Recensione batman regia di Tim Burton USA 1989
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Recensione batman (1989)

Voto Visitatori:   8,03 / 10 (277 voti)8,03Grafico
Voto Recensore:   10,00 / 10  10,00
Miglior scenografia
VINCITORE DI 1 PREMIO OSCAR:
Miglior scenografia
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locandina del film BATMAN

Immagine tratta dal film BATMAN

Immagine tratta dal film BATMAN

Immagine tratta dal film BATMAN

Immagine tratta dal film BATMAN

Immagine tratta dal film BATMAN
 

Per la trasposizione cinematografica del personaggio più dark della storia del fumetto, ci voleva il regista più dark del cinema, Tim Burton.

Il film di Burton ha un inizio dal sapore epico che da il via alla pellicola in maniera accattivante grazie alla bellissima theme di Danny Elfman, il tutto trova la sua massima espressione nei fotogrammi finali dei titoli di apertura del film, dove abbiamo lo stemma di Batman che invade tutto lo schermo e la musica di Elfman che sfocia nella sua cadenza finale.

Così vediamo Gotham City, città che ricorda molto la vecchia Brooklyn anni '40. Città malfamata e dalle atmosfere cupe, che pullula di criminali senza scrupoli capaci di assalire e rapinare anche coppie tranquille con bambini. Gotham, nella sua realizzazione, richiama molto i classici paesaggi burtoniani, paesaggi che hanno sempre un qualcosa di mistico e di malinconico. E tra i fumi della città ecco che spunta l'eroe dal volto coperto, il paladino della legge, il cavaliere oscuro: Batman.

La trama del film è la seguente.
Gotham City, culla della criminalità e della corruzione, è tenuta sotto scacco dal boss malavitoso Carl Grissom (Jack Palance). La popolazione vive ogni giorno nel terrore e nella disperazione, fino alla comparsa di un eroe che per giustizia o per vendetta giura di lottare fino alla fine contro il crimine, Batman. Durante uno scontro con la polizia, il braccio destro del boss Jack Napier (Jack Nicholson), a causa di una colluttazione proprio con Batman, finisce in una cisterna di acido, che gli sfigurerà il volto fino a farlo sembrare eternamente ghignante. Colpito dalla pazzia e annebbiato dalla sua sete di potere, Jack Napier diventerà il malvagio Joker, criminale disposto a tutto pur di trasformare Gotham in un inferno da girone dantesco.

Il personaggio di Batman nel corso degli anni ha avuto una trasformazione radicale, da eroe misterioso e tenebroso a personaggio ironico negli anni '60. Burton con il suo film riesce a ridare all'Uomo pipistrello il suo aspetto originale, grazie anche a Michael Keaton che, nonostante le critiche ricevute, riuscì a dare il giusto tono a Batman, facendolo diventare l'eroe che oggi tutti apprezziamo.

Ciò che mette in risalto la pellicola è il dualismo che c'è tra Bruce Wayne e Batman, che pur essendo la stessa persona, sono totalmente diversi nel modo di agire e nel modo di porsi di fronte ai pericoli.
Bruce è un uomo d'affari impegnato, circondato dai suoi amici (di facciata, ma comunque numerosi) e dal suo maggiordomo Alfred (Michael Gough), che riveste un ruolo fondamentale nella vita di Bruce Wayne. Infatti, non è solo il suo domestico e unico conoscitore della sua identità da giustiziere, ma anche suo consigliere e amico, che in passato ricoprì anche il ruolo di genitore, dopo la brutale scomparsa (per mano di un giovanissimo Napier) del padre e della madre di Bruce. In questo contesto, Wayne inizia anche una relazione con la bellissima Vicky Vale (Kim Basinger), una reporter arrivata a Gotham, ossessionata dalla misteriosa figura dell'Uomo pipistrello.
Batman, invece, è il lato oscuro della vita di Bruce, (come detto in precedenza) è il suo contrario. Cavaliere solitario che lotta per cause quasi sconosciute, è per giustizia? Per vendetta? Per giustizia perché, stufo della criminalità di Gotham e per la totale impotenza della polizia locale, nonostante sia guidata dal bravo ispettore Gordon (Pat Hingle); per vendetta nei confronti di quei criminali che lo hanno strappato in tenerissima età alla sua famiglia. Ciò che Burton ci concede è il libero pensiero sulle vicende che hanno portato Bruce Wayne a diventare Batman.

