nostalgia regia di Mario Martone Italia 2022
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nostalgia (2022)

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locandina del film NOSTALGIA

Titolo Originale: NOSTALGIA

RegiaMario Martone

InterpretiPierfrancesco Favino, Francesco Di Leva, Tommaso Ragno, Aurora Quattrocchi, Sofia Essaïdi, Nello Mascia, Daniela Ioia, Emanuele Palumbo

Durata: h 1.57
NazionalitàItalia 2022
Generedrammatico
Al cinema nel Maggio 2022

•  Altri film di Mario Martone

Trama del film Nostalgia

Felice Lasco torna a Napoli, nel rione Sanità, dopo quarantacinque anni trascorsi fra Medio Oriente e Africa. La madre sta morendo e lui la accudisce fino all’ultimo con tardiva ma amorosa pazienza. Poi, invece di tornare al Cairo dove lo aspetta l’amata compagna, Felice sembra obbedire al richiamo delle radici e di un destino, e resta. Resta perché in attesa dell’incontro fatale con Oreste, noto ormai come delinquente incallito. Poi, imprevedibile, il delitto di un usuraio. Oreste gli sfonda la testa. Felice è agghiacciato, non tradisce l’amico ma si chiude in un silenzio pieno di angoscia finché uno zio non lo porta con sé a Beirut, dove comincia una nuova vita. Ora, dopo tanto tempo, Felice si espone alla sofferta bellezza della sua città, alla disperazione e anche al formicolare di speranze che agitano il Rione Sanità, illuminato dal testardo operare di don Rega.

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Voto Visitatori:   6,60 / 10 (15 voti)6,60Grafico
Miglior attore non protagonista (Francesco Di Leva)
VINCITORE DI 1 PREMIO DAVID DI DONATELLO:
Miglior attore non protagonista (Francesco Di Leva)
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Voti e commenti su Nostalgia, 15 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  09/01/2024 22:03:12
   4 / 10
Pallosissimo film di Martone con un Favino poco credibile nel ruolo di un criminale redento ( forse è vero che gli attori italiani devono interpretare ruoli italiani....e i napoletani quelli napoletani)

Anche alcune scelte registica sono discutibili ma è davvero tutto un cliché dei film di mafia.

Non ci siamo

Jumpy  @  21/10/2023 11:48:30
   7 / 10
Non tra i migliori di Martone, il finale diventa facilmente intuibile con una buna mezz'ora di anticipo, ma é comunque cinema di buon livello, alcuni dialoghi quasi da piece teatrale, c'è poi quella sua cura dei dettagli e delle ambientazioni che solo un grande e profondo conoscitore della città può avere.

floyd80  @  21/04/2023 15:19:40
   7 / 10
Una pellicola che lascia la città a cui è rivolta quasi sullo sfondo perché in realtà il protagonista è uno solo, per l'appunto Favino.
Il più grande attore italiano vivente, si carica sulle spalle tutti le sfumature di un personaggio per nulla positivo, di non facile interpretazione ma che per tutta la pellicola ha persino un involuzione, finendo per l'appunto schiavo di una nostalgia.

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Mauro@Lanari  @  30/03/2023 03:28:37
   4½ / 10
Mario Mattone edifica un altro tramezzo della sua scostante carriera: incapace d'imbroccare due film di fila, e poiché il precedente era stato almeno dignitoso, sono stato colto da timor'e tremore per "Nostalgia", la cui fruizione ho debitamente rinviato a questo periodo di penitenza quaresimale. Il mio scetticismo è stato lungimirante: s'è sognato Proust, s'è svegliato Merola.

federicoM  @  15/01/2023 23:22:45
   7½ / 10
Film che va giù come un bicchier d'acqua.
Parte iniziale forse un pò troppo dilatata, finale scritto.

TheLegend  @  09/01/2023 00:38:43
   6 / 10
Mi aspettavo qualcosa di meglio.

