi riportano ad una scena di "Scarface", quando Tony Montana asserisce "...così potete puntare il vostro dito del ***** e dire: «Quello è un uomo cattivo» E dopo come vi sentite, buoni?"

Tornando al film in oggetto, il risultato di tutto ciò è...


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Un film che andrebbe assolutamente visto, magari anche da un vasto pubblico per far comprendere quale possa essere il prezzo della mediocrità. Unico neo, forse, la lentezza nella prima parte. Ma è un dettaglio.

Lagavulin70  @  16/02/2015 22:34:24
   7½ / 10
visto prima della notte degli Oscar ritengo che non avrebbe meritato l'Oscar; ma andiamo con ordine. La regia è sapiente, non cade mai nel banale e nel patetico (e il tema si prestava), non è nemmeno didascalica quindi va per forza promossa. Così come l'interpretazione di MikKelsen è decisamente convincente, anche se forse è lui proprio adatto a questo ruolo, quindi non saprei dire se è stata una gran interpretazione in assoluto. Ho trovato soddisfacente il finale e allora perchè sono così freddo nel giudizio? beh ... perchè alla fine il dramma c'è ma non provo empatia con i protagonisti e ritengo forse esagerata l'escalation di violenza e odio che la comunità riversa ....
Probabilmente la debolezza è nella sceneggiatura o nel tema che è delicato da trattare.
Probabilmente stiamo parlando di un butterfly effect immediato e non poteva che risolversi così, ma rimane che non mi ha emozionato in modo compiuto

Strix  @  14/02/2015 01:33:47
   8½ / 10
Nonostate la regia tipicamente norrena (con tutti i difetti che ciò comporta, quali lentezza, freddezza, sonoro quasi del tutto assente), il film riesce a farti empatizzare col protagonista, merito anche di un Mikkelsen che troneggia su un cast già bravissimo.


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Ogni ingiustizia che il protagonista subisce, te la senti addosso.


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Fatevi un favore, recuperate questa perla immediatamente. Tempo qualche anno, e sarà un piccolo cult destinato a restare negli annali.

-Uskebasi-  @  01/02/2015 03:43:54
   9½ / 10
COMMENTO SPOILEROSO

Il sospetto in realtà non esiste; noi non ne abbiamo (sappiamo che è innocente), il paese non ce l'ha (è certo che sia colpevole), l'unico in uno stato di confusione nella vicenda è il migliore amico, Theo, mosso da forze esterne e dall'amore per la figlia, ma anche lui, in cuor suo, sa che non può essere vero.
"Il Sospetto" è il titolo italiano, l'originale è "La Caccia", molto più appropriato.
Il vero sospetto è che sia uno dei film più belli e perfetti che abbia visto, regia e attori sono eccezionali (Mikkelsen indescrivibile), non c'è una singola scena superflua, nemmeno una. Una potenza empatica mostruosa, si soffre a vederlo, ci si incàzza, si piange, si lotta, ripeto, ci si incàzza come non mai... è inevitabile.

Come ci si può difendere dalle accuse di una bambina? Non si può.
Nemmeno le smentite della stessa possono servire, ormai sta tutto nell'intelligenza e nella bontà delle persone. L'ignoranza del paese è rappresentata benissimo, tutti allineati a puntare il dito verso il mostro di turno, infatti la massa non ha alcun bisogno di prove, sfrutta ogni occasione per sollevare la propria esistenza mortificando quella dell'emarginato.
Così Lucas subisce il martirio, lo fa senza vergogna, senza nascondersi, senza proclamare con insistenza la sua innocenza, senza incolpare Klara. Chi lo conosce bene si schiera con lui, suo figlio combatterebbe a mani nude contro tutti, il padrino di Marcus gli sta vicino e si permette di fare battute sulla pedofilia... solo chi sa con certezza che non può aver fatto niente di quello che dicono può comportarsi così.
La vita però inizia a farsi pesante. All'uccisione del cane, quella rabbia di cui parlavo prima raggiunge vette che si toccano raramente nella finzione. E' il punto di non ritorno, o ci si nasconde per sempre o si cammina a testa alta esigendo il rispetto.
E adesso torniamo su Theo, personaggio bellissimo.
Proprio a inizio film, Theo dice a Lucas di accorgersi quando mente, perché ha un modo particolare di sbattere gli occhi. E' vero; però non si accorge che quando lo fa sua figlia, questa fa sempre una piccola smorfia con la bocca.
Theo è veramente il migliore amico di Lucas. Più che dal sospetto, il suo comportamento è determinato dal suo ruolo, è il padre di Klara e giustamente deve difenderla, soprattutto agli occhi della madre. Ma nella splendida scena della chiesa, anche lui diventa definitivamente consapevole di quale sia la realtà: si fa prendere a pugni in faccia senza reagire, perché sa che Lucas non mente, nei suoi tragici sguardi non appare il tic della bugia, le palpebre non sbattono.
"Guardami negli occhi" continua a ripetergli.

