raigyo (1997)

E' il primo film che vedo di Zeze, e devo dire che mi ha decisamente convinto. Ci ho visto molto Wakamatsu nel suo esplorare il sesso nelle venature più malate, ma si passa dall'uomo dominatore e sodomizzatore del primo, al fallimento della virilità, caratteristica della società giapponese contemporanea che anche registi come Tsukamoto e Miike riflettono nei propri film. I tre personaggi maschili importanti per la vicenda infatti presentano tutti caratteristiche molto negative: il primo è sposato di una donna incinta ma la tradisce continuamente, il secondo aveva avuto dei rapporti adulteri con una collega e l'aveva obbligata ad abortire due volte, il terzo è il marito della protagonista femminile, che non si vede ma che sappiamo averla abbandonata dopo che lei ha contratto una grave malattia.

Il fallimento del maschio diventa del tutto evidente quando la protagonista e il primo dei tre uomini si incontrano e hanno un rapporto in un Love Hotel: innanzitutto lui eiacula subito senza riuscire a soddisfare la donna, poi la umilia dandole dei soldi come fosse una prostituta. E qui lei fa esplodere la sua rabbia e frustrazione verso il genere maschile uccidendolo a coltellate. Anche quando avrà un rapporto col secondo uomo, l'esito sarà uguale: lui viene troppo presto e non può che cadere sconsolato tra le braccia della donna. Ma qui al contrario di prima sarà il maschio che sfogherà la sua frustrazione (e la sua rabbia verso le donne) uccidendola.

Ottimo dramma sperimentale di Zeze travestito da pinku eiga, si rivela bello anche dal punto di vista autoriale, con continui cambiamenti di fotografia (dal blu al rosso). Pecca il finale sin troppo misterioso e criptico.