markos  @  18/12/2022 20:56:35
   7 / 10
Grande interpretazione di Favino.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento williamdollace  @  13/12/2022 11:47:44
   7 / 10
Come per Sorrentino un'ode a una città che solca la memoria. Ne sa qualcosa Felice che torna dopo 40 anni, i gesti gentili, le intime silenziose giornate passate con la madre, il silenzio della panca all'estremo saluto in solitudine, ma c'è tutta una città a ricordargliela e a permettergli di ricordar(si), nel bene e nel male. Le catacombe sono come le sale magnifiche e silenziose delle notti della Grande Bellezza, i vicoli sgarruppati, i balconi, le terrazze abusive, le viste mozzafiato, il cicaleccio delle signore anziane sedute davanti a casa e poi gli spari, gli agguati di mafia, la paura, le omelie. Prendere o lasciare e Felice ignaro, e ingenuo, pensa di ricordi e cartoline, senza gli agguati del presente, ignorandolo, per certi versi, immerso nella nostalgia, proiettata nelle passeggiate, nei progetti per il futuro, nel domani, ma è un antitesi pericolosa.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR wicker  @  03/10/2022 13:02:04
   7 / 10
bel film , non so se arriverà a vincere l'oscar per il quale è candidato ma di sicuro è un prodotto d'autore ben sceneggiato e diretto nonostante sia un dramma lento e nostalgico appunto.
Tanto spazio alle immagini nella prima parte , nella seconda si fa largo una storia semplice ma ben congegnata . Sulla bravura di Favino nulla da aggiungere da anni ormai.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  27/09/2022 19:34:51
   7 / 10
Un fuggiasco che torna a Napoli dopo 40 anni per vedere la madre. Una pausa lunga dove si riannodano i ricordi e cercando di riprendersi il proprio passato. Le camminate di Felice Lasco in fondo non sono diverse da quelle del Professorer Cacciapuoti di Morte di un matematico napoletano. E' il vedere luoghi quasi dimenticati ma apprentemente immutati l'elemnto per ricucire il legame con il passato. Tra un italiano stentato, senza più inflessione dialettale, da straniero nel proprio paese d'origine. Un personaggio diviso tra due personaggi: la speranza incarnata da Don Luigi, parroco di frontiera del Rione Sanità, culla del protagonista ed Oreste quella di un passato ed un presente malavitoso, condannato ad essere come un carcerato e recluso malgrado lo status di boss. Il film di Martone non possiede magari quella compatezza di Qui rido io, per citare l'ultimo suo lavoro, ma emotivamente coinvolge grazie alla bravura dei suoi interpreti e di una Napoli che dall'alto osserva i suoi protagonisti. Apparentemente immutabile, ma solo in apparenza.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  04/06/2022 02:00:32
   6½ / 10
Non sai mai quanto sia reale questa Scampia che anche Mereghetti confronta con "L'amore molesto" forse il Capolavoro di Martone, altro film sui ricordi, la memoria, il tempo, la perdita. Ma se questo smarrirsi confronta un paio di scene epocali esempio le Catacombe omaggio indiretto a Rossellini e quando Felice lascia tutti senza parole confessando di aver avuto come amico d'infanzia il criminale di quartiere (tra parentesi, il personaggio più pertinente e meglio caratterizzato), e nonostante Martone sia uno dei migliori cineasti Italiani degli ultimi decenni, la sceneggiatura fa acqua da tutte le parti (spoiler)

3 risposte al commento
Ultima risposta 12/06/2022 00.07.39
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Thorondir  @  01/06/2022 23:28:28
   8 / 10
Una Napoli cupa, intricata, soffocante, oscura, pericolosa ma anche terribilmente malinconica, bella, suadente. Nel ritorno di Felice c'è la riscoperta di un mondo, il proprio, da cui le circostanze lo avevano allontanato: un lento riassaporare la vecchia vita, i vecchi volti, il rivivere le esperienze andate e le emozioni connesse. Ma quel passato non è così idilliaco come potrebbe sembrare, ha prodotto cicatrici e continua a scavare ruvidamente nel presente. Il tentativo di riconnettersi al vecchio amico è quindi un modo per provare a riconnettere fili slegati, a riannodare corde della memoria e dell'anima che si sono spezzate. E se è vero che il film alla fine rimugina su temi stereotipati (soprattutto nell'ultimo decennio), è altrettanto vero che nel film di Martone c'è tantissimo amore per questa città, c'è tanto cinema, un cinema insieme cupo, abrasivo, hanekiano, melvilliano e allo stesso tempo emozionante e affettuoso. In tal senso il reincontro con la madre (e più in generale i primi 30 minuti) sono intensi e toccanti, forse il meglio del film.

Wilding  @  01/06/2022 21:04:18
   6½ / 10
Non ho capito il finale, non della storia in sé, ma ciò che vuol significare, questo film bello, stancante nella sua lentezza, ben diretto e interpretato, in uno spaccato di una città tormentata e multietnica.

matt_995  @  01/06/2022 11:59:45
   6½ / 10
Le atmosfere sono quelle cupe e opprimenti de L'amore molesto ma il film purtroppo non ha la stessa potenza. Una storia forte alla base di tutto c'è, quello è innegabile, ma il film purtroppo è diluito con una lentezza estenuante (la passeggiata silenziosa di Favino all'inizio lunga un'eternità!) che offusca e appesantisce la storia vera e propria, che risulta quindi senza mordente e assolutamente prevedibile.

Meravigliosa e coraggiosissima Aurora Quattrocchi. Interessante il personaggio di Di Leva, un prete caz.zuto che mena e non te la manda a dire, col suo seguito di ragazzi in motorino che sembrano usciti da Gomorra... ma che stavolta stanno dalla parte del bene. Ottimo anche Ragno, il Kaiser Soze della situazione.

mrmassori  @  27/05/2022 11:04:24
   7½ / 10
veremente un bel film, quando si dice che tutto è al posto giusto e dei bravissimi attori rendono ancor di più guidati da un'ottima regia. Film a metà tra neorealismo e romanzo di genere ben congenato. La prima parte è molto commovente, sin da quando Felice torna a trovare la madre e poi il tutto diventa piu verace più lacerante e e d'impatto così come la Bella Napoli e i suoi tormenti più profondi. Grandissimo Franesco di leva nei panni di un sacerdote cazzuto sia tommaso ragno antagonista dannato e oscuro. Dal lato tecnico tutto ottimo. Uno dei miglori film dell'anno

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