Kater 8 / 10 19/06/2008 13:33:39 » Rispondi Difficile spiegare perchè ma questo film non mi ha convinto sino in fondo. Per quanto sia splendida e sontuosa la fotografia, bellissima la regia, azzeccatissima la colonna sonora e da antologia alcuni momenti - la rappresentazione della morte dei "nemici", l'arrivo della "corrente" - ho la sensazione che Sorrentino sia stia eccessivamente votando all'estetica e che qui abbia già cominciato ad esagerare. Non mi aspettavo certo una narrazione tradizionale perchè conosco il suo stile ma la ricerca della scena illuminata alla perfezione e trattata come una sorta di quadro frena il ritmo della storia. Personalmente ho sempre trovato delle similitudini tra il cinema di Greenaway e quello di Sorrentino dal punto di vista estetico. La ricerca della simmetria, di alcune particolari cromie, l'amore per i momenti surreali, le immagini che possono vivere a se stanti tanto sono belle e perfette. Forse per questo (e forse sbagliando) vedo in S. un pò lo stesso dannoso percorso dove, ad un certo punto, questa ricerca del bello prevale sul film, sul suo contenuto, e si perde il senso di fare cinema.
Questa rimane un'opera affascinante ma ci vedo i segni della decadenza e prediligo i lavori precedenti.
VincentVega1 20/06/2008 13:28:53 » Rispondi sono d'accordo con te, credo che un film bello come le conseguenze dell'amore non lo ripeterà mai più.
Enzo001 09/11/2008 19:57:22 » Rispondi in verità considero pregio ciò che tu hai inteso come difetto; sorrentino lascia parlare le immagini, e così deve essere.
Kater 12/11/2008 01:08:42 » Rispondi Infatti non sarebbe assolutamente un difetto se il fascino dell'immagine non rischiasse di sovverchiare il contenuto.
Kater 24/06/2008 17:09:06 » Rispondi Escluso Arturo chiaramente e anche Vincent una volta tanto.
HATEBREEDER 19/06/2008 13:57:49 » Rispondi Semplice: è perchè da quando hai capito che avevo ragione io, i mafiosi in parlamento non ti sembano più un problema così grosso, e hai invece cominciato a riempire dei palloncini con dell'acido muriatico per andare poi a giocare con i bambini nei campi rom.
gerardo 19/06/2008 14:04:25 » Rispondi Mah!... A me sembra un bene questo connubio forma-contenuto, che fa di Sorrentino uno dei migliori registi italiani, oggi. L'estetica, poi, credo sia stata sempre un suo obiettivo che ha arricchito la narrazione, piuttosto che sminuirla. Considerando anche il vizio tutto italiano di fare fiction o pessima televisione anziché del buon cinema, io nella ricerca formale e stilistica di Sorrentino ci vedo solo un pregio. Baci e abbracci.
K.S.T.D.E.D. 19/06/2008 14:39:14 » Rispondi Nu. Picchè? Il soggetto questa volta era diverso da tutti gli altri, nel senso che si prestava molto più ad un documentario che ad una narrazione romanzata come le precedenti pellicole di S.. Nei limiti imposti dal soggetto, lui ha romanzato quanto poteva, fin troppo(vabbè che poi ad annozero sembrava terrorizzato), portando, allo stesso tempo, ad un livello(e che livello) ancor più alto la parte estetica. Diciamo che proprio per il soggetto il film non poteva che discostarsi in gran parte dal resto della filmografia. Sguardi teneri, Baci e Abbracci e tanto amore.
julian 03/01/2009 00:57:54 » Rispondi Parole sante. Amen.
cash 20/06/2008 02:19:41 » Rispondi Kat, c'hai il cervello fermo al rosso da un quarto d'ora, ecchec*****.
arturo 19/06/2008 14:12:04 » Rispondi concordo in pieno, e non avrei saputo dirlo meglio: il film è visivamente splendido e ha momenti - appunto, momenti - indimenticabili. Ma anche qui, come altrove nel cinema di Sorrentino, l'approccio estetico prevale sulla narrazione, confondendo il significato e soffocando l'emozione più immediata e meno intellettualistica. Benché sia felicissimo che il film abbia vinto un premio a Cannes, continuo a chiedermi cosa ne possano aver capito i giurati internazionali. Sorrentino è un grande incantatore, su questo non ci piove.