allucinazione perversa regia di Adrian Lyne USA 1990
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allucinazione perversa (1990)

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locandina del film ALLUCINAZIONE PERVERSA

Titolo Originale: JACOB'S LADDER

RegiaAdrian Lyne

InterpretiTim Robbins, Elizabeth Peña, Danny Aiello, Matt Craven, Pruitt Taylor Vince

Durata: h 1.47
NazionalitàUSA 1990
Generedrammatico
Al cinema nel Marzo 1990

•  Altri film di Adrian Lyne

Trama del film Allucinazione perversa

Nella guerra del Vietnam, durante un combattimento nella giungla, alcuni marines, fra i quali il caporale Jacob Singer, si agitano freneticamente come ossessi, finché Jacob viene gravemente ferito nell'addome con un colpo di baionetta. Trasportato in ospedale per essere operato, è tormentato da continue allucinazioni, popolate da creature mostruose o riguardanti terribili scene di guerra. Jacob cerca disperatamente una spiegazione razionale alle sue allucinazioni, perciò tenta di scoprire che cosa in realtà sia stato fatto ai suoi compagni nel Vietnam...

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Voto Visitatori:   7,91 / 10 (122 voti)7,91Grafico
Voto Recensore:   7,50 / 10  7,50
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Voti e commenti su Allucinazione perversa, 122 opinioni inserite

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stratoZ  @  02/01/2024 21:18:36
   8½ / 10
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER


Credo non ci sia neanche bisogno di specificare che questo è di gran lunga il miglior film di Lyne e che effettivamente possiamo parlare di una “pecora nera” nella sua filmografia fatta di stili e argomenti totalmente agli antipodi da questa concezione di cinema. eppure, se “Jacob’s Ladder” rimane un caso isolato nella filmografia dell’autore, di sicuro ha una funzione ben più specifica all’interno della concezione del genere prendendo spunto dalla New hollywood e i suoi film antimiilitaristi riguardanti le sindromi post traumatiche dei reduci, certe volte con riferimenti anche espliciti, guardare l’intro in Vietman che potrebbe essere tranquillamente una scena tagliata di Apocalypse Now, ma allo stesso tempo anticipando quello che sarà un tipo di thriller molto in voga negli anni 90’ basato su dei racconti che sfruttano la narrazione soggettiva e i plot twist per indagare la mente dei personaggi.

Dalle varie linee temporali, il film inizialmente non da molti punti di riferimento, prendendo lo spettatore alla sprovvista, con quel mixaggio tra realtà e finzione che ci trasporta nel mondo allucinato di Jacob, con una rappresentazione di New York degradata e oscura, già la scena nella metro è incredibile al riguardo, ci trasporta subito nella nera psiche del protagonista, con le sue visioni horrorifiche e gli eventi che sembrano alternarsi continuamente, la regia di Lyne procede spedita e regala allo spettatore diverse sequenze di valore, senza mai strafare, rinunciando alla melensità e alla patina che solitamente caratterizza il suo cinema e concentrandosi nel rendere questo incubo il più allucinato possibile, la seconda parte se vogliamo con tutta l’investigazione al riguardo di questi eventi successi in Vietnam di cui i personaggi non hanno alcun ricordo aumenta la dose di paranoia, accresce esponenzialmente l’inquietudine trasmessa da quelle forze oscure ed ineluttabili che tormentano il protagonista e cercano l’insabbiamento, questa è la metaforica rappresentazione di Lyne di un’istituzione militare animalesca e oscurantista, dopo questi presunti esperimenti sui soldati per aumentare la loro rabbia e portarli ai più barbari istinti primordiali.

E poi c’è la scena del fatiscente ospedale psichiatrico, che colpisce diretta negli incubi più nascosti di ogni spettatore, un momento semplicemente straordinario per inquietudine, terrore, paranoia e componente allucinatoria, il protagonista, così come lo spettatore, si ritrova in una voragine senza via d’uscita, che potrebbe rappresentare sia la guerra che la psiche stessa dopo questi eventi traumatici, trovando liberazione soltanto, una volta rassegnato, con la morte.

Dalla componente visiva estremamente oscura, Lyne regala un film nero come la pece, girato prettamente in penombra con una messa in scena dal fascino fatiscente e man mano sempre più lisergico, giocando tanto oltre che con una regia ispiratissima nei suoi deliri, anche con un sonoro straordinario che regala una totale immersione nelle sensazioni e nel disorientamento del protagonista, tra l’altro, c’è da dire, un Tim Robbins in formissima.

Purtroppo Lyne non toccherà mai più queste vette, anzi a mio parere dopo, cadrà parecchio in basso, ma questo film è una perla assoluta.

Invia una mail all'autore del commento Schuldiner  @  06/02/2023 21:03:36
   6 / 10
L'inizio è stato molto interessante, come tutti i "viaggi" di Tim Robbins, portando lo spettatore ad uno stato di totale confusione. Sinceramente mi aspettavo un finale migliore.

daaani  @  30/11/2018 02:14:45
   7½ / 10
Film consigliato da un forumino, grazie!
Mi ha emozionata e colpita, un meraviglioso viaggio nelle mente umana.

BenRichard  @  30/03/2018 06:57:09
   6½ / 10
Un film che mischia vari generi, molto thriller psicologico, un pò horror con una trama di base drammatica. Diretto da Adrian Lyne (9 settimane e mezzo, Lolita del 1997, L'amore infedele e altri parecchio conosciuti) e sceneggiato da Bruce Joel Rubin (famoso soprattutto per aver creato la sceneggiatura di "Ghost").
Devo ammettere che il film non mi ha fatto impazzire, è vero che l'idea è molto originale, considerando soprattutto che il film è del 1990, sono passati quasi 30 anni ed è invecchiato piuttosto bene. Si dice anche la serie videoludica di "Silent Hill" abbia preso molta ispirazione da questo film, e in effetti lo si nota specialmente in una determinata scena...Infatti per questi motivi lo premio dandoli un voto più che sufficiente senza alcun dubbio. Però l'ho trovato veramente troppo confusionario per quello che alla fine vuole significare...non è decisamente adatto a tutti sia per la questione che non si capisce praticamente nulla almeno fino al finale, e poi perchè la storia che racconta è trattata con una certa complessità non intuibile da tutti ad una prima visione. Ho dovuto informarmi per comprenderlo meglio e allora si che molti passaggi hanno preso di significato. Diciamo che per imbattersi in questo film sarebbe meglio conoscere la Bibbia, almeno un pò..altrimenti c'è il rischio che vi possa sembrare che sia fatto tutto un pò così a caso, e invece non è assolutamente così.
A me piacciono molto i thriller psicologici, però è un genere in cui ho un mio limite, questo per i miei gusti è decisamente esagerato, ne ho riscontrato una certa difficoltà di coinvolgimento, un pò da mal di testa per intenderci...

antoeboli  @  24/05/2016 18:10:25
   6 / 10
Film piatto , che vuole legare al filone di quel genere che era in voga negli anni 70-80, con la tematica del soldato reduce dal Vietnam , in stile Rambo o Taxi driver , che torna con i soliti problemi mentali .
Però lo fa attraverso una sceneggiatura piatta che decolla nel momento in cui termina tutto .I personaggi sono poco caratterizzati e i tempi registici a volte fanno addormentare . Almeno nella prima ora succede davvero poco e niente .
Tim Robbins nella parte del protagonista è bravino , ma lo abbiamo visto in occasioni migliori , e la regia di A.Lyne , non sembra tutto sto granchè , con qualche scena di azione girata li per li , che sembra non ci si capisca nulla .
Un finale chep oi tende a far comprendere ancor di più quanto questa pellicola sia solo utile a una singola visione da parte dello spettatore .
Film che all'epoca molti videro probabilmente per la presenza di Culkin in quello che è un 2-3 scene di un paio di secondi , ma si sa che quell 'attore aveva un periodo florido in quelli anni .
Infine da notare come già a quel tempo piaceva alle edizioni italiane smembrare il nome originale per piazzarli un titolo al film che risultasse brutto da sentire , di cui anche allucinazione perversa non sembra farne a meno .

totty  @  19/09/2015 21:03:46
   8½ / 10
Forse il voto è esagerato, ma il film è un capolavoro del thriller psicologico che ha preceduto il sesto senso per molte cose, sopratutto nel finale

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E nelle tematiche, ovvero le allucinazioni.
Ah, il titolo italiano, come da tradizione, fa cahà (in dialetto livornese).

topsecret  @  19/09/2015 16:42:40
   6½ / 10
Ha un finale che personalmente soddisfa poco ma non si può negare che nel complesso il film di Lyne è una visione sufficientemente interessante, anche se si incanala verso tematiche già sperimentate.
Una cosa che mi ha colpito parecchio è l'inquietante location, a volte sembrava di stare in un videogioco tipo Silent Hill (3) e chissà se gli sviluppatori del software non abbiano tratto qualche ispirazione da questo film. Il ritmo all'inizio non è dei più fluidi ma in corso d'opera acquisisce più dinamismo cercando così di offrire una visione più concreta ed interessante. Poi l'epilogo che oltre a non avere una grande originalità lascia un po' d'amaro in bocca.
Buona la prova di Robbins.

