l'invasione delle api regine (1973)

Idea abbastanza interessante ma sviluppata in modo approssimativo e con una certa frettolosità ingiustificata.
La storia sembra attrarre, soprattutto grazie alle avvenenti attrici che non lesinano sui cm di pelle da mostrare, ma la regia appare abbastanza statica e la sceneggiatura mostra delle mancanze evidenti che ne inficiano il risultato.
Quasi sufficiente.

Giallo fantascientifico dei primi anni '70 da cui trasuda una certa ironia nell'affrontare l'allora sempre più dilagante emancipazione femminile, qui esplicitata da un potere espresso, come abitudine di alcuni insetti, attraverso l' eliminazione fisica del maschio dopo l'accoppiamento.
L'avvenenza delle ragazze (notevole davvero la rappresentanza del gentilsesso) è quindi utilizzata come irresistibile trappola per uomini destinati a brutta fine, causata da arresto cardiaco durante l'adempimento della piacevolissima ginnastica da letto.
Sulla serie di misteriose morti indaga un detective dei servizi segreti insospettito dai numerosi indizi che conducono ad una ditta sovvenzionata dallo stato e specializzata in esperimenti rivoluzionari.
Le spiegazioni pseudoscentifiche strappano più di un sorriso, mentre l'obiettivo di questa coalizione assassina resta abbastanza oscuro. Nonostante ciò il film si lascia guardare e affascina in qualche sequenza, molto psichedelica e riuscita quella della metamorfosi in "ape regina" di una delle pericolose protagoniste.
Gli spunti di riflessione non mancherebbero ma lo svolgimento e considerazioni sociologiche di fatto superficiali inducono ad approcciare la pellicola in modo poco serioso.
Da ammirare i parecchi nudi (mai integrali) tra cui quelli dell'ex playmate Victoria Vetri, inutile dire che le scene softcore abbondano anche se poi l'erotismo presentato è sempre molto innocuo.
Squilibrato il finale: notevole per ambientazione e messa in scena, deludente per via dell' affrettato svolgimento.

Tipico prodotto sexploitation anni 70 che mescola fantascienza, thriller ed erotismo con buona profusione di poppe al vento. In definitiva è uno di quei prodotti ideali per sale grindhouse che Tarantino apprezzerebbe.