Ricordoti brevemente che il Giappone che tanto ami è sempre stata una nazione ideologicamente ed ontologicamente caratterizzata da costumi, tradizioni, mentalità e strutturazioni rigidamente gerarchiche prettamente riconducibili a posizioni di destra estrema : il sacrificio, l'obbedienza cieca al superiore di grado, il culto degli anziani, lo spirito battagliero, lo sprezzo del dolore e della morte, il profondo senso dell'onore bushidico, la marzialità dei riti quotidiani e delle geometriche pratiche cerimoniali, l'odio ed il disprezzo inalienabile per il nemico, etc. etc. PORCO ROSSO, nonostante un'apparente trama anti-regime, è anch'esso intimamente fascista, aggettivo da intendere nell'accezione più ampia ed onnicomprensiva. Questo non credo sia un male, beninteso!
P.S.: Più precisione circostanziata la prossima volta, mi raccomando Falù ;-)
faluggi 05/12/2010 14:00:06 » Rispondi E che devo rispondere, hai detto tutto tu!
Bathory 15/01/2011 20:49:24 » Rispondi Il Giappone sarà anche tutte quelle cose che dici tu...ma Miyazaki, e le sue opere lo dimostrano, è tutto il contrario di ciò che hai scritto, quindi la lezioncina di storia te la potevi pure risparmiare
Pierre Bezuchov 05/02/2011 14:18:27 » Rispondi Tutto quello a cui ti riferisci è più o meno corretto se si prende in esame un particolare periodo storico, dalla restaurazione imperiale al dopoguerra atomico.
Per tutto il resto della storia giapponese assistiamo invece all'influenza di un enorme bagaglio culturale derivato dalla tradizione shintoista e influenzato dal buddhismo. Defeinire 'fascismo' il bushido mi sembra ridicolo.
Proprio dalle radici primitive dei kami e dell'opposizione dualista Miyazaki trae maggiore spunto per i suoi capolavori. Non a caso il tema del doppio e i rituali mistici sono due delle colonne portanti delle sue opere, insieme al rapporto strettissimo e insieme ben definito con la natura.
Spero che tutti questi pregiudizi e superficialità vengano superati un giorno...
LukeMC67 16/01/2011 11:32:57 » Rispondi L'osservazione di Kommando è più che pertinente. Resta da capire (e io non ho affatto le conoscenze necessarie per farlo) quanto e in che modo sia cambiata quella cultura dopo gli shock delle bombe atomiche nella 2^Guerra Mondiale con i conseguenti anni di democrazia (peraltro malata in maniera molto simile ai mali di casa nostra, per quel poco che ne sappiamo qui in Occidente... un caso?). Onestamente, però, noi dovremmo valutare l'opera di UN maestro giapponese che ha le SUE opinioni e che ha maturato una SUA filosofia di vita... e questo, credo, lo possiamo fare soltanto interrogando la nostra sensibilità nel vedere le sue opere. Che ne pensi, Kommando?
KOMMANDOARDITI 06/02/2011 01:02:36 » Rispondi Scusa il ritardo ma ho letto soltanto adesso. Su quello che hai scritto non ho da aggiungere nulla poichè è anche ciò che penso anch'io. In quello che ho detto a Faluggi non c'era alcun giudizio morale personale, ho soltanto esposto i punti cardine tradizionali della cultura nipponica. E' chiaro poi che ogni artista ed autore maturi la propria peculiare forma mentis ma bisogna tener conto sempre dell'humus nel quale il tutto si evolve. Per farti un esempio ti cito il caso del "fenomeno" Michael Moore, un regista che ho sin dall'inizio apprezzato ben poco (e non per lo stile). Secondo me la sua critica anti-istituzionale ai poteri forti statunitensi non è tanto ficcante e lungimirante quanto lo potrebbe essere quella fatta da un non americano; questo perchè, sempre seconde me, lui ha una visione molto ristretta e limitata di quello che accade e si sviluppa nel suo Paese: Moore non potrà mai essere un serio anti-americano perchè americano lo è sin nel midollo (non solo nel modo di vestire, mangiare, ciancicare le frasi e sbruffoneggiare ma anche nella maniera in cui si pone al suo interlocutore, nella maniera in cui conduce le sue crociate, etc.) Ed il più grande rammarico è quello che sia riuscito a farsi copiare anche da noi italiani, assurgendo a vero maestro da cui prendere lezioni.
A questo punto preferisco un Giuseppe Ferrara, che col suo artigianale e parzialissimo istant-movie FACCIA DI SPIA (1975) era riuscito a sintetizzare l'intero paradigma mooriano con ben 30 anni di anticipo.
Perdona il volo pindarico ma era adattissimo all'occasione ;-)
Bathory 21/04/2011 19:29:16 » Rispondi Il volo pindarico non c'entra assolutamente nulla, la triste verità è che non sai rispondere alle più che pertinenti parole di Pierre e (come si dice a Roma) hai cercato di buttarla in caciara...
p.s. cambia nick
faluggi 22/04/2011 16:00:51 » Rispondi Bathory ma te sei talebano, cosa ne vuoi capire
KOMMANDOARDITI 22/04/2011 00:37:21 » Rispondi Ho risposto pertinentemente alla domanda di Luke in maniera più che esaustiva. Non mi sembra che ci sia nulla da sottolineare od approfondire. Se hai qualche curiosità da domandare fallo pure, sarò ben lieto di concederle udienza, Santo Padre pseudo-blackmetaller.
Beh sì, direi parecchi... Il film è pieno di errori, non solo grammaticali e geografici ma legati anche al periodo storico. Ma è Miyazaki, quindi CAPOLAVORO lo stesso, e chissenefrega!
KOMMANDOARDITI 05/12/2010 13:03:17 » Rispondi Saresti pregato di rispondere anche al sottoscritto, a meno che tu non voglia che venga a trovarti da oggi in poi su ogni tuo singolo commento.
Uomo avvisato, mezzo ammazzato. Non lo ripeto più ;-)
WildHorse 12/08/2011 01:40:47 » Rispondi Ma tu sai mettere solo 1 e 10?
faluggi 12/08/2011 19:30:48 » Rispondi Beh viene più facile mettere 10 ai capolavori e 1 alle ******, capisci?