Pashat97  @  29/04/2015 18:00:24
   8 / 10
Bhe,chi è alla disperata ricerca di un film alla Donnie Darko,con quell'inquadratura più cult e classica,ha azzeccato in pieno.
Un mix fra Horror,Thriller e Commedia questo film si presenta in una maniera unica nel suo genere,ricco di colpi di scena e particolari che solo dopo una o più visioni vengono all'occhio.Davvero spettacolare,sono felice che a oggi vi siano ancora film di questo genere.

Invia una mail all'autore del commento luca986  @  27/02/2015 01:24:53
   8½ / 10
Bellissimo film di Lyne. Bella la storia, bellissime le ambientazioni, così come il sonoro. Consigliato a tutti. Forse eccessivi i riferimenti biblici.

deliver  @  04/02/2015 14:36:05
   8 / 10
Un cult, senza se e senza ma. Forse la pellicola che ha reso davvero celebre Adrian Lyne che qui dimostra una visione registica tutt'altro che scontata e anche molto ispirata. Una perla del genere che anticipa una soluzione finale che rivedremo spesso in molti thriller degli anni novanta (dal bellissimo Una pura formalità, al soprabvalutatissimo Sesto senso).

outcast  @  20/01/2015 23:13:29
   9 / 10
Film unico e particolare, molto sottovalutato. Cult per pochi. Alcune scene hanno fatto scuola. Presenti svariati riferimenti biblici, a partire dal titolo originale. Traduzione italiana da galera. Forse Tim Robbins non il più adatto alla parte.

ferzbox  @  03/06/2014 16:43:54
   8 / 10
L'avevo visto diverso tempo fa a casa di un'amico.....erano i primi anni 90,mi ricordavo ben poco.
Sono sicuro di averci capito più della prima volta,dato che dentro casa saremmo stati in 8 con ciascuno due bottiglie di birra.....tempi andati...sob....

Comunque,"Allucinazione perversa" è veramente un bel filmetto; ho fatto bene a ripescarlo dal cilindro; mi sono divertito un bel pò a rivedermelo.
Curioso che i produttori siano gli stessi della saga di Rambo e Terminator(Mario Kassar e Andrew Vajna in collaborazione con la Carolco).
"Jacob's ladder" è una pellicola tremendamente drammatica ed introspettiva;si viaggia con gli incubi di Jacob,reduce della guerra vietnamita e tremendamente provato dall'esperienza nel fronte.
La sceneggiatura gioca sul continuo modificarsi della realtà,sulle visioni e allucinazioni di un'uomo che vede mostri ad ogni cantone,che non riesce a capire chi sia veramente la sua famiglia,che si ritrova in luoghi terrificanti ed inreali,continuamente vittima della sua mente deviata e tramautizzata.
Un'ottimo film drammatico che analizza con classe e orrore i tremendi postumi della guerra sulla mente umana.
Bravissimo Danny Aiello,sempre piacevole riscoprirlo nei film....Tim Robbins ci sta bene e regala anche lui un'ottima interpretazione.
Il finale poi è la ciliegina sulla torta....magnifica conclusione;il colpo di scena è buono,ma anche se si ha la sfortuna di intuirlo,rimane comunque molto significativo e affascinante.
Un film che a tratti pare confuso,ma che se visto con attenzione nasconde significati profondi.

N.B. ATTENZIONE SPOILER
La scena dell'allucinazione con la barella dell'ospedale è un'altro esempio PALESE,di come dovrebbero essere le atmosfere di Silent Hill in un'ipotetico film fatto con criterio; tant'è vero che lo stesso "Silent team",quando dovettero studiare le location per il terzo capitolo videoludico,si ispirarono parecchio ad alcuni elementi di questo "Jacob's ladder".
Datemi 20 minuti in una stanza chiusa con i produttori dei due film ufficiali...solo venti minuti...va bhè,chiusa parentesi.

Crystal_89  @  02/05/2014 10:28:47
   8 / 10
Un film quasi sconosciuto in Italia, forse a causa del titolo riduttivo che, in piena tradizione italiota, tiene conto solo dell'aspetto più spettacolare della pellicola. Sospeso fra horror, thriller, thriller psicologico e drammatico, non è un film "facile" da seguire: la trama diventa via via più intricata e lo svolgimento è relativamente lento. Ciò nonostante, non ci sono mai momenti morti o lenti fini a sé stessi: la tensione è sempre palpabile. Gli attori sono tutti almeno buoni, ma mi hanno stupito Danny Aiello (il fisioterapista di fiducia) ed Elizabeth Pena (la compagna mora del protagonista).
In conclusione, consiglio di vederlo a chi cerca un film profondo e fuori dagli schemi (e di leggere l'ottima recensione di film scoop)

_Hollow_  @  09/04/2014 00:25:37
   9 / 10
Molto molto carino.

Da altre parti l'ho visto etichettato come horror, concordo molto più con il "drammatico" della scheda.

Si capisce di esser davanti a qualcosa di interessante sin da subito, soprattutto dopo la scena della metropolitana.

Regia interessante e abbastanza eccentrica (seguire il lettino nei corridoi dell'ospedale inquadrando la ruota destra; la parte praticamente erotica e da convulsioni epilettiche al party ecc.), buona prova degli attori; interessante la sceneggiatura.
Forse uno dei migliori "film di guerra".
Da vedere.

GianniArshavin  @  06/11/2013 20:09:15
   8½ / 10
Film di grande valore,denso di significati e con svariate chiavi di lettura che portano lo spettatore a informarsi dopo la visione,per cercare di capire il piu possibile di questa pellicola incredibilmente quasi sconosciuta da riscoprire assolutamente. Purtroppo in Italia l'evocativo titolo d'origine è stato sostituito con il vergognoso "Allucinazione perversa" che non spinge sicuramente alla visione chi non sa di cosa tratta il film.
Escluso ciò l'opera risulta una delle migliori degli anni 90,è diventata un cult per molti appassionati ed è stata fonte d'ispirazioni per molti film successivi,soprattutto per quanto riguarda il finale.
Tim Robbins immenso nel ruolo del tormentato e disadattato protagonista,ma una menzione va anche per Aiello e per Elizabeth Pena,perversa e ambigua in un'interpretazione davvero notevole.
Alcune scene sono ,per l'onirico e l'inquietudine che trasmettono, fra le migliori che ho visto in film del genere,raggiungono livelli assoluti e sono state fonte d'ispirazione anche per molti altri registi più quotati di Lyne.
Infine,per chi apprezza i film visionari,folli e impregnati di significato allora questo film rappresenta la perfezione,mentre chi è facilmente impressionabile e non vuole stare troppo a riflettere sulla visione ne stia alla larga.

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horror83  @  19/10/2013 15:17:05
   8 / 10
Un bel film drammatico. mi ha coinvolta dall'inizio alla fine. Tratta un argomento molto importante e delicato, che non so se ci sia qualche altro film che ne abbia parlato. ma è un argomento che bisogna sapere

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Un buon film, sia per come è stato fatto sia per la denuncia che fa.

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Bravo l'attore Tim Robbins.
Lo consiglio!

4 risposte al commento
Ultima risposta 24/09/2014 16.08.32
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MonkeyIsland  @  17/10/2013 17:34:59
   8 / 10
Sontuosa opera di Lyne e senza ombra di dubbio la sua opera migliore.
Un viaggio allucinato nella mente di Singer ex marine durante la guerra in Vietnam tra ombre del passato e del presente che lo porterà ad una scoperta tutto sommato prevedibile ma allo stesso tempo ben congegnata


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La sequenza in barella dentro quell'ospedale fatiscente è una delle migliori sequenze horror che abbia visto ultimamente.

2 risposte al commento
Ultima risposta 18/10/2013 13.47.01
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DogDayAfternoon  @  11/06/2013 20:59:00
   8 / 10
Flashback, ricordi, sogni, allucinazioni: un viaggio nella mente di Jacob Singer, reduce del Vietnam che tenta di ricostruire il suo ultimo giorno sul campo di battaglia prima del congedo, quell'attacco a sorpresa che causò un'orribile carneficina…Un film inspiegabilmente poco conosciuto che vale assolutamente la pena vederlo, originale nel suo genere e molto coinvolgente, con un grandissimo Tim Robbins come protagonista. Consigliatissimo, molto profondo.

Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  05/06/2013 00:38:34
   8 / 10
Vista l'età di questa pellicola, non si può che apprezzare la qualità e l'efficacia delle sua immagini, dei suoi effetti speciali e, soprattutto, come riesca a disturbare lo spettatore. E'ripieno di simbologie religiose (anche troppe) che possono dare una valenza diversa alla visione. Personalmente non me ne sono interessato, apprezzandolo ugualmente (il messaggio arriva lo stesso, direi). Molto bravo Tim Robbins!

dils  @  29/03/2013 10:01:23
   7½ / 10
Jacob's Ladder è un film che mi ha letteralmente trascinato e coinvolto.
Mi sembrava di entrare ed uscire di continuo dai labirinti della mente del protagonista, allucinato e allucinante è una pellicola che ad oggi riesce a stupire e coinvolgere toccando in maniera desueta un argomento storico importante come la guerra del Vietnam..Da vedere assoluatmente

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR carsit  @  22/01/2013 00:22:29
   7½ / 10
Ottimo film di Lyne.
Sono rimasto piacevolmente colpito da questo film. Difficile catalogare il film.
Perchè ha tinte horror, è molto visionario ed a tratti è perfino disturbante.
SUlla scena passeggia mesto e tormentato un Robbins per me abbastanza convincente, soprattutto negli sguardi di dolore e di rassegnazione.
Interessanti i riferimenti biblici e la continua contrapposizione bene-male.
Un film che ha una denuncia anti-militarista, ma che non disdegna ottime sequenze oniriche che rendono il film piacevolmente ambiguo.
Mi riferisco per esempio a

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"allucinazione perversa" fa leva su degli ottimi effetti speciali e su una regia abbastanza buona e interessante, anche se un pò superficiale in alcuni aspetti.
ALcune scene potevano essere curate molto meglio ( mi riferisco per esempio al sequestro oppure alla vicenda dell'avvocato chiamato per svelare i segreti rimasti sepolti durante la guerra del Vietnam).
Il film però ha un grandissimo difetto: troppi riferimenti e troppi indizi riguardo al finale, che io ho previsto dopo 20 minuti scarsi. Parlo dei

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è però molto interessante la parte filosofica- religiosa adottata da Meister Eckart, sulla quale il film prenderà la svolta finale ( Ultimi 10 minuti veramente molto belli).

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Infine, io consiglio vivamente il film perchè lo ritengo molto interessante e parecchio disturbante in alcune scene.
Ma in ogni caso è un film che non lascia indifferente.

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Ultima risposta 04/02/2013 17.54.47
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  18/01/2013 09:51:12
   7 / 10
Gli anni 80 si chiudono con le ultime pellicole sul Vietnam, diventato quasi un ossessione di sorta per il cinema d'impegno dei tempi.
Eppure Jacob's ladder è un film ibrido, costruito narrativamente su più piani, una elaborazione di temi già trattati, non molto originale per chi consuma abitualmente cinema.
Eppure punto di forza è Andrian Lyne e la sua regia, che riesce a dare un film un tocco tra l'esoterico e lo psicologico.

Eppure la sceneggiatura non approfondisce bene alcuni punti ed altri tende a banalizzarli quando con più attenzione sarebbe stato possibile svilupparli scon risvolti molto più interessanti.
Non memorabile ma da vedere.

CyberDave  @  18/01/2013 03:05:20
   8 / 10
Un film di oltre 20 anni che ancora oggi da questi effetti è sicuramente da elogiare.
Uno degli argomenti taboo del cinema americano come la guerra in Vietnam, qui non si vedono però i vietcong, i nemici sono gli stessi amici e da li parte un film duro, angosciante e sentitissimo, da seguire tutto d'un fiato fino ad arrivare ad un finale prevedibile ma che va capito ed interpretato.
Non facile, ammetto di aver dovuto leggere qualche commento per capire se mi ero fatto l'idea giusta.
Lo svolgimento è geniale e t porta nel viaggio della mente di un uomo che non sa se sta vivendo la realtà o se è preda di allucinazioni, colpi di scena continui e svolgimento a tratti poco lineare, nella sua "confusione" l'ho trovato geniale e ripeto, va capito il senso di tutta la vicenda e la morale che si porta dietro questo film.
Da non perdere!

BrundleFly  @  28/12/2012 12:25:57
   7½ / 10
Un bel film, che tiene alta l'attenzione fin dall'inizio grazie a una regia serrata e a continui colpi di scena.

Invia una mail all'autore del commento The howling  @  10/12/2012 16:40:56
   8 / 10
Pauroso come pochi, anche perche' l'impianto e' serio e molto drammatico. Le immagini velocizzate aumentando i fotogrammi al secondo sono terrificanti! Parimenti alle sequenze della bambina in the ring, in cui invece vengono tolti dei frame alle sequnze, per cui si ha un movimento innaturale. Non conosco la tecnica.

Da vedere con le luci accese!

Invia una mail all'autore del commento AcidZack  @  14/10/2012 22:20:13
   7 / 10
barebone  @  03/10/2012 15:23:01
   7 / 10
Come negli altri film giocati sullo stesso effetto sorpresa sparato a 5 minuti dalla fine, anche qui abbiamo una storia costruita a specifico uso e consumo del colpo di scena finale, che ne fornisce la corretta chiave di lettura.
Ed è proprio la mancanza di una chiave di lettura che rende questo film particolarmente cupo e a tratti disturbante per tutto il suo svolgimento, ma una volta chiarita la corretta dimensione "onirica" tutto si aggiusta e i vari tasselli finiscono tutti al loro posto.

"Lynchiano", senza dubbio, ma devo dire che funziona, perchè in effetti questo film porta il concetto di "Thriller psicologico" ai suoi massimi livelli.

Al tempo, siamo nel 1990, la trovata finale era assolutamente impossibile da prevedere, e quindi complimenti ad Adrian Lyne, primo nella storia a mettere in scena il colpaccio finale che ribalta il senso di tutto ciò che si è visto fino a quel momento.
I registi di "Il sesto senso", ma anche di "The Others", sentitamente ringraziano..

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Ultima risposta 22/01/2013 08.44.32
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  01/09/2012 19:18:29
   8½ / 10
Si continua giustamente ad esaltare (perfino i detrattori) Steven Spielberg per quei primi venti minuti di Salvate il Soldato Ryan; venti minuti di violenza apocalittica, roboante, feroce, a tratti surreale (il soldato che monco prende il suo braccio da terra e non sa più che farsene). La guerra cosi com'è, filtrata (anche se pare di no) dallo schermo cinematografico e appunto dal cinema, sempre finto, bisogna ricordarlo, ma che trova la sua massima espressione nella finzione suprema, nell'evocazione.
Jacob 's Ladder (mi rifiuto di chiamarlo con l'imbecille titolo italiano) comincia nel Vietnam; in cinque minuti o poco più i soldati che scherzano diventano carne da macello, le scene si susseguono con una furia disturbante, cosi come le immagini di arti scarnificati e trascinati a terra, di gambe devastate, di corpi che saltano per aria, di visi che schiumano bava e sangue in un raptus insensato di follia.
Adrian Lyne, regista (diciamolo) mediocre e patinato, ha sfoderato con questo suo film una regia unica nel suo genere, strepitosa. Lontano dagli spogliarelli di Basinger, dalla proposta indecente (e fiacca) di lì a venire su cui rifletterà una sensuale Demi Moore, Jacob's Ladder comincia in guerra e continua all'inferno.
HELL, queste le prime parole lette dal protagonista in metropolitana. Un inferno dal quale non si esce, comunque un percorso obbligato per chi ha subìto sulla propria pelle gli orrori della guerra, della violenza, i traumi dell'uomo.
Un horror psicologico accomunabile a tanti altri sotto questo aspetto, e mi viene subito in mente come primo esempio il capolavoro di Polanski, il suo Inquilino del Terzo Piano; ma Lyne reinventa uno stile che da pulitissimo, "videoclipparo" nel senso negativo, ipocrita diviene traumaticamente sporco, osceno, subdolo.

