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Notevole prova documentaristica di MacDonald, tesa, densa ed avvincente, giustamente premiata.
Spielberg ne farà una sorta di completamento (Munich) e il regista, come nel caso del film su Kalus Barbie, si dimostra impegnato riguardo tematiche controverse e delicate.
Pollice su ed incredibile la mole di filmati d'epoca raccolta.
Un giorno a settembre è un documentario su uno degli eventi shock di tutto il secolo precedente. A volte è retorico dire che le cose non furono più le stesse dopo quell'avvenimento, ma questo purtroppo non è stato uno di quei casi e il lavoro di Mcdonald ce lo (ri)mostra in tutta la sua spaventosa realtà. Dalla scelta del contesto, quello olimpico, rimasto escluso fino a quel momento dalle tempeste geopolitiche di allora, dalle toccanti testimonianze dei parenti degli atleti uccisi, dal clima surreale di tutta quella tragica giornata in cui il governo tedesco mostrò tutta la sua impreparazione di fronte ad un evento troppo sorprendente per essere vero, dal ping pong mediatico del "sono tutti vivi" al "sono tutti morti". Due anni dopo l'uscita di questo documentario, un altro giorno a settembre....
Documento completo e approfondito sul triste giorno del 5 settembre 1972;triste,reale,appassionante.Peccato manchi quel "capitolo" successivo tanto avvincente quanto meno famoso,ovvero l'operazione dell'allora ministro di ferro Golda Meir.denominata "operazione collera di dio"(che è tutto dire),ma si sarebbe sconfinati.Su questo chi è interessato può approfondire(anche vedendo "Munich")perchè merita
Olimpiadi di Monaco 1972, 5 settembre. La questione palestinese è ormai sulla bocca di tutti e diventa/risorge come una problematica mondiale e non solo dei due stati coinvolti. Una delle pagine più nere dello sport e dell'intero ventesimo secolo. Ottimo documentario che abbina le vere riprese del tempo alle testimonianze dei coinvolti/personaggi di rilevanza tra cui l'unico terrorista sopravissuto. Un tema/evento studiabile pienamente da questo documentario.
In pochi sanno che Kevin MacDonald,regista scozzese gia’ conosciuto per aver diretto due film interessanti come “L’ultimo re di Scozia” e “Touching the void-La morte sospesa” ,nel 2000 vinse l’Oscar grazie a questo documentario che parla della drammatica giornata del 5 Settembre 1972, quando durante le Olimpiadi di Monaco un commando palestinese, noto come Settembre Nero, penetro’ nel villaggio degli atleti e prese in ostaggio 11 uomini,tutti componenti della squadra israeliana. Il gesto dei terroristi mirava a far conoscere la situazione palestinese in tutto il mondo possibilmente senza spargimento di sangue,purtroppo cio’ fu impossibile da evitare e quella giornata viene ricordata tra le pagine piu’ buie e tragiche della storia delle Olimpiadi. Il documentario scorre in maniera fluida e lucida,emoziona attraverso il ricordo dei parenti delle vittime,induce alla riflessione quando a parlare è Jamal Al Gashey, l’unico terrorista ancora in vita,scampato ai sanguinosi fatti che segnarono la fine di quella giornata ed attualmente nascosto in Africa al fine di non essere oggetto di attentati al pari dei suoi “colleghi” che riuscirono a salvarsi per poi essere perseguiti ed assassinati dal Mossad,il servizio segreto israeliano,come ben rappresentato in “Munich” di Spielberg. L’opera non risparmia immagini crude e di forte impatto visivo e punta l’indice soprattutto nei confronti del Comitato olimpico che decise di continuare ugualmente le gare,ma soprattutto sull’inadeguatezza delle misure di sicurezza, totalmente inadatte a far fronte ad una crisi di questo genere,denotando grande impreparazione tra le forze dell’ordine e un’organizzazione inesistente che contribui’ a far sfociare in un massacro l’epilogo della vicenda.