Giordano Biagio 6 / 10 20/12/2005 08:59:30 » Rispondi Film romanzo che più si avvicina alla modalità narrativa scritta, ottimi risulati scenici ed emotivi. Il film tuttavia sul piano dei contenuti poggia su un clichè troppo usato: la mafia gangsterista come spettacolo. Furbo Leone ma molto bravo tecnicamente, come al solito. Di tematiche etiche e sociali Leone non vuol sentir parlarne a meno che non ci sia odore di sangue e spettacolo. Il demerito di Leone è di aver dato un immagine dell'Italia cinematografica nel mondo cinica e lussuriosa priva di umanità artistica e sofficezza etica.
luca986 21/12/2005 20:10:47 » Rispondi Passi il voto(!) ma l' ultima frase è un colpo al cuore.
Giordano Biagio 21/12/2005 22:39:16 » Rispondi Ripeto sul piano formale è un genio sul piano dei contenuti è troppo assente come soggetto sociale ed etico. Cose che naturalmente si possono precisare meglio con un saggio critico che non escludo di fare prossimamente.
anthony 23/11/2008 21:28:32 » Rispondi Non concordo con te Giordano...anche se rispetto il tuo punto di vista....
Leone è un genio in tutto... visto che i suoi personaggi, anche se muti, trasmettono una valanga di sentimenti, stati d'animo e sensazioni etiche... i loro sguardi ripresi in primo piano sono il loro mondo, la loro vita, l'universo intero, il dolore, la tristezza, la rassegnazione.
Leone è un'enciclopedia monumentale e inarrivabile di lati oscuri e segreti che non smettono mai di rivelarsi e farsi scoprire...un vero e sconfinato scavo psicologico ed emotivo degli animi dell'uomo...
Un' autentica bibbia dell'Uomo.
cash 20/12/2005 10:56:56 » Rispondi mi piange il cuore, sigh sob.
Giordano Biagio 20/12/2005 13:55:46 » Rispondi I piaceri che procura Leone sono estetici e purtroppo anche sadici
cash 24/12/2005 17:49:23 » Rispondi non capisco perchè "purtoppo" riferito al sadico (anzi, non capisco nemmeno il sadico). Il piacere che procura leone è quello di assistere a storie eccellenti girate con un'eleganza e maestria difficilmente riscontrabili altrove. Non mi sembra affatto poco.
Giordano Biagio 26/12/2005 11:13:28 » Rispondi La critica per quanto riguarda i contenuti di questo film mi ricordo che non era unamimemente d'accordo. Si evidenziava un'assenza di modulazioni più interiori dell'animo umano. Per fare una cosa seria e non telegrafica come questi nostri scritti occorrerebbe fare uno studio sui principali commenti critici dell'epoca e commentarli alla luce delle nostre valutazioni, la ricchezza di giudizio di questo sito ne gioverebbe. Saluti
thohà 20/12/2005 12:16:05 » Rispondi ...Biagio...però hai dato 10 a 'Passo a due'... Che tristezza!
Giordano Biagio 20/12/2005 13:57:00 » Rispondi La tristezza fà riflettere e procura interessi intellettuali
Piergio 20/12/2005 14:32:49 » Rispondi per me è giusto che ogniuno metta il voto che vuole certo che però mettere6 a questo e 10 a passo a 2 ......accidenti biagio inizi a perdere colpi ,peccato perchè a quanto letto nei precedenti commenti di cinema ne capisci parecchio
Giordano Biagio 20/12/2005 17:05:46 » Rispondi Non basta intendersene di cinema occorre mettersi in gioco cioè far cadere le maschere delle convenzioni critiche professionali e aprire discorsi più autentici che a volte sono anche dolorosi perché svelano le parti limite del nostro sapere
cash 24/12/2005 17:51:37 » Rispondi Questo si chiama complicarsi la vita. la questione "dolorosa" sarebbe che il film incriminato è indegno perchè si limita a narrare una storia nel modo migliore possibile?