Se il cinema secondo critici come Enrico Ghezzi è generazione di immagini corpi cose, e se David Lynch viene sempre tirato in causa utilizzando queste parole quando si parla delle sue opere, allora non stupirà il parallelo Lyne/Lynch che molti compreso il sottoscritto utilizzeranno per questa pellicola. Perfino il nome li avvicina, non fosse per le lettere finali; a distanziarli in maniera siderale una carriera disastrosa (ma non commercialmente) per il primo, che però si guadagnerà la stima eterna di ogni cinefilo che si rispetto col film in questione (che incassò pochissimo mi risulta); il secondo ha seguito le sue aspirazioni artistiche e comunicative fino alla fine senza mai arrendersi a logiche di mercato.
Eppure in Jacob's Ladder i due autori hanno molto cui spartire: prima di tutto i corpi mostrati e dilaniati in continuazione davanti la macchina da presa; corpi abortiti, inumani, non-generati e informi. Corpi mostruosi a metà tra l'umano e ciò che inevitabilmente non può esserlo. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensa Lynch di questo film, perché se ha amato l'altro mostro informe di Zulawski (Possession), difficilmente non avrà amato le atmosfere di Jacob's Ladder.
L'orrore come nella miglior tradizione è osceno, viene quasi sempre suggerito ma mai mostrato nella sua interezza. Psyco: la scena della doccia, dove sembrava agli spettatori di vedere la Leigh venire accoltellata, erano SICURI di aver visto il coltello affondare nel corpo della donna. Il montaggio di Hitchcock li aveva ingannati; il montaggio di Lyne inganna tutti anche qui: velocissimo, disturbante, osa immagini di una violenza e di un'oscenità disturbante ma poi le ritira e poi le reitera ancora senza soluzione di continuità.
Ci troviamo di fronte ad una continua surreale messa in scena di deliri. Surreale non lo uso a sproposito. A vedere quei volti mascherati che sembrano in preda a raptus incontrollabili ho subito pensato a "Gli amanti" di Magritte, a oggetti, cose (o cose che sembrano uomini) lontani dal loro habitat naturale e che per questo destabilizzano. I barboni e i mentecatti di New York allora sono demoni in una metropoli che li abbandona a loro stessi; chi ti ama e ti accudisce è una crudele aguzzina; i dottori sono macellai pronti a farti qualsiasi cosa per soddisfare le loro voglie sadiche; gli ospedali sono inferni manicomiali in terra con pezzi di uomini, carcasse sanguinanti a terra, sono pieni di sangue come dei mattatoi.
L'INFERNO. HELL.
Anche i riferimenti religiosi non sono mai fuoriposto a partire dal titolo. Se il cinema oltre ad essere finzione per forza di cose, è anche evocazione, allora Jacob's Ladder è perfetto, nulla da dire. Si arriva al finale con un senso di malessere, si guardano i personaggi via via rassicuranti angeli o perfidi e subdoli demoni secondo il loro comportamento o la loro controparte biblica.
Molto bella la fine dell'incubo finale (?????). Molto bello tutto ma non lo rivedrei nell'immediato, mi ha fatto male.
E non fa male invece sapere che questo "horror" non parla solo di un problema psicologico accentuato, Polanski (cito lui come esempio primo( già ha fatto di tutto in questo campo. Mi piace pensare che la paranoia di Jacob non sia ambiguamente solo pura psicosi, ma anche un complotto da parte di chi il vero orrore lo ha scatenato e continua a scatenarlo periodicamente sperimentando farmaci sui soldati arruolatisi per difendere un paese che li manda e scaccia via come pazzi, poi, quando è troppo tardi.
"Il pentagono nega" dice la didascalia finale, riguardo gli esperimenti con la droga cui furono sottoposti effettivamente in Vietnam alcuni soldati, mandati a combattere anche tra di loro (nel film non c'è il Vietcong, il nemico non c'è, il nemico è il tuo amico, il nemico sei tu, Jacob è il nemico di sé stesso). Un film che è una negazione continua, un continuo cambio di scenario. Dall'orrore iniziale della guerra si arriva a scoprire che tutto è peggio di quel che si pensava, che i mostri esistono davvero e non sono frutto di continue allucinazioni del protagonista.
Si spera ovviamente, nel finale, anche se la chiusura è devastante. Si spera ancora che Jacob abbia salito quella scala davvero e lo ha fatto, l'ha salita in pace. Lui è senza colpa.

"E sognò; ed ecco una scala appoggiata sulla
terra, la cui cima toccava il cielo; ed ecco gli angeli di Dio, che salivano e scendevano per la scala. E l'Eterno stava al disopra d'essa, e gli disse: «Io sono l'Eterno, l'Iddio d'Abrahamo tuo padre e
l'Iddio d'Isacco; la terra sulla quale tu stai coricato, io la darò a te e
alla tua progenie; e la tua progenie sarà come la polvere della terra, e tu ti estenderai a occidente e a oriente, a settentrione e a mezzodì; e tutte le famiglie della terra saranno benedette in te e nella
tua progenie."

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BlueBlaster  @  07/08/2012 01:16:28
   8 / 10
Wow...un horror disturbante e molto profondo, con una solida sceneggiatura tutt'altro che banale...
Alcune tecniche registiche dettarono legge per il futuro del genere!
P.S. la corsa in barella finale è una delle sequenze horror più efficaci che esistano...la vidi la prima volta da ragazzino e ne rimasi scioccato!

Sbrillo  @  05/06/2012 08:46:49
   9 / 10
non starò a descrivere e parlare della bravura di Robbins...delle scene di antologia presenti nel film o della sua essenza... (è stato già ampiamente detto tutto) ma mi soffermerò solo col dire che questo film è un viaggio nell'incertezza umana, un toccare con mano la sua crudeltà... un perfetto viaggio all'inferno dove la speranza lascia il posto all'insonnia e le certezze al dubbio...dove la felicità è sempre più utopia....film di denuncia che, 22 anni dopo, ha superato a pieni voti l'esame di maturità!
piccola perla...

Gruppo COLLABORATORI Invia una mail all'autore del commento ilSimo81  @  29/03/2012 20:15:24
   6½ / 10
Qual è la causa che, a distanza di anni dalla tremenda esperienza della guerra in Vietnam, provoca a Jacob spaventose allucinazioni? In una realtà sempre più confusa, come distinguere le minacce concrete dai frutti della memoria e dalle illusioni della mente? E perchè la ricerca della verità sembra un'impresa al limite dell'impossibile?

Analizzando gli spettri che ottenebrano la lucidità dei reduci di guerra, "Allucinazione perversa" ambienta questa storia di tensione in luoghi dall'aria modesta, a tratti malconcia, spesso minacciosa. Nel complesso è un film ben fatto su un tema interessante, delle cui implicazioni si può discutere a fondo.
Tuttavia, non riesco a valutarlo "eccellente", perchè non mi ha coinvolto più di tanto. Probabilmente mi hanno frenato un paio di impressioni personali. La prima è che a tratti trapela una sensazione di lentezza (posso capire che sia voluta, per "accompagnare" progressivamente lo svolgersi della storia, ma a me un po' è pesata); la seconda è la mia personale antipatia per Tim Robbins (molti dicono che la sua sia una grande prova d'attore, e non lo contesto, ma a me sembra che lui abbia un'espressione perennemente istupidita).
De gustibus...!

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Gruppo COLLABORATORI julian  @  13/02/2012 00:28:04
   6½ / 10
Una pellicola che ha tutto il suo valore nelle stranianti atmosfere metropolitane, dal sapore squisitamente anni '80, che richiamano un pò alla mente anche Fuori Orario.
Avrei caldamente evitato citazioni e riferimenti biblici, dal titolo originale fino alle scontate metafore di scale illuminate come porte del paradiso.
Sufficiente.

Bobby Peru  @  29/12/2011 20:54:43
   6 / 10
Che delusione. Poco altro da dire.. mi immaginavo un film geniale, forte, penetrante. Nulla di tutto ciò. Eppure ha ottenuti votazioni altissime (4 su 5), sicuramente è colpa mia che non essendo un critico non sono riuscito a cogliere quanto di buono ci potesse essere.

Giudizio: difficilmente dico "noioso". Forse nel 2011 non acchiappa piu, ma questo signica non esser tutto sto gran film

Jack_Burton  @  05/12/2011 20:23:39
   8 / 10
Allucinazione Perversa racconta del dramma di Jacob un "reduce" della guerra del vietnam tormentato da allucinazioni spaventose a cui non riesce a dare delle spiegazioni. Col passare dei minuti però sia lo spettatore che il protagonista comincierà ad avere più chiare le cause di tutto ciò e solo alla fine il mistero sarà svelato. Sceneggiatura (ottima), musiche ed attori (buoni entrambi) si sposano bene nel rendere questo un film non eccezionale ma che lascia dentro qualcosa, non un allucinazione però è...

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  16/08/2011 21:17:10
   7 / 10
Sullo stesso tema ho preferito "Bug" di Friedkin. In questo film Lyne descrive lo stato di malessere di un reduce del Vietnam, un ex-soldato che prima combatteva la guerra e ora deve combattere con la sua stessa mente, che lo inganna facendogli vedere allucinazioni e mostri di ogni genere. Ma più che mostri in lattice, sono le ombre, le facce conosciute, i flashback e le torbide mura i veri mostri del film. L'atmosfera è quasi cronenberghiana.
Tim Robbins l'ho trovato un buon protagonista e anche il piccolo Culkin mi è piaciuto. Lyne è riuscito nel suo intento di creare il dramma di chi ha vissuto la guerra, facendoci riflettere anche sui possibili esperimenti chimici che venivano effettuati sui marines (qualche altro film cita questo obbrobrio, ma non so quanto di vero ci sia in questo), però secondo me poteva osare di più.

guidox  @  15/05/2011 18:46:39
   8½ / 10
davvero un gran film, che sorprende oltremodo vedendo quale è il nome del regista...
Tim Robbins è una garanzia e la fotografia è stupenda.
la parte iniziale nella metropolitana, ma anche quella successiva nell'ospedale sono da applausi, ambientazioni e atmosfere veramente sopraffine.
il soggetto seppur semplice e non originalissimo, viene sviluppato in modo eccellente e unico, stravolgendo i canoni classici, in un continuo rimando onirico e biblico che non presenta alcuna sbavatura.
bellissimo; e rivisto recentemente, ancora affascinante.

pinhead88  @  06/04/2011 19:30:36
   8 / 10
Allucinato, quasi astruso, a tratti horror a tratti thriller psicologico. Gli incubi di Robbins insieme al finale sono senza dubbio le parti più memorabili di quest'opera. L'unica nota negativa riguarda solo il titolo della versione italiana, un titolo veramente brutto, banale, scemo che dà più che altro l'idea di un gialletto anni '70 a sfondo softcore. Notevolissime le scene in metropolitana e nel lugubre ospedale psichiatrico. Finale toccante.

