pain hustlers - il business del dolore (2023)

L'argomento ulla dipendenza da farmaci e le modalità invasive (come un tumore) delle industrie del settore prendere fette maggiori di mercato, è molto sentito in questi ultimi anni. Basta vedere l'esempio dell'Oxycodon, il quale ha ispirato film, documentari e serie tv. Le tecniche sono praticamente le stesse: l'appariscenza esteriore dei venditori (la maggiorparte donne attraenti) e la debolezza morale di certi medici. Malgrado un buon cast di attori dove spicca una Blunt in grande spolvero, con una bella prova che mette in luce gli aspetti di una donna che viene dal basso e si ritrova nei confort e nel lusso di ricche provvigioni. Una donna che sa essere pericolosa quando c'è bisogno. Il ritmo del film è piuttosto sostenuto, stilisticamente mi ha ricordato lo Scorsese di Wolf of Wall Street, ma nella sostanza per quanto detto sopra, mi sembra il classico film giunto fuori tempo massimo in un periodo saturo sull'argomento trattato.

Classico film di denuncia in stile americano che comprende ascesa, trionfo e caduta del protagonista , quindi almeno per quel che riguarda l'originalità della metrica sa tutto di già visto ..
L'argomento da noi non esiste.. quindi bisogna prenderlo per quello che è ..
prova attoriali, meglio la Blunt che Evans ...

True story di un argomento poco sentito in Italia, negli Usa oltre 80.000 morti per overdose da farmaci oppioidi nel 2022 e non c'è solo il Fentanyl ma tutto un universo di prodotti dai lecca lecca agli spray nasali prescritti per qualunque motivo... Ciò che conta è il business!
Non male, merita una visione.

1) Filmetto di denuncia: chi non ha bisogno d'un rimedio per lenire il dolore, "scagli la prima prima pietra" (incipit del lungometraggio). Le piantagioni più diffuse nella storia dell'umanità sono sempre quelle 5: Papaveracee, vitigni, coca, cannabis, tabacco. C'è chi trova più morale la produzion'endogena di droghe: dopamina, serotonina, ossitocina, (nor-)adrenalina, endorfin'e feniletilamina. De gustibus. A quando un'analisi più vasta dell'argomento oltr'al filone contro Big Pharma forse inaugurato già trent'anni fa da "Il fuggitivo", Davis '93?
2) Yates ha diretto quattro capitoli della saga "Harry Potter" e la trilogia d'"Animali fantastici", stavolta cambia genere e si vede.
3) Chris Evans era più credibile in "Puncture", Kassen brothers 2011, un film girato con un decim'o un centesimo del budget di questo biopic sulla Insys Therapeutics.