Ecco che arriviamo al finale, dove molti sono d'accordo che sia bellissimo e in disaccordo sul perché lo sia. Io dò la mia versione, opinabile, ma ci ho riflettuto molto e le 3 visioni del film non hanno fatto che confermarla.
Lo sparo è vero.
Per dimostrarlo, più che chiedersi il cosa faccia pensare che lo sia, è efficace chiedersi qual'è l'indizio del regista che faccia pensare al contrario. Mi spiego meglio.
Se Vinterberg volesse dirci che lo sparo è immaginario, bastava veramente un piccolo dettaglio: l'albero che non viene colpito ad esempio, o Lucas che verifica chi ha sparato e non vede nessuno.
Se Vinterberg volesse dirci che la vita di Lucas non sarà più come prima, che dentro di lui qualcosa sia cambiato, che ogni suono improvviso equivalga a un sussulto di paura, anche qua bastava poco: lo sparo, Lucas cade, si gira e vede in lontanaza qualcuno con il fucile puntato in un'altra direzione.
Non è questo che vediamo.
Io tendo a fidarmi dei registi, a maggior ragione in casi come questo dove si fatica a trovare la più piccola delle sbavature, quindi analizzo quello che Vinterberg mi mostra: uno sparo che colpisce un albero spaventando Lucas, nella direzione da dove proviene il colpo c'è effettivamente qualcuno, una sagoma che non ha nessuna importanza di avere un nome.
Questa è la motivazione tecnica, che acquista valore se si va a riflettere sulla sceneggiatura.
Lucas non ha niente da temere perché non ha niente da nascondere, lo vediamo in tutto il film questo. Ha un orgoglio fuori dal comune, che lo fa rientrare nel supermercato dove è stato umiliato, che gli fa affrontare il paese intero nel luogo più sacro, che gli fa prendere in braccio Klara dopo tutto quello che è successo. La vicenda non l'ha condizionato minimamente, la mèrda non sporca i giusti, lui è superiore e continuerebbe la sua vita esattamente come l'ha vissuta fino alla bugia della piccola.
Ma arriva lo sparo.
L'illusione di una vita normale adesso svanisce, non per causa sua. Le persone possono portare maschere ma non cambiano, i veri amici saranno ancora veri amici, un colpo simbolico chiarisce i rapporti con gli altri.
Forget but not forgive.

6 risposte al commento
Ultima risposta 13/05/2016 04.29.57
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william sczrbia  @  06/01/2015 20:44:44
   8 / 10
film fatto molto bene,consigliatissimo

Nic90  @  08/12/2014 20:52:27
   7½ / 10
Buonissimo film drammatico incentrato sulla calunnia e sulla cattiveria della gente a dare tutto per scontato,non annoia mai pur essendo un film particolare.
Il finale molto intenso fa capire che l'ignoranza della gente non ha limiti.

wolf18  @  08/12/2014 11:58:32
   8 / 10
Ottimo film drammatico,con un'interpretazione fantastica di Mads Mikkelsen

impanicato  @  02/11/2014 00:03:49
   8½ / 10
Sebbene da italiano dovrei essere orgoglioso che La grande bellezza abbia vinto l'Oscar come miglior film straniero, nello stesso tempo sono amareggiato perché non l'abbia questo film.
Travolgente, trasmette tutta l'ansia che prova il protagonista fino a stare male per lui.
Mads Mikkelsen si supera, fornendo una prova eccellente, e riuscendo a fare empatizzare lo spettatore. Mi é venuta la nausea.
"I bambini dicono sempre la veritá". Da questa frase inizia e termina tutto.

Gruppo COLLABORATORI Invia una mail all'autore del commento ilSimo81  @  13/08/2014 14:15:17
   8 / 10
"Il sospetto" è storia esemplare del "butterfly effect": un evento minuscolo, come la vendicativa insinuazione dettata da una flebile voce di bambina, finisce per compromettere l'equilibrio di un'intera comunità e rovinare irrimediabilmente la vita di una persona.