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Guy Picciotto  @  28/02/2011 11:10:15
   8½ / 10
Una delle poche immersioni cinematografiche dentro un argomento taboo , quello degli esperimenti sui soldati per renderli più combattivi e mandarli alla morte più facilmente. Che siano esperimenti sul controllo mentale dell'MK Ultra elaborati grazie a droghe allucinogene o alle famigerate tecniche psicologiche per padroneggiare l'arte del mind control subliminale utilizzando la PNL, o con il BZ, un potente allucinogeno in passato sviluppato come arma chimica, una droga che attacca il sistema nervoso, causando vertigini, esperienze OBE, vomito e paralisi.
Il protagonista di questo film viaggia totalmente fuori dal suo corpo, credo per tutta la durata di questo film, anche se ciò è mostrato tangibilmente alla fine del film, è una pellicola cupissima, sibillina, che viene davvero dall'oltretomba, è come sentire il suono di un nastro che liquefandosi produce rumori ed effetti alieni mai visti/uditi in precedenza, producendo esatte (?) repliche che di certo non appartengono alle cose della vita quotidiana, forse allucinazioni (semplici allucinazioni?), o forse presagi di ciò che ci aspetta dopo la vita

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Angel Heart  @  18/02/2011 02:37:51
   8 / 10
Un'autentico incubo. Tensione alle stelle, atmosfera malata, recitazione impeccabile (Tim Robbins fenomenale). Complesso, coinvolgente, sanguinoso, enigmatico ed affascinante; insomma, il regista patinato Lyne (di cui ammetto aver apprezzato praticamente tutti i lavori), con una messa in scena efficacissima, mai noiosa, e senza nessuna via di scampo, trascina lo spettatore in un'allucinante discesa agli inferi attraverso un crudele viaggio introspettivo negli abissi più neri dell'animo umano. Sulla confezione tecnica non c'è molto da dire: tutto ottimo, con menzione speciale per la cupissima fotografia, la regia composta da flashback e visioni, e gli angoscianti effetti visivi con le "creature" - truccate benissimo - che si muovono tra spasmi e convulsioni. Ottimo anche lo stile con cui viene narrata la storia (un'oscillazione surreale tra vari generi e tematiche come la guerra, la medicina, il sesso e la religione). Sconvolgente e di gran impatto la sequenza iniziale nella giungla; una sequenza shock che accentuerà ancor più i brividi una volta spiegato il mistero finale (un'epilogo di gran drammaticità).
Per farla breve: un'opera eccellente da vedere nel modo più assoluto (possibilmente più di una volta). A fine visione, ti lascia addosso una depressione e malinconia indescrivibili. Semplicemente stupendo.

Nota: mi accodo a tutti quelli che hanno trovato strano leggere il nome di Lyne dietro la mdp: un'improvviso colpo di genio o cosa?
Nota ulteriore: il film, per certi versi, ricorda molto "Angel Heart" di Parker.

chem84  @  01/01/2011 17:45:08
   8½ / 10
Era da un po' che dovevo rivederlo e finalmente ho trovato il tempo e l'occasione.
Una pellicola allucinante come suggerisce il titolo, che trova la sua chiave di lettura nell'ottimo finale, strizzando l'occhio all'horror (anche se poi in realtà riesce ad abbracciare più generi) e avvalendosi della grande prestazione di Tim Robbins.
Filmone.

Larry Filmaiolo  @  28/12/2010 10:28:08
   8 / 10
un'esperienza allucinante e insieme illuminante sugli orrori del Vietnam e sui labirinti intricati della mente umana. Fantastico.

tnx_hitman  @  15/12/2010 23:16:36
   8½ / 10
Non ho staccato gli occhi dall'inizio del film sino alle fine.
Forse e' l'unico film di cui io non volevo sapere niente della trama e me lo sono visionato fidandomi della media qui di Film Scoop.
Che dire..dannazione ho fatto bene!
A tratti un horror allucinante,a tratti un film di denuncia anti-militarismo americano ben costruito,a tratti un dramma forte coinvolgente,con un grandioso Robbins protagonista che ci accompagna con lui nella discesa verso le sue piu'inquietanti visioni.
Vedere il mondo dagli occhi di un soldato in preda al panico della guerra...che idea geniale che ha partorito un Lyne questa volta abile con la macchina da presa..non se lo filava nessuno infatti(guardare la sua filmografia per credere).E guarda un po' che sorprese che si vanno a scoprire...

Ottimo film Da vedere.

Tigrero91  @  15/12/2010 19:31:58
   8 / 10
Allora..la prima volta che ho visto questo film mi aveva ipnotizzato.." allucinato "...condizionato molto,le ambientazioni sono le mie preferite, malate,cupe,oscure,tanto underground..(non come Seven ).La trama e` molto coinvolgente , sviluppata bene,gli attori sono molto bravi,alcune scene sono inquietanti,gli effetti speciali sono per me efficaci e fatti bene.Forse ogni tanto si ha l`impressione che qualcosa non quadra ,o che manchi un particolare..pero` se lo si riguarda piu` volte lo si capisce di piu,`e si puo` apprezzare molte piu` cose.. alcune scene sono state tagliate che erano veramente da paura, il regista avra` avuto i suoi perche` a riguardo..cmq un peccato.Nel complesso, va visto perche` oltre ad essere un film con piu` generi diversi, e molto importante...

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Oskarsson88  @  07/12/2010 15:36:54
   9 / 10
7219415  @  21/11/2010 20:56:49
   7½ / 10
Film interessante...

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Zazzauser  @  04/11/2010 02:16:31
   9 / 10
Film incredibilmente atipico per un Adrian Lyne che si conosce quasi esclusivamente per lavori quali Nove settimane e mezzo e Proposta indecente, ed altrettanto incredibile è il fatto che questo è probabilmente la sua migliore opera ed è piuttosto sconosciuta e sottovalutata.

Allucinazione perversa è un vero e proprio viaggio negli abissi e nei meandri della mente umana, una discesa quasi dantesca negli inferi dell'inconscio, fino a toccare il fondo dove si annidano le paure più recondite e gli incubi più atroci, per poi arrivare alla catarsi e alla liberazione dal male, e salire finalmente verso un paradiso di pace interiore.
Un trip allucinogeno e allucinato, onirico e surreale, messo in scena con una maestria visionaria degna dei migliori Lynch e Cronenberg, e pervaso da un'angoscia terribile, sottile ed opprimente. Varie sequenze suscitano dei sani brividi (l'inizio folgorante in metropolitana, la scena del ballo, il ricovero in ospedale e la corsa in barella in mezzo a pazzi psicopatici e a corpi fatti a pezzi) e l'effetto divenuto famoso come "shaking head" (a quanto pare debitore dei fratelli Quay - i famosi gemelli "pupilli" ed allievi di Svankmajer - di "Streets of Crocodiles", famoso corto surreale - e surrealista - dell'86) è meravigliosamente orribile (ed oltretutto effettuato tutto senza computer grafica).
Come la mente del protagonista, che non riesce più a distinguere la linea di confine fra realtà e incubo, anche la sceneggiatura è confusa, con punte quasi illogiche, e si dipana oscillando continuamente fra thriller psicologico, horror, film di denuncia, e thriller da "scopera del colpevole e della verità" costellato di piccoli "indizi" al suo interno che suggeriscono allo spettatore la soluzione dell'enigma (in questo ricorda molto L'uomo senza sonno di Anderson).

L'obiettivo di Lyne è, al di sopra di tutto, imbastire una critica sbandieratissima ai veri orrori non raccontati della Guerra in Vietnam. C'è un feroce attacco a quell'America il cui spirito guerrafondaio ha raggiunto un tale livello di pazzia da dimenticare completamente etica ed umanità e dare il via alla sperimentazione chimica brutale sul proprio stesso esercito (la droga denominata dal chimico Matt Craven "The Ladder", la metaforica scala che conduce i soldati nei recessi dell'anima popolati solo da una bestialità primitiva, fa riferimento al BZ, il 3-chinoclidinile benzilato, uno stupefacente il cui uso nella guerra in Vietnam gli Stati Uniti hanno sempre negato e nascosto).
Tutto ciò scomodando il misticismo religioso, la filosofia teologica di Meister Eckhart e soprattutto l'allegoria biblica della "Scala di Giacobbe", che nei secoli ha assunto diversi significati, reinterpretandola in chiave moderna.
A dir la verità tutto il film è impostato su una matrice allegorica di derivazione biblica. Ed ecco quindi che Louis (Danny Aiello) diventa un angelo che, come accadde con Giacobbe a Bethel ("La casa di Dio"), in sogno apre a Jakob la via per la dimensione ultraterrena, per un'aldilà fatto di pace e serenità, catartizzandolo dalla paura (la guerra), dai sensi di colpa (la matrice allegorica continua: l'aver lasciato Sarah, simbolo della positività, per Jezebel, che non a caso è simbolo dell'adulterio, di un eros quasi collegato alla morte, come nella scena del ballo dove essa mimando un atto sessuale si trasforma in un mostro infernale), dal dolore (la perdita del figlio Gabe), dal male psicologico somatizzato in male fisico (il mal di schiena cronico).
Finale davvero spiazzante e meraviglioso, che lascia la mente aperta ad altre interpretazioni e ad altri concetti.

