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Primo film a colori dei grande regista Giapponese che ovviamente, come solo i migliori maestri sanno fare, utilizza alla perfezione questa nuova "invenzione". La storia non si discosta molto dai suoi lavori precedenti e forse per questo ho assistito alla pellicola con un certo distacco che mai mi era capitato con i suoi film. La figura femminile protagonista ha sempre il suo fascino e sentire la sua voce provenire da una statua reca un certo effetto. Personaggio scritto divinamente ovviamente. Rimangono forse un po' misteriosi o noi Occidentali certi attegiamenti del popolo... Da riscoprire.
Primo film a colori per il maestro Mizoguchi. Si trova subito a suo agio in questa nuova dimensione con delle scenografie pastello che rimangono impresse nella mente dello spettatore. Si trova un po' meno a suo agio nella Cina medioevale, alle volte, specialmente all'inizio, il film sembra un po' forzato, ma alla lunga con la sua poesia la sfanga anche questa volta
Si respira la drammaticità delle grandi tragedie shakespiriane. Intrighi, giochi di palazzo, ambizione e fulcro della vicenda un imperatore inaridito nei sentimenti e soggiogato dal ricordo della moglie defunta. Innamorato di un fantasma come il vasaio Genjuro dei Racconti della Luna pallida d'agosto. E' la storia di un'inconciliabilità tra la sfera pubblica e la sfera privata delle persone, del sacrificio della seconda per scendere a patti con la prima. Un epilogo triste, pessimista e persino inquietante.
Ho avuto la sfortuna di scaricarlo in versione originale (col ***** [DIVX-ITA] v.o. subt ita); e non è mica l' unico di Mizoguchi, ahimè! Unico film a colori del Maestro giapponese, "L' Imperatrice Yang-Kwei-Fei" è successivo agli Amanti Crocifissi. Ovviamente non ho capito 'na sega. In Cina nell' VIII secolo d.C., quando la dinastia Tang regnava. Una giovane parente povera della famiglia Tang è introdotta a palazzo perché sia notata dall' imperatore Huan Tsung, inconsolabile per la morte della moglie cui la ragazza somiglia. Tra i due nasce l' amore. Gli Yang ne approfittano per esercitare un potere tirannico e corrotto. I dignitari congiurano, il popolo si ribella, la donna si sacrifica per salvare l' amato. (Morando Morandini). Voto squisitamente per il versante plastico-figurativo. L' ho anche riguardato.
Uno dei due film a colori di Mizoguchi, la sua terzultima opera. Si tratta di un dramma storico, una storia di amore e sacrificio nel consueto stile del regista giapponese: prendere o lasciare. E' consigliata la visione su una sedia scomoda.