Dal romanzo The Off-Islanders di Nathaniel Benchley. Si sparge il panico quando un sommergibile sovietico in avaria approda in una località balneare del Connecticut.
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L'idea del cinema che cambia è molto forte in THE RUSSIAN ARE COMING! THE RUSSIAN ARE COMING!: c'è la guerra fredda, non più pubblicizzata ma criticata; c'è una voglia di critica alla retorica americana stessa, che spesso sfocia in un'altra forma di retorica; c'è la narrazione collettiva, eccetera. Norman Jewison si diverte ad essere (o provare ad essere) uno dei big del cinema americano, sfruttando la grandezza del mezzo tecnico e le sue istruzioni per l'uso, ma quello che manca è proprio il coinvolgimento artistico, molto marginale visto che il film non si prende la responsabilità di sorprendere lo spettatore in alcun modo, punta tutto sulla commedia e sui sentimentalismi con dei dialoghi abbastanza rivedibili.
Discreta commedia che ormai porta sul groppone gli anni che ha...è invecchiato dal punto di vista tecnico (regia, fotografia, musiche...) ma sopratutto nel tipo di ironia e non ultimo il soggetto della Guerra Fredda. L'idea dei russi bonaccioni dispersi in territorio nemico è carina ed il film riesce a divertire in varie occasioni...ottima prova di Alan Arkin al suo debutto che già rompe lo schermo con la sua ironia nella parte di uno Schettino in salsa bellica :) Il film dura un pò troppo e pecca in sentimentalismi sia per via di una storia d'amore smielata-internazionale che per il lungo finale moralista e pacifista. I rocamboleschi comportamenti della popolazione dell'sola riescono comunque a strappare risate a sufficienza.
Norman Jewison allestisce con cura un teatrino niente male che sberleffa le ansie e le paure americane per il pericolo sovietico. Siamo in piena guerra fredda e questo paesino balneare del Connecticut è letteralmente squarciato da lotte intestine, controffensive tragicomiche all'avanzata nemica, panico crescente. Comunque i russi, che si spostano di soppiatto all'interno della cittadina neanche fossero una Banda Bassotti qualunque, non sono mai stati così simpatici. Purtroppo nelle due ore e passa di film - veramente eccessive per una commedia del genere - il regista non ci risparmia qualche luogo comune ( lo scemo del villaggio ) e qualche scivolata nel retorico ( la love-story sovietico - americana ). Cast globalmente in forma nel quale spicca un eccellente Alan Arkin.