Le prove degli attori sono tutte fantastiche, da un maiuscolo Tim Robbins agli ottimi Pruitt Taylor Vince, Danny Aiello ed Elizabeth Pena.
In sostanza è un thriller con punte di genialità, pregno di tematiche disparate che si possono approfondire a dismisura (la guerra, la morale scientifica, l'esperienza pre-morte). Uno dei migliori e più innovativi thriller degli anni '90, un film di guerra che ne racconta gli orrori senza quasi mostrarne alcuna scena, ma portandone alla luce le conseguenze e gli effetti sul singolo, che sono ancora più terribili ed orribili dell'atto bellico in sé.

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Lore.84  @  11/10/2010 19:09:31
   8 / 10
Il film che non ti aspetti perchè il regista è uno come 9 settimane e 1/2, lolita, proposta indecente.
Andrian Lyne invece, fuori dal suo stile, crea un incubo interminabile apparentemente senza via di uscita che ti cattura con delle atmosfere allucinate dove si fa perfino fatica a distinguere tra sogno e realtà.
Il finale sconvolgente, ma in parte previsto, spiazza anche il titolo del film stesso.

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  29/08/2010 01:14:01
   7½ / 10
Faccio outing e ammetto di non aver mai detestato Adrian Lyne, anzi il suo stile videoclippato mi ha sempre suscitato simpatia (o nostalgia?). Ovviamente parliamo di un regista che ha fatto del guadagno la ragione primaria del suo lavoro e quindi resto ancor più sorpreso nell'apprendere che forse il suo miglior film, questo "Jacob's ladder" (mi astengo da ogni commento per il titolo italiano) è stato anche un fatale fiasco in tutto il mondo.
Niente di più lontano da quanto Lyne ci aveva abituati, il film è cupo e inquietante fino a toccare vertici horror, la storia di un viaggio nella psiche turbata di un reduce di guerra è narrata magistralmente tra salti temporali in flashback e virate nell'incubo più nero, con un'asciuttezza inaspettata considerando la firma. Un film teso e suggestivo, con un finale che non delude. Maiuscola l'interpretazione di Robbins.

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Ultima risposta 29/08/2010 02.46.47
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Invia una mail all'autore del commento s0usuke  @  31/07/2010 19:39:16
   6½ / 10
Colpo gobbo di Layne che dirige un intenso Robbins in un film a cavallo tra ricordo e sogno con il Vietnam sullo sfondo. Dipinto tra onirico e horror, non rinuncia nemmeno ad una compatta contestazione politica e militare.

Invia una mail all'autore del commento Ødiø Pµrø  @  12/06/2010 12:40:52
   3½ / 10
'na chiavica pazzesca.
Il nulla cosmico condensato in maniera nauseantemente intellettualoide.
Costruito ad arte per carezzare freneticamente il pene dei paralogisti e dei loro portaborse.

C'ha ragione wega.

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James_Ford89  @  04/02/2010 02:50:57
   6½ / 10
Si poteva fare meglio, parte in modo avvincente con un nodo alla gola.
Peccato per il finale intuito dopo un'oretta. Però resta la tematica della redenzione prima della morte. Bel film

axel90  @  21/01/2010 16:57:59
   6½ / 10
Un pò horror, un pò thriller psicologico, un pò drammatico, questo film cerca di abbracciare tutti questi generi inventando così un film originale e innovativo.
Peccato che forse non riesce in pieno di creare un film complessivamente eccitante e/o terrificante. Il pregio della pellicola sta soprattutto in una storia che con continui flashback e allucinazione del protagonista complicano la trama, rendendola più enigmatica e coinvolgente e inserendo anche elementi horror (zombie senza occhi, teste che si muovono velocemente). Oltretutto il film è anche una denuncia ai vari organi militari americani

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Ciò che non convince è il fatto che il film si protragga avanti in maniera blanda e noiosa, senza nessun sussulto e non sfruttando appieno l'idea delle allucinazioni. La suspense, a parte qualche scena, viene proprio a mancare, non riuscendo a spaventare più di tanto e annoiando parecchio in alcune scene.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  15/01/2010 11:21:22
   7½ / 10
Due sequenze su tutte: quella iniziale nel metrò, in cui viene introdotto molto bene quel clima allucinato di mistero che si protrarrà in tutta la pellicola, e soprattutto il viaggio angoscioso tra malati e brandelli di carne, per le corsie d'ospedale, degli ospizi, dei manicomi, e di tutti i ricoveri umani.
Se il film nasce come iterazione alle condanne antimilitariste, e alle fobie collettive e ai veleni post-bellici, sembra in verità interessarsi e focalizzarsi (ma la materia è quella degli incubi, che poco si presta a farsi inquadrare) su paure ataviche, abissali, e in primis alla lotta dell'individuo contro l'appressarsi della morte.

Spesso trasfigurazione della realtà non equivale a estrosità o gioia creativa; ma a noia, disagio, rifiuto, sofferenza, malattia.

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Ultima risposta 15/01/2010 17.53.07
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VinLet  @  06/10/2009 12:22:22
   5½ / 10
Buono il tema delle frequenti allucinazioni..e la conseguente ricerca delle motivazioni che le causano..anche se non è difficile intuire il finale

Non è male..ma l’ho trovato lento e poco coinvolgente

TheLegend  @  18/07/2009 21:19:12
   4 / 10
Cos'è adesso basta far un film un pò visionario e dalla trama intricata per farvelo subito definire un capolavoro??
Il film è veramente noioso,privo di emozioni e per nulla convincente.
Il finale,oltre a essere orrendo,è totalmente prevedibile e studiato apposta per dare un tocco di originalità a un film che altrimenti sarebbe stato orribile.
Sono ben altri i registi che riescono a fare film del gener senza cadere nel ridicolo,Lyne non ci è minimamente riuscito!!!

Gruppo COLLABORATORI Zero00  @  03/07/2009 12:27:13
   8 / 10
Film malato e intrigante, che non ti aspetti da Lyne. Seppur non spicchi per particolari doti tecniche ha una presa incredibile e una trama abbastanza non lineare da apparire stuzzicante senza per questo essere contorta. Il colpo di scena finale, seppur non particolarmente riuscito, non infastidisce. Bellissima la fotografia.

The Monia 84  @  27/03/2009 21:39:57
   8 / 10
Adrian Lyne realizza con questo il film migliore della sua carriera,e paradossalmente, anche quello di minore successo: dalla sceneggiatura, assolutamente originale, il regista ha tratto un film dal soggetto inquietante ed interessante. Affidandosi ad un attore capace come Tim Robbins,con una faccia da uomo qualunque,ma efficace e poco incline a manierismi da star,Lyne intesse una sorta di thriller dell'anima dai risvolti ambigui:tutti gli incubi del reduce Jacob sono i frutti maturi del dolore che lo tiene vivo. Particolarmente riuscite sono le allucinazioni e semplicemente agghiacciante risulta essere il finale.
Assieme alla prima ora di Attrazione Fatale (quaranta minuti toh) l'unica opera degna di interesse del regista inglese.

checcomalas  @  23/11/2008 23:03:27
   6 / 10
lento l'inizio ...

7HateHeaven  @  23/11/2008 11:52:40
   7½ / 10
Il film è molto originale e la trama è perfettamente strutturata. Le scene non sono mai banali e quando si pensa finalmente di riuscire a capire il senso del film, il regista ricombina il tutto e costringe lo spettatore a partire da zero. Il tema delle drogheabusate per missioni militari, è una scelta originale, io non ricordo altri film che ne parlino...


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ale76  @  05/11/2008 16:32:42
   7½ / 10
Interessante prodotto, purtroppo molto sottovalutato (probabilmente a causa del titolo italiano).
Tim Robbins ottimo (come sempre) , un senso d'angoscia che permane durante tutta la visione e finale inaspettato.

Invia una mail all'autore del commento wega  @  12/10/2008 12:17:54
   5½ / 10
Mi aspettavo un gran film, "Allucinazione perversa" è una pellicola mediocre nel senso più assoluto: sta nella media. Regia accademica per il semplice motivo di seguire un plot scritto secondo il manuale del perfetto sceneggiatore allucinato. Dopo patinature come "9 settimane e mezzo" era improbabile aspettarsi gran cose. Probabilmente Lyne affascinato dal talento visonario di Carpenter ha voluto dire la sua, ma se Carpenter ha il raro pregio di rendere credibile una storia assolutamente fittizia, Lyne esplora un campo che non è il suo, ammesso e concesso ne abbia uno, e la storia, quasi vera, ha il difetto di risultare fasulla. Non un' emozione, non un particolare sussulto. Un film sciapo che in definitiva non sa nè di carne nè di pesce che però sa di già visto.