Giordano Biagio 26/12/2005 11:19:04 » Rispondi La vita si complica quando usiamo schematismi interpretativi che non riassumono correttamente le cose di cui è composta la realtà. Questo vale anche per i films. Saluti
Crimson 20/12/2005 14:41:45 » Rispondi Forse per la prima volta non sono d'accordo con lei sulla valutazione del film. Lei non crede di aver trovato in Noodles traccia di etica? come ha giustamente sottolineato dal punto di vista estetico è un capolavoro; ma a mio avviso ci sono tematiche etiche anche profonde. E' un film che suscita emozioni forti come dice lei, ma al tempo stesso grosse riflessioni, non crede? l'umanità non passa solo tramite le vicende "buone". Allora anch'io posso dire che i film "buoni" senza sangue sfruttano dei clichè troppo usati per far presa sul senso morale dello spettatore e indurlo a pensare, a volte superficialmente, "questo è il senso dell'etica"
Giordano Biagio 20/12/2005 17:01:04 » Rispondi Io ho dato a Cesare quel che è di Cesare ho detto che come al solito Leone è stato bravissimo tecnicamente e aggiungo anche che è stato un uomo di intelligenza straordinaria dal punto di vista della creatività artistica, detto questo, siccome il voto cinematografico non è un voto scolastico nè politico nè solo tecnico ma soggettivo perché legato alle infinità di varianti culturali ed estetiche di cui è composto il patrimonio artistico dell'umanità (compreso africani e islamici), varianti che fanno si che il cinema non appartenga solo ai critici nè solo ai produttori ma anche agli zulù se fanno parte del pubblico non si può allora definire qualcosa di puramente artistico con delle convenzioni abitudinarie legate ai numeri della valutazione. Do sei a questo film perché manca secondo la mia esclusiva angolazione culturale di un soggetto più vero slegato dallo spaccato sociale della malavita che ha fatto la fortuna facile di tanti films. Per etica intendo il coraggio che i registi italiani morti di fame hanno di descrivere soggetti della realtà senza la ricerca dello spettacolo, vedi a proposito i festival minori del cinema italiano quali il Missing di Genova e Savona (dove ha vinto "Tu devi essere il lupo" di Moroni). Il mio sei è ampiamente motivato con queste righe e le precedenti ed è quello che conta, motivare con stile e argomenti culturali i voti soprattutto quelli che sono controcorrente. Per quanto riguarda la sua domanda sul film penso si che ci siano aspetti etici ma tutto rimane sullo sfondo di una fortissima estetica narrativa tecnicamente ben studiata per procurare emozioni, a volte si è talmente innamorati della bella scrittura visiva che ci si dimentica di dire la verità tutta. E se la verità si riesce a dirla meglio con la prosaicità e nuove forme di realismo?
Crimson 20/12/2005 20:59:56 » Rispondi Il mio intervento non era affatto sul voto, a me non interessa il voto, anzi intendevo sottolinearlo ma poi ho ritenuto che fosse superfluo. Volevo solo sapere se lei ha trovato spunti etici nella figura di Noodles, lontani dalla raffinatezza estetica del film. Tutto qua. Capisco il suo punto di vista riguardo questo aspetto, anche se non lo condivido perchè a parer mio l'estetica narrativa a cui allude è l'aspetto superficiale del film, e non esaustivo. Credo che la vicenda sia in funzione di alcune riflessioni più o meno nascoste, fruibili in un crescendo fino al finale, per l'esattezza nel contesto della villa del senatore, in cui secondo la mia semplice visione interpretativa ho trovato Max e Noodles come uomini, e non più gangster, che fanno un sunto sulla loro esistenza e il senso del loro legame interpersonale che hanno portato avanti per moltissimi anni. Lì, personalmente, ho trovato un uomo di estremo fascino morale. L'altro discorso che facevo e che è collegato a questa mia riflessione è che secondo me non è sempre vero che quella che lei chiama "ricerca dello spettacolo" sia indice a priori di un tentativo di facile "realismo" per far presa sullo spettatore. Questo film ne è la dimostrazione: non è solo un gangster movie, nasconde a parer mio dei risvolti umani anche al di sotto delle vicende legate strettamente all'attività criminale che i protagonisti svolgono in superficie. Ovviamente non tutti vedono un film allo stesso modo, è sacrosanto, ed è un bene confrontarsi in questi termini.