Vinterberg è avvezzo allo scavare nell'animo umano con abilità graffiante. Con "Il sospetto", il danese si discosta dal ruvido Dogma 95 per narrare una storia fatta di impliciti, un intenso "dramma degli equivoci" incentrato sulla miseria e sulla meschinità umana.
La pedofilia non è tema centrale, bensì pretesto per questa dissertazione sul sospetto. Infido come una serpe che striscia alle spalle, esponenzialmente travolgente come una palla di neve che rotolando dal versante diventa valanga distruttiva. Attecchisce sul terreno della paura e dell'ignoranza come la zizzania nei campi di grano.

L'evoluzione di Mads Mikkelsen, dai tempi del ruvido "Pusher" a oggi, sta forgiando un attore di primo livello, una garanzia di qualità. La bontà della fotografia e del cast, insieme alla carica emotiva della storia, rendono "Il sospetto" un ottimo film, al quale si può addebitare il solo rilievo di una certa prevedibilità nel suo sviluppo; rilievo che, comunque, non ne inficia il valore.

marfsime  @  10/07/2014 23:48:02
   8½ / 10
Veramente un ottimo film drammatico..intenso e disperato..merita assolutamente una visione.

GianniArshavin  @  08/07/2014 16:47:21
   9 / 10
Nonostante abbia apprezzato molto sia "La grande bellezza" che "Alabama Monroe" credo che l'Oscar al miglior film straniero lo meritasse senza ombra di dubbio "Il sospetto" , straordinario film danese diretto da Thomas Vinterberg.
Questa incredibile pellicola , al di la di un comparto tecnico pregevole e di un cast portentoso capitanato da un Mikkelsen sontuoso , ti prende e ti scuote , ti fa emozionare ed arrabbiare , ti fa riflettere e commuovere come difficilmente altri film di ultima generazione sono riusciti a fare.
La tematica delicata e scottante , quella della pedofilia , è qui trattata in modo perfetta , senza cadere nella retorica e nel qualunquismo. La sceneggiatura di ferro alla base della vicenda tiene fino alla fine malgrado i tanti rischi che un argomento del genere comporta.
L'opera riesce a coinvolgere in maniera assoluta , in più occasioni ci sentiremo in totale empatia emotiva con Lucas , uomo che da un momento all'altro vede la sua vita sgretolarsi per l'infantile ma fatale bugie di una bambina dell'asilo in cui lavora. Tutti i personaggi reagiranno in modo credibile e rabbioso a questa spinosa situazione , scagliandosi senza remore contro il povero insegnante. Con questa precisa scelta narrativa il regista critica la mentalità ristretta dei piccoli centri e sottolinea come la calunnia , anche se infondata , può portare un individuo ad essere emarginato e vessato anche da chi credeva suo amico.
In questa triste e toccante vicenda la potenza devastante della calunnia , dell'ignoranza e del pettegolezzo viene rappresentata perfettamente , grazie anche ad un finale che più indovinato non poteva essere.
In conclusione "Il sospetto" è uno dei film più belli usciti dal 2000 ad oggi.

Goldust  @  22/04/2014 10:33:48
   9 / 10
Grande film che scava nelle psicologie interiori di un piccolo paese di provincia per portare alla luce il perbenismo e l'ipocrisia del cittadino medio. E' come una pentola a pressione, dietro un ritmo fintamente placido sale di colpi man mano che ci si avvicina all'indovinatissimo ( e raggelante ) finale trasmettendo allo spettatore un'inquietudine difficile da descrivere che esplode in tutta la sua carica drammatica nella scena della messa natalizia .
Nel magnifico cast spiccano le prove della piccola Annika Wedderkopp e ovviamente di Mikkelsen.
Battuto dalla Grande bellezza come miglior film straniero agli oscar 2014, avrebbe meritato maggior fortuna.

stallo  @  19/04/2014 12:37:06
   6 / 10
un po surreale..e assurdo

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Ultima risposta 19/04/2014 12.42.56
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Macs  @  05/04/2014 22:43:32
   6 / 10
Non capisco tutto l'entusiasmo e la media così alta per questo film. A me ha lasciato poco: la storia non mi pare raccontata così bene (dopo l'udienza preliminare, non succede più niente al caso giudiziario?), il film è terribilmente lento e francamente mi ha annoiato. Raggiunge una sufficienza stirata giusto perché non ha grossi difetti nella sceneggiatura, peraltro molto semplice. Se questo era il film che contendeva l'Oscar a Sorrentino, direi che La Grande Bellezza ha avuto la strada spianata.