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Ultima risposta 30/10/2008 09.32.31
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AMERICANFREE  @  19/09/2008 11:39:16
   9 / 10
bellissimo film poco conosciuto e molto sottovalutato! l'unico film davvero riuscito del regista! un viaggio oscuro e malato verso l'inferno!! indimenticabile....

DarkRareMirko  @  19/08/2008 13:31:34
   8 / 10
Miglior (ed insolito, se si pensa ai generi di solito privilegiati dal regista) film del sottovalutatissimo Lyne, regista tutto sommato comunque discreto che qui realizza davvero un gioiello.
Superba mistura di horror, thriller, con una certa critica (o meglio, con un certo numero di critiche, alcune dirette, altre invece più velate) e messaggio incorporato.
Scene davvero ben girate (la festa, l'inizio in metropolitana, il finale) si alternano a veri e propri momenti riuscitissimi di paura (il mini-inseguimento, dove si vede la creatura che ha anche ispirato certi mostri della serie Silent Hill); ottimo anche il cast, che include un non accreditato Macaulay Culkin, un insolito Ving Rhames e un ottimo ed anch'esso particolare Tim Robbins.
Forse un pò trito e fuori luogo il finale, che fa cadere tutta l'eccellente struttura narrativa.


Ad ogni modo un cult.

Max78  @  18/07/2008 23:18:57
   7½ / 10
Un buon film, che trova il punto di forza nelle allucinazioni del povero Jacob,
davvero inquetanti i volti dei demoni(?) che popolano la sua mente, bravissimo Adrian Lyne nell'integrare questi momenti senza che risultino banalissimi effetti speciali
come capita di sovente in molte pellicole...

Nel complesso mi è piaciuto, ma non abbastanza da ritenerlo un capolavoro,
la sceneggiatura scorre abbastanza lentamente, questo potrebbe anche non essere un problema se non fosse che scarseggia quel coinvolgimento emotivo che a mio avviso un film del genere doveva trasmettere.

Un paio di sequenze da antologia, Silent Hill per Ps ringrazia :)

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Ultima risposta 28/10/2008 13.12.54
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Enzo001  @  18/07/2008 20:35:25
   7½ / 10
"Il Mondo è cambiato. Lo sento nell'Acqua; lo sento nella Terra; lo avverto nell'Aria." (cit.)
Ca.zzo; adesso pure Adrian Lyne fa bei film (!?!?!?!?). No, no, no, no; dev'essere un miraggio.

Eccellente thriller psicologico che non tarda a scadere nell'onirico e nel surreale. Ottima interpretazione di Robbins; sceneggiatura buona (inconscio come artefice di inferno e paradiso; ha un che di già visto, sarà solo una mia impressione?) ma alquanto prevedibile; regia, neanche a dirlo, vuota e pretenziosa.

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Ultima risposta 30/10/2008 01.06.09
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JOKER1926  @  08/07/2008 22:10:06
   9½ / 10
"Allucinazione Perversa" è un film spettacolare, particolare e profondo...
Adrian Lyne confeziona uno dei film più belli degli ultimi decenni...
è difficile (se non impossibile) classificare questo film in un genere…
Non è un horror, nè un trhiller…
Forse la pellicola si avvicina più alla "stirpe" dei film drammatici…
Trama buona, grandissimi gli attori...
Applausi a Tim Robbins che recita in modo celestiale, impeccabile...
Ma in linea di massima gli attori sono discreti.
Eccezionale la fotografia e gli effetti speciali.
Film che (almeno nelle primissime battute) mostra allo spettatore un episodio di guerra, vari soldati sono impegnati nel Vietnam...
Improvvisamente scoppia una terribile, sanguinosa guerra...
Jacob sarà colpito...
Il giovane ragazzo si ritroverà in un treno, Jacob avrà delle mostruosi allucinazioni di demoni e personaggi misteriosi.
Infatti il ragazzo è afflitto da diversi problemi mentali, psicologici...
Molte sono le sue visioni...
Generalmente si tratta di esseri sovrumani (ottimo lavoro sul piano cinematografico)...
Jacob inizia ad "investigare" e riuscirà ad avere una risposta...
I marines in guerra venivano "allevati" con diverse (e mortali) sostanze...
Essi dovevano "scattare", combattere "meccanicamente"...
Quindi "Allucinazione Perversa" è una vera e propria (maxi) denuncia agli Stati Uniti rei di aver manipolato gli organismi di giovanissimi ragazzi...
Ma comunque Adrian Lyne riesce ad "assottigliare" la sua denuncia con altre scene magnifiche nel corso del film.
Gli Stati Uniti cercheranno di mantenere il tutto sotto controllo ammazzando delle persone coinvolte nei fatti di guerra...
Il nostro protagonista attraversa una crisi nervosa, ma non solo...
Avrà anche qualche problema fisico...
Bella la scena della vasca (riguardo la febbre)...
I servizi segreti cercheranno (invano) di bloccare il nostro Jacob, il ragazzo riuscirà a sottrarsi a loro grazie al fisico, in pratica assisteremo ad una bella scena "picchiaduro"...
Il regista "cuce" nel suo film delle storie, Jacob ha perso un figlio, verranno tirati in ballo numerosi (e fondamentali) personaggi...
L'amante di jacob nel film ricopre un ruolo abbastanza importante...
Ma il personaggio cardine, principale, risolutore, mediatore, fondamentale è Louis (suo personale terapeuta) che gli "Inculca" delle "pillole" di vita e non solo...
Sarà lui (ovvero Louis) a "creare" un nuovo e "vitale" "scenario" nella vita dell'uomo...
La concezione dei demoni e degli angeli è una concezioni altissima, purissima, celestiale, magnifica, metaforica...
Infatti Jacob è preda perpetua dei demoni (in questo episodio vengono tirati in ballo in modo passivo anche concetti religiosi), lui non trova pace, ma una volta raggiunta questa pace (attenzione questa è la cosa più importante del film, il regista la espone sotto forma di metafora) vedrà la luce...
La Suprema scena finale confermerà tutto cio' in modo solare, netto...
Adrian Lyne a livelli epici confeziona un Capolavoro, magistrale, impeccabile, mostruosa, sconvolgente, imprevedibile, Suprema, eccezionale, impareggiabile, magnifica, sublime, utopistica
la dinamica…
Infatti i personaggi sono delle pedine, e il regista sulla sua tavola da gioco li muove affinché essi "combaciano" fra di loro in modo "completo", perfetto...
Lyne gestisce il tutto in modo raffinato, perfetto (o quasi), nella sua pellicola tocca in modo raffinato vari temi…
In primo piano c'è l'effetto struggente della guerra, quindi il regista attacca l'America, vengono trattati in modo passivo argomenti come l'amore…
E ripeto vengono introdotte nella pellicola concezioni delicate, esse a volte si "intersecano" con quelle religiose…
Infatti Jacob raggiungerà la luce grazie ad un processo di "purificazione totale", ma queste concezioni possono essere paradossalmente screditate…
Infatti Jacob si auto-convince, o meglio "abbandona" di propria volontà l' "Incubo" per vivere finalmente il "sogno"…
I demoni si trasformano paradossalmente, utopisticamente, incredibilmente in angeli, in sogni primitivi, essenziali, fondamentali…
Film pieno di metafore, Louis infatti è un personaggio celestiale, lui (guarda caso) è sempre allegro, ottimista, infallibile…
Louis è avvolto in una Sacra, luminosa "corteccia"…
Jacob infatti sarà (a volte, soprattutto verso il finale) dipendente di questo astrale, illuminante personaggio…
Rinnovo i complimenti al regista per aver creato un sublime, incredibile "mosaico" di tensione, di amore, incertezza, guerra…
Tutti i "tasselli" di questo imperiale" mosaico" sono abbelliti, "ringiovaniti" da concezioni profondissime, delicate, supreme e da metafore…
Lyne si supera e introduce sulla scena un personaggio misterioso…
Tarantino "sfodera" dal suo "bagaglio" cinematografico il "Signor Wolf"…
Ma in questo caso il nostro Adrian lo supera e seleziona, ovvero mette sulla scena un personaggio fondamentale, risolutore…
Signori, ecco a voi… il chimico Newman…
Complimenti Adrian..!
Bravissimo il regista a selezionare dei luoghi "scuri", cupi, drammatici...
Infatti le ambientazioni vanno a nozze con il contesto del film...
Film profondissimo contornato da metafore...
Bellissimi, importanti, impeccabili i vari dialoghi del film, nella pellicola in considerazione non trovo difetti rilevanti... (forse il finale, o meglio il "succo" del finale potrebbe essere intravisto giàdalla scena inziale… comunque…)
Magnifica la scena finale..!
Pellicola sottovalutata, ma di grande fattura…

