bangla (2019)

Alla madre che gli ricorda della sua storia e della sua cultura, Phaim il giovane protagonista risponde che è nato al Vannise, ha fatto la scuola elementare Pisacane e le medie ed il liceo in questo chilometro quadrato. Che storia può avere? Specialmente per un bangla di seconda generazione che ha evidenti problemi con la propria cultura di provenienza. Osserva la religione, ma i cui rigidi dettami cominciano a stargli stretti, specialmente quando si affronta il tema del sesso, mi da fare prima del matrimonio. Di stereotipi ce ne sono a iosa, ma servono a movimentare il film in quanto si diverte a metterli in discussione specie se il protagonista (ed anche giovane regista) ha una perfetta inflessione romanesca al pari dei suo stessi amici stretti. Non ci sono particolari sottotesti politici o denunci sociali da portare avanti, bensì una storia semplice raccontata con una certa freschezza e buon gusto che ha qualche assonanza con Sognando Beckam, calcio escluso. E fa anche ridere, il che non fa male.

Commedia di semplice lettura che approfondisce, non senza retorica e stereotipi, il difficile rapporto tra culture e religioni che ostacolano i rapporti personali affettivi.
Tutto trattato in maniera soft, virato sul sentimentale, ma capace di intrattenere bene e rendere la visione simpatica e godibile.
Opera prima di Phaim Bhuiyan, sceneggiatore, regista e interprete.

Bravo il protagonista nonché regista. Il film visto l'inizio lasciava presagire una trattazione ironica del razzismo e il problema della convivenza tra cittadini di diversa nazionalità invece in seguito il film si è concentrato su una relazione amororosa tra i due giovani protagonisti che è risultata molto prevedibile. Il film poteva essere quindi migliore ma è piacevole comunque da vedere per alcune battute ironiche, alcune scene divertenti e la leggerezza nella narrazione. Da vedere per rilassarsi.

film di questo giovane regista bangla...un 6 di incoraggiamento