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Ultima risposta 07/04/2014 08.07.40
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BlueBlaster  @  05/04/2014 03:24:03
   7½ / 10
Pellicola molto umana e triste che ti tiene incollato allo schermo e che instilla rabbia nello spettatore costretto ad assistere alle ingiustizie cui è sottoposto il protagonista.
Mads Mikkelsen come sempre magistrale e quasi commovente come pure la regia è impeccabile...
Come possono poche parole uscite "dall'innocente" bocca di una bambina distruggere la vita di una persona, come può un semplice SOSPETTO auto-alimentarsi sino a diventare una indiscutibile verità!?
A dire il vero alcune cose le ho trovate un pò forzate...le vicende sono ambientate ai giorni nostri e normalmente quando si hanno sospetti sui comportamenti di abuso verso i bambini si installano videocamere atte a registrare prove inconfutabili della colpevolezza del sospettato; un altra cosa un pò assurda è il comportamento eccessivamente tenace ma allo stesso tempo calmo ed imperturbabile (a parte in rare occasioni di sfogo) di Lucas quando chiunque avrebbe denunciato i commessi ed il proprietario del negozio ad esempio.
Comunque un film profondo e realizzato davvero bene che merita la visione.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR carsit  @  03/04/2014 13:57:46
   9 / 10
Quando ho saputo che "la grande bellezza" si è aggiudicata l'oscar, ignoravo gli altri film in gara.
Poi ho saputo che era presente anche tale film nelle nomination, e mi sto chiedendo sul reale valore del film italiano, dato che "il sospetto" lo trovo un film di una carica drammatica assolutamente inedita.
La storia, per la verità, è molto semplice: Lucas è un uomo divorziato, e che sta ricostruendo pian piano la sua vita.
Il primo mattoncino di questa rinascita parte dal lavoro di maestro d'asilo nido, e tutto sembra andare per il verso giusto.
Finchè una bambina di nome Clara, figlia del suo migliore amico, lo accusa indirettamente di atti pedofili proprio nell'asilo in cui lavora.
Per Lucas si apre uno scenario drammatico, e la sua figura, la sua personalità, la sua integrità morale sarà irrimediabilmente compromessa.
Il film innanzitutto si avvale di uno splendido Mikkelsen nei panni di Lucas.
Questo attore mi era sconosciuto, ma devo dire che mi ha colpito profondamente.
Molti suoi sguardi, l'espressione del viso in alcuni momenti topici...
MIkkelsen ha saputo veramente offrire un'evoluzione (probabilmente in peggio) di un personaggio che viene dilaniato da un male di cui non ha nessuna colpa.
Quali riflessioni bisogna spendere su un film del genere?
Innanzitutto è importante sottolineare come una bugia, detta in certe modalità, possa rovinare la vita di molte persone.
Lucas si ritrova incastrato nel ruolo di carnefice sessuale di bambini, praticamente un mostro a piede libero in una piccola cittadina.
La sua personalità molto mite, eccessivamente umile, a tratti anche impotente(ricordare le chiamate alla moglie per cercare di vedere suo figlio Marcus) deve fare i conti con un crimine che gli viene ingiustamente attribuito.
Le dinamiche che portano Lucas a percorrere questo tunnel senza ritorno sono estremamente realistiche.
La gente comune, appena viene a conoscenza di (possibili, ma non certi) crimini di qualcuno, subito effettua un linciaggio, sia mediatico che fisico, concreto.
L'identificare mostri verso un qualcuno di esterno è sempre stato un comportamento comune di ognuno di noi per nascondere magari i nostri scheletri nell'armadio, le nostre colpe, i nostri difetti che cerchiamo di celare.
Perfino le persone più vicine a Lucas si accaniscono su di lui, feriscono le poche persone che cercano di proteggere il protagonista.
La nostra cattiveria repressa dall'educazione e dai vincoli sociali esplode in maniera bruta e irrazionale quando ci capita l'occasione.
è molto facile accanirsi e distruggere un individuo che non può difendersi, MA DIVENTA MOLTO PIù DIFFICILE CERCARE DI INTRATTENERE UN DIALOGO CON LUI, MAGARI SOLTANTO PER DARGLI LA POSSIBILITà DI DIFENDERSI O DI SPIEGARE.
Saranno pochissime le persone che proveranno ad aprire uno spiraglio in favore di un Lucas con una reputazione rovinata, e con un volto che attirerà sempre sguardi di odio e di repulsione malcelata.
Lo stesso Lucas, isolato e ridotto ad un'ombra, inizierà ad assumere comportamenti quasi assimilabili ai suoi concittadini, con la tenue speranza che le sue lacrime e i suoi occhi vengano letti, vengano capiti.
Io penso che se un uomo è accusato di pedofilia, ed è innocente, prova una sensazione di rabbia e di vergogna superiore perfino a chi ha effettivamente stuprato un bambino.
Vedere spoiler per le riflessioni finali.
Nota di merito anche all'attrice bambina che interpreta Clare, ed in generale ad un cast che non demerita assolutamente.
Il finale è ottimo, e forse lascia più di una chiave interpretativa di tutta la vicenda.
da segnalare qualche forzatura della trama, forse inevitabile, ma assolutamente trascurabile.