"Allucinazione Perversa" è un viaggio nell'incertezza, nella crudeltà…
Un viaggio ultrasensoriale, in Vietnam e nell'animo, nella testa di un ragazzo comune ma crudelmente modificato…
Il regista riesce nell'impresa di donare allo spettatore un "fetta" dello pseudo - progresso Statunitense contornato, idealizzato dalla prepotenza, dall'arroganza e dall'ignoranza…
Lo spettatore si trova sui binari della verità (secondo Lyne) e deve "correre" per scoprire il male, del mondo…
In questo caso la vittima è Jacob, ma il ragazzo solo contro un sistema corrotto e omicida riuscirà almeno in parte a "Infastidire" gli "animi" dei potenti…
E alla fine raggiunge la sua "Oasi" con una persona a lui cara…
Vivendo così in una pace eterna , beata, lontano dalle allucinazioni e dai dolori fisici del mondo terreno…

32 risposte al commento
Ultima risposta 12/10/2008 12.28.26
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everyray  @  20/06/2008 17:19:49
   9½ / 10
Film bellissimo che parte direttamente dall'inferno e che sale le scale del paradiso,verso la luce...Tim Robbins è straordinario e la trama contorta e difficile se non viene seguita con attenzione...il finale tra l'altro nega l'intero film e questo gli fa aquisire fascino!!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  12/05/2008 17:13:40
   9 / 10
Mai mi sarei immaginato che Adrian Lyne, regista che cordialmente detesto, riuscisse a tirar fuori una pellicola così angosciante e inquietante. Fin dalla sequenza iniziale (realmente scioccante) siamo trasportati all'interno di un incubo senza apparente via d'uscita. Ottima l'interpretazione di Robbins e di tutto il cast.

5 risposte al commento
Ultima risposta 09/07/2008 21.19.40
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france  @  11/05/2008 12:13:20
   8½ / 10
mi aspettavo completamente un altro tipo di film ed invece ho avuto una piccola sorpresa...
film veramente bello, con interpretazioni del reale e del sogno originali
anche il finale lascia senza fiato...

gei§t  @  22/04/2008 22:46:01
   7½ / 10
un magnifico incubo portato ottimamente su pellicola. Lo spettatore viene sballotato assieme a Jacob fra le sue tante allucinazioni e non ci sarà uscita fino alla fine.

hyothehunter  @  24/12/2007 17:40:11
   8½ / 10
incubo o realtà? Realtà, ma una realtà finita...quando la speranza viene distrutta dalla gente che ci controlla, quanto tempo può passare prima che tutto diventi un inferno e le persone intorno a noi dei diavoli?
c'è una redenzione possibile oppure solo la morte? e se la redenzione fosse proprio la morte? un film che critica una società assurda, quella americana, che ha sempre mandato alla morte migliaia di ragazzi in guerra (in questo caso del vietnam)
ma anche un film onirico sulla possibilità della pace dopo aver vissuto l'inferno. Sulla sottile linea tra la vita e la morte. Regia, sceneggiatura, trama e fotografia....tutto ruota intorno a questa visione....e noi con loro.

un cult....ma è incredibile come un solo titolo tradotto diciamo male, può rovinare la fruizione di un pezzo da novanta del genere........

1 risposta al commento
Ultima risposta 28/02/2008 13.43.09
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FORZA NAPOLI  @  07/12/2007 20:58:11
   9 / 10
ALLUCINAZIONE PERVERSA E' UN FILM SPETTACOLARE, FILM PROFONDO, E ALLO STESSO TEMPO SOTTOVALUTATO.
IL FILM E' PARTICOLARE CON UN FINALE FORSE IN PICCOLA PARTE PREVISTO...
PIU' CHE HORROR QUESTO FILM VA CLASSIFICATO FRA I FILM DRAMMATICI, CMQ...
OTTIME LE INTERPRETAZIONI COSI' ANCHE LE COLONNE SONORE, BELLI E MISTERIOSI I FLASHBACK, C'E ' POCO DA DIRE... APPLAUSI AD ADRIAN LYNE...

Mirea  @  26/11/2007 10:21:43
   8½ / 10
Davvero un bel film.. molto articolato e ricco di avvenimenti, e su queste basi il regista ha costruito la trama in modo magistrale, a mio parere.
Consigliato a tutti.
Una raccomandazione: ci sono numerosissimi flashback, per cui è consigliabile guardarlo con attenzione (non si può perdere neanche una scena), altrimenti si corre il rischio di perdere il filo.

Invia una mail all'autore del commento Tempesta  @  20/11/2007 12:35:03
   9 / 10
Questo film è allucinante!Cosa mai può nascondere la guerra,una pellicola che ti lascia senza fiato.

slevin  @  12/10/2007 09:20:18
   8½ / 10
Non c'è molto da aggiungere leggendo i commenti precedenti al mio...

Personalmente sono rimasto molto colpito da questo film...Ti riesce a prendere dalle prime scene...Avevo pensato a quel finale durante il film e cmq non è sicuramente un finale da potersi aspettare...però la sceneggiatura è infarcita di indizi che possono farti capire...

Tim robbins ancora una volta si dimostra grandissimo...

Invia una mail all'autore del commento Gondrano  @  28/09/2007 14:17:44
   8 / 10
Film angosciato ed angosciante, allucinazione perversa ma verosimigliante che trascina con sè in un abisso vertiginoso di malessere. Rivelatrice la frase riportata da Thohà, che nel finale acquista la sua pienezza di senso. Grandi T. Robbins e D. Aiello.

castelvetro  @  22/08/2007 15:51:32
   8 / 10
Bello, mi è piaciuto, ma l'ho trovato molto, troppo simile a "il maratoneta".
Costanti infatti sono i richiami alla guerra alla caccia all'uomo come nel film di John Schlesinger...

Alcune scene poi (come quella dei vicini di casa di colore e quella del taxi) sembrano copiate pari pari...

Buono essenzialmente per il simbolismo e per i frequenti flash (stupenda la scena in discoteca)

TIGER FRANK  @  15/06/2007 01:02:17
   8 / 10
E menomale che me lo hanno straconsigliato perchè con un titolo così non mi sarei mai sognata di vederlo di mia sponte....
E' vero o no che dal titolo sapeva di pornosoft da retequattro alle tre del mattino di 15 Agosto? ECCO!
Tuttavia il film si rivela una bella sorpresa
dunque fate uno sforzo e dimenticate per qualche secondo il titolo strapietoso di questo film, liberate la mente e chi di voi non lo abbia visto, provveda a rimediare....

Belle le invenzioni riguardo l'incubo in terra di jacob, alla Witkin, il controverso fotografo di "mostri" e di morti freschi a pezzettoni....
l'avvocato del diavolo secondo me un po' richiama
così come jacob's ladder richiama quel bellissimo libro di Wiliam Golding (il Nobel strameritatissimo per il signore delle mosche) che è la folgore nera (the pincher martin) vicenda in cui un uomo che affoga lotta con tutto se stesso per salvarsi e dopo essersi aggrappato ad uno scoglio cerca di sopravvivere come può....
nel mentre riemergono flashback del suo passato e solo alla fine verrà svelato il mistero....
ma non divaghiamo
perchè a pensare che sto film è del '90 anche apri gli occhi (o vanilla sky) direi che deve molto e potrei continuare.....

per il genere sconsiglio la visione a combriccole di amici del sabato sera che affittano il film per cazzarà con una pizza alla mano e rutto libero a seguire

Niente di male ma forse una visione privata
soli con se stessi è quanto di meglio per godersi appieno questo film e lasciarsi trascinare personalmente in questo "viaggio" a volte disturbato disturbante ma che rimane così incredibilmente poetico nonostante tutto.

PS
Ma l'amico nero di Tim Robbins non è quello riccioluto del principe cerca moglie?
SOUL GLOOOOOOOOOOOW

Ecco qua rovinato il commento...

3 risposte al commento
Ultima risposta 08/12/2007 00.14.55
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Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  12/06/2007 12:56:33
   8½ / 10
cavoli che bel film, mi è stato consigliato di vederlo di notte e così ho fatto ed mi sono ritrovato ad aver meno sonno di prima!! è uno dei pochi film in cui non si può assolutamente dire: vedrai, adesso accadrà questo!!

comunque mi aspettavo un finale forse più ai limiti del paranormale, e per questo sono rimasto un pò spiazzato, anche se devo dire che la sceneggiatura è veramente ben fatta e semplice nella sua complessità!!

bravo robbins a interpretare un personaggio in conflitto con un vero e proprio incubo!!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  28/05/2007 11:07:51
   8½ / 10
Fascinazione visiva e forza tematica si mescolano in questo quasi-capolavoro di Lyne. Infatti questo film indefinibile, perchè mescola vari generi, è soprattutto un incubo/sogno, l'ultimo aggrapparsi alla vita, l'ultima visione del filosofo/soldato Jacob. Molto bravo Robbins nell'interpretare le minuziose complessità del suo personaggio, molto bravo Lyne nel calcare la mano solo nei punti giusti. Buon finale e buon montaggio. Da menzionare assolutamente Aiello, che ha un ruolo fondamentale nello svolgersi della storia.

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