Giordano Biagio 21/12/2005 13:08:00 » Rispondi Quello che lei dice è interessante e importante il mio rammarico riguarda altro, come mai un genio come Leone non si sia cimentato umilmente in opere a rischio botteghino come ha fatto più volte Pasolini? Possibile che non avesse in mente opere più direttamente collegate al presente di oggi con tutti i suoi problemi e bellezze? Spero di sbagliarmi. Saluti.
cash 24/12/2005 18:00:40 » Rispondi ma perchè avrebbe dovuto farlo se non era sua intenzione? Diresti che il teatro di un goldoni (più mirato ad un'nalisi della borghesia nascente tutta italiana) sia meno autorevole di quello di un ibsen, sicuramente più universale? perchè non giudichi un film in base a quelle che sono le sue prerogative, invece di utilizzare un punto di vista deviante?
Giordano Biagio 26/12/2005 11:26:29 » Rispondi Capisco quel che vuol dire ma come pubblico e non come critico non posso fare a meno di notare in tutti i film di Leone una carenza vistosa di modulazioni interiori dell'animo umano forse è una carenza culturale di Sergio Leone. Saluti
Kesson 21/12/2005 11:34:05 » Rispondi Amesso che questo Capolavoro ne sia privo, un film ha davvero bisogno di trattare tematiche etiche e sociali? La mia risposta é un no. E la premessa era d'obbligo, perché non trovare una "morale" un etica sociale a questo film é davvero ardua. Giordano parla di "cliché gangsteriani", io vedo semplicemente l'essenza della vita in questo film, la vita vera, quella vissuta. Le sensazioni che questo Capolavoro lascia sono reali, diventano proprie, diventano vive, vissute. Si parla di amicizia, di onore, di tradimenti, di amore, di vita e di morte. Questa é la vita. Leone analizza queste tematiche attraverso le 3 fasi della vita, l'adolescenza, la maturità, la vecchiaia. Scandisce i tempi in modo unico, non convenzionale, fa sorridere, fa venire la pelle d'oca, fa commuovere, assesta duri pugni nello stomaco. Unico e indelebile questo film, non solo per la sua perfezione tecnica, non solo per le indimenticabili musiche "morriconiane", questo é un film che si ricorda per le sensazioni, uniche, che lascia.
Giordano Biagio 21/12/2005 13:21:11 » Rispondi D'accordo ci sono nel film pur nella criminalità anche aspetti umani ed etici ma mi chiedo perché i film di Leone hanno sempre al centro soggetti così direttamente collegati alla morte, i suoi western sono belli ma troppo sadici, il colosso di rodi è pieno di morti, c'era una volta in america è pieno di morti, forse anche noi siamo fatti male se ci piacciono queste cose perché allora non sottoporre a critica la nostra natura e cercare godimenti in altre forme di estetica, può darsi che cercando con pazienza nel patrimonio umano della cultura cinematografica si possa trovare qualcosa di artistico che ci piace senza morti e violenze. Saluti
cash 24/12/2005 17:56:34 » Rispondi "Do sei a questo film perché manca secondo la mia esclusiva angolazione culturale di un soggetto più vero slegato dallo spaccato sociale della malavita che ha fatto la fortuna facile di tanti films".
ma se gli intenti di leone non sono affatto quelli, non c'è mica da stupirsi se quest'aspetto è manchevole... Eppure ti diletti di semiotica, se non sbaglio; un buon semiologo non deve a tutti i costi avvalorare tesi che semplicemente non esistono, ne' tantomeno notare che un dato regista non tratta in maniera adeguata un tema sapendo perfettamente che è del tutto alieno da quello stesso tema di cui si critica l'insussistenza. Sarebbe come dire che "ichi the killer" sia un film yakuza non riuscito perchè il rapporto tra "sensei" e maestro non è sviluppato. ma non è un problema del film, è un problema del critico che sbaglia approccio...
Giordano Biagio 26/12/2005 11:33:18 » Rispondi Ripeto, come pubblico e non come critico trovo questo film ricchissimo sul piano del linguaggio cinematografico e carente sul piano dell'espressione del moto umano nelle circostanze filmiche che Leone predilige. Se vuole possiamo fare per il sito un lavoro critico più profondo e storicamente preciso nonchè intellettualmente sereno. Saluti