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Fortune  @  20/03/2014 12:03:22
   8 / 10
Un dramma che si consuma all'interno di una piccola comunita' Nord Europea.Ottimo film che tratta un tema delicato da far venire l'angoscia anche allo spettatore piu' distratto.A volte puo' sembrare cosi' surreale da sembrare assurdo...ma e' questa la forza del film che scuote l'animo di molti e fa riflettere.Buona interpretazione di Mads Mikkelsen.

Candidato all'Oscar, avrebbe potuto anche meritarselo a scapito del film di Sorrentino.

John Nada  @  10/03/2014 20:37:36
   8½ / 10
Film che colpisce e che sicuramente fa riflettere, resta dentro anche dopo la visione.
Il tema trattato è delicato ma Vinterberg è bravo a far mantenere al tutto una sua coerenza, a rifuggere dalla lacrima facile, dalla banalità.
Il film è abbastanza lento, ma mai pesante, anzi conquista con scene molto efficaci (forse qualche forzatura c'è ma non è molto ingombrante).
Molto significativo il titolo originale (che si perde nella traduzione italiana, diversa) che nel bel finale del film acquista ancora più significato.

Candidato agli oscar come miglior film staniero ha dovuto cedere a La grande bellezza, film che ho apprezzato ma che per i miei gusti giudico inferiore (anche se sono due film che stanno concettualmente e tecnicamente agli antipodi), non è vero quindi come alcuni hanno detto che Sorrentino ha vinto perchè gareggiava contro il nulla.

Bravissimo Mikkelsen, mezzo voto in più per la sua interpretazione.

torino78  @  10/02/2014 14:58:09
   7½ / 10
bel film psicologico...
come il vino, i libri e i film i gusti sono soggettivi come i commenti...
questo preambolo per dire che forse il mio commento non sarà capito da tutti... però a me è parso come se il regista abbia voluto imprimere sulla pellicola la nostra anima... quello che siamo realmente...

JOKER1926  @  04/02/2014 00:12:18
   7½ / 10
Ciò che offre grandezza a "Il sospetto" di Thomas Vinterberg è in stretto contatto con tutto ciò che si consuma in un plot che richiama faccende dolorose, inerenti alla pedofilia.

Mads Mikkelsen è nei panni di un maestro d'asilo, il suo agire agli occhi di tutti è noto; Lucas è una persona pacata, che divorziatosi dalla moglie, e con un figlio conteso, cerca di vivere una vita tranquilla.
Ma le prospettive ad un punto cambiano in modo del tutto avverso, in modo pessimo. Lucas è accusato di atti pedofili nei confronti di una bambina. E' l'inizio di un calvario umiliante, violento e infame.

"Il sospetto" da un plot vincente trae tutta la forza necessaria per arrivare in alto; il pathos e la rabbia che lo spettatore nutre sale inesorabilmente. Alcune sequenze sono di una carica emotiva di primo livello.
La produzione di Vinterberg colpisce con l'aiuto di uno stile molto buono e lento. La fotografia intrappola tutti i personaggi in un quadro di infernale verismo, la camera della regia è sempre all'altezza.
La forza del film è il tema, l'audacia di Vinterberg si traduce proprio nella scelta di illustrare in ogni sfaccettatura una vicenda che si avvale immediatamente di una struttura scheletrica fasulla, il buon Lucas è accusato ingiustamente e vergognosamente.
"Il sospetto" sa il fatto suo e soprattutto sa come abbindolare, nel senso più amabile del termine, lo spettatore; perché in effetti alcune trovate sono un po' forzate e la scelta di raffigurare un uomo accusato di pedofilia racchiuso in una sorta di minuscolo recinto sociale dà alla pellicola quel senso di perversione fiabesca, bestiale e chiusa.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  31/01/2014 12:22:12
   7½ / 10
L'accusa piu' grave che puo' colpire un uomo cade su un insegnante d'asilo. La comunita' si scatena con atti repressivi fondandosi sul fatto che "i bambini non dicono bugie"... questa affermazione rappresenta in effetti un limite della sceneggiatura.
Ma l'evoluzione della situazione è impeccabile da parte di Vintemberg ed esplode durante la recita di Natale dove tutta la comunita' è riunita tra ipocrisia e perbenismo.
L'epilogo finale è splendido e ci mostra come alcune macchie non possono mai essere cancellate nemmeno a distanza di anni...

Invia una mail all'autore del commento Totius  @  27/01/2014 22:07:52
   7½ / 10
Non riesco ad imaginare un'accusa più infamante che possa colpire un uomo. Nè purtroppo reazioni dissimili da quelle che di conseguenza capitano al protagonista. Un film che fa male come un pugno allo stomaco ma che può fare riflettere. Tecnicamente molto bello e ben recitato e diretto.

Horrorfan1  @  27/01/2014 13:17:32
   7 / 10
Buon film, ottima recitazione di Mikkelsen... ma non mi sento di dar di più come voto per via della sensazione di fondo che mi è rimasta, nettissima, dopo aver visto il film, che parte molto bene, ma che a mio avviso...

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Bella l'idea, bella la tematica, bello anche il film per come è girato e recitato (a parte la scena in chiesa che io boccio senza appello), ma io, che volete che vi dica, non ci credo!

3 risposte al commento
Ultima risposta 27/01/2014 20.27.27
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Rosario5000  @  27/01/2014 05:49:18
   8½ / 10
voglio esprimere la prima cosa che ho pensato guardando questo film attraverso una delle più belle arie mai scritte...
La calunnia è un venticello,
un'auretta assai gentile
che insensibile, sottile,
leggermente, dolcemente
incomincia a sussurrar.
Piano piano, terra terra,
sottovoce, sibilando,
va scorrendo, va ronzando;
nelle orecchie della gente
s'introduce destramente
e le teste ed i cervelli
fa stordire e fa gonfiar.
Dalla bocca fuori uscendo
lo schiamazzo va crescendo
prende forza a poco a poco,
vola già di loco in loco;
sembra il tuono, la tempesta
che nel sen della foresta
va fischiando, brontolando
e ti fa d'orror gelar.
Alla fin trabocca e scoppia,
si propaga, si raddoppia
e produce un'esplosione
come un colpo di cannone,
un tremuoto, un temporale,
un tumulto generale,
che fa l'aria rimbombar.
E il meschino calunniato,
avvilito, calpestato,
sotto il pubblico flagello
per gran sorte ha crepar.

Rossini aveva ragione, eccome se ne aveva...

Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki  @  21/01/2014 12:53:29
   8½ / 10
Neanche la critica si è potuta sottrarre alla fila di encomi che ha investito il film, forse potrà rivedere con occhio meno prevenuto anche 'Submarino'. Il tema era un campo minato, sono famosi i casi in cui è prevalso il tono retorico, e ancor peggio l'accanimento con la quale il regista scaglia una serie di eventi alla vittima accerchiata da una falsa calunnia, a memoria 'L'uomo senza volto' di Gibson, d'accordo che fu un debutto ma ostentava tutte queste sensazioni di impotenza verso lo spettatore. Vinterberg vince poichè rimane saldo allo stile di 'Submarino', freddo, gelido, e sopratutto suggeritore, lui che si è fatto notare nel 2000 con sottotesti troppo esibiti, aveva questa premura che lo spettatore recepisse, e dilagava nel didascalico. Come in 'Submarino' accenna in una conversazione un indizio fondamentale che poi riprenderà più avanti, il tic all'occhio, la perizia con la quale compone il climax è impeccabile, ma lo è anche la disamina sulla mente della bambina, che come una spugna raccolgono tutto e spesso lo raggruppano disomogeneamente, ad una prima rivelazione opportunamente fa trascorrere un paio di sequenze di Lucas, che hanno lo scopo di metabolizzare l'accusa anche nello spettatore, l'allarmismo infatti è contenuto, ma poi ad un 2° interrogatorio inizia quell'effetto di memoria indotta, il bambino è appunto portato ad assimilare tutto e ad un elenco descrittivo dell'evento, ha il dubbio che sia accaduto davvero, il ricordo stentato viene percepito dagli adulti come un processo di smaterializzazione del ricordo nel bambino volendo egli non ricordare. Anche mettendosi nei panni degli adulti e dei genitori, Vinterberg ci fa comprendere le loro reazioni, il sospetto si annida persino nella fidanzata che ad un primo momento l'aveva presa in ridere, a quel punto allo spettatore qualche dubbio lo mette anche perchè come tutti i complotti a forza di sentire il passaparola alla fine ci credi. Vinterberg non perde mai il filo neanche con l'entrata in gioco del figlio, nella 2° parte innesca questa ostracizzazione nei confronti di Lukas, il giudice che lo scagiona, viene accolta dalla popolazione come il classico vizio di forma e si vendica con atti impulsivi. La gemma che partorisce però è nella sequenza della messa, e qui faccio un accostamento trasversale con gli ultimi 5, ormai celebri, minuti di Hanks in Captain Phillips. Mikkelsen in quei minuti con lo stesso realismo emula alla perfezione lo stato di soffocamento che porta l'ansia, lo scalciamento sulle panchine, nervosismo e frustrazione manifestati dal volto paonazzo in lacrime, non abbraccia la retorica fa un salto avanti quando tutto ormai è tornato alla normalità, apparente, poichè infatti Lukas in una battuta di caccia è ancora attanagliato da queste turbe che non l'hanno mai mollato, perennemente perseguitato da quel sospetto.

dagon  @  20/01/2014 23:44:02
   8 / 10
Un film di grandissima finezza psicologica. Fa riflettere non poco. Veramente riuscito.

franzcesco  @  20/01/2014 20:55:00
   7½ / 10
Tosto tosto tosto mentalmente tosto!
Pregiudizi, sospetti che logorano il cervello umano...
Prende alla gola in cerca di giustizia...
Film che fa riflettere, discutere...

uito  @  19/01/2014 17:32:54
   8 / 10
Secco e lacerante ... Un vero pugno nello stomaco. Talvolta l'orco si annida nella comunità di ottusi e benpensanti....come una sabbia mobile che ti inghiotte e non ti lascia scampo...

harlan  @  18/01/2014 20:18:20
   7½ / 10
una piccola perla tra le montagne danesi....
ancora una volta, i limiti dell'uomo messi a nudo..
la calunnia, la condanna, il giudizio, la messa alla gogna senza che ce ne siano i presupposti.
tutto messo su pellicola in maniera esemplare. lo spettatore assiste al dramma del protagonista immedesimandosi fino al punto in cui sente l'impulso di intervenire ... e quando cio' accade vuole dire che c' e' coinvolgimento, e quando lo spettatore e' coinvolto significa che il film e' ottimo.

Sestri Potente  @  15/01/2014 13:30:53
   8 / 10
Vince nettamente il confronto con il più commerciale "Il dubbio".
E' un vero pugno bello stomaco, storia avvincente ed allo stesso tempo agghiaccianti, ma soprattutto interpretazioni molto credibili.
Avrei preferito però un finale più aperto e soprattutto più incisivo.
Comunque da vedere!

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Zigozag  @  11/01/2014 23:23:14
   8 / 10
Ottimo film.
Mi ha messo un angoscia immane. I pregi del film sono evidentissimi.
La cosa che mi ha fatto più fastidio è la reazione della bimba(che però può essere veritiera) ma sopratutto della direttrice che dopo un minimo sospetto e zero prove, aveva già sparso la notizia. a mio parere è diffamazione vera e propria! doveva andare lei in galera.
in effetti l'unico difetto che ha fatto calare un po il voto(per il mio gusto personale) è la "mania" di fare vedere nei film sempre la gente ignorante e che segue la massa come un gregge di pecore. per una cavolata che ha detto una bimba, invece di indagare per bene, vanno senza indugio a rovinare una persona pestandola e trattandola da schifo ogni volta che lo si incontra,ecc. mi pare un po irrealistico. almeno nel mio paese non succederebbe mai.
praticamente l'ho vista troppo una cosa da film enfatizzata.

lukef  @  11/01/2014 17:23:31
   8½ / 10
Film drammatico, catalogabile tra quei "film-verità" o simil-verità che mostrano come gli avvenimenti drammatici colpiscano anche le persone normali. Mi viene in mente Elephant o "E ora parliamo di Kevin", anch'essi molto realistici, orientati al sociale e che affrontano la tematica della vittima (della società) che si trasforma in carnefice. Qui invece si fa un passettino oltre visto che il carnefice diviene la società stessa. La cosa effettivamente fa riflettere dato che la società, alla fine, siamo noi e non serve essere folli o armati per ricoprire quel ruolo.
Non v'è quindi solo la paura dell'innocente che si ritrova ingiustamente vittima ma anche quella del colpevole che agisce in buona fede e con la sicurezza di fare la cosa giusta.
In questo caso, si tratta di un'ingiuria che per gravità non è seconda nemmeno ad un'accusa di omicidio e per cui, a differenza di quest'ultimo, non servono prove ne vi sarà mai una completa assoluzione.

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In conclusione, un film che fa riflettere, girato benissimo ed interpretato egregiamente. La trama è coinvolgente e difficilmente annoia; anche la fotografia è molto curata. Consigliato

look  @  05/01/2014 02:05:33
   7½ / 10
Una sceneggiatura audace, non proprio originale per un film estremamente macabro e straziante con interpreti strepitosi, dal più giovane al più vecchio. Lo sviluppo è un po' lento ma rimane comunque percettibile l'essenzialità di ogni elemento, che sia un furtivo sguardo compassionevole od una candida scena d'amore. Lasciati alle spalle ormai da tempo gli ambigui dettami del Dogma95, Vinterberg dimostra ancora una volta di saperci fare con la macchina da presa e porta a Cannes, per la seconda volta (se non di più, non so) un altro racconto critico sulla natura imborghesita dell'uomo, creatura assuefatta dal pregiudizio e dall'etica superficiale. Mi ha colpito la scena in cui l'amante di Lukas, mentre ascolta la sua tragica vicenda, non riesce a trattenere una risata; mi è servito un momento per riuscire ritenerlo un atteggiamento umano e comprensibile poiché, d'altro canto, una simile reazione l'avrei avuta anch'io. Eppure per tutto il film non ho fatto altro che deprimermi. Come ho già detto la sceneggiatura è sì ben scritta ed accurata, sì coraggiosa e matura, ma non molto originale, mi ricorda fin troppo un altro film di pochi anni fa. Non voglio menzionarlo per non anticipare nulla al lettore, sempre che ce ne sia uno, ma vedendolo non potrà fare a meno di balzarvi alla mente questo titolo, di un altro, ben più grande regista.

Impegnativo ma non pesante, ricco di spunti per una buona riflessione. Consiglio almeno un occhiata.

Oskarsson88  @  01/01/2014 19:29:47
   9½ / 10
Film immenso. Raramente ho sentito così emotivamente un film, perchè in questo caso la rabbia e l'angoscia per le sorti del protagonista mi hanno pervaso più che mai. Oltre a questo la pellicola ha una fotografia bellissima, con gli squarci sulla natura a spezzare i lunghi momenti di tensione. E ancora aggiungo, che per realizzare tutto questo non ci saranno certamente state grosse spese, vista la scarsa necessità di effetti speciali. Devo dire che mi ha ricordato Dogville, che ho apprezzato molto, ma questo gli è addirittura superiore nella sua crudeltà, e il finale è decisamente emblematico e significativo. Da applausi... e da stare male.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR jack_torrence  @  30/12/2013 17:00:28
   8 / 10
E' come uno specchio cristallino, per chi ha il coraggio di specchiarvisi. Ogni nostra convinzione può esser frutto di un contagio. Ogni comunità umana è un cerchio chiuso, autoescludente. Continuare a farne parte può significare dover scegliere fra la comodità di ciò che si è portati a credere e la scomodità del dubbio. Non si tratta di un fatto personale: le nostre convinzioni possono rovinare la vita degli altri.

Una volta generato, il sospetto echeggerà per sempre. Fuori e dentro l'anima, come un colpo di fucile che farà sentire per sempre le spalle scoperte.
Mads Mikkelsen strepitoso, specie nella mimica intensissima della sequenza della messa di Natale.

Lory_noir  @  23/12/2013 22:53:43
   8 / 10
Proprio in questi giorni sto studiando le perizie in caso di abusi sessuali su minori e i relativi falsi positivi dovuti alla fobia che dilaga, specialmente negli ultimi anni, su questi casi spaventosi. Questo film coglie in pieno e mostra in maniera cruda tutti gli elementi che entrano in gioco. Veramente bello.

horror83  @  09/12/2013 10:53:18
   9 / 10
Alla faccia che film!!!. Mi è piaciuto in tutto, dalla trama molto drammatica, allo svolgimento, e al finale.

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Questo film lo consiglio. Ti fa proprio entrare nella storia.

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BrundleFly  @  07/12/2013 11:19:13
   8 / 10
Angosciante e straziante fino al midollo.
Il film di Vinterberg, che si avvale di un in formissima Mads Mikkelsen, è una discesa nel baratro della devastazione psicologica subita da un uomo innocente ad opera dei suoi "perfetti" concittadini. Non ci sono scene inutili, ogni minuto del film è stato studiato alla perfezione, così come la caratterizzazione dei personaggi (anche di quelli più marginali).
Un film destinato ad essere ricordato, anche se da noi OVVIAMENTE è passato in sordina.


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the saint  @  23/09/2013 11:33:23
   8 / 10
gran Film!! Mikkelsen sopra le righe!

peppe87  @  20/09/2013 18:55:31
   7½ / 10
che martirio..


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clint 85  @  19/09/2013 11:40:18
   7½ / 10
Bello e riflessivo. Ottimamente costruito ed interpretato.

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