Altro personaggio importantissimo della pellicola di Burton è Jack Napier, ovvero Joker. Interpretato da un Jack Nicholson in gran forma, Jack Napier è il braccio destro del boss Carl Grissom. Nonostante l'apparente fedeltà, Jack Napier non solo instaura una relazione con la moglie di Grissom, ma non aspetta altro che la caduta del boss, per poter prendere lui il suo posto e diventare così il padrone di Gotham. Dopo la sua "trasformazione" in Joker, gli aspetti che forse all'inizio si ignoravano (ma che un occhio attento difficilmente si faceva sfuggire), vengono a galla. Mentalmente instabile e sadico omicida, Joker fa riaffiorare il lato più ignobile e malvagio della figura di Jack Napier, che di certo già di suo non è un santo. Questo crea irrimediabilmente quasi lo stesso tipo di dualismo che c'è tra Bruce e Batman, Joker è la malvagità pura, ironico non per essere deriso, ma per deridere lui stesso. La sua risata risuonerà in molte scene del film, dalla sua prima apparizione, fino allo scontro finale contro Batman. Il desiderio di potere e quella malvagità insana, portata sul grande schermo da un grandissimo Nicholson, faranno diventare Joker come uno dei Villain più cattivi della storia del cinema (esattamente al 44esimo posto della famosa classifica "AFI's 100 Years... 100 Heroes and Villains" scelti dalla American Film Institute).

Il film "Batman" nel 1990 vinse l'oscar come miglior scenografia, Academy Award dato a Anton Furst (che solo un anno dopo si toglierà la vita) e Peter Young. Gotham City rappresenta quasi il vero cuore del film di Burton, città malfamata che richiama le vecchie location dei film anni '30/40, ed è proprio qui che vediamo la geniale creatività del duo Furst/Young, che riesce (senza l'ausilio del computer) a creare una metropoli in forte degrado, rappresentante al meglio la visione di gelida e cattiva metropoli, che voleva Burton. Altro elemento importantissimo nel design, è la Batmobile creata sul modello di una Chevrolet armata con mitragliatrici laterali. I palazzi e i monumenti, vennero realizzati solamente visionando delle fotografie e dei dipinti. Lavoro artigianale con risultati eccellenti, facendo diventare la scenografia un aspetto fondamentale del film.

"Batman", al contrario dei suoi precedenti, è un film che procede a ritmo incalzante, tensione e suspense sono sempre presenti nelle varie scene di lotta, dalla prima sul grattacielo fino all'ultima sul tetto della chiesa. L'elemento ironico viene lasciato solo al Joker per questioni di copione, senza intaccare minimamente la figura di Batman, che ci appare misteriosa ed intrigante come non mai. Negli anni '80 una figura come quella del Cavaliere Oscuro, eroe senza poteri ma dalle infinite risorse, è un punto chiave legato sia agli aspetti cinematografici (In anni in cui i supereroi con i poteri invadevano ogni forma di media d'intrattenimento),sia a quelli sociologici, in un decennio (quello degli anni '80) pieno di cambiamenti sia negli Stati Uniti che nelle altre parti del mondo.
Un eroe come Batman rappresenta l'anti SUPEREROE per eccellenza, senza l'ausilio di grandi poteri, l'Uomo pipistrello è in grado di combattere il crimine e di proteggere la gente che ama.

"Batman" rappresenta una svolta nel campo dei film dedicati agli eroi, non ha cloni e non ha eguali, il film di Tim Burton è stilisticamente perfetto, una pellicola perfetta in ogni suo aspetto, dalla regia alla recitazione, con una sceneggiatura che non ha pecche e che può vantare frasi storiche (come quella pronunciata da Napier/Joker "Dimmi una cosa, amico mio. Hai mai danzato col Diavolo nel pallido plenilunio?"), scenografie da premio Oscar (appunto).

La regia, incredibilmente realistica, riesce a catturare e ad intrattenere come poche pellicole riescono a fare, senza ridurre il tutto al solo aspetto che accomuna quasi tutti i Main Stream, ma ampliando il discorso con aspetti più profondi, dal carattere filosofico e (come detto prima) sociologico. "Batman" di Tim Burton è un film che ha fatto scuola e che continua (nonostante l'età) a far battere i cuori di milioni e milioni di fan, il tempo sembra non passare mai per quello che viene considerato uno dei capolavori della filmografia di Burton, regista importante nel panorama della settima arte.

Sicuramente per importanza e per realizzazione, rimane ancora questo il film più bello e avvincente dedicato alla figura del Cavaliere Oscuro.

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Recensione a cura di HollywoodUndead - aggiornata al 12/04/2012 18.05.00

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