pericle il nero (2016)

Un buon noir italiano, che poggia sulle spalle di un bravissimo Scamarcio, capace di rendere molto bene la solitudine e la sofferenza del protagonista. L'outsider Pericle assaporerà anche la "vita normale", che non aveva mai conosciuto. Sceneggiatura abbastanza asciutta equilibrata dalla funzionale regia di Mordini.

non è niente male....bella storia....bravo scamarcio

Racchiuso in un contesto di degenza e miseria, fra personaggi temuti e temibili, prende forma il lavoro della regia di Stefano Mordini, "Pericle il nero".
Il film italiano tratta la storia e tutte le dinamiche legate al personaggio Pericle, interpretato da un maturo e sicuro Scamarcio. La storia allestita da Mordini , il film comunque prende spunto da un'opera letteraria, si basa su un impianto scenico molto particolare, freddo e solitario. Questo è sicuramente uno dei maggiori punti di forza di questo noir "moderno", passateci il termine e il concetto.

"Pericle il nero" ha una serie onesta di pregi, è un film sulla malavita ma anche un riepilogo di dramma circa il personaggio principale. I ritmi e le dinamiche sono lente ma servono per il disegno registico.
Si respira un alone di surrealismo e di smarrimento; il modus operandi di Pericle è eloquente ma molto romanzato; il Cinema sulle forzature e sull'originalità però sa destreggiarsi molto bene.
La visione è sicuramente meritata, è una produzione onesta con tante positività, maggiormente tecniche e con pochi nei. La storia è onesta, non offre però spunti eccezionali. Il consiglio è quello di vedere e restare in superficie, scavando troviamo una storia di enfasi e tristezza ma lo spettatore non è di fronte a nulla di veramente trascendentale.

Il romanzo da cui è tratto non l'ho letto ma il film di Mordini mi è piaciuto.
Discretamente tratteggiato in colori tiepidi, ben diretto e con una discreta prova attoriale al seguito, PERICLE IL NERO riesce a rendersi interessante e coinvolgente, nonostante un ritmo non propriamente fluido e una parte finale un po' edulcorata da quelle che erano le premesse e le caratteristiche iniziali del personaggio di Scamarcio.
Si segue bene e si riesce a instaurare una certa empatia con il protagonista.

Scamarcio è bravo, forse poco espressivo, il film è un pò lento ma godibile.
Non mi sento di dare un voto alto ma appena sopra la suffucienza.
A mio avviso visto una volta poi l'ho si cestina.

non ho letto il libro che dicono sia bellissimo,ma questo film ha la sua cosa migliore nell'interpretazione di un tormentato Scamarcio, in bilico tra rivalsa,redenzione e vendetta.
Trama che è un misto tra Gomorra e Anime nere,ed è anche un filo cervellotica nella seconda parte ,ma ampiamente logica e ben strutturata.
Forse l'ultima mez'ora poteva essere meno cupa e più esplicativa ma nelle mire del regista credo ci fosse la volontà di mantenere questo senso di detto,non detto tipico di associazioni a delinquere di casa nostra..

Un discreto noir con un'ambientazione idonea, piena di tonalità cupe e grigie come l'esitenza di Pericle che "rompe il **** ai nemici", ma non è che gli amici gli riservano un trattamento diverso, non in maniera letterale. E' proprio questa atmosfera rarefatta che il film di Mordini mi ha convinto di più, perché rappresenta un bivio tra una parvenza di vita e la possibilità di farne una propria rompendo i ponti con il passato. Devo dire che non mi è dispiaciuto Scamarcio alle prese con un personaggio particolare, violento ed ingenuo allo stesso tempo. Legato moralmente ad una famiglia restandone comunque ai margini, desideroso di formarne una propria. Un film con un taglio più europeo che italiano.

Ancora una volta, il confronto tra un romanzo (bellissimo, quasi come Gomorra) e la trasposizione cinematografica e' impetuoso. Il film non e' affatto male badate, il punto e' che nonostante la buona regia l'ammiccamento alle fiction e momenti di comicita' involontaria finiscono per trasmettere un senso generale di straniamento, di irrisolto...Scamarcio come sempre se la cava con la sufficienza ma non buca lo schermo, e il personaggio del libro aveva ben altre sfumature...la scena piu' bella e' a Calais mentre Nina Simone intona una personalissima "Wild is The wind" di Bowie...un film che vorrebbe essere decadente ma gira un poco su se stesso. E' piaciuto alla critica, ma "Jeeg Robot" e